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706 Lettera all’avvocato Guglielmo Cappelletti

L’avv. GUGLIELMO CAPPELLETTI era una persona impegnata in campo ecclesiale e politico, che don Ottorino aveva conosciuto agli inizi dell’Opera.

L’avv. VITTORINO VERONESE fu una persona di spicco nell’ambiente cattolico vicentino, che svolse anche importanti impegni politici. Anche l’ing. DAL CONTE era molto attivo nella vita ecclesiale e professionale. Il riferimento di don Ottorino è agli incontri che, nei primi anni dell’Opera, aveva con personalità della città per avere consigli e orientamenti.

L706 [22-03-1967]

Don Ottorino chiede, in forma amichevole e allo stesso tempo coraggiosa, di mettere a disposizione dell’Opera la propria competenza, esperienza e capacità.
Si conserva la copia carbone della lettera originale: è un foglio grande di carta velina verdognola, dattiloscritto sulla facciata anteriore. La firma autografa è abbreviata. In alto è posto a mano dal segretario l’indirizzo del destinatario.

22 marzo 1967 Carissimo Avvocato, mi deve perdonare se vengo a Lei per iscritto invece che personalmente. È qualche anno che Le volevo dire quello che sto per scrivere e speravo sempre mi si presentasse l’occasione di un fraterno incontro. La vecchia amicizia che mi lega a Lei mi permette di dirLe quello che, altrimenti, sarebbe sfrontatezza il solo accennare. Lei non ha la gioia di avere un figlio che continui nell’opera attiva e molteplice da Lei intrapresa e minaccia di chiudere con Lei un tesoro di esperienza con tanta fatica accumulata nel traffico degli abbondanti talenti ricevuti dall’Altissimo. Noi pure, qui a San Gaetano, fisicamente non abbiamo figli, però sentiamo di lasciare noi stessi nelle varie opere intraprese in Italia e all’Estero e di tramandare ad altri quello che il Signore ci ha affidato. Perché Lei non potrebbe unirsi al nostro lavoro ritenendolo come il primo e forse più solido mezzo per assicurarsi un avvenire eternamente sicuro? Perché non aiutarci a fare un po’ di bene segnando, anche con un po’ di sacrificio personale, il Suo passaggio? Perché non esserci vicino con il prezioso e fraterno consiglio? Ci sono delle cose dove Lei ci sarà sempre maestro e dove noi tutti Le saremo sempre discepoli. La mia audacia mi è data ripensando a quelle sedute fatte nell’ufficio dell’Avvocato Vittorino Veronese, dove Lei era l’anima, e dove Lei ha condotto il caro Ing. Dal Conte e tanti altri cari amici. Sono passati da allora 26 anni ed ognuno è andato per la Sua strada. Dato che fra poco dovremo trovarci nella comune Casa, non varrebbe la pena che ci unissimo nel comune lavoro? Perdoni la confidenza e non si preoccupi di rispondere subito alla presente. Accetti il più fraterno augurio di una S. Pasqua ed il più cordiali saluto.

Don Ottorino