DT 1937




DT 1937,1
1.Ancora poche ore e poi sarò iscritto tra il Clero. Stento credere a me stesso e questo mi sembra quasi un sogno. Negli anni scorsi sfuggivo quasi dal guardare innanzi per timore d'essere scoraggiato dalle prove che mi rimanevano, ma ora tremo al pensiero di giungere al Sacerdozio impreparato. Sono dieci anni che grido a me stesso: "Voglio farmi santo", ma il mio grido è sperduto dal vento. Ormai non so più a che partito appigliarmi e mi getto disperato tra le braccia di Gesù. Il nuovo genere di vita mi ha messo in contatto con le virtù, ma purtroppo anche con i difetti del clero. Il popolo dice che il prete non vive bene, ma non sempre a torto. Il prete non sempre è padre e pastore; non sempre è il buon samaritano; non sempre è il cuore che riceve ogni cuore, che compatisce ad ogni dolore, che medica ogni piaga, che solleva ogni afflitto.AUTOBIOGRAFIA seminario
APOSTOLO missione
SACERDOZIO prete
Questa annotazione è aggiunta a matita.
DT 1937,2
2.Tu, o Gesù, sai quale sia il mio ideale, dammi grazia ad effettuarlo. Povero, abbandonato dal mondo, con un cuore grande, immenso, attaccato al Tabernacolo più di un bambino che non sa camminare alle gonne della mamma. La mia vita sei tu, o Gesù, ora e sempre. Fa che la via da te tracciatami fin dai primi anni del mio seminario risplenda sempre dinanzi ai miei occhi ed abbia la forza di seguirla in tutta la sua ampiezza. Per carità, o Gesù, non darmi ricchezze perché attaccherei il mio cuore, sono troppo debole per camminare in mezzo al fango senza imbrattarmi, per le tue opere ci penserai tu. Io voglio solo il necessario per vivere, ma non come i ricchi, ma come il più povero che sarà affidato alle mie cure. Come potrei io mangiar benino quando un mio figlio soffre la fame? Allora mi potrebbe dire: "Dice bene lei, perché a mezzodì la trova cotta!". No, o Gesù, io voglio soffrire. Dammi un fisico forte e sano cosicché si possa adattare a tutto. Liberami, o Signore, dalle mie necessità o almeno fa che io non sia d’esse schiavo. O Gesù, dammi la grazia d’essere disprezzato e d’essere tenuto come l'ultimo dei sacerdoti poiché altrimenti faccio qualche sproposito. Tu sai quanta superbia regni nel mio cuore e per questo ti scongiuro a non volerti fidare di me poiché questa sarebbe la rovina tua e mia. Ti ringrazio, o Gesù, di non avermi data tanta memoria; questo fa vedere che tu agisci molto bene. Noi, o Gesù, saremo sempre intimi amici e agiremo da buoni fratelli anche contro il mondo e le abitudini. Siimi tu sempre vicino anche quando tutti insorgeranno contro di me ed il mondo si scatenerà contro questa povera creatura. Voglio, o Gesù, col tuo aiuto, effettuare i miei progetti mi costasse la vita il condurli ad effetto. Il mestiere del prete non lo voglio fare, desidero piuttosto morire prima di essere scritto tra il clero. Lo so che son debole, incostante, chiacchierone e nulla più, ma col tuo aiuto, o Gesù, spero di poter dire un voglio immutabile. Tu solo, Gesù, mi basti e la Mamma sarà con noi ora e sempre e con questa compagnia io incomincerò a lottare contro me stesso e, contro il mondo un giorno. E tanto per incominciare contro me stesso propongo per l'avvenire: 1) Di studiare sempre senza perdere neanche un minuto di studio e studiare senza pigrizia, ma con energia per la salute delle anime. 2) Di essere più umile; non mettermi in vista, e fare qualche piccola penitenza se manco. 3) Prontezza al suono della sveglia. Non cambiare l'orario al mattino. Esame particolare Non parlare di me stesso e non mettermi mai sul piedestallo.AUTOBIOGRAFIA seminario
PREGHIERE a Gesù
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SACERDOZIO prete
VIZI superbia
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GESÙ
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