414 Lettera del 3 aprile 1972 a don Zeno Daniele.

L414[03/04/1972]

Don Ottorino, da Resende - RJ (Brasile) dove si trova durante il suo 6° ed ultimo viaggio in America Latina, confida con amarezza la difficile situazione di qualche Religioso. Si conserva la fotocopia della lettera originale: sono due fogli sciolti, disuguali per grandezza, scritti a mano sulla facciata anteriore. La firma autografa è con il solo nome.

3.IV.1972

Il riferimento è alla lettera di don Zeno del 27.3.1972.

L’espressione si riferisce al fatto che molte volte don Zeno accompagnava, al mattino, don Ottorino nella celebrazione della liturgia delle ore.

Il riferimento è alle grosse difficoltà incontrate nella Comunità religiosa, accennate poi nelle righe seguenti.

Le parole ‘santità’ e ‘unità’ sono sottolineate nel testo originale.

Si tratta di Iole Munari, una benefattrice anziana accolta a Casa San Giovanni di Vicenza.

L414,1[03/04/1972]

1 Carissimo Don Zeno

La tua lettera mi è giunta due ore fa assieme ad una di Don Ruggero. Sono le prime notizie d'Italia. Sapessi quante volte ti ho pensato e desiderato vicino in questi giorni!Ogni mattina, quando mi trovo dinanzi al Tabernacolo con il breviario in mano, ti sento vicino. Grazie delle notizie e delle espressioni di fraterna amicizia.Mai ho passato settimane di passione in preparazione alla Pasqua come queste. Ho compreso, nel venerdì santo, tutto il sapore del Gesù abbandonato. È difficile esprimere per lettera ciò che ho assaporato. La croce più atroce è stato ed è Gianni che in nave ha perso la testa per una donna sposata. Aspettava me per raggiungerla. Era tutto combinato. Solo D. Leonzio era al corrente della cosa. L'aveva trattenuto a fatica Lino al mio arrivo. Ho tentato tutte le vie con il Cielo e con la terra. Non parlare con gli altri per ora... prega... prega... prega...

Mi sono rivolto alla Madonna e confido ancora in un miracolo...non me lo può negare...Con Filippi... ti puoi immaginare...

Invece abbastanza bene con Piero. Desidera restare, libero dai S. S. Voti, ma continuare il suo lavoro. È molto più sereno. Lavora con i corsillisti e si trova bene.Così pure bene con gli altri. Don Leonzio è sereno...

Riguardo alla tua andata a Lourdes, se i confratelli non hanno niente in contrario, io sono ben lieto di delegarti presso la Madonna a perorare la causa comune: santità e unità. Altri particolari sarebbe difficile e lungo descriverli. A voce...Continuiamo a volerci bene e a cercare solo e sempre la volontà di Dio.Un fraterno abbraccio.

Tuo Don Ottorino

P.S. Perdona se unisco due righe per la Iole.

AUTOBIOGRAFIA viaggi

PREGHIERA

CROCE sofferenze morali

MARIA