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GESU’ VIENE PER SALVARE TUTTI GLI UOMINI

MI123[25-12-1966]

Omelia della santa Messa della notte di Natale ai giovani della Casa dell’Immacolata. Don Ottorino commenta il mistero del Natale sottolineando l’indifferenza di molti e l’attesa di altri davanti al miracolo dell’Incarnazione, e invita a pregare per le vocazioni. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 7’. 1. Introduzione

Don Gianfranco Nolli era un biblista che aveva fatto da guida nel pellegrinaggio in Terra Santa nell’ottobre 1965 al quale aveva partecipato anche don Ottorino insieme con don Aldo. Sosteneva la tesi secondo cui i pastori che vivevano al di fuori dei centri abitati, nelle campagne, erano spesso dei briganti, cioè erano specie di fuoriusciti che vivevano, isolati dai centri urbani, dell’allevamento delle pecore e di espedienti più o meno leciti.

MI123,1[25-12-1966]

1.Se noi contempliamo la terra nell’immensità dell’universo, ci accorgiamo che la terra è tanto piccola, veramente tanto piccola; un piccolo punto che quasi scompare nell’universo. Sopra questa terra Dio ha messo l’uomo, il quale, poi, scompare in essa. Questo uomo ha avuto il coraggio di innalzarsi contro Dio e di opporsi a Dio. Dio l’ha fatto a sua immagine e somiglianza, l’ha fatto intelligente, e quest’uomo, invece di riconoscere la sua pochezza e la sua grandezza, pochezza da parte sua e grandezza per i doni ricevuti da Dio, quest’uomo si è innalzato contro Dio e ha peccato di superbia. Un abisso si è aperto tra Dio e l’umanità.
Ma un giorno Dio ebbe misericordia dell’uomo e ha steso la sua mano... e vediamo Dio apparire, povero fanciullo, venuto dal Cielo per aiutare l’uomo a risalire sul trono costruito da Dio. 2. La solitudine del primo Natale continua anche oggi Quanto è doloroso, quando si va in Terra Santa, entrare nella cittadina di Betlemme e ricostruire la scena del Natale: questo povero fanciullo viene posto in una mangiatoia, e solo alcuni pastori, un po’ briganti, direbbe padre Nolli , vengono, chiamati dall’angelo, ad adorare. Dove sono tutti gli altri uomini, quei uomini che quel bambino viene a ricondurre verso il Paradiso? Dove sono i sacerdoti di Gerusalemme, il sommo sacerdote e il sinedrio? Dove sono gli artisti, gli uomini della scienza? Dove sono? Dormono, o per lo meno non si occupano di questo grande avvenimento. Sono passati duemila anni, e noi ci troviamo qui raccolti per rinnovare quel grande mistero. Tra pochi istanti pronuncerò le tremende parole, le parole della consacrazione, che fanno veramente tremare ogni volta che si pronunciano. Nelle mie mani avrò lo stesso bambino che s’è trovato tra le mani quella notte la Vergine santa, che è stato adorato dai pastori. E come la Vergine ha preso quel bambino e l’ha messo nelle mani di Giuseppe e dei pastori, così anch’io ve lo darò questo bambino e lo riceverete dentro di voi. Però, dopo duemila anni, si ripete la scena tremenda di quella notte. Solo poche anime sono presenti: la Vergine, Giuseppe, alcuni pastori... Anche oggi solo poche anime sono inginocchiate ad adorare il bambino, solo poche anime andranno alla Messa domani! Quanti saranno coloro che si accosteranno all’altare di Dio? Quanti tra i miliardi di uomini che abitano sopra la terra? Alcuni di questi uomini sanno che questo bambino è venuto, ma a loro non interessa; sanno che nelle chiese c’è Dio, ma loro hanno scelto un altro dio: hanno scelto l’interesse, hanno scelto la fabbrica, hanno scelto i poderi, hanno scelto la superbia al posto di Dio. Sanno che questo Dio è l’unica ricchezza, sanno che per loro è disceso dal cielo, ma a loro non interessa. 3. La preghiera perché il Signore mandi tanti operai nella sua messe

DIO creatore

DIO misericordia

DIO piano di salvezza

AUTOBIOGRAFIA Terra Santa

GESÙ

DIO angelo custode

NOVISSIMI paradiso

EUCARISTIA S.Messa

SACERDOZIO prete

MARIA maternità

divina

EUCARISTIA comunione

MARIA

Don Gianfranco Nolli era un biblista che aveva fatto da guida nel pellegrinaggio in Terra Santa nell’ottobre 1965 al quale aveva partecipato anche don Ottorino insieme con don Aldo. Sosteneva la tesi secondo cui i pastori che vivevano al di fuori dei centri abitati, nelle campagne, erano spesso dei briganti, cioè erano specie di fuoriusciti che vivevano, isolati dai centri urbani, dell’allevamento delle pecore e di espedienti più o meno leciti.

Cfr. Matteo 9,37-38.

MI123,2[25-12-1966]

2.Fratelli, ci sono ancora tante altre anime che non conoscono questo Dio, tante altre anime che con la loro miseria chiedono aiuto, che innalzano incoscienti le mani verso il cielo e dicono: “Mandate qualcuno che ci insegni la strada!”.
Rivedo quel povero uomo a Resende che mi avvicina e mi dice: “Padre, mandami qualcuno che mi insegni il catechismo”. Dall’interno dell’Amazzonia, dall’interno di tutte le altre regioni dell’America Latina e delle altre parti del mondo, in questa notte santa io vedo milioni di mani alzate di persone che gridano: “Voi, voi che conoscete quel bambino, voi che l’amate, mandateci qualcuno che c’insegni a conoscerlo, ad amarlo, ad adorarlo”. Ecco, allora, quello che noi cristiani dobbiamo domandarci questa notte: che cosa abbiamo fatto per ottenere dal Signore la grazia che tutti gli uomini possano avere un pastore, possono avere qualcuno che insegni loro la strada del cielo? Gesù nel santo Vangelo ce l’ha detto chiaramente: “La messe è molta, gli operai sono pochi! Pregate il padrone della messe affinché mandi operai nella sua messe”. Fratelli miei, è quello che insieme vogliamo fare questa notte. La prima Messa che celebro nel santo Natale la offro a Dio o meglio, la offriamo, per questo scopo: perché il Signore moltiplichi gli operai nella sua vigna. Il mondo chiede aiuto; il demonio ha già cominciato la sua opera, ha già milioni e milioni di uomini organizzati sotto la sua bandiera: Cristo sta domandando aiuto. E allora, questa notte, quando io alzerò la particola e dirò: “Accetta, Padre santo, questa ostia santa, immacolata...”, voi unitevi a me in modo particolare al momento dell’elevazione, unitevi a me, e diciamo al Signore: “Padre, per questo Gesù che è venuto dal cielo, noi ti domandiamo una grazia: manda tanti e tanti missionari a salvare i nostri fratelli che con la loro miseria gridano aiuto”. 25 dicembre 1966

PREGHIERA

APOSTOLO salvezza delle anime

DIO

AUTOBIOGRAFIA

MISSIONI

PASTORALE

GESÙ

PAROLA DI DIO Vangelo

EUCARISTIA S.Messa

APOSTOLO vocazione

CROCE Demonio