591 Lettera del 26 giugno 1969 ai confratelli dell’Argentina.

L591 [26-06-1969]

Don Ottorino ricorda con gioia la recente visita alla Comunità, e aggiunge alcune notizie.
Si conserva la lettera originale: sono due fogli grandi, con l’intestazione della Congregazione, dattiloscritti sulla facciata anteriore. La firma autografa è con il solo nome.

26 VI 1969

L591,1 [26-06-1969]

1Carissimi Don Piero, Antonio I e II, Don Graziano e Don Vittorio,
vi ringrazio innanzitutto del gentile pensiero espresso nella vostra lettera del 3 giugno che ha preceduto questa mia. A dieci giorni dal ritorno (dopo essere stato ricoverato in ospedale in Guatemala, tre giorni prima di ritornare, per quel gomito! e per una specie di congestione) posso dire di essere discretamente ristabilito e di poter riprendere le mie normali attività. Don Girolamo invece, che era ritornato del tutto sano, da nove giorni è a letto: si è preso una forte dissenteria con febbre e infezione intestinale, contratta forse in Guatemala. Ha sofferto molto ed ora, benché vada sensibilmente migliorando, ne avrà ancora per un po’ di tempo. Ricordo con vero piacere il soggiorno argentino, la vostra accoglienza, l’affetto che tutti mi avete dimostrato e, soprattutto, la constatazione del desiderio che tutti avete di fare solo la Volontà di Dio, per vivere la vostra consacrazione e servire le anime. Vi assicuro che più di una volta mi sono chiesto se sarei capace di affrontare la vita che voi conducete, con l’impegno e il sacrificio che richiede. Questo va a vostro onore, ed è per me motivo di riflessione e di impegno nel continuare ed intensificare sempre più la mia donazione alla causa della Congregazione, che è, in definitiva, la causa della Chiesa. Ad ogni mio ritorno fra voi constato la progressiva maturazione vostra, individuale e comunitaria, e gli effetti benefici che essa produce nel vostro lavoro. Non mi sorprende allora che anche il demonio si dia da fare per intaccare l’unità della comunità, per ingigantire le difficoltà, per indurre allo scoraggiamento e al pessimismo. Ma voi continuate con coraggio e fiducia! Da parte mia, all’occorrenza, non mancherò di farvi notare fraternamente ciò che mi sembri in contrasto con la volontà di Dio. Per ora, cercate di stare uniti e di continuare sulla linea di quanto abbiamo insieme concordato, in affettuosa e stretta collaborazione con il Vescovo, che vi è veramente fratello e guida. Ringraziate a uno a uno tutti i vostri validi collaboratori: dite loro che serbiamo un ricordo indimenticabile della loro bontà. L’esperienza di questo viaggio mi è stata senz’altro di grande utilità e proprio in questo periodo, mentre qui siamo impegnati nell’intensa attività estiva di lavoro e di formazione, penso di farne tesoro allo scopo di sensibilizzare sempre più i fratelli che si stanno preparando. Nella Casa dell’Immacolata ho trovato l’anno scolastico ultimato e la legatoria in piena attività: ora abbiamo programmato il lavoro alternato con soste distensive e spirituali. La tonalità e l’impegno sono buoni; certamente il sacrificio che voi compite giorno per giorno si riflette anche sulla formazione di coloro che, qui, si stanno preparando a raggiungervi. Appena possibile Don Girolamo passerà per le vostre famiglie a portare le notizie, i saluti e a far vedere le foto. Le diapositive sono riuscite molto bene e con la vivezza dei colori danno un’idea di quanto noi abbiamo potuto ammirare con i nostri occhi. Prima di concludere desidero porgere fraterni e vivissimi auguri di buon onomastico a Don Piero: il 29 giugno non mancherà uno speciale ricordo al Signore. Vi seguo tutti, ad uno ad uno, con la quotidiana preghiera e portandovi nel cuore. Siatemi vicini con il vostro sacrificio. A tutti auguro buon lavoro apostolico e ad ognuno porgo un caro abbraccio.

Vostro Don Ottorino

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