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84 Spirito di collaborazione

Il manoscritto di don Ottorino è senza alcun titolo.

SS84[…]

È una riflessione, forse per qualche conferenza o incontro, sulla capacità di destare collaborazione da parte di un responsabile.
Si conserva il testo originale: sono 9 foglietti ingialliti, debitamente numerati, scritti con penna biro sulla facciata anteriore, con alcune correzioni sia di don Ottorino come di altra mano. Non c’è alcuna indicazione di data della stesura.

SS84,1[…]

1 Ogni fabbrica bene ordinata ha un organico direttivo indispensabile, composta da un direttore generale e dai direttori dei vari reparti. Dalla capacità dei singoli direttori e dall’armonica collaborazione di tutti dipende il buon andamento della fabbrica stessa.
Anzitutto è necessario che ognuno dei direttori sia capace di compiere il suo ufficio, e quando si accorge che le cose non vanno bene, prima di attribuirne agli altri la colpa, veda onestamente di esaminare se stesso, consigliandosi eventualmente con dei veri amici che non temono di dirgli la verità, per non cadere nell’errore di credersi vittima innocente della imperizia dei suoi superiori, collaboratori o dipendenti, mentre egli stesso è la causa, a tutti nota fuorché a lui, del cattivo andamento della fabbrica.

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SS84,2[…]

2 Ogni direttore, nel suo reparto, deve mostrare se stesso. L’ordine, l’organizzazione, le iniziative personali per l’aumento della produzione e per la diminuzione dei tempi di lavoro, il clima di amichevole collaborazione con i capi reparto e con gli operai sono come uno specchio infallibile che rivela la personalità del direttore.
Però ogni direttore deve tener presente che il suo reparto non è la fabbrica, ma un settore della fabbrica, e perciò deve lavorare in piena armonia e collaborazione con gli altri direttori. Un reparto chiuso, per quanto bene organizzato, non favorirebbe che la superbia del direttore danneggiando tutta la produzione.

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SS84,3[…]

3 Il direttore di reparto, pur avendo piena responsabilità del suo settore e la possibilità di organizzarlo secondo le proprie capacità, non è il padrone o il direttore assoluto del reparto; perciò tutto il suo lavoro deve essere sottoposto al giudizio dell’organico direttivo a cui spetta dare il giudizio definitivo circa la validità di un reparto in funzione di tutta la fabbrica.
L’organico è presieduto dal direttore generale, il quale, sentiti tutti i direttori, ne tira le conseguenze più logiche, stabilisce la linea di lavoro e se ne assume in pieno la responsabilità dinanzi al proprietario dello stabilimento.

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SS84,4[…]

4 L’autorità del direttore generale niente toglie all’autorità dei singoli direttori, anzi rende possibile l’armonia, che altrimenti potrebbe essere offuscata da diversità di vedute non concordate tra direttori. Ad un certo momento il direttore generale, che rappresenta il proprietario, decide e si va avanti. È chiaro che questo suppone stima e affetto verso il direttore generale, riconosciuto come il primo responsabile di tutta l’azienda.
Il direttore generale ricopre il posto più difficile nello stabilimento. Se dai direttori dipende l’esito dei vari reparti, da lui dipende l’esito dello stabilimento intero.

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L’ultima frase in latino, che significa ‘Piangere con chi piange e godere con chi gode’, è tratta dalla lettera ai Romani 12,15 e non è scritta al completo nel testo originale, ma solamente accennata.

SS84,5[…]

5 Deve essere un uomo completo:
1) Equilibrato nei giudizi, aperto ai problemi e capace di farsi amici i suoi collaboratori. 2) Deve saper: a) Comandare chiedendo un favore. b) Correggere lodando. c) Precedere nel sacrificio. d) Compatire gli inevitabili errori. e) Unire alla bontà una fermezza indiscutibile. 3) Deve sempre accorgersi del sacrificio compiuto dagli altri, mostrando di ‘flere cum flentibus et gaudere cum gaudentibus’.

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