L403[05/02/1971]
5.II.1971
Don Ottorino accenna al viaggio vacanza fatto in auto da Resende a Brasilia dai Religiosi del Chaco Argentino, accompagnati da Pietro Simonetto e da Gianni Sgarbossa, mentre lui li precedette in aereo insieme con mons. Federico Miotti.
Il riferimento è a don Giovanni Galvan, già operante nel Chaco Argentino. Di seguito don Ottorino accenna ad altri Religiosi del Chaco.
È chiaro che don Ottorino sottolinea l’importanza di un impegno pastorale fuori dall’ambito della scuola professionale per i diaconi, pena la stanchezza e l’inaridimento dello spirito apostolico.
L403,1[05/02/1971]
1 Carissimo Don GuidoLa prima lettera che ti ho scritto è stata così breve... Ora sono di ritorno da Brasilia. Gli amici del Chaco con Simonetto e Gianni sono arrivati lassù due ore dopo di noi, pieni di gioia. Posso assicurarti che in questi giorni ho sentito la presenza di Dio tra noi. Negli incontri personali e comunitari c’è stata tanta comprensione. Non si è mai discussa la meta. Si è collaborato per trovare il miglior modo per fare la volontà di Dio.Don Galvan, del quale temevo, l’ho trovato trasformato. Don Piero è tanto contento di lui. Zordan si trovava in difficoltà con Ferrari, ma ho visto che la causa era del troppo lavoro. Ora esigo che la scuola professionale sia solo al mattino e così Zordan sarà lieto di essere diacono e di lavorare nel pomeriggio tra i giovani.
Ci sarebbero tante cose da dire, ma le racconterò al ritorno. Le annoto tutte in un quaderno.Si sente Dio...Con la presente ti notifico che sarò a Roma il 23 corr. mese alle ore 15,15. Favorisci avvisare Don Aldo. Gli ho appena scritto. Avvisa pure Don Zeno. Il giorno 11 partirò per l’Argentina. Il 19 sarò a Resende. Il 21 ci sarà a Paraiso l’ordinazione diaconale di Filippi, ecc.Caro don Guido, teniamo duro sulla strada che Dio ci ha indicata. Solo queste cartucce potranno colpire l’obiettivo. Troppa sociologia, troppa organizzazione, troppe chiacchiere e troppa poca fede si riscontra tra quelli che dovrebbero essere gli uomini di Dio. Non sarà il numero degli apostoli a cambiare il mondo, ma la qualità degli apostoli.Perdona lo scritto. Sono le ore 17,37, calore gradi 35. Sudo... sudo... ecc.Un bacio.
Tuo Don Ottorino
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