L413[31/01/1971]
31.1.1971
Il riferimento è alla lettera del 22.1.1971 scritta da don Zeno, con la quale trasmette a don Ottorino tante notizie della vita di casa.
L’aggettivo ‘necessario’ è sottolineata nel testo originale.
Diocesi alla periferia nord di Buenos Aires in Argentina.
L413,1[31/01/1971]
1.Carissimo Don Zeno Ho ricevuto con tanta gioia la tua lettera, che mi ha portato un'ondata di casa. È la prima finora che ricevo dall'Italia. Ho sentite le notizie. Mettiamo tutto nelle mani del Signore e cerchiamo di fare tutta la parte nostra. Lui non ci abbandonerà, neppure nelle cose materiali. Del resto sono tutte cose sue. Mi accorgo sempre più della necessità di insistere sui principi fondamentali, specialmente aiutando tutti a fare una esperienza concreta di unione con Dio. Sarà l'inizio di una vita realmente contemplativa-attiva. Non si può sottintendere la parte contemplativa. È la corrente che fa funzionare tutto l'impianto che è necessario. Qui, con tanta fraternità (credo di non essere mai stato dolce come in queste settimane), ho cercato di far capire sempre meglio questi principi fondamentali. La Grazia ha fatto la sua parte primaria ed ho potuto così vedere dei frutti meravigliosi di bene. Non abbiamo guardato al passato per fare pettegolezzi, ma solo per ringraziare Dio ed imparare ad essere migliori. L'impegno personale e comunitario è stato superiore ad ogni aspettativa.Riguardo poi, qui a Resende, ai laboratori il dott. Marzotto si è dichiarato, lui per primo, desideroso che si faccia una tipografia, dicendosi pronto ad aiutarci, però qui e non in Italia. (Non può avere denaro in Italia). Perciò ieri e l'altro giorno fui a S. Paolo. Tante difficoltà per avere qui del materiale. Stiamo vedendo. Bisogna approfittare della circostanza. Speriamo. È un momento difficile per il Vescovo. Credo conveniente non scrivere. I nostri si sforzeranno di essere prudenti. Al ritorno farò il racconto. Ho parlato con il Nunzio. Il Nunzio insiste perché si apra una casa nella capitale argentina. Lui, se avessimo parlato con Lui prima di parlare con Mons. Di Stefano, ci avrebbe costretti prima in capitale. È un appoggio necessario. Ad ogni modo passerò a S. Isidro , a nome suo, senza impegni. Poi parleremo. Accompagnami con la preghiera. Un fraterno abbraccio.
Tuo D. Ottorino
APOSTOLO
DIO
COMUNITÀ
fraternità