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6 Lettera a Florindo Lucatello del 1 febbraio 1936.

La particolare annotazione della data si riferisce all’era fascista, come era usuale all’epoca.

L6 [01-02-1936]

Il tema è quello dell’aiuto fraterno attraverso la reciproca correzione, per poter raggiungere la santità. Vengono poste in particolare evidenza le virtù dell’obbedienza e della povertà. È una lettera autografa, scritta con inchiostro, e con grafia molto chiara, su due fogli e mezzo di un quaderno a righe, per un totale di dieci facciate, numerate solamente all’inizio di ogni foglio con i numeri 1, 5, 9. Manca l’indirizzo iniziale, e termina con le parole “tuo fratello”, senza alcuna firma; molte sono le cancellature. Il testo stampato riproduce fedelmente l’originale, rispettando anche le espressioni poco corrette, ma comprensibili e significative. Correzioni vengono apportate per migliorare la punteggiatura e togliere gli errori ortografici, le sottolineature e alcune maiuscole non necessarie. Seminario, 1-II-1936 - XIV - mese II

CELINA MARTIN (1869-1959), fu la settima dei nove figli Martin e, anche se di quattro anni maggiore di Teresa, la sua compagna inseparabile di giochi e di confidenze. Dopo la morte del padre, che assistette amorevolmente durante la malattia che lo portò alla fine nel 1894, entrò al Carmelo e fece il noviziato sotto la guida di Teresa, della quale fu poi l’infermiera durante i suoi ultimi mesi. Dapprima prese il nome di Maria del Volto Santo, poi di Suor Genoveffa di Santa Teresa, e infine di Suo Genoveffa del Volto Santo.

Il riferimento è evidentemente al padre spirituale.

L6,1 [01-02-1936]

1. In questo giorno in cui tu incominci, come tu dici, il secondo mese di tua vita, io non posso fare a meno di rivolgere a te una parola d’augurio ed una chiacchierata fraterna. Leggo nella vita della nostra Amica S. Teresina, ch’Ella aveva stretto con Celina un vincolo ancora più stretto di quello del sangue poiché s’era unita con essa in una fratellanza spirituale ed i loro cuori volavano velocemente verso Gesù. Di Gesù parlavano le lunghe ore senza stancarsi e da tutte le cose sapevano risalire al loro Diletto (Vedi vita pag. 89-90 circa). S. Teresina trovava nella sorella un grandissimo aiuto per salire ed avrebbe voluto che Celina fosse stata Gesù e perciò la avvertiva di tutte quelle inezie che stonavano la sua perfezione.Non vorrei che tu mi credessi voler paragonarmi alla nostra Santina, ma solo io ti voglio dire alcune cose colla speranza che tu mi abbia da ricompensare da vero Fratello. Tu non mi dici mai niente dei miei difetti e perciò talvolta mi viene da dubitare sulla tua carità. Continuiamo a dire che vogliamo farci santi, che vogliamo volare verso Gesù, ma mi sembra che ci troviamo ancora a cento metri sotto acqua (almeno io). Bisogna essere staccati dal mondo, noi diciamo! E poi?! Bisogna osservare le regole! E poi?! Distinguiamo regola da regola.Per esempio - scusami se parlo da pazzo - tu dici: “Facciamo presto uscire di chiesa poiché il nostro dovere ci chiama a giocare, e Gesù preferisce l’obbedienza” (tue parole di ieri sera). E poi in generale e questa mattina, dopo d’essere andato da Gesù, ti fermi con santa indifferenza altri cinque o sei minuti in studio. Tu dici: “Io volevo dare ai poveri, ma il Padre non ha voluto. Io ero dispostissimo a ceder tutto, anche le mutande ed i fazzoletti, a rischio di dovermi soffiare il... col sacchetto della roba sporca. Sì!

AUTOBIOGRAFIA seminario

DOTI UMANE amicizia

GESÙ

CARITÀ

amicizia

CONSACRAZIONE obbedienza

La parola “ponderare” è sottolineata con tre linee nel testo originale.

A questo punto c’è una serie di segni, quasi ad indicare lacrime di pianto, con in mezzo la parola “lacrime”.

L6,2 [01-02-1936]

2. Sono venuto a terribili decisioni poiché vedo che niente vale tutto quello che si gode quaggiù. (S. Teresina: Verrei volentieri nel mondo ed accetterei di soffrire sino al giudizio generale tutte le pene della terra unite insieme, se mi fosse permesso, pur di aumentare la mia gloria in Cielo di tanto quanto può aumentarla la recita di un’”Ave”). Vedo che val la pena di radunare tesori nel Cielo. Se il mondo, che cerca sempre il commercio più fruttuoso, scoprisse questo mercato!!”. Tutte queste sono belle parole, ma parole, e tu sai che non chi dice: Signore, Signore, ecc.“Io prometto di obbedire a te, purché tu mi prometta di ponderare ciò che comandi, come a Gesù”. E poi si obbedisce in ciò che piace. Non voglio scuse. Ridi pure!!! Che? Tu piangi!!! Sono lacrime di coccodrillo! Se fossero vere lacrime manifestanti un cuore tenero come la ricotta, i fatti avrebbero mostrato che tu hai pietà di tanti poverelli, immagini viventi di Gesù. Vedi che oggi sono crudo, e sono tale per dimostrarti ch’io voglio più bene all’anima tua di quello che tu voglia alla mia. Ma non ho finito. Quante volte cerchi di scusarti per non obbedire al Padre.

NOVISSIMI paradiso

CONSACRAZIONE obbedienza

L’epiteto scherzoso vuole indicare uno stato di ira e di avversione.

Nel testo originale il pronome è scritto dapprima con iniziale minuscola, poi cancellato e scritto con maiuscola, quasi in correlazione con “Fratello” che è sempre con maiuscola.

Le parole “qualche altro... senza remissione” nel testo originale sono sottolineate.

L6,3 [01-02-1936]

3. Ieri sera sono andato a letto con la signora Luna contro il diavolo perché continua a tormentarti e questa notte l’ho bastonato senza misericordia e gli ho detto di non venire più a tormentarci (te in particolare) se non vuol riassaggiare il bastone. Tu mi dirai che non valeva la pena d’essere così aspro con un mio Fratello. Ti rispondo ch’io in te vedo il mio Gesù e che Gesù io me Lo raffiguro sempre non solo perfetto, ma perfettissimo. Non ti scoraggiare, però, per queste cose; lascia a qualche altro la tristezza (= musoneria), ma da buon Fratello prendi in mano la penna e scagliala senza remissione contro le mie miserie...(Fermo! Fermo! Un’altra cosa.

Il tamburello? Bel gioco! E se mettendolo nella cassa bastasse a chiudere il buco per cui un’anima dovrebbe passare per cadere all’inferno?).

CROCE Demonio

GESÙ

Il riferimento è al corpo, così chiamato abitualmente nel linguaggio ascetico.

L6,4 [01-02-1936]

4. Il mio asino mi ha detto: “Bestia, senti: perché mi tratti così male? Perché non mi accontenti un pochino di più? Esigo tanto poco!”. Ho risposto: “Asinello mio, porta pazienza ancora un poco e poi vedrai che Gesù ti ricompenserà anche dei tuoi sacrifici. Vedrai che quando risorgerai io ti condurrò a pascolare nei pianeti ed anche nella luna e nel sole che tu ora ammiri estasiato”.E l’asino: “Ma come fai a condurmi così lontano mentre ora fai tanta fatica a sollevarmi un pochino solo dalla terra? E poi il sole non mi brucerà?”.

ESEMPI sacrificio

ESEMPI corpo

L6,5 [01-02-1936]

5. “Vedrai! Vedrai, asinello mio, che allora sarai veloce e farai salti giganteschi da una stella all’altra; e vedrai allora tanti altri tuoi compagni che ora ti deridono essere pieni di piaghe e di pesi così che non riescono a muoversi”. Asino: “Sì, ma intanto mangio io? Aspettando l’erbetta del sole tu mi fai morire di fame. Tu sei crudele! Guarda gli altri asinelli come sono ben pasciuti e trattati con ogni delicatezza dai loro padroni. Tu invece cerchi di darmi da intender mille cose ed io intanto devo pagare le tue pazzie”.

“Bestiaccia indegna! Così osi rispondere al tuo padrone? Così ricambi le mie cure per te? D’ora innanzi farò ciò che voglio e tu non saprai più niente da me, così che ti sarà più duro il soffrire senza la speranza d’un premio. Ora va a lavarti nell’acqua la tua rogna e poi torna qui da me che devo darti dei comandi”.

ESEMPI sacrificio

Tutta la frase nel testo originale è sottolineato.

L6,6 [01-02-1936]

6. E l’asino piangente: “L’acqua è fredda!!... Io sono pulito!!! Dispensami, te ne prego! Potrei prendere un raffreddore, una polmonite, e che so io!”. “Va, ti dico, asinaccio disubbidientaccio, e poiché non hai ubbidito all’istante i miei ordini, questa sera ti alzerai dal tuo cuccio dopo poco che ti sei sdraiato”.L’asino: “Ma sei crudele! Ma io non voglio! Ma sono pazzie! Ma! Ma!...”.“Per castigo, quando ti alzerai dal cuccio, ti vestirai a metà, legando bene scarpe, ecc.”.

L’asino: “Ma! Ma! Ma!!!”.“Ti vestirai per intero”.

L’asino: “Ma! Ma! Ma!!!”.“Vestito reciterai una ‘corona’ inginocchiato”.O vincere o morire. Tu ridi? Ed hai ragione di ridere, ma ricordati che questo nostro corpo un giorno non si ricorderà più dei buoni cibi gustati, ma sentirà il gusto dei sacrifici fatti. Ricordati che si farebbe brutta figuraandare in Paradiso ben nutriti, tra innumerevoli Santi estenuati per le penitenze.

ESEMPI sacrificio

La citazione è tratta dal vangelo di Marco.

L6,7 [01-02-1936]

7. Tu mi dirai ch’io sono rigorista, ed ora aprirò a caso il S. Vangelo e sentiremo che cosa dice Gesù (aprirò il testo latino-greco). Pag. 152, capo 9, versicolo 49: “Bonum est sal. Quod si sal insulsum (= insipido) fuerit, in quo illud condietis? Habete in vobis sal, et pacem habete inter vos”. Fratello mio, quanto è facile che questo sale divenga insipido se il Signore non ci tiene una mano nel capo! Forse che tutti i sacerdoti che sono fuori e che vivono d’una vita rilassata non hanno fatto dei solidi propositi?Io credo di sì, ma temo che li abbiano fatti per il futuro, cioè mi spiego: temo abbiano detto: “Allora farò”, e non abbiam detto: “Ora incomincio a farmi santo”. È facile, tanto facile divenire insipidi, ed allora con che si salano tante anime desiderose di vita e di energia per salire? Nessuno dà ciò che non ha - principio indiscusso - e come potremo noi dare l’Amor di Dio se non l’abbiamo?

SACERDOZIO prete

La parola “tutto” è sottolineata nel testo originale.

Le parole “amore... carità” sono con iniziale maiuscola nel testo originale.

L6,8 [01-02-1936]

8. Come potremo consolare le anime se non siamo pieni di Gesù? Come potremo bruciare se non siamo di fuoco? Finché, però, siamo troppo vicini all’acqua (= alla terra) c’è sempre pericolo che qualche ondata venga a spegnere in parte il nostro braciere. Cerchiamo di aumentare sempre più il nostro sale e sopra tutto di raffinarlo con una cura speciale affinché nel nostro cuore Gesù tra il sale buono non abbia da trovare alcuna macchia e veda invece che tutto è puro e purgato. Tu riderai nel sentirmi passare così da un’immagine all’altra e forse deciderai in cuor tuo, per timore di divenire insipido, di rovesciare questa sera tutto il salerino nel tuo piatto.Hai ragione! A Gesù bisogna chiedere tutto il salerino, voglio dire tutto il suo amore, affinché ci bruci della sua carità e ci infiammi di zelo per la salute delle anime.Il fuoco non deve stare vicino all’acqua e neppure il sale, se non vuoi perder tutto.

APOSTOLO

APOSTOLO salvezza delle anime

GESÙ

L6,9 [01-02-1936]

9. Tu che hai studiato fisica mi insegni che il cloruro di sodio è solubile in acqua e che l’acqua al contatto dei carboni ardenti evapora improvvisamente rubando ai carboni il calore necessario. Nel primo caso si perde il sale e nel secondo vengon meno le fiamme. In entrambi i casi bisogna guardarci dall’acqua. “Ma io sto lontano dai laghi, dai fiumi e dalle fonti, e perciò sono sicuro”.No, vedete! È acqua anche quella della pioggia. È acqua anche la nebbia. È acqua anche quel vapore che sale per evaporazione dalla terra.“Ma allora io devo rinchiudermi in un pallone d’acciaio per essere ben difeso”.No, vedete! Basta vestirsi bene e mettersi un buon paio di scarpe ed una ben fatta maschera e poi chiudersi in un aeroplano e volare.Perdona la lunga chiacchierata e soprattutto perdona se ho parlato un po’ oscuro in certi punti. Io mi sono capito e credo che tu pure comprenderai.A Gesù il nostro cuore, la nostra vita, le nostre cose, la nostra morte.Amiamo e lavoriamo.Sacrifichiamoci e miriamo le migliaia d’anime affamate di pace che vanno cercando dove non v’è.

Memento mei.

Tuo fratello.

ESEMPI tentazioni

GESÙ