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836 Lettera del 1941 a un signore

L836 [senza data-1941]

Don Ottorino, giovane cappellano di Araceli (VI), chiede un aiuto per l’Ora-torio parrocchiale San Giovanni Bosco.
Si conserva la brutta copia della lettera originale: è un foglio di un quaderno a quadretti, scritto a mano con matita sulla facciata anteriore. La firma autografa è completa, e manca la data che viene dedotta dal breve periodo in cui don Ottorino rimase ad Araceli. Rispett. Signore, spero siate tanto gentile da compatire il mio ardire e nella misura del possibile vogliate venire incontro ai pressanti bisogni dell’opera nostra, opera che ha lo scopo di salvare tanta gioventù dalla corruzione e dal fango del peccato. Sono il cappellano di Araceli, assistente dell’Oratorio Don Bosco sito in Borgo S. Lucia vicino al Seminario. Ora mi trovo nella necessità di circondare il cortile da una mura per salvare l’interno dalle continue incursioni di monelli che, rompendo ripetutamente la siepe, riuscirono persino ad asportare i pezzi di ferro e di piombo dei gabinetti per fare soldi. Ci rubano tutto, ci rovinano tutto; non possiamo avere un diretto controllo dei giovani, i quali, compresi quelli delle case popolari che hanno un particolare bisogno, superano i settecento. Abbiamo ancora bisogno di una tettoia per ricoverare i giovani quando piove. Come vedete queste cose sono necessarie e costose. Perdonate la mia libertà e non rifiutate una moneta a questo sacerdote che stende la mano per il bene dei suoi giovani. Nell’attesa di una Vostra graditissima risposta con affetto saluta e ringrazia. Riconoscentissimo.

Sac. Ottorino Zanon Canonica Araceli