MIRKO PASIN, nato il 30.7.1944 a Calvene (VI), entrò nella Casa dell’Immacolata il 1.10.1955. Emise la professione religiosa il 30.3.1961 e quella perpetua il 6.1.1966. Frequentò i corsi dell’avviamento professionale, il biennio di preparatoria e il quadriennio di magistero per gli Assistenti presso la Casa dell’Immacolata. All’Istituto San Gaetano di Vicenza prestò il suo servizio nell’assistenza dei ragazzi orfani e come istruttore meccanico. Partì nel 1967 con il primo gruppo di Religiosi destinati al Chaco Argentino, ma colto da una crisi di identità vocazionale e affettiva si ritirò dalla Congregazione il 19.10.1968 rientrando in Italia e formandosi una famiglia.
L578 [13-06-1968]
13 VI 1968
Il Religioso Mirko Pasin aveva scritto a don Ottorino una lettera il 2.6.1968 esponendo con molta sincerità la storia della sua vocazione e della sua vita religiosa.
L578,1 [13-06-1968]
1 Carissimo Mirco, ho ricevuto la tua lettera e ti assicuro che non mi meraviglia il suo contenuto. Per quanto dipende da me sta certo che ti comprendo come un padre può comprendere la tragedia di un figlio. Il mio affetto per te non è diminuito, anzi aumentato. Parecchie volte al giorno vado in Chiesa a pregare per te e spero che il Signore ti illumini in modo da non commettere delle azioni irrimediabili. Se tu non sei al tuo posto, ti aiuterò in tutti i modi per poterlo raggiungere. Però ho il dovere di farti ragionare: non hai dieci anni, ma una età nella quale devi rispondere delle tue azioni. Se tu ti fossi sposato, sarebbe inutile ora il pianto: dovresti compiere il tuo dovere di sposo cristiano e portare con amore la croce, anche se ti accorgessi di avere sbagliato la scelta. Se sei un uomo dovresti dire: "Ho sbagliato per leggerezza e devo assolutamente pagare". Solo con Dio, allora, è lecito fare una scelta e poi rinnegare una donazione che è stata libera, volontaria? O credi in Dio o non credi. Se credi in Lui, come puoi dirgli adesso: "Dammi indietro ciò che ti ho dato perché, mentre te l’offrivo, non ci pensavo". Se tu fossi sposato, avresti il coraggio di presentarti al suocero e dirgli: "Riprendi tua figlia... ora non mi piace più. Quando l’ho sposata, l’ho fatto così...". Questo tu stai facendo con Dio. Il nostro indimenticabile Mons. Volpato ci diceva: "Se disgraziatamente da preti vi accorgete di non avere la vocazione o di averla perduta, agite dinanzi a Dio come se l’aveste". Non ti sembra il tuo caso? La prima soluzione della tua attuale crisi, la più bella, la più onorifica, la più meritoria sarebbe di metterti davanti al Signore, con umiltà e coraggio, e dire: "Non discuto se ho avuto o no la vocazione; mi sono consacrato volontariamente a Te e mi comporterò da vero consacrato per tutta la vita, a costo di qualsiasi sacrificio". Questa è la soluzione di un cristiano che crede e di un uomo che fa onore alla parola data.CROCE
CONSACRAZIONE
PECCATO tradimento
SACERDOZIO prete
APOSTOLO vocazione
VIRTÙ
umiltà
L578,2 [13-06-1968]
2 La seconda soluzione, sebbene piuttosto meschina e triste, sarebbe chiedere la dispensa dai Voti al Santo Padre. Se proprio non vuoi accettare la prima proposta, non ho niente in contrario ad aiutarti in questa strada. Una cosa però ti chiederei, come riparazione necessaria al male che involontariamente con il tuo contegno hai seminato nel luogo ove dovevi essere luce. Tu dovresti incominciare una vita nuova di pietà, di serietà e di lavoro apostolico in modo che chi ti vede possa giudicarti un religioso veramente esemplare e rimanere edificato. Con la tua condotta dovresti cancellare le ombre passate e la tua partenza dovrebbe apparire un trasferimento e non una ritirata di fronte a Dio e alle tue responsabilità. Questa tua partenza potrebbe essere alla fine dell’anno scolastico in corso; meglio ancora, per dare meno adito a sospetti da parte degli altri, se avvenisse alla fine dell’anno scolastico venturo. Tu dirai che anche questa soluzione è pesante. Figlio mio: quel Dio che ti ha creato, che ti ha redento, che ti sostiene in vita giorno per giorno, ha solo da darti sempre... senza mai esigere da te? Forse, partendo dalla Congregazione, credi di poter fuggire da Dio, di rompere con Lui i tuoi rapporti, di dimenticare i tuoi doveri di sua creatura e di cristiano? Non sai che, forse prima di sera, dovrai a Lui tornare e rendere ragione di tutte le tue azioni? Sei proprio sicuro di poter ritornare in Italia e di rivedere ancora tua madre? Io ho pregato Dio, e lo continuo a pregare, che ti faccia morire come Giorgio piuttosto che tu Lo abbia a tradire. E spero di essere esaudito. Nella vita ogni uomo ha dei doveri da compiere. Dinanzi a questi doveri o si dimostra un vile o diviene un eroe. È arrivata la tua ora: scegli. Ti abbraccio.Tuo padre Don Ottorino
CONSACRAZIONE voti
DIO creatore
DIO amore di...