O4[1940]
Domenica XI dopo Pentecoste
Sordità spirituale
O4,1[1940]
1 Gesù ritornava verso il mare di Galilea. Ad un tratto è scosso nella sua meditazione da un alterco di voci e da uno scalpiccio di passi. Era della gente che conduceva a lui un poveretto ch’era sordo e muto. Gesù ne ebbe pietà. Lo prese in disparte, guardò dapprima il cielo, e gli toccò la lingua con la saliva e gli mise un dito nell’orecchio. Poi gridò: “Effatà’!”, cioè “Apriti”. E subito il sordo udì. Bisognerebbe che Gesù con la sua onnipotente parola venisse anche nelle nostre contrade, entrasse in certe case, in certe osterie, per guarire tanti poveri sordi spirituali che non sentono la voce di Dio che a loro giunge per mezzo del creato, del sacerdote, del rimorso. a)PAROLA DI DIO Vangelo
ESEMPI creato
CREATO
La parola ‘vigna’ è corretta nel testo originale dalla parola
‘campagna’, molto più accessibile nell’ambiente veneto dove per vigna si intende
abitualmente una vite.
Il Nota Bene è forse una raccomandazione che il sacerdote doveva fare in quell’occasione ai fedeli, anche se in qualche modo potrebbe essere collegato con il tema dell’omelia; nel testo originale è scritto con matita.
O4,2[1940]
2 b)PAROLA DI DIO Vangelo
MONDO
SACERDOZIO prete
DIO passaggio di...
DIO scoperta di...
CHIESA