L837 [senza data-1941]
Don Ottorino, giovane cappellano di Araceli (VI), invia le condoglianze ad una signora per la morte del padre, e la invita a ricordarlo aiutando le necessità dell’Oratorio parrocchiale.L837,1 [senza data-1941]
1 Rispettabile Signora, con la presente mi unisco anch’io al dolore che la recente perdita del padre ha prodotto al suo cuore già tanto provato anche per il passato. Sono il cappellano di Araceli, nativo da Anconetta. In questi giorni ho pregato per l’anima del caro estinto durante il S. Sacrificio della Messa ed ho pregato anche, in modo particolare nel giorno del funerale, per Lei affinché il Signore Le dia la rassegnazione e la grande grazia di educare santamente i Suoi figliuoli. Non mancherò in questi giorni di far pregare anche i miei piccoli a questo scopo. Spero anche che Lei avrà la bontà di ricordare al Signore i miei ragazzi (più di settecento), poiché ne hanno un particolare bisogno specialmente in questi giorni. Sono assistente dell’Oratorio Don Bosco sito in Borgo S. Lucia presso il Seminario, che ha per scopo di raccogliere e di educare tanti giovani della strada abbandonati. Ora però mi trovo nella necessità di circondare il cortile da una mura per “salvare” l’interno dalle continue incursioni dei monelli che ci rovinano tutto. Inoltre sarebbe necessaria una tettoia per ricoverare i giovani quando piove. Mi rivolgo a Lei come si rivolgerebbe un figlio alla mamma spinto dalla vista di tanti fanciulli quando vede i suoi fratelli perire. Se credesse venire incontro alle nostre urgenti necessità, con l’intenzione di suffragare l’anima del caro estinto, sono certo che si attirerebbe dal Signore le più copiose benedizioni poiché curando i fanciulli farebbe un piacere a Gesù che tanto li prediligeva. Perdoni, Signora, il mio ardire, ma creda che sono spinto unicamente dal desiderio di fermare tanta gioventù che corre veloce giù per la china della corruzione e del fango. Se fosse per me non chiederei, ma oso parlare e stendere la mano unicamente perché ho dato tutto me stesso e sono disposto per le mie creature a dare anche la vita. Rinnovando le mie condoglianze e ripromettendo la mia preghiera di cuore saluta riconoscentissimo.Sac. Ottorino Zanon
AUTOBIOGRAFIA Araceli