Lettere > LETTERE ad AMICI e BENEFATTORI > Lettere > 682 Lettera alla signora Mina Martinelli in Marzotto

682 Lettera alla signora Mina Martinelli in Marzotto

L682 [28-11-1966]

Don Ottorino ringrazia per le parole di partecipazione al dolore per la morte del Religioso Giorgio Pieropan, e comunica l’entusiasmo per iniziare in Brasile.
Si conserva la copia carbone della lettera originale: sono due fogli grandi, dattiloscritti sulla facciata anteriore. La firma autografa è abbreviata. In calce a sinistra del primo foglio è posto a macchina l’indirizzo della destinataria.

28 novembre 1966

Don Ottorino si riferisce alle parole aggiunte di proprio pugno dalla signora Mina Martinelli nella lettera del marito del 21.11.1966.

L682,1 [28-11-1966]

1 Gentilissima Signora,
abbiamo letto con commozione le Sue materne parole e sentiamo il bisogno di porgerLe il più sentito grazie. La morte del nostro caro Giorgio è costellata da tanti e tali particolari che è impossibile non vedere e sentire la presenza di Dio in tutto ciò che è accaduto. La domenica prima della morte, Giorgio aveva confidato ad un amico che ogni giorno, mentre usciva in macchina (era addetto come economo agli acquisti di Casa), offriva la vita al Signore perché conservasse lo spirito di carità e lo zelo apostolico tra i Religiosi della nostra famiglia. A bordo del furgone Wolkswagen erano in due; dopo aver condotto a Roma i confratelli missionari e dopo avere ivi pernottato, si dirigevano verso casa recitando il rosario, ma Dio li attendeva ad Este (Padova). Le gioie, per essere autentiche, devono essere segnate dal dolore e dalla Croce... Eravamo troppo contenti..! Il nostro viaggio a Rio e l’incontro con Voi ci aveva aperto un nuovo orizzonte e sentivamo la gioia che i nostri giovani avrebbero incontrato in Voi un papà e una mamma. Già prevedevamo che Resende, venuta attraverso circostanze veramente provvidenziali, doveva divenire la Vicenza dell’America Latina, il centro di tutte le nostre Missioni oltre oceano, il prototipo del nostro lavoro missionario. Le cose andavano troppo bene... Il mattino del venerdì, vigilia dell’incidente, ai miei giovani, nella meditazione, avevo raccomandato di tenersi pronti perché la Croce do-veva venire. È venuta e ne abbiamo ringraziato il Signore. Ora possiamo continuare tranquilli il nostro lavoro: la firma del Cielo lo ha convalidato! S.E. Rev.ma Mons. Baggio è venuto a farmi visita e si è mostrato entusiasta di ciò che stiamo per intraprendere: non finiva più di ringraziarci! Ci ha portato il saluto di S. E. Rev.ma Mons. Rossi, che ci aspetta al più presto a S. Paolo. Questo avverrà solamente quando Resende avrà le radici solide come Vicenza, e poi... siete voi i cardinali protettori dell’Opera in Brasile e ci vuole il vostro permesso per muoversi da Resende! Ho nostalgia del Brasile. Mi sento continuamente risuonare all’orec-chio la voce di quell’uomo di Resende: "Manda qualcuno ad insegnarmi il Catechismo!". Dobbiamo fare di Resende un centro di apostoli da spedire per tutto il Brasile, affinché insegnino il Catechismo ed aiutino quella povera gente ad apprendere un mestiere onde possano vivere col frutto del loro lavoro. Qui fervono le iniziative per raccogliere vocazioni e mezzi necessari al loro mantenimento. Il Signore sta benedicendo le nostre fatiche, poiché diversi giovani si sono resi sensibili all’appello di Cristo. Lavoriamo specialmente tra gli universitari di Padova, perché così peschiamo dei pesci grossi! Ci accompagni con le Sue preghiere; è impossibile che il Signore non ci aiuti con le vocazioni e la Provvidenza: stiamo lavorando per Lui e solo per Lui. Da parte nostra Vi siamo sempre vicini con la preghiera e con l’affetto, segno di riconoscente gratitudine per tutto quello che state facendo per noi, per la Chiesa e per le anime. Da parte mia, di Don Aldo, dei prossimi missionari di Resende e di tutta la Comunità, un filiale saluto.

Dev.mo

Sac. Ottorino Zanon

DIO presenza di...

CROCE

MISSIONI