La lettera della signora Mina Marzotto a don Ottorino è del 7.1.1967.
L685 [18-01-1967]
18 gennaio 1967
Gentilissima Signora, quante emozioni in questi ultimi giorni..! Ho sul tavolo la Sua lettera, che ho letta e riletta con commozione. Oggi, rimessomi in salute dopo una settimana passata a letto con l’influenza, stavo per rispondere, quando è giunta posta da Rio... Ogni lettera che arriva da Rio porta tra noi un’ondata di gioia. Dunque, i nostri Religiosi partiranno per Resende il giorno di S. Giovanni Bosco! Le cose non potevano andare combinate meglio: ecco gli scherzi della Provvidenza! Con grande dispiacere sono venuto a conoscenza dei disturbi fisici sofferti dal carissimo Dottore: celebrerò qualche S. Messa e farò pregare perché il Signore ce lo conservi tanti e tanti anni ancora, sempre sano e sereno come l’ho conosciuto nel nostro incontro. Non potete ammalarvi! Ora deve incominciare per voi una nuova paternità ed una nuova maternità. Il Cielo è impegnato a conservarvi la salute..! Riguardo alle collane, ho già disposto perché vengano acquistate. Ed ora mi permetta che risponda alla Sua lettera. Le confesso che non conoscevo la storia del papà suo. Un giovane orfano, che a vent’anni lascia la patria e affronta tutte le più dure prove di un umiliante inizio, che si impone e che sa conservare l’equilibrio nel momento del trionfo, quando sarebbe facile perderlo, merita certamente tutta la nostra ammirazione e credo sia dovere additarlo come esempio alle giovani generazioni, che purtroppo non vogliono sentir parlare di sacrificio e vorrebbero percorrere soltanto strade senza salite e senza difficoltà. Inoltre essendo lui, che dà la possibilità economica della realizzazione a Resende, ammiro in Lei il riconoscente affetto verso il padre e con gioia mi associo al vostro desiderio. Come dunque realizzarlo? Mi rimetto a voi. Volete abbinare il nome del nonno a quello del nipote? O volete invece che distinguiamo la Scuola Professionale dalla Casa di Formazione e ad uno dedichiamo la prima, fucina delle nuove leve di lavoratori, e all’altro la seconda, dove prepareremo gli Apostoli per le altre zone del Brasile? Giudicate voi quello che più convenga fare; nostro grande desiderio è di agire in modo tale che l’opera riesca gradita a Dio ed a voi e di bene per tante e tante povere creature. Un’ottima signora, la professoressa Bocchi, preside della Scuola Media V. Scamozzi, è disposta a partire per Resende, con vero spirito missionario, per mettersi a capo della cucina, del guardaroba ecc... Appena arriveranno i nostri Religiosi prenderete eventuali accordi. Sto inoltre preparando altro personale per i laboratori dei meccanici, per la tipografia, ecc... Faccio conto di venire a Resende in luglio e di fermarmi una ventina di giorni. Vi sono sempre vicino, specialmente nella preghiera e, con l’aiuto di Dio, speriamo fare le cose per bene. Perdoni lo scritto un po’ confuso, ma... in famiglia certe cose sono presto perdonate! Un fraterno saluto.
Sac. Ottorino Zanon
P.S. La prego voler presentare i miei più cordiali saluti al carissimo Dottore. Domani mando uno a Genova e poi gli scriverò dandogli un resoconto particolareggiato.