L5 [25-01-1936]
L5,1 [25-01-1936]
1. Quante volte tu ti sei detto ‘voglio’ e poi hai veramente voluto? Il pensiero che ogni nostra azione si ripercuote nell’eternità non ti impressiona? Si legge nella vita di S. Caterina che un giorno ella diede ad un povero metà dei suoi vestimenti, cioè la sottana ecc. Nella notte apparì Gesù alla Santa e le mostrò i suoi indumenti risplendenti di luce vivissima e più belli di qualunque vestito immaginabile. Gesù disse: “Vedi, Caterina? Questi sono i vestiti che ti rivestiranno in Paradiso”. Un’altra volta la santa aveva dato ad un povero un crocefisso d’argento. Gesù le apparve, le mostrò il suo crocefisso tempestato di gemme preziose e divenuto bellissimo e le disse: “Caterina! Questo te lo ridarò in Paradiso”. Fratello mio, tu vedi che è bello dare a Chi paga il mille per uno di interesse. Io ho dato una vecchia macchina da scrivere e sono certo che in Paradiso mi verràdata un’intera tipografia. Ho dato un temperino, d’argento per me, e mi sarà data una lunga scimitarra d’oro gemmato. Ho dato una pila e mi sarà dato un faro (forse la luna o il sole, poiché dinanzi a Dio vale più un piccolo sacrificio che il mondo intero).Ho dato tutto e che cosa riceverò? Vedi nel Vangelo la risposta. Tu mi osserverai:NOVISSIMI eternità
ESEMPI vita dei Santi
Il termine, molto usato nel linguaggio popolare e dialettale, indica in questo contesto un oggetto qualsiasi e non bene determinato.
L5,2 [25-01-1936]
2. 1) Tu hai dato quel poco che avevi perché non aveva tanto valore e poi non era roba attraente. R. Fratello mio! Concedo che per te il sacrificio sia più grande, ma il merito è proporzionato. Inoltre dare l’unica capretta che si ha costa quasi al pari di dare le dieci che si hanno, poiché l’unica è doppiamente cara.2) Io non ho il cuore attaccato alla roba, anzi non penso mai ad essa. Il Signore ci ha data la roba perché ce ne serviamo con giudizio e sappiamo per essa innalzare il nostro spirito.R. a) Tu sarai santo e vivendo in mezzo al fango non rimarrai sporco. Io invece sono un miserabile e vedo che le creature più vili vorrebbero prendere nel mio cuore il posto di Dio. Nello stesso momento che scrivo mi dice la penna stilografica: “Non offendermi! Io ti giovavo per i tuoi bisogni e tu non pensavi mai a me”.
CONSACRAZIONE povertà
L5,3 [25-01-1936]
3. Rispondo: “Quanto avresti potuto ancora giovarmi? Forse vent’anni?... Ebbene siccome vedevo che tu potevi essermi utile ho cercato di renderti immortale. Vedi, mia cara penna, una cosa che piace la si desidera sempre con sé e se si pensasse che un giorno la si dovrebbe perdere non si avrebbe completa letizia. Tu mi piacevi e mi servivi ed io ho preferito non averti per pochi giorni per poi riaverti trasformata”. “Ma io ti ero necessario”, dice il temperino. “Taci, taci, marmocchietto! Senti! È meglio rimanere senza una cosa necessaria per un’ora o per cent’anni?”. “Per un’ora”, mi risponde il bricconcello. Ed io: “Ecco che, messo nell’alternativa tra l’averti ora per pochi anni o per tutta l’eternità, ho preferito privarmene provvisoriamente”.Caro fratello mio, tutti mi gridano attorno e tutti se ne tornano lieti di poter un giorno rientrare in mio possesso.b) È vero, come tu dici, che il Signore ci ha data la roba perché ci fosse un mezzo per salire a Lui, ma noi spesso la usiamo diversamente. Inoltre agli Apostoli Gesù ha imposto di lasciare le barche e le reti e di seguirlo con una sola tunica ed un solo bastone.Fratello, ti voglio parlare da amico vero: tu, a quanto sembra a me miserabile, vorresti andare in Paradiso e nello stesso tempo godere anche qui un certo qual Paradiso per non rimanere, caso mai, del tutto imbrogliato. Tu ami Gesù sul Tabor, ma cercheresti un po’ di sfuggire il Golgota.È bello vedere Gesù trionfante, ma è ancor più bello seguirLo nel suo cammino doloroso. Guardiamo quel sangue ch’Egli ha sparso per via, e se non ci sentiamo spinti ad imitarlo diciamo concertezza che il nostro cuore è divenuto di pietra.Come è possibile considerare tutto quello che Gesù ha fatto per la salute nostra e delle altre anime senza sentirci scuotere dalla nostra miseria? Senza sentir nascere nel nostro petto una fiamma di amore e di generosità?Tu dirai che queste sono parole, ed hai ragione poiché le senti continuamente ripetere ed ormai sei stanco di sentirle. Però ricordati che quando ti prenderà la morte, allora capirai tutta la forza delle suddette parole. Allora vedrai l’efficacia delle nostre più piccole azioni. Finché abbiamo tempo mandiamo in Paradiso i nostri bagagli altrimenti ci troveremo miseri tra la ricchezza dei Santi.ESEMPI povertà
NOVISSIMI paradiso
GESÙ
Via Crucis
GESÙ
redenzione
A questo punto inizia la risposta che Ottorino, con vivace immaginazione, pone sulla penna dell’amico, caricandola però con evidente umorismo.
L5,4 [25-01-1936]
4. Mi dirai che sei stanco di sentire queste prediche, che in fin dei conti non bisogna esagerare nell’eccesso opposto. Se veramente noi fossimo convinti della presenza di Dio e del valore delle nostre più piccole azioni, io sono certo che diverremmo dei più grandi santi. Quanto è bello amare Gesù! Quanto si può stare felici nelle braccia di Colui che nutre l’uccellino e ricopre il giglio del campo! Nelle braccia del Padre, del Pastore, del Maestro! Venga pure la morte quando vuole, ma ci troverà preparati al gran passo e non farà che aprirci la porta che conduce alla meta dei nostri sospiri. Fratello, preghiamo e lavoriamo!Guardiamo tutto alla luce dell’eternità.N.B. Non mi rimproverare del tempo perduto poiché questi scritti, prima che a te, giovano a me.Caro Zanon. (Bestia)
Ho visto il tuo scritto slavato ed insipido. Lo scritto vale zero, ma per esso il Signore sempre misericordioso ha voluto far passare nella mia anima un raggio di vivissima luce.
DIO passaggio di...
DIO scoperta di...
DIO bontà
di...
Le parole “utile... rigorismo” sono sottolineate sul testo originale, e la prima è scritta con lettere più grandi.
L5,5 [25-01-1936]
5. Ho fatto dei propositi veramente feroci, propositi fondati sulla pietra e sul sangue. Incomincio con lo spazzare dal mio camerino e dalla mia persona tutto ciò che non è utile (= necessario) e poi passerò al rigorismo. Primo a filare giù dalla finestra sarà il materasso, poi l’armonium, la cassa e me stesso. Via! Faccio per scherzare, poiché io faccio il conto di vivere fino a sessanta anni. Ho calcolato così: fino ai trenta anni cercherò di vivere in onesta agiatezza e lottando i miei difetti.DOTI UMANE fedeltà
Il termine “funicelle” è scritto con iniziale maiuscola e lettere grandi, ed è sottolineato con due linee nel testo originale.
Nel testo originale tutta l’espressione è sottolineata.
L5,6 [25-01-1936]
6. Dai trenta ai quaranta anni (essendo senza difetti) cercherò di fare un poco di carità vivendo in uno stato di semiagiatezza, ma non povertà. Dai quaranta ai cinquanta incomincerò ad amare la povertà. Mi libererò dei mobili più lussuosi, venderò la radio, venderò quasi tutto fuorché lo strettamente necessario. Dai cinquanta ai sessanta anni mi farò santo. Allora povertà assoluta; allora adotterò le funicelle; allora (verso i sessanta anni) venderò anche il letto e le pentole e la macchina e la pila e il cannocchiale e il tamburello, ecc. Tu mi dirai: “Perché non incominciare subito?”. Ti rispondo: “Perché gli operai della dodicesima ora hanno avuto tanto come quelli che han portato il peso della giornata intera”. Vedi adunque ch’io sono più saggio di te! Vedi che sono più furbo del diavolo!... Tu sei stolto! Saluti dal tuo caro F.L.Ciao, Bestia, Bestia, Bestia!!!Fratello carissimo.Sarò stolto, ma ho piacere d’esserlo. In Paradiso vedremo chi di noi sarà più felice. Tu vorresti morire santo come S. Luigi e S. Teresina? E se tu morissi domani? Fino a domani puoi farti più santo di S. Luigi!! Una fiamma di carità quante cose cancella!!!Tuo fratello Ottorino
CONSACRAZIONE santità