Il signor ANTONIO MICHELETTI era un grosso produttore e commerciante di farmaceutici di Verona, che nel 1957 aveva perduto tragicamente il figlio Mario.
L710 [23-03-1967]
23 marzo 1967
Il signor Antonio Micheletti aveva inviato una lettera a don Ottorino il 20.3.1967, con allegata una offerta per l’Istituto.
L710,1 [23-03-1967]
1 Preg. mo Cavaliere, con questo scritto vorrei unirmi, assieme a tutta la Famiglia Religiosa, al cordoglio Suo e della Gentile Signora nel doloroso ricordo della morte dell’indimenticabile figlio. Il giorno 29 c.m. in modo tutto speciale saremo spiritualmente partecipi alla solenne ufficiatura. La croce, che il Signore manda, viene ad indicare col segno sicuro del dolore e della sofferenza la via misteriosa e provvidenziale della Volontà di Dio. È capitato anche a noi, pochi mesi fa di sperimentare tutto ciò in modo evidentissimo. Il giorno 4 novembre u.s., nella Chiesa Cattedrale di Vicenza, S. E. Mons. Carlo Zinato consegnava il crocefisso ai nostri primi dodici missionari, che si apprestavano a partire per il Guatemala, per il Brasile e per l’Argentina. Fu un vero trionfo, quella giornata, per la nostra Congregazione, che raggiungeva così una tappa fondamentale della sua storia. Ma solo otto giorni dopo il Signore ci veniva a visitare con la sua croce. Il 12 novembre, infatti, due nostri Religiosi, di ritorno da Roma, dove avevano accompagnato i quattro loro confratelli partenti per il Guatemala, ad Este venivano travolti nel loro furgoncino da un grosso autotreno. Uno moriva nel momento dell’urto violentissimo e l’altro rimaneva gravemente ferito. Lei può immaginare il nostro dolore di quei giorni; solo la fede ci fu di consolazione, cambiando il nostro dolore in un inno pacato e commosso di abbandono all’Amore e all’Eterna Sapienza. Il Signore aveva voluto che aprissimo le nostre missioni prima in Paradiso e poi qui, sulla terra! Ora, mentre le missioni del Guatemala e del Brasile sono già avviate (presto apriremo anche in Argentina), ci accorgiamo e comprendiamo il perché di tante feconde benedizioni del Signore, che i missionari ci dicono di ricevere laggiù. Il Signore ha dato, il Signore ha tolto: sia benedetto il nome del Signore! Preg.mo Cavaliere, alla nostra partecipazione unisco la gratitudine sincera per l’offerta che in questa occasione ha voluto farci. Grazie di cuore anche per gli auguri pasquali che ricambio vivamente estendendoli pure alla Gentile Signora. FormulandoLe infine l’augurio di ogni bene per il Suo lavoro, La prego di gradire il più fraterno saluto.Obbl.mo
Sac. Ottorino Zanon
CROCE