559 Lettera del 29 febbraio 1972 a don Luigi Furlato.

L559 [29-02-1972]

Don Ottorino con accenti paterni e con prudenza tocca alcuni problemi relativi a Confratelli, e incoraggia verso nuovo progetti.
Si conserva la lettera originale: è un foglio piccolo, con l’intestazione e lo stemma della Congregazione, scritto a mano con penna biro su ambedue le facciate. La firma autografa è con il solo nome.

29.II.72

Le parole ‘avrei pregato’ sono sottolineate nel testo originale.

L559,1 [29-02-1972]

1 Carissimo Don Luigi
Devi anzitutto accertarti che Don Ottorino ti vuole ancora bene e tanto. Non ti è lecito pertanto pensare male. Alle tue lettere ho sempre risposto. Non ho messo per scritto cose delicate, per prudenza, sapendo che fra poco ci troveremo a conversare insieme. Filippi mi ha scritto comunicandomi la sua decisione, che aspetta a realizzare al mio arrivo. Non gli ho risposto perché speravo di giorno in giorno poter venire. Ho già parlato in Consiglio ed è stata approvata la sua uscita dalla Congregazione. In ogni caso non resta in Brasile, né verrà in Argentina. Riguardo a Don Luciano si è detto con Gianni che alla mia venuta lo avrei pregato se potesse rimanere ancora qualche mese per avviare Ceolato ecc. Da lontano le cose cambiano colore. Conto molto su Don Luciano per il programma futuro delle vocazioni in Brasile. Il Signore ci ha aperto una strada completamente nuova e rivoluzionaria in materia di vocazioni. Don Luciano è atteso in Italia per specializzarsi. Di che si tratta? Quando verrò vi dirò tutto... intanto un fioretto. Godo per Don Leonzio. Cerca di volergli tanto e tanto bene. Lo merita. Non entro in altri particolari. Vedrai poi che il diavolo non è così brutto come si crede. Grazie del tuo affetto; non temere per le croci; sii sempre disponibile nelle mani del fratello Gesù. Un abbraccio.

Tuo Don Ottorino

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