Scritti Spirituali > Scritti del periodo del seminario > 6.Meditazioni per esercizi spirituali

6.Meditazioni per esercizi spirituali

SS6[Senza data]

Sono schemi di meditazioni per tre giorni di esercizi spirituali, con quattro meditazioni al giorno, che il chierico Ottorino tenne forse a un gruppo di ragazzi del seminarietto della cattedrale.
Si conserva il testo originale: è un foglio protocollo a quadri, completamente ingiallito, scritto a mano con inchiostro sulle quattro facciate, con grafia chiara e ordinata.

Da dove vieni?

Dove sei diretto?

Dove ti trovi?

SS6,1[Senza data]

1. GIOVEDÌ 7

I

Unde venis. Perché ti insuperbisci per qualche tua qualità? Perché vuoi comparire e far mostra di te? Hai forse qualche cosa che non ti venga da Dio? Quo vadis. Dove vai? Perché pensi così poco al tuo fine? Non sai che tutto, all’infuori di amare Dio, è vanità? Oh, se più frequentemente pensassi al tuo Dio e ti accendessi di quel grande amore di cui erano ripieni i santi! Parli di tutto e di tutti; perché non trovi la tua delizia nel parlare del tuo Dio? D’ora innanzi, a passeggio e sempre, cerca di parlare del tuo Amato e non cercare mai più di ostentare quelle qualità che Dio ti ha dato e ad ogni momento potrebbe prenderti, lasciandoti nella più buia notte.

II

Ubi es. Sono creato per Dio. Le creature ci aiutano a conoscere, amare e servire Dio.

III

Vocazione. Dio mi chiama. Non possiamo chiamarci da noi stessi: sarebbe un abuso e si andrebbe in pericolo di perdizione. Dio dà la vocazione a chi gli piace. Quanti ve ne sarebbero stati di migliori di me!... A quale stato eccelso Dio mi chiama! Dinanzi al sacerdote devono inchinarsi principi e re della terra (Alfonso XIII, re di Spagna, invita un parroco, che portava il Santissimo ad un ammalato, a salire sulla sua automobile; lo conduce all’ammalato; risponde alle orazioni; vuole ricondurlo a casa come un sacrestano; costretto, dice il suo nome; il sacerdote chiede perdono; il re lo rialza e inginocchiatosi chiede la benedizione, dichiarandosi inferiore di gran lunga in dignità). Che cosa devo fare io? Corrispondere, conservare questo tesoro inestimabile, perché il demonio cercherà ogni via per rapirmelo. Infatti un ladro non va mai da un povero, ma assalta sempre le casseforti dei ricchi; così fa il demonio e assalta il tesoro della nostra vocazione.

IV

PREGHIERA meditazione, contemplazione

DIO

CREATO

APOSTOLO vocazione

ESEMPI prete

SS6,2[Senza data]

2 Peccato. Offende la maestà di Dio, è causa della morte del nostro benefattore Gesù (facciamo come colui che chiede l’elemo-sina ad un vescovo, con la quale compera un pugnale per ucciderlo). È nostra spirituale rovina; come la tempesta in breve tempo distrugge tutta la messe, così il peccato mortale in un attimo ci rende nemici di Dio e ci fa perdere tutti quei meriti che ci eravamo acquistati.
Il peccato è una cosa orribile: esso infatti è la ribellione della creatura al Creatore. Dio ci chiede amore e noi gli diamo odio, ci comanda di fare una cosa e noi per dispetto facciamo l’opposto. Se avessi peccato di meno, Gesù avrebbe meno sofferto. “Anche tu vuoi dunque collegarti con i miei nemici? Vuoi di nuovo crocifiggermi?”.

VENERDI’ 8

I

DIO creatore

SS6,3[Senza data]

3 La morte. Quando morrò?...
Le circostanze della morte... Riceverò i SS. Sacramenti? Morirò dopo una lunga infermità? O forse morirò improvvisamente? Non lo so; so solo che verrà nel momento in cui meno me la aspetto. Se sarò in peccato, che sarà di me? Il primo peccato potrebbe essere l’ultimo. Ogni mattino non so se giungerò alla sera e alla sera non so se giungerò al mattino. Vivevano nel deserto due santi eremiti che gareggiavano tra toro in santità. Or avvenne che, trovandosi uno alla fine del suoi giorni, mandò a chiamare il compagno che abitava alquanto lontano. Costui subito parte con alcuni confratelli e per via si incontrò con un temuto brigante. Tremò il santo eremita a tal vista, ma l’assassino gli si accostò e, rassicuratolo della vita, gli domandò verso quale luogo fosse diretto. Ed egli allora gli raccontò del suo compagno moribondo, ed il brigante gli disse: “Ho sentito più volte parlare della santità di quel vecchio ed io pure voglio venire con voi”, e li seguì. Giunti presso l’ammalato, il brigante rimase fuori dalla porta della cella e diceva a voce alta, così che il moribondo potesse udire: “O santo eremita, tu che per tanti anni sei vissuto ritirato dal mondo conducendo una vita penitente, te ne prego, allorché giungerai al trono di Dio, intercedi la mia conversione”. L’eremita allora fece questo pensiero: “Sì, è vero, io sono vissuto santamente per tanti anni e fra breve andrò a ricevere il premio che ho meritato". Poco dopo moriva, ed il santo eremita suo compagno pianse dirottamente, ed interrogato dai confratelli sul perché, essendo l’altro andato in Paradiso, non rispose. Sepolto il morto, prese la via del ritorno. Il brigante li seguiva e diceva: “Adesso l’altro sarà in cielo e intercederà la mia conversione”; ed era tanto il dolore da cui era preso che morì per via. L’eremita allora sciolse a Dio un inno di ringraziamento. Dissero allora i confratelli: “Padre, poco fa è morto un santo e voi avete pianto, invece di godere perché egli è salito al Paradiso; ora invece che muore un infame assassino, voi rendete gloria al Signore”. Ed egli allora: “Il Dio della giustizia mi ha concesso la grazia di vedere la fine di queste due anime. L’anima dell’eremita, per un pensiero di superbia fatto negli ultimi momenti, andava all’inferno; mentre la seconda, per il vero pentimento del suoi peccati, andava in Paradiso”. Il primo peccato non potrebbe essere anche per noi l’ultimo?...

ESEMPI novissimi

NOVISSIMI morte

NOVISSIMI paradiso

“Ed era loro sottomesso” (Lc 2,51).

SS6,4[Senza data]

4 II
Inferno, peccato veniale, tiepidezza... Misericordia di Dio. Non rimprovera mai, nel Vangelo, i peccatori. Ci accoglie sempre a braccia aperte come il padre del figlio prodigo.

III

Soldati di Cristo. Tutti siamo soldati di Cristo, ma noi siamo pure chiamati ad essere capitani; perciò dobbiamo eccellere in virtù e combattere contro noi stessi ed essere molto mortificati. Le piccole mortificazioni ci abituano alle grandi.

IV

Purezza. Mortificazione della vista, gola e tatto; amicizie particolari. Non è male sentire certi bollimenti di sangue; è come se ad uno venisse aperta la bocca per forza ed intromessa una zolla di zucchero.

SABATO 9

I

Gesù smarrito. Si trova in chiesa. Interrogava ed ascoltava: padre spirituale. “Et erat subditus illis”. Uno che obbedisce bene a tutte le regole è già un piccolo santo.

II

Eucaristia. Gesù con noi, Gesù per noi, Gesù in noi. Il cuore del sacerdote deve essere acceso di amore. In ogni minuto secondo quattro sacerdoti celebrano la S. Messa; pensiamolo spesso. Un giorno un chierichetto trova per terra in sacrestia una particola, la bacia, e richiestone dal parroco il motivo, disse: “Domani Gesù troverà il mio bacio”.

III

Passione di nostro Signore Gesù Cristo.

IV

Maria. È madre dell’unico sacerdote Gesù. I sacerdoti sono Gesù. Maria, madre del sacerdote. Fin dall’eternità Dio ci elesse ad essere sacerdoti poiché sapeva il desiderio futuro di Maria.

APOSTOLO distacco

PENITENZA

CONSACRAZIONE obbedienza

EUCARISTIA S.Messa

SACERDOZIO prete

ESEMPI Eucaristia

MARIA