504 Lettera del 12 novembre 1970 a don Gianni Rizzi.

L504 [12-11-1970]

Don Ottorino esprime la propria amarezza per la situazione di un Religioso della Comunità, e cerca di trasmettere parole di conforto.
Si conserva la lettera originale: è un foglio piccolo, con l’intestazione e lo stemma della Congregazione, scritto a mano con inchiostro su ambedue le facciate. La firma autografa è con il solo nome.

12.XI.70

La parola ‘almeno’ è sottolineata nel testo originale.

Il verbo ‘pregare’ è sottolineato con due linee nel testo originale.

Il verbo ‘meditare’ è sottolineato nel testo originale.

L504,1 [12-11-1970]

1Carissimo Don Gianni
Spero ti sia giunta la mia ultima del 30 scorso mese. Tu devi comprendere come sia per me difficile dare disposizioni per lettera, come comprendo sia difficile per te descrivermi la situazione. La situazione di Severino, in questi mesi, mi è stata una mazzata sulla testa. Non me la aspettavo. Ora bisogna agire con tanta carità, aiutandolo in tutti i modi, liberandolo dal peso dei SS. Voti e convincerlo che per lui è meglio venire a Vicenza e qui decidere con calma. Qui è più facile per lui un inserimento nella vita normale. Ti sono vicino e ti comprendo. Queste sono le ore di agonia di chi è chiamato a rappresentare il Cristo come superiore. Sono le ore nelle quali si costruisce la comunità pagando in natura propria. Adesso, dopo la tempesta, trovate il modo di passare ogni mese almeno un giorno insieme, in luogo calmo, a pregare e a meditare. La Congregazione ha la sua vocazione e noi non possiamo viverla singolarmente. Ricorda gli incontri di Asiago. Devi realizzarli anche a Zacapa. Limitate le opere esterne e costruite su voi come religiosi e sulle anime come strumenti nelle mani di Dio. La Madonna vi è vicina. Cercate di vederla. Un bacio.

Tuo Don Ottorino

CROCE sofferenze morali

CONSACRAZIONE voti

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superiore

COMUNITÀ

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