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Esercizi in preparazione al Sacerdozio – 19-V-1940

Questa annotazione e anche tutte le seguenti sono, evidentemente, appunti fatti durante il corso degli Esercizi spirituali.

DT 1940,5

5.Questa mattina Mons. Rettore, dopo colazione, ci chiamò in stanza e ci disse: "Domenica sarete ordinati sacerdoti, e questa sera incomincerete gli esercizi; questo per precauzione, per il pericolo della guerra".

***La giornata passò fra cielo e terra e burrasche: ero istupidito e non credevo a me stesso (pensare che mancavano 42 giorni!). I miei compagni, idem.Gli Esercizi (li ho messi in modo particolarissimo in mano della Mamma) li ho incominciati con grande fervore. Spero Gesù vorrà lavorarmi e plasmarmi secondo il suo Cuore divino, in modo che possa riparare alla poca preparazione.

***Perché il Signore ti ama, permette la tentazione. Essa è un bene, perché ti mostra l'amore del Signore, ti tiene umile e ti dà modo di comprendere i penitenti. Al popolo devi portare tre baci: 1) La tua preghiera. 2) Il tuo esempio. 3) Il tuo sacrificio...

Padre Matteo diceva in una riunione di preti: "Noi preti crediamo, ma non amiamo". Che crediamo lo dimostrano gli atti esterni, genuflessioni ecc... ma perché non ardiamo d'amore?

***Sacerdote di Cristo, sii sempre all'altezza del tuo ministero. Scaraventati contro il demonio che ti vorrebbe far cadere e tienti stretto a Gesù che quotidianamente stringi nelle tue mani consacrate...

***Non vi può essere prete senza Eucaristia. Non vi può essere Eucaristia senza prete.Chiamate tutti i Santi del Cielo, la Beata Vergine e gli Angeli e date loro un pezzo di pane: il pane resterà pane.Aprite il passo e lasciate passare l'ultimo prete, e questi lo trasformerà in Corpo di Cristo.

***Ogni anima deve partire da te, o prete, col desiderio di tornare.

***Devi credere alla Messa che celebri e devi ricordarti che sei l'uomo della preghiera. Il tuo posto è ai piedi del Tabernacolo, con le mani alzate.

***

AUTOBIOGRAFIA

GESÙ

MARIA maestra, guida

CROCE Demonio

SACERDOZIO prete

EUCARISTIA S.Messa

Riferimento alla frase di Sant’Ignazio di Loyola, quando, ammalato, fu colpito nel leggere alcune vite di santi: «Se questi e queste (riuscirono a tanto), perché io no?».

«Amate le persone e uccidete i vizi».

DT 1940,6

6.Dove si può trovare un santo che non si sia fatto tale se non per la via regia del sacrificio, già percorsa da Cristo? I santi cercarono la sofferenza, non poeticamente e vagamente come faccio talvolta io, ma realmente fino al sangue, fino alla morte di se stessi, fino all'eroismo. Uccisero il corpo per salvare lo spirito; domarono la carne perché non li tirasse al basso con il suo peso. Bruciarono il cuore per purificarlo. Sacrificarono i propri pensieri e il proprio essere per amore di quel Gesù che sacrificò tutto se stesso morendo come un malfattore.
E dove trovarono tanta forza? Ai piedi del Tabernacolo, dove c'è un Dio sofferente, dove c'è un Dio vivo e reale che sa consolare quando gli uomini abbandonano, sa sostenere quando si è in pericolo di cadere, sa rinforzare quando si è deboli e sa vincere, anche se apparentemente permette un rovescio. Dalla Croce Gesù trionfò sul demonio; col sacrificio il prete, ai piedi del Tabernacolo, a fianco di Maria, sarà una potenza inespugnabile, un apostolo ardente e prodigioso. Sarebbe pazzia però cercare la santità senza il sacrificio. I santi hanno sempre lo scudiscio in mano. S. Girolamo ha un sasso. "Si isti et istae...?". Vuoi farti santo? Questa è la via. Dura? No! Cristo e Maria sono con te. Bisogna batterla a qualunque costo. Poco conta l'uso che Gesù vorrà fare di te, o Ottorino; quello che vale è che tu sia nelle sue mani. Sia che ti metta come vaso lucente sopra un tavolo, sia che ti prenda come scopa per pulire le immondezze, o come straccio per spolverare i mobili, o come... Ricordati sempre che tu devi essere contento e cercare d'essere docile strumento nelle sue mani. Ed ora incomincia, o asinello, senza perderti di coraggio. Non cercare riposo su questa terra; il riposo l'avrai in Cielo. Mamma, siimi guida; da solo tremo e mi perdo. Mamma, sono un povero fanciullo che non sa che balbettare. Aiutami e sorreggimi.

*** Con l'orazione domandiamo a Dio le grazie. Nella Santa Messa Lo costringiamo a darcele. (S. Filippo Neri).

*** "Amate homines et interficite vitia".

*** L'anima dell'apostolato è la vita interiore, altrimenti si cade nell'eresia dell'azione.

***

PENITENZA sacrificio

CROCE sofferenza

CROCE sangue

VIRTÙ

eroismo

EUCARISTIA tabernacolo

GESÙ

redenzione

CROCE Demonio

SACERDOZIO prete

MARIA

CONSACRAZIONE santità

APOSTOLO

ESEMPI disponibilità

CONSACRAZIONE disponibilità

La parola «tentassi» è sottolineata nell’originale.

Tutta la frase è segnata, nell’originale, da due righe verticali sul lato sinistro.

DT 1940,7

7.Dobbiamo avvicinarci alle creature vedendole bagnate dal Sangue di Cristo. Allora scomparirà l'apparenza esterna; attrattiva e ripugnanza non esisteranno.
Nell'antivigilia della mia ordinazione sacerdotale mi sento grandemente commosso. Vorrei essere un Angelo del Cielo per potermi accostare all'Altare il meno indegnamente possibile. Ho compreso in questi giorni una cosa che solo vagamente avevo capita per il passato; che cioè bisogna patire ed amare di patire e cercare di patire. In questi giorni il Signore ha parlato in modo straordinario al mio cuore e la Mamma non si è allontanata un istante dal mio fianco. Ormai scocca per me l'ora solenne: che cosa devo dire? "Eccomi, o Signore, interamente nelle tue mani. Siimi Padre, fratello e sostegno. Poco mi importa delle consolazioni terrene, ma tremo per la mia miseria e la mia pochezza. Tutto però spero da Te. Domenica, ti prego, fa che io incominci una salita verso la santità e non arrivi ad una meta; fa ch'io viva la mia Messa quotidianamente. Fa ch'io ami ciò che fortemente credo. Nella mia prima Messa ti chiedo, o Gesù, due grazie: Chiudi il mio cuore entro il tuo e fa che il mio sia un cuore di apostolo. (Fammi morire il dì che tentassi di uscire). Dammi il dono della parola, cioè l'efficacia della parola. Non una parola fiorita, ma una parola che è piena di unzione divina e che penetra nei cuori, facendo dimenticare il povero strumento della grazia. Dopo una predica, una conferenza, una confessione, fa che un'anima non dica: "Che bravo!", ma dica: "Ha ragione! bisogna mutar vita". Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei: perciò vorrò leggere spesso (sempre) vite di santi. Ne avrò sempre una vicino al letto e leggerò un pensiero più o meno lungo prima di addormentarmi. Rileggerò spesso il S. Vangelo e le lettere di S. Paolo.

***

CROCE sangue

AUTOBIOGRAFIA

MARIA maestra, guida

PREGHIERE di donazione

EUCARISTIA S.Messa

APOSTOLO

APOSTOLO predicazione

PAROLA DI DIO Vangelo

Le intenzioni seguite da una data sono state aggiunte in seguito, cioè nella data indicata. P. PIETRO UCCELLI era un sacerdote saveriano, missionario in Cina per molti anni, e poi rettore e formatore presso l’aspirantato del suo Istituto a Vicenza, l’Istituto Missioni Estere dei Padri Saveriani, e morto in concetto di santità. Fu confessore del vescovo Rodolfi, e forse per questo giunse nella conoscenza e nella stima del chierico Ottorino, che spesso conduceva i giovani del seminarietto a visitare l’anziano e santo missionario. Nella città di Vicenza era conosciuta la sua eccezionale fiducia nella Divina Provvidenza: era solito collocare davanti a una statua di San Giuseppe un pezzo di pane o di legno o altra cosa di cui c’era necessità in casa ... nella certezza che San Giuseppe avrebbe provveduto. Don Ottorino stimò molto p. Uccelli e seppe ricorrere spesso al suo consiglio, specialmente nei momenti difficili. Lucatello e Antoniazzi erano compagni di seminario: FLORINDO LUCATELLO, nato il 3.11.1916 a Camisano (VI), fu compagno di corso fino all’ordinazione sacerdotale e a lui legato da profonda amicizia che continuò per tutta la vita; GIACOMO ANTONIAZZI, nato il 4.8.1917 a Nogarole (VI), fu suo aiutante come chierico prefetto nel seminarietto, e da allora iniziò tra i due un legame intenso e fraterno.

MADDALENA SORTEGAGNA era una sorella della mamma di don Ottorino, che rimase nubile vivendo nella casa del fratello Carlo fino alla morte.

DT 1940,8

8.“Memento" implicito nella S. Messa:
1) Dei vivi: Genitori; P. Uccelli; compagni di sacerdozio; anime affidate alle mie cure; Lucatello; Antoniazzi; Superiori; peccatori; infedeli; mio padre spirituale; don Giovanni Calabria (18-2-1941). 2) Dei morti: Miei parenti: zia Maddalena (calice), nonni, zii; amici; anime abbandonate, in particolare l'anima più lontana dal Paradiso (a questa offro tutte le indulgenze che lucro con la celebrazione della S. Messa, salvo quella plenaria dell'Altare Privilegiato se celebro Messa per qualche defunto); poi per l'anima che fu più devota di Maria. N.B. Per fare più presto a fare questo "memento" metterò l'intenzione di ricordare tutte queste creature.

EUCARISTIA S.Messa

AUTOBIOGRAFIA

DT 1940,9

9. Intenzioni da ricordare
1) Intendo consacrare tutto quello che è consacrabile sul corporale, a meno che non intenda al momento diversamente. Però non intendo consacrare le particole delle altre due Messe, anche se sono sul corporale, nel giorno dei morti e del santo Natale, quando si portano tre particole sull'Altare. 2) Nei casi non ci sia materia sufficiente in confessione o altri casi dubbi, intendo assolvere sotto condizione. 3) Tutte le indulgenze che lucro durante la giornata, di cui non avessi bisogno, vadano per le anime del Purgatorio, da dividersi dalla Mamma. 4) Intendo applicare la S. Messa secondo l'ordine del libro , cioè la prima da celebrare, salvo che non stabilisca ed intenda altrimenti.

AUTOBIOGRAFIA

EUCARISTIA S.Messa

MARIA la nostra buona mamma

NOVISSIMI purgatorio

1) Ho fatto la meditazione prima della Messa? Il proposito è stato vano? 2) Come ho celebrato? Ho fatto la preparazione e il ringraziamento? 3) Come ho amministrato i Sacramenti? Ho fatto aspettare i fedeli senza motivo? 4) Ho parlato inutilmente in sacrestia? 5) Esamina il tuo cuore. 6) Hai forse perduto oggi la tua ricompensa? Ti sei posto sul candelabro? 7) Sei stato povero oggi? 8) Come hai pregato alla sera? 9) Hai segnato la scheda dell’Unione Apostolica? 10) Hai segnato i due esami particolari? 11) Hai fatto penitenza? 12) Hai preparato la meditazione? 13) Che cosa avresti potuto fare di bene e non l’hai fatto? 14) Il tuo cuore è nel Tabernacolo? Prega, prometti.

DT 1940,10

10.Esame di coscienza da farsi ogni sera.

*** 1) Meditatio ante Missam? Propositum fuit vanum? 2) Quomodo celebravi? Praeparationem et gratiarum actionem feci? 3) Quomodo administravi Sacramenta? Feci sine ratione expectare fideles? 4) Inutiliter in sacrestia locutus sum? 5) Vide cor tuum. 6) Perdidisti forsitan hodie mercedem tuam? Te in candelabro posuisti? 7) Fuisti hodie pauper? 8) Quomodo vespere orasti? 9) Schedulam Unionis Ap. signasti? 10) Duo examina particularia signasti? 11) Poenitentiam fecisti? 12) Meditationem parasti? 13) Quid boni facere potuisti et non fecisti? 14) Cor tuum est in Tabernaculo? - Ora, promitte - N.B. Una copia devo averla sempre in stanza, sopra l'inginocchiatoio.

AUTOBIOGRAFIA

EUCARISTIA S.Messa

EUCARISTIA tabernacolo

GRAZIA Sacramenti

SACERDOZIO prete

La parola è sottolineata tre volte nell’originale.

DT 1940,11

11. Propositi
1) Meditazione prima della S. Messa. 2)Vivere la S. Messa. Perciò preparazione e ringraziamento sempre ben fatti. 3) Pronto nell'amministrazione dei S. Sacramenti. N.B. Non mi lagnerò mai di stanchezza dopo aver lungamente confessato. 4) Silenzio nelle sacrestie. 5) Far bene l'esame di coscienza secondo lo schema dell'altra pagina.

*** Il Padre mi disse che potrei proporre di aver sempre una tenera devozione alla Madonna. È necessario proporre questa cosa? Quel dì che non sentirai più affetto per la Mamma sei sulla via della perdizione. Mamma, se sono qui, è perché tu mi hai portato.

AUTOBIOGRAFIA

EUCARISTIA S.Messa

GRAZIA Sacramenti

MARIA devozione a ...

MARIA la nostra buona mamma

PREGHIERA meditazione, contemplazione

DT 1940,12

12. Prime tre SS. Messe
1) Ordinazione: l'offro a Dio perché mi faccia santo, mi prenda il cuore e mi dia l'efficacia della parola. 2) Per i miei genitori perché Gesù li ricompensi dei sacrifici fatti, facendoli sempre più virtuosi; poi per tutti i parenti e benefattori (anche i superiori). 3) Per la zia Maddalena, nonni e altri parenti e benefattori defunti. 4) Per i miei amici e per le anime affidate alle mie cure. In particolare Lucatello, Antoniazzi, collega. 5) A Monte Berico in onore della B. Vergine perché mi sia sempre Mamma e non mi risparmi qualche tiratina di orecchi per compassione.

***

AUTOBIOGRAFIA

MARIA maestra, guida

Nell’originale si nota che la parola «Istituto» è stata aggiunta a matita.

DT 1940,13

13.Intenzioni particolari per cui offro tutte le azioni della giornata
Lunedì: Anime del Purgatorio. Martedì: Conversione infedeli e zelo nei Missionari. Mercoledì: Papa, Azione Cattolica, Clero. Giovedì: Seminario, Istituto , Benefattori, Genitori. Venerdì: Riparare le offese al S. Cuore; conversione peccatori. Sabato: Per la gioventù: Maria la faccia pura. Domenica: Venga il regno di Dio nel mondo. Gesù mi faccia santo.

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AUTOBIOGRAFIA

«O Signore, nelle tue mani affido tutto me stesso» (cfr. Sal. 30,6).

DT 1940,14

14. Il mio Duce è Cristo
Perciò: Credere Obbedire Combattere

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L'ora solenne si appressa. Mamma, ti ringrazio. Siimi sempre a fianco. Fa che io comprenda, fa che salga, fa che viva unito a Gesù e a Te. Il mio cuore, o Mamma, sia una fornace d'amore. Manda, o Gesù, lo Spirito Santo su me con i suoi doni. "In manus tuas, Domine, commendo me totum".

AUTOBIOGRAFIA

DIO Spirito Santo

PREGHIERE a Maria