O5[1940]
Purezza (ai giovani di 16 - 20 anni)
La frase biblica in latino si traduce: ‘La vita dell’uomo è una
battaglia’; si trova in Giobbe 7,1 e la frase completa è la seguente: “Militia
est vita hominis super terram et sicut dies mercenarii dies eius”.
Il titoletto è sottolineato nel testo originale.
Anche questo titoletto è sottolineato nel testo originale.
O5,1[1940]
1 Avete udito da piccoli: militia est vita hominis. Ad un certo momento della vostra vita avete notato in voi qualcosa di nuovo che vi ha alquanto sconcertati: non più il pensare di ieri come fanciulli, non più i desideri di ieri, ma cose nuove si sono sviluppate in voi e brame nuove. Mentre ieri era per voi facile essere innocenti, oggi non è così; ieri lo eravate per grazia, oggi lo siete per virtù. Oggi conoscete che la vita è una continua battaglia contro il demonio, il mondo e noi stessi. Prima vostra impressione. Le prime volte che avete notato qualche cosa di nuovo in voi, quando per la prima volta forse la tentazione impura ha bussato all’anima vostra, voi vi siete spaventati credendo d’essere soli in tale stato, credendovi ammalati fisicamente o moralmente. Voi sentivate la tentazione e forse credevate che sentire fosse acconsentire. Di qui il timore di aprirvi al confessore che vi credeva tanti buoni, e la vergogna di manifestare le vostre miserie. Quando si pecca. Si pecca quando sapendo che è male si acconsente, ovvero non si usano i mezzi necessari per non cadere. Si pecca ancora quando si accetta la causa prossima di tentazione: cinema immorale, letture cattive, amicizie pericolose... In questi casi, se segue sempre la caduta, si pecca anche se non si acconsente al momento, ed il motivo è perché ci si è messi nella tentazione. Talvolta, dopo avere lottato, avete avuto forse delle soddisfazioni contro la vostra volontà: non vi dovete spaventare poiché non avete peccato. Non pecca il bambino a cui viene fatto inghiottire per forza una pallottolina di zucchero proibito dalla mamma. Ciò non toglie, però, che il bambino non ne senta il grato sapore.
PECCATO
VIRTÙ
Il titoletto è sottolineato nel testo originale.
Evidentemente si tratta di un esempio.
Anche questo titoletto è sottolineato nel testo originale.
Don Ottorino cita a memoria e liberamente da Mt 17, 31.
Nel testo originale i titoli dei mezzi consigliati sono sottolineati, ma non numerati.
La frase evangelica di Gv 15,5, che molto spesso ricorreva sulla bocca di don Ottorino, significa: “Senza di me, nulla potete fare”.
Queste due ultime righe sono state aggiunte a matita nel testo originale.
O5,2[1940]
2 Dove si cade col peccato. Voi dite che si starebbe tanto bene senza questa brutta tentazione, tentazione che avvilisce. È un fatto che il demonio circonda il giglio della vostra purezza per gettarlo nel fango, nasconde il veleno nella coppa d’ora del piacere. L’aquila e la serpe tra l’erbetta (cade dall’alto avvelenata). Il male da lontano è attraente, posseduto lancia nello sconforto: il fondo della bottiglia luccicante. Ci riduce al livello delle bestie. Mezzi per conservarsi puri. Gli Apostoli ai piedi del Tabor cercano di cacciare il demonio dal fanciullo ecc. “Questo genere di demoni non si caccia se non con la preghiera e col digiuno”. 1)***
PECCATO
ESEMPI tentazioni
PAROLA DI DIO Vangelo
PREGHIERA
GRAZIA Sacramenti
MARIA devozione a ...
PENITENZA sacrificio
GRAZIA Confessione
CROCE Demonio
GESÙ
MARIA
PECCATO peccatore
Don Ottorino solamente accenna ad un esempio.
Anche questo titoletto è sottolineato nel testo originale.
O5,3[1940]
3 Un giorno un vecchio sacerdote portava il Santo Viatico...; sorge un giglio... Voi siete questi candidi gigli che sostengono Gesù in mezzo alla corruzione del mondo ecc. Voi, giovani di Azione Cattolica, che vi siete dedicati interamente alla conquista dei vostri compagni, voi i collaboratori dei sacerdoti ecc.: siate puri, siate forti! Conclusione. Dio nel deserto aveva fatto scaturire l’acqua dalla roccia. Gli ebrei, alla fine della festa dei Tabernacoli, con un vaso d’oro attingevano acqua e la portavano al tempio per offrirla al Signore. Gesù vedendo la scena aveva detto: “Chi ha sete venga a me e beva”. Un altro giorno, al pozzo di Samaria: “Io sono l’acqua viva; chi beve ecc.”. Andiamo anche noi a Gesù: egli solo può riempire il nostro cuore. Nei momenti di tristezza, di lotta ecc., ai piedi del tabernacolo, ai piedi del confessore. Ricordo di questo congresso ci resti un grande amore a Gesù. Ama e fa ciò che vuoi (S. Agostino): se amiamo, ci sarà facile essere puri, sapere amare la croce e lavorare col buon esempio e con la parola per attirare altre anime al bene.CHIESA Movimenti ecclesiali
GESÙ
ESEMPI purezza