L595 [13-01-1970]
13 I 1970
Don Pietro Martinello aveva inviato una lettera a don Ottorino il 30.12.1969, con allegata una seconda lettera per avere istruzioni sull’ordinazione diaconale di Antonio Ferrari e di Antonio Zordan, che all’epoca si trovavano a Resende (Brasile) per il corso di immediata preparazione, animato da don Giuseppe Rodighiero.
L595,1 [13-01-1970]
1Carissimo Don Piero, ricevo con gioia la tua lettera ricolma di auguri e di fraterne espressioni. Ci scriviamo poco - è vero - ma ci vogliamo bene e lavoriamo insieme: credo che il Signore sia contento. Ieri ho ricevuto la seconda lettera (dacché D.Giuseppe è in Brasile) da Resende. In essa apprendo che i due Antonio si sono inseriti con buona volontà e con entusiasmo nel lavoro serio ed impegnativo del Corso guidato da Don Giuseppe. Per quanto riguarda la loro ordinazione, mi richiamo al nostro incontro nel quale mi sembra che tu non ponessi difficoltà in proposito. Lo stesso Mons. Di Stefano mi sembrò essere consenziente. Per questo io avevo delegato Don Aldo, che si troverà in Brasile alla fine di gennaio e resterà tutto febbraio, a decidere sulle domande dei candidati, coadiuvato dal consiglio di Don Giuseppe, di Don Luigi e di Don Lino. Tuttavia, se nel frattempo fossero intervenuti dei fatti nuovi che consiglino la non ammissione, hai il dovere di scrivere subito a me o a Don Aldo in Brasile e, se necessario, raggiungere Don Aldo per parlargli personalmente.L595,2 [13-01-1970]
2Certo è che non possiamo pretendere che i Diaconi della prima ora siano dei Sacerdoti. Inoltre non dobbiamo considerarli Diaconi solo perché possono coadiuvare nel ministero sacramentale, ma dobbiamo insistere perché si sentano veri Diaconi anche quando trattano le realtà terrestri sforzandosi di portare sempre quell’alito spirituale che un ministro di Dio deve seminare continuamente al suo passaggio. Certo che per questo i nostri primi Diaconi hanno bisogno di tanto aiuto e di tanta fraterna comprensione. D’altra parte penso che per un Superiore il primo lavoro pastorale debba essere la Comunità e la formazione spirituale e culturale dei membri. Una Comunità Religiosa deve essere la fusione di fratelli che si aiutano a conoscere e ad amare Dio e che si sforzano insieme di farlo conoscere ed amare. Sarebbe disastroso che si riducesse ad un piccolo albergo ove di tanto in tanto ci si ritrova, conservando però una indipendenza più o meno assoluta nella propria vita e nel proprio lavoro. Caro Don Piero, questa è la croce di noi Superiori. Facciamoci santi, preghiamo, soffriamo e confidiamo nella materna assistenza della Madonna. Per quanto poi riguarda la eventuale ordinazione dei due Antonio, a voce, nel nostro incontro, avevamo stabilito - e così con Mons. Di Stefano - che avrebbero ricevuto gli Ordini Minori ed il Suddiaconato in Brasile; il Diaconato dopo il 7 marzo in Argentina, dietro regolare presentazione delle lettere testimoniali da noi firmate. Come vedi, in Argentina come in Italia, dove non è ancora introdotto il Diaconato, la cosa è semplicissima. Anche a Crotone abbiamo semplicemente presentato le lettere testimoniali a Mons. Raimondi, il quale, senza bisogno di alcuna autorizzazione, ha consacrato Creazza. La cosa infatti non dipende dalle Conferenze Episcopali. Il Diacono viene ordinato per la Congregazione, viene incardinato nella Congregazione e resta della Congregazione. Il Vescovo ordinante non deve far altro che mandare alla Congregazione un decreto che attesti l’avvenuta consacrazione. Infine, per quanto riguarda i due fratelli che sono in arrivo, mi riesce strano che tu mi chieda in che cosa intendiamo occuparli. Nella conclusione della mia ultima visita, non vi avevo promesso un Sacerdote ed un Diacono per la campagna? Inoltre Mons. Vescovo, a Vicenza, ricordando tutto questo, ha confermato di fornirli di una cappella volante e di essere lietissimo del dono di due apostoli per la campagna. Comunque noi li abbiamo inviati in vostro aiuto. Se credete organizzarvi diversamente, al prossimo incontro con Don Aldo potete liberamente decidere. A me importa solo che siate uniti e che prima di essere ‘ambulanti’ siate ‘carmeli’. Concludo assicurandoti che ogni giorno, durante la visita al Santissimo, vengo tra voi e vi ricordo a uno a uno. Continuiamo a lavorare assieme, cercando solo quello che Dio vuole. Un fraterno abbraccio a te e fratelli.Don Ottorino Zanon
DIACONATO
COMUNITÀ
superiore
FORMAZIONE
COMUNITÀ
DIO amore a Dio
MARIA maestra, guida
CHIESA Vescovo
PREGHIERA carmeli ambulanti
VOLONTÀ