L384[08/05/1969]
8.V.69
La parola ‘carissimi’ è sottolineata nel testo originale.
Il riferimento è, evidentemente, alle capacità fotografiche di don Girolamo che, attrezzato di cinepresa, cercava di immortalare i luoghi e i momenti di vita più significativi per poi poter proiettarli alla Casa dell’Immacolata.
Don Ottorino scrive agli animatori della Casa dell’Immacolata e, quindi, sottolinea come il fuoco missionario che nasce dalla visione diretta della realtà brasiliana sarebbe il mezzo più facile per fare superare crisi e offrire un orientamento sicuro ai giovani aspiranti alla vita religiosa.
L’espressione ‘uomini tutti di Dio’ è sottolineata nel testo originale.
L384,1[08/05/1969]
1Carissimi Don Guido, D. Vinicio, D. Livio, Don Matteo, Don Giuseppe, Don Venanzio, D. Zeno, Don Luciano e dilettissimo Natalino. Venite e vedrete. Don Girolamo cerca di farvi vedere. Speriamo possa riuscire. Un viaggio in questi luoghi, specie in mezzo ai monti, nelle cappelle, farebbe passare certe "mocche" e cambierebbe all'istante il centro di interesse. Don Girolamo cercherà di scrivere una lettera ai religiosi e descrivere un po' le scene indimenticabili. Abbiamo visto una esplosione di bene ed assistito ad un contrattacco infernale contro l'unità della comunità. Ore ed ore di fraterno incontro hanno fatto cadere le ombre e smascherato il nemico. Spero con fiducia che la Madonna ancora una volta resti Mamma e Regina. Continuate a pregare. Ancora una volta ci siamo convinti della grandiosità della nostra vocazione. Il Vescovo si è aperto con confidenza a noi e ci ha manifestato la sua grave preoccupazione per il clero. Confida tanto e tanto nei nostri, che approva sotto tutti i punti di vista. Questa terra è sitibonda di Dio, ma può essere incendiata solo da uomini che si siano completamente offerti a Dio senza restrizioni, pronti a pagare le anime con la totale immolazione del proprio egoismo.Occorrono uomini che amino Dio e abbiano sete di anime... anime... anime.Domenica scorsa, al mattino ore 8 S. Messa in Patronato; ore 10 S. Messa in una Cappella. Per strada incontravamo persone a piedi e a cavallo che venivano a Messa. Alcune avevano camminato per tre ore. La S. Messa era alle 14. Alle 12 la Chiesa era quasi piena di fedeli in attesa. In piazza macchine e cavalli. Don Lino confessa. Sei battesimi, tre matrimoni, 600 fedeli in Chiesa. Alla sera altro luogo e altra S. Messa.Non possiamo aspettare: queste anime ci attendono. Però attendono Dio e sanno discernere il mercenario dal buon pastore. Voi che siete i miei più stretti collaboratori per la formazione degli apostoli, in nome della Madonna nostra Madre, aiutatemi a preparare uomini tutti di Dio, completamente donati a Lui, pronti a morire per le anime, completamente dimentichi di se stessi e portatori di gioia.Al ritorno, se a Dio piace, cercherò di descrivervi il resto. A tutti un caloroso abbraccio ed un paterno saluto.
Don Ottorino
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