Il riferimento è alla meditazione del giorno precedente sul tema dell’obbedienza nel periodo formativo, con un linguaggio abbastanza duro e con applicazioni concrete a molti religiosi e novizi della Casa dell’Immacolata.
Il libro che don Ottorino segue per la presente meditazione e per le seguenti sulla Madonna durante il mese di maggio è: P. FRANCESCO FRANZI, Esercizi mariani per sacerdoti, Casale Monferrato (AL) 1960. Le citazioni lette da don Ottorino vengono riportate in corsivo, senza ulteriori richiami specifici.
MI11,1 [05-05-1965]
EUCARISTIA comunione
Tutta questa meditazione ha come spunto l’inizio della prima meditazione di padre Franzi, che ha come titolo: “Maria, capolavoro di Dio”, ed esattamente le pagg. 11-16 del libro sopraindicato.
Don Ottorino è solito chiamare “distrazioni” le sue osservazioni personali e i commenti ai testi scritti che sceglieva come punto di partenza per la riflessione.
MI11,2 [05-05-1965]
2.Il primo tema è questo: "Maria, capolavoro di Dio"; primo giorno, prima meditazione degli esercizi spirituali. Il Signore ha creato: creature, cristiani, sacerdoti. Parla ai sacerdoti e dice: "Noi siamo creature, cristiani e sacerdoti..."; qui potremmo dire: creature, cristiani e religiosi. "Maria, capolavoro di Dio". Vi leggo una paginetta e mezza, per entrare nel tema, con la libertà di aggiungere qualche distrazione. "Le creature sgorgano dall'Amore onnipotente, benefico e misericordioso di Dio". Ricordate quello che diceva padre Lombardi: le creature sgorgano dall'amore onnipotente; io sono uscito da un atto eterno di amore di Dio. Non bisogna che dimentichiamo questo, che siamo usciti da un atto di amore di Dio; ognuno di noi è uscito da un atto di amore.MARIA capolavoro di Dio
DIO creatore
SACERDOZIO
CONSACRAZIONE religioso
CREATO
DIO amore di...
Don Ottorino amava ascoltare spesso nella sua stanza la lettura del vangelo che si era fatto appositamente registrare in alcune cassette.
Don Ottorino si riferisce, forse, alla guarigione del cieco di Gerico, raccontata dai vangeli sinottici in Mt 20,29-34, Mc 10,46-52, Lc 18,35-43.
Il riferimento è al primo giorno della creazione in Gen 1,3.
Il riferimento è a Zeno Daniele, che era entrato nella Casa dell’Immacolata come vocazione adulta e che, all’epoca, frequentava il corso propedeutico alla teologia, in attesa dell’anno canonico di noviziato.
Paolo Crivellaro aveva emesso la professione religiosa il 30 marzo 1961 e, all’epoca, frequentava il 1° anno del corso teologico. Il riferimento di don Ottorino è evidentemente scherzoso perché Paolo in realtà era di costituzione esile.
In quel periodo erano due i Religiosi che portavano il nome di Giorgio: Girolimetto, che aveva emesso la professione l’8.12.1961 e che frequentava il corso propedeutico alla teologia, e Pieropan, che aveva emesso la professione il 29.9.1963 e frequentava il 3° anno di magistero.
Don Ottorino nomina Leonzio Apostoli, che all’epoca era già professo di voti perpetui e frequentava il 1° anno del corso teologico, e subito dopo anche Luciano Bertelli, compagno di corso.
MI11,3 [05-05-1965]
3.Bisogna che non ci dimentichiamo che siamo usciti da un atto di volontà di Dio. Ieri sera ascoltavo nel vangelo il brano del cieco che gridava: "Signore, Signore, se tu vuoi puoi aiutarmi; se tu vuoi, se tu vuoi, puoi aiutarmi!", e andando avanti il Signore chiedeva: "Che cosa vuoi?". "Che io veda, Signore! Fa che io veda!". E il Signore fa un atto di volontà e gli restituisce il dono della vista. Anch’io sono uscito da uno di questi atti di volontà di Dio, dell'Onnipotente. Un bel giorno l'Onnipotente ha detto: "Fiat lux!" ; un altro giorno ha detto: "Fiat Zenus". Ha detto proprio così: "Sia fatto Zeno: un po' rossiccio, un po' calvo, un poco orbo... Fiat, fiat... con tutte le sue doti, con tutte le sue virtù!". "Sia fatto Paolino, un po' grasso come è Paolino , fiat!". Se una creatura si fermasse davanti al Signore e considerasse: io sono uscito da un atto di volontà del Signore! Lui mi ha voluto e mi ha creato! "Le creature sgorgano dall'amore onnipotente, benefico e misericordioso di Dio". Ma andiamo avanti, perché altrimenti se ci fermiamo qui, non arriviamo dove parla della Madonna. "Dio non ha bisogno delle creature: non acquista nulla da esse. La gloria accidentale che esse gli rendono non aggiunge nulla alla sua divina pienezza. Se le creature scomparissero tutte, Dio non perderebbe nulla. Perché dunque Dio creò? Solo per amore, caro Giorgio per amore disinteressato, purissimo". Anche noi diciamo che vogliamo bene. "Io voglio tanto bene a Leonzio ! Io voglio tanto bene a Bertelli perché mi fa portare pazienza, io gli voglio tanto bene!". State attenti, è difficile che il nostro amore sia proprio completamente disinteressato; per quanto santi siate, penso che un po’ di interesse ce l'avete.VOLONTÀ
di DIO
PAROLA DI DIO Vangelo
DOTI UMANE
VIRTÙ
CARITÀ
misericordia
ESEMPI amore di Dio
La citazione è sempre del libro di Padre Franzi, e viene ripetuta due volte da don Ottorino nel testo registrato.
Don Ottorino fa riferimento al linguaggio popolare nel quale per dire: "Una grande quantità" si usa la parola "sacco". Ad esempio, per dire: "Ti voglio tanto bene" si dice: “Ti voglio un sacco di bene”.
Il riferimento è ad Antonio Bottegal, che all’epoca stava completando il 2° anno del corso liceale.
MI11,4 [05-05-1965]
4.Dio invece no; il suo amore è totalmente disinteressato. "Noi, come ogni creatura, siamo frutto dell'amore onnipotente di Dio! L'amore in noi si desta quando scopriamo del bene in una creatura: allora lo ammiriamo, lo desideriamo, ce ne compiacciamo. L'amore di Dio invece crea il bene della creatura". Io voglio bene a una persona perché trovo qualcosa di amabile in lei. Dio invece crea le cose amabili. Dio non si compiace di un bene che trova: Dio ama creando il bene. "L'amore di Dio è quindi anche la misura del bene di una creatura". Facciamo un esempio molto semplice ricorrendo al linguaggio popolare dei sacchi. Il Signore crea Antonio , ma che cosa trova? Niente. Allora crea il bene e lo ama. Ora, se lo ama cinque sacchi vuol dire che ha creato cinque sacchi di bene; se lo ama dieci sacchi vuol dire che ne ha creati dieci. Se io uomo trovo in Antonio del bene e lo amo è perché io l'ho trovato questo bene. Invece il Signore lo ha creato questo bene; perciò l'amore di Dio verso Antonio è la misura del bene che in lui Dio ha creato. Avete capito? Se ha creato cento sacchi di bene, Dio gli vuole cento sacchi di bene. "L'amore di Dio è quindi anche la misura del bene di una creatura: la creatura più amata è quella più ricca di bene. Orbene, nel creato scorgiamo una gradazione di bene: la scala degli esseri. Il minerale ha il suo complesso di beni. La scienza atomica sta rivelando meraviglie impensate in questi "infinitamente piccoli". Al di sopra, i vegetali con la loro natura organizzata, capace di funzioni, di attività, esprimono altre meraviglie del Creatore: un altro modo di bene. Poi gli animali nei quali la materia è dotata di sensibilità e di tutta una nuova mirabile attività. L'uomo rappresenta un balzo immenso in questa scala degli esseri: dotato di anima spirituale e immortale, è capace di conoscere, di volere: è responsabile delle sue azioni: possiede una vita eterna. Al di sopra degli uomini, il mondo angelico. In numero sterminato i puri Spiriti portano in sé perfezioni e meraviglie inaudite. Ognuno di essi rappresenta una specie".DIO amore di...
DOTI UMANE
DIO creatore
ESEMPI Dio creatore
ESEMPI amore di Dio
CREATO
Anterangelo Speggiorin era giunto alla Casa dell’Immacolata dal seminario vescovile di Vicenza nel 1959, aveva emesso la professione religiosa l’8.12.1960 e all’epoca frequentava il 3° anno del corso teologico.
Anterangelo Speggiorin era giunto alla Casa dell’Immacolata dal seminario vescovile di Vicenza nel 1959, aveva emesso la professione religiosa l’8.12.1960 e all’epoca frequentava il 3° anno del corso teologico.
Don Ottorino nomina Luigi, che potrebbe essere Luigi Smiderle o Luigi De Franceschi o anche don Luigi Furlato.
MI11,5 [05-05-1965]
5.Il Signore quando vede Speggiorin lo ama, ma lo ha creato Lui il bene che c'è in Speggiorin. Io amo Speggiorin per il bene che c'è, o che almeno c'era una volta in lui. Il Signore ama Speggiorin perché, prima di amarlo, Speggiorin non c'era neppure. Dio crea il bene e lo ama, e naturalmente la misura del bene è la misura dell'amore e la misura dell'amore è la misura del bene che c'è; più bene c’è, più il Signore ama qualcuno. Naturalmente Dio ama il bene che Lui stesso ha creato. Allora abbiamo una graduatoria, vero Luigi , una graduatoria nell'amore: nel minerale c'è parte del bene, ci sono delle cose meravigliose; là c'è del bene. Nei vegetali c'è più bene ancora. Nell'animale poi c'è più bene ancora. Nell'uomo si arriva al vertice più alto, oltre il quale non si può andare: c’è una somma di bene in lui che è un po' tutto: arrivare all'uomo è uno sbalzo! Invece no, c'è ancora un'altra scala: gli angeli! "Al di sopra degli uomini il mondo angelico. In numero sterminato i puri spiriti portano in sé perfezioni e meraviglie inaudite. Ognuno di essi rappresenta una specie. Ognuno di essi esaurisce perfettamente un disegno dell'onnipotenza creatrice di Dio. Saliamo in questo regno meraviglioso fino ai più sublimi Cherubini e Serafini: creature tutte luce e ardore! E quando ci pare che, al di sopra di essi, non ci debba essere se non Dio, troviamo una Creatura ancora per natura inferiore agli Angeli, ma per destino, per missione, per doni di Dio, per l'amore che Dio Le porta, per la dignità ond'è rivestita, incalcolabilmente superiore ad Essi: Maria!".DIO creatore
GRAZIA
DOTI UMANE
CREATO
La citazione, riportata sempre da P. Franzi, è tratta dalla bolla di Pio IX “Ineffabilis Deus”, con la quale venne definito il dogma dell’Immacolata.
La frase in latino, riportata da P. Franzi, è tratta da un’opera di San Bonaventura.
La lunga citazione, presente nel libro di p. Franzi, è sempre tratta dalla bolla di Pio IX “Ineffabilis Deus”.
Bolla “Ineffabilis Deus” di Pio IX.
MI11,6 [05-05-1965]
6.È veramente qualcosa di meraviglioso! Regno minerale, regno vegetale, regno animale; poi con un balzo in su c’è l'uomo, un altro balzo in su ci sono gli angeli, e negli angeli ognuno fa una specie, e poi arrivi ai cherubini. Che cosa meravigliosa! Sembra viaggiare per secoli di luce. Più in alto ancora c’è un’altra creatura: Maria, Maria! Essa per natura è inferiore agli angeli, ma per grazia, per dono, è infinitamente superiore agli angeli. E voi sapete che è la mia mamma. Mi guardate meravigliati: non sapevate che avevo una mamma così? "Nihil est aequale Mariae; nihil, nisi Deus, maius Maria". "Nihil est aequale Mariae"... nessuno è uguale... "Nihil, nisi Deus"... solo Dio è maggiore di Maria! Dice il Papa Pio IX: "L' ineffabile Iddio, dal principio e avanti i secoli elesse e preordinò una Madre al suo Unigenito Figlio: da Lei si sarebbe incarnato e, nella pienezza dei tempi, sarebbe nato. E al di sopra di tutte le altre creature l' amò di così grande amore che in Lei sola si compiacque con tutto l'abbandono della sua volontà". “Misura dell’amore di Dio per Maria. Iddio amò Maria al di sopra di tutte le altre creature! 'Omnia ipsam (Mariam) superexcessive dilexit'. E poiché l'Amore di Dio è un amore efficace, creatore, "assai al di sopra di tutti gli Spiriti Angelici e di tutti i Santi, Iddio così l'arricchì dell'abbondanza dei celesti carismi del tesoro della Divinità che la Vergine, sempre immune da ogni macchia di peccato e tutta bella e perfetta, portò tale pienezza di innocenza e di santità, maggiore della quale non si può pensare sotto Dio e che nessuno, fuorché Dio, può con il pensiero abbracciare... “Tu sola sei fatta domicilio di ogni grazia dello Spirito Santo e all'infuori di Dio solo, sei superiore a tutti gli stessi Cherubini e ai Serafini: di tutte le schiere angeliche sei per natura più bella, più perfetta e più santa e a lodarti non bastano le lingue celesti e umane...". Se fosse un oratore, un teologo a parlare così, potremmo sospettare un po' di enfasi oratoria: ma è il Papa e in un documento ufficiale del Magistero solenne. Maria è dunque davvero, dice ancora Pio IX, "un ineffabile miracolo di Dio, anzi il vertice di tutti i miracoli, degna Madre di Dio, tesoro quasi infinito di tutti i carismi dello Spirito Santo, abisso insondabile". Il capolavoro di Dio! Si affacciano all’anima alcuni rilievi evidenti". Qui comincia la nostra meditazione... Anzi vorrei continuare nella lettura perché possiamo avere il quadro completo per mettere la Madonna al suo giusto posto nella scala delle creature, pensando che l'amore di Dio è proporzionale al bene che c'è. Eccezionale è già il solo fatto di saltare sopra tutti gli angeli del cielo. "Si affacciano all'anima alcuni rilievi evidenti. Di quali meraviglie e perfezioni sarà ornato il capolavoro di un tale Artista?".MARIA capolavoro di Dio
GRAZIA
MARIA devozione a ...
CHIESA Papa
MARIA maternità
divina
GESÙ
incarnazione
DIO amore di...
DIO creatore
MARIA verginità
di ...
DIO Spirito Santo
Il riferimento è senz’altro a Giorgio Pieropan, che frequentava il corso del magistero e lavorava come falegname.
Il riferimento è all’abbazia benedettina di Praglia, a circa 12 Km. da Padova, nella zona termale dei colli Euganei. Fondata verso il 1080 e terminata verso il 1117, ebbe nei secoli successivi aggiunte, decorazioni e abbellimenti, soprattutto nel quattrocento e nel cinquecento. La chiesa, dedicata alla Vergine Assunta, è una elegante costruzione rinascimentale e contiene pregevoli opere d’arte, tra le quali gli stalli del coro in legno lavorato.
Don Venanzio Gasparoni era, all’epoca, a poche settimane dall’ordinazione sacerdotale. Don Ottorino conosceva il suo carattere abitualmente scherzoso, e per questo gli aggiunge l’epiteto di “beato”.
Henri Dominique Lacordaire (1802-1862) era un domenicano francese, famoso per le sue prediche e le sue conferenze.
Giovanni Managuagno aveva emesso la professione religiosa nel 1963 e, all’epoca, frequentava il 2° anno del corso liceale: l’inclusione del suo nome fra quelli di Raffaello, Dante e Beethoven è naturalmente scherzoso.
MI11,7 [05-05-1965]
7.Se adesso, per esempio, io vado nella sala di studio e vedo uno di voi che è pittore, ad esempio Bottegal, il quale ha esposto tutti i suoi lavori di pittura, e mi dicono: "Don Ottorino, venga qui, in questa stanza c'è il capolavoro del pittore Antonio Bottegal!". Logicamente io immagino che il suo capolavoro sia un pochino inferiore a quello di Raffaello. Se vado in falegnameria e mi dicono: "Qui c'è il capolavoro di Giorgio in esposizione!", mi è naturale pensare che il suo capolavoro sia un pochino inferiore al capolavoro che può essere fatto da un artista, per esempio, dai Benedettini a Praglia, pieno di intagli, eccetera, senza per questo offendere Giorgio. Se mi dicono: "Qui ci sono tutte le prediche del beato Venanzio della Pia Società San Gaetano, prediche raccolte...". "Va bene, le leggerò". "Questo è il suo capolavoro" mi dicono, e mi mostrano una predica che ha fatto un giorno all' asilo infantile del suo paese alla madre superiora per convertirla. Senza dubbio la leggerò, ma penso che, senza offendere la sua modestia, e la sua umiltà, le sue prediche siano inferiori a quelle di San Tommaso o di San Bonaventura o di Lacordaire. Ora se mi dicono, invece: "Questo è un capolavoro di Raffaello. Questo pezzettino di poesia è il capolavoro di Dante. Questo pezzettino di musica è il capolavoro di Giovanni Magnaguagno ... no, è quello di Beethoven!", c'è un po' di diversità: facciamo una scala verso l’alto. Se mi dicono: "Questo è il capolavoro di Dio!".ESEMPI Maria
La citazione, riportata da p. Franzi, è di p. Michele di Sant’Agostino, morto nel 1684.
La citazione latina, sempre riportata da p. Franzi, è di San Bernardo nel suo sermone sulla Salve Regina.
La citazione latina è tratta, secondo l’indicazione del testo di p. Franzi, dal I volume del trattato di Mariologia del Roschini.
MI11,8 [05-05-1965]
8.La Madonna è il capolavoro di Dio! Siamo alla vetta più alta con il capolavoro di Dio: è logico, e per questo deve avvicinarsi tanto, tanto, tanto a Dio, perché l'artista quasi trasfonde se stesso nel fare la sua opera. "Quanto Iddio ama Maria? Per Iddio Ella è la creatura 'super amabilissima'. Dopo Dio, possiamo, dobbiamo dunque amare qualcuno più di Maria? Maria Santissima è evidentemente posta da Dio al centro della creazione: 'De hac et ob hanc, nempe Mariam, omnis scriptura facta est; propter hanc totus mundus factus est'. "È interessante richiamare alcuni principi che i teologi pongono a base della Mariologia. Principium singularitatis. "Cum Beata Virgo sit omnino singularis, omnia creata transcendens et ordinem a se constituat, dotes et privilegia omnino singularia, quae aliis omnibus non conveniunt, sibi vindicat". Singolare: solo Lei si stacca, solo Lei ha ricevuto questi doni singolari! "Singola la predestinazione, non solo alla divina adozione, ma alla divina Maternità".MARIA capolavoro di Dio
DIO creatore
VIRTÙ
CREATO
DIO piano di salvezza
MARIA
Gv. 1,14.
Lc. 1,38.
MI11,9 [05-05-1965]
9.Solo Lei è la mamma di Gesù! "Grazia adeguata a tale predestinazione; Concezione Immacolata, mirabile convivenza con Cristo, Corredentrice". Dunque, solo Lei destinata ad essere la mamma di Dio, la Mater Dei, e con essa è connessa la concezione immacolata e connessa con questa la convivenza con Cristo. Dunque, il Signore vuole Maria per madre e allora la prepara con una concezione immacolata e la convivenza con il Cristo. Figlioli, ormai siete tutti sufficientemente grande per capire. "Et Verbum caro factum est" : per nove mesi Dio ha abitato nel ventre della Madonna. Noi da piccoli abbiamo imparato: "E ha avuto un corpo e un'anima come abbiamo noi, nel seno purissimo di Maria Santissima". Pensate, adesso, alla Madonna dopo l'annunciazione: "Fiat mihi secundum verbum tuum" . Il vangelo se la cava con due paroline: "Et Verbum caro factum est". In quel momento, per opera dello Spirito Santo, una piccola cellula ha cominciato a muoversi, dentro, nel seno purissimo di Maria Santissima. E Dio vi è entrato, e ha cominciato a prendere carne, e per nove mesi la Madonna continuò a dare qualcosa di se stessa a Dio e Dio abitava dentro di Lei. Vi rendete conto? Andiamo con principi spirituali, non andiamo con principi materiali, pensiamo proprio spiritualmente: la Madonna portava Dio, portava Dio. Potete immaginare allora perché Dio l'ha fatta grande, l'ha fatta piena di grazia. Allora si capisce: "Piena di grazia": infatti portava la fonte della grazia, e Dio aveva preparato, secondo il nostro linguaggio umano, il tabernacolo per suo Figlio. Possiamo immaginarci che bellezza di tabernacolo l'Eterno Padre ha preparato per il suo Figliolo che doveva venire al mondo. Non interessa che vada a finire in una stalla; non interessa che vada a finire profugo in Egitto: Gesù Cristo aveva già un tabernacolo con sé!MARIA maternità
divina
MARIA Immacolata
MARIA verginità
di ...
GESÙ
incarnazione
MARIA obbedienza di ...
PAROLA DI DIO Vangelo
DIO Spirito Santo
PREGHIERA rosario
GRAZIA
EUCARISTIA tabernacolo
DIO Figlio
DIO Padre
La citazione, riportata dal testo di p. Franzi, è dell’enciclica di Pio XII "Haurietis aquas".
Don Matteo Pinton era, all’epoca, a poche settimane dall’ordinazione sacerdotale.
Il riferimento è alla visione della donna vestita di sole, della quale parla l’Apocalisse al cap. 12.
Evidentemente don Ottorino si riferisce allo sviluppo del trattato mariano del padre Franzi.
MI11,10 [05-05-1965]
10.Come Dio ha preparato questo tabernacolo? Con il privilegio della concezione immacolata e della mirabile convivenza con Cristo: Maria porta Gesù per nove mesi nel suo ventre, lo prende in braccio bambino, gli dà il suo latte: ed è il suo Dio! Allora si capisce. Madre e figlia, madre e figlia, madre e figlia, anzi: "Societas voluntatis et laborum" : è una società, di volontà e di lavoro. È sbagliato, don Matteo ? Si mettono insieme la volontà, il lavoro e tutto; sono in società; una società tra lei e Dio, fin che è piccolo; società, mutuo soccorso. È stato Pio XII a dire queste belle parole nell'enciclica "Haurietis aquas", in qualità di corredentrice. Società quindi di lavoro, cioè si sono messi a lavorare insieme per salvare il mondo. "... gloriosa Assunzione, universale Regalità: sono alcune portentose stelle di questa creatura che è 'signum magnum in coelo'. Nel Cielo, dove tutto è prodigioso, ella è prodigio grande!". Nel cielo, dunque, lei è tutta una luce, "Signum magnum" . Se di notte si accende anche solamente un fuoco di canne, è naturale che si esclami: “Guardate quella luce...”. Ma è molto più sorprendente se nel cielo appare una luce in una giornata di sole, in pieno giorno. "Signum magnum apparuit in coelo". Ma come? Signum magnum: una luce grande nella luce del cielo. Principium singularitatis. Adesso dovremmo andare ai: principium convenientiae, principium eminentiae e principium analogiae, ma sono cose che studiate a scuola meglio di me e che conoscete molto bene. Fermiamoci ora a contemplare la Madonna; fermiamoci a contemplare questa scala degli esseri, cominciando dal più piccolo, dall'atomo in su, finché arriviamo agli uomini, agli angeli, con sopra i cherubini e i serafini, e sopra ancora Maria, Maria, il capolavoro di Dio. Dio fa il suo capolavoro perché deve essere sua mamma: senza peccato originale, piena di grazia e poi convivenza con il Cristo e società con il Cristo per salvare il mondo. Considerate per un momentino questo e, dopo, uniamoci alla Madonna e diciamo: "Santa Maria, mamma mia e mamma di Dio". Fermiamoci un momentino a queste parole: "Maria, quanto sei bella, quanto sei grande! Sei la mamma di Dio, ma sei anche la mia mamma!".MARIA
SOCIETÀ
MARIA corredentrice
CHIESA Papa
GESÙ
salvatore
NOVISSIMI paradiso
PREGHIERA rosario
MARIA capolavoro di Dio
MARIA maternità
divina
GRAZIA
MARIA Immacolata
PREGHIERE a Maria