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MARIA ORIENTA TUTTA LA SUA VITA VERSO DIO

MI13 [07-05-1965]

7 maggio 1965

Don Ottorino prende spunto anche per questa meditazione dal libro di P. FRANCESCO FRANZI, Esercizi mariani per sacerdoti, Casale Monferrato 1960. Le citazioni, prese dalle pagine 18-21, vengono sempre riportate in corsivo, senza ulteriori richiami.

La definizione è tratta dalla Summa teologica di San Tommaso d’Aquino.

Vinicio Picco, consigliere generale, era il responsabile delle attività lavorative nella Casa dell’Immacolata e, quindi, uno dei più vicini collaboratori di don Ottorino anche per la costruzione delle casette prefabbricate.

MI13,1 [07-05-1965]

1.Continuiamo la meditazione di ieri mattina, nella quale abbiamo contemplato la Madonna che riconosce il suo posto, cioè abbiamo visto che una creatura, quando riconosce quello che ha ricevuto, cerca di mettersi completamente in rotta, non tanto da Roma a Vicenza, ma piuttosto in quella dell'amore di Dio cercando di fare la volontà del Signore. Abbiamo visto che la Madonna, dopo aver capito quello che ha ricevuto, ed essendo una creatura ha ricevuto tutto, si è messa completamente a disposizione di Dio.
"La consapevolezza di Dio nella vita della Santissima Vergine si esprimeva nello spirito di religione che suscitava e animava ogni sua attività". Quando un'anima, si diceva ieri mattina, non è offuscata dall'errore o dall'inganno, allora capisce e si getta, si tuffa nelle mani di Dio; si mette subito in una incondizionata sudditanza e si orienta coscientemente, volutamente, lietamente con tutta la sua vita e nella sua attività verso Dio. La Madonna ha capito e si è messa, come nessun'altra creatura, in questa rotta e ha manifestato esternamente questo nella virtù di religione. Ecco il punto dove dovevamo arrivare per riallacciarci al tema di ieri, per chi non era presente. "La religione è la virtù che induce l'uomo a indirizzare se stesso e tutte le sue cose a Dio". Vinicio , sei religioso se indirizzi te stesso e tutte le tue cose a Dio: te stesso prima di tutto e dopo anche le tue cose, le tue case prefabbricate, a Dio, anche quando hai lavorato mezza giornata intera e sul più bello ti salta tutto. A me è capitato proprio ieri. Abbiate compassione quando sarete preti e vedrete qualcuno che si adira: non certo quando bestemmia, ma solo quando si arrabbia.

VOLONTÀ

di DIO

MARIA obbedienza di ...

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

CONSACRAZIONE vita religiosa

CONSACRAZIONE religioso

CONSACRAZIONE distacco

SACERDOZIO prete

Il riferimento è a Mariano Bregolato di Quinto Vicentino (VI), che aveva sposato una cugina di don Ottorino e lavorava nella Casa dell’Immacolata come addetto alla manutenzione generale, e di conseguenza aveva anche una certa responsabilità nelle attività lavorative.

Ottorino, come spesso è sua abitudine per attrarre l’attenzione e allentare la tensione, scherza con le parole: nella registrazione prima dice “gli stampi delle mortadelle”, che è un modo di dire per significare cose inutili, poi precisa “gli stampi delle cornici”. Si trattava delle cornici di polistirolo che venivano montate per rifinire ed abbellire i soffitti delle case prefabbricate costruite dai giovani della Casa dell’Immacolata.

Giuseppe Filippi, che aveva emesso la professione religiosa nel 1954 e quella perpetua il 31.12.1961 dopo l’erezione della Congregazione, si era diplomato presso l’Istituto Industriale Alessandro Rossi di Vicenza come perito industriale e, all’epoca, insegnava materie tecniche nei corsi della Casa dell’Immacolata e dell’Istituto ed era responsabile del laboratorio radio.

MI13,2 [07-05-1965]

2.Ieri pomeriggio ho girato a destra e a sinistra per riuscire a finire un lavoro, mentre mancava l'assistente Mariano - tutti lo chiamano così, l'assistente sposato - che ha dovuto andare dal dentista, il quale gli ha tolto il dente del giudizio, per cui è venuto a casa senza giudizio. Chissà quanto gli farà male! Io, quando me lo tolsero, ne ho avuto per otto giorni; lui, con la paura che ha, ne avrà per quindici. Il dentista ripetutamente è andato dentro la bocca con i ferri per estrarre il dente, ma non riusciva; continuava ad estrarre i ferri, ma senza pezzi di dente: figuriamoci, ogni volta che vedeva questo, che vedeva che cosa capitava! È andato dal dentista con la moglie e il figlio: hanno levato i denti a sua moglie, curato i denti al suo bambino e a lui hanno tolto il dente del giudizio. Aveva lavorato una giornata per preparare gli stampi delle cornici , che necessariamente dobbiamo montare entro domani, e non abbiamo ancora scoperto come farlo. Per questo, ieri pomeriggio, non era pronto niente, mancava la materia prima. E allora ho telefonato a destra e a sinistra, finché abbiamo trovato il materiale che, ci sembrava andasse bene. Infatti abbiamo sagomato e montato il pezzo di nichelcromo o qualcosa di simile al nichelcromo: l'abbiamo sagomato, abbiamo penato a montarlo, abbiamo fatto una piccola prova, abbiamo provato ad aumentare un po' la potenza, ma, attaccata la spina, è diventato incandescente e, improvvisamente è scomparso tutto il nostro lavoro. Erano le otto e mezza di sera! Sul più bello che credevamo che tutto fosse a posto... Lì ci stava una esclamazione colorita; non bestemmie certo, ma qualche parola speciale, anche se non contro il Signore. Per questo ripeto che ci vuole molta pazienza con questa povera gente che lavora e lavora... Dopo cena si iniziò un'altra volta e a mezzanotte era tutto finito. Adesso sembra che vada tutto bene, se Filippi non dà eccessiva corrente. Non è vero, Filippi?

FORMAZIONE lavoro

CONGREGAZIONE assistente

ESEMPI abbandono a Dio

ESEMPI

CROCE difficoltà

Pieraldo Ferracin, che aveva emesso la professione religiosa nel 1960 e frequentava allora il 1° anno del corso teologico, era incaricato dell’amministrazione spicciola della casa. L’esempio risulta più chiaro ricordando che in occasione delle visite della 1ª e della 3ª domenica del mese, i genitori e i familiari versavano le quote mensili o consegnavano del denaro ai ragazzi, e allora tutto confluiva nella cassa comune perché non era permesso mantenere un peculio personale.

MI13,3 [07-05-1965]

3.Figlioli miei, bisogna indirizzare tutto a Dio, anche quando si brucia la resistenza. È facile indirizzare a Dio le cose che riescono bene: "Signore, ti ringrazio perché ho tante mucche nella stalla. Ti ringrazio perché ho un maestro dei novizi ben pasciuto e rubicondo, che fa il buon bambino", ma ringraziare anche quando ti rubano i soldi dal cassettino, vero Ferracin , non solo quando ti riempiono le casse nell'ora delle visite, ma anche quando vengono a vuotarti le casse. Bisogna saper ringraziare il Signore anche quando le cose vanno storte!
Ebbene, la virtù di religione è quella che induce l'uomo a indirizzare se stesso e tutte le sue cose al Signore. "Tale virtù suscita gli atti propri della Religione, quali la preghiera (quando tu hai la virtù di religione, allora la virtù di religione suscita in te gli atti propri della religione), il culto, e anima del suo spirito tutta l'attività dell'uomo, anche quella di per sé profana, di modo che tutta la vita assume spirito e significato di preghiera e di culto".

VIRTÙ

fede

DIO riconoscenza a...

CROCE

CONSACRAZIONE offerta totale

PREGHIERA vita interiore

Don Ottorino scherza con Mariano Apostoli giocando sulla parola dialettale veneta “pandolo” che significa allo stesso tempo “biscottino” e “impacciato”.

MI13,4 [07-05-1965]

4.Quando si ha la virtù di religione che induce l'uomo a indirizzare tutto se stesso e le sue cose al Signore, allora nasce naturalmente la preghiera, nasce il culto - e allora uno va a Messa, ascolta la Messa - e anima, questa virtù di religione, tutta la vita dell'uomo. Per cui tutto quanto, tutte le azioni vengono indirizzate a Dio. È il punto dove dobbiamo arrivare: alla virtù di religione, alla virtù che prende in pieno la vita della persona.
Facciamo conto che Mariano sia un 'pandolo' e supponiamo che don Luigi Furlato sia una scodella molto grande di vino: prendo il 'pandolo' e lo metto dentro; il 'pandolo' viene fuori tutto quanto rosso di vino. Ecco, quando si ha la virtù di religione, si è immersi completamente in Dio, per cui sei tutto a disposizione di Dio, completamente a disposizione di Dio. Adesso contempliamo la Madonna, perché quando un'anima capisce questo si mette a disposizione di Dio e nasce la virtù di religione. Contempliamo la Madonna e vediamo se sono nate queste cose in lei. a) La preghiera di Maria

PREGHIERA

EUCARISTIA S.Messa

CONSACRAZIONE vita religiosa

CONSACRAZIONE disponibilità

Salmo 22.

I salmi sono scritti in lingua ebraica e venivano proclamati o cantati in quella lingua, mentre la lingua parlata abitualmente ai tempi di Maria era l'aramaico, lingua affine ma non uguale all'ebraico.

Salmo 50.

Gv 1,14.

Il riferimento è alla preghiera di Giuditta prima di iniziare la sua impresa (Giuditta 9,1-14).

MI13,5 [07-05-1965]

5."Pensiamo ad un settore di quest'attività religiosa di Maria: la sua preghiera. Ella usava le grandi preghiere rivelate, i salmi. Quale luce, quale sapore doveva trovarvi quell'anima immacolata!".
"Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla... e mi conduce a pascolare". La Madonna avrà recitato senza dubbio questo salmo, con tutte quelle immagini meravigliose che Lei capiva più di me, anche perché non c'era di mezzo il latino. Allora parlavano la loro lingua , e chissà come le spiegavano bene ogni cosa. Di fatto anche la Madonna recitava i salmi che recitiamo noi. Non so come abbia recitato il "Miserere... Miserere mei,Deus" , "Lavami e sarò più bianca delle neve". Nella sua umiltà chissà quante volte avrà detto: "Lavami, Signore, e sarò più bianca della neve", ma più bianca di quello che era lei non era possibile. Sarebbe stato un male se fosse stata bianca come la neve, perché era più bianca Lei della neve. "Quale luce, quale sapore doveva trovarvi quell'anima immacolata! Che esultanza, che potenza di preghiera, di culto saliva dal suo cuore!". Immaginate, ad esempio, la Madonna che prega dopo l'annunciazione: la Madonna che prega prima e la Madonna che prega dopo. Quando pregava prima dell’annunciazione lei non sapeva che era immacolata, non sapeva che era piena di grazia... e si trovava a pregare. Immaginate il Signore, mentre guardava giù sulla terra e vedeva venir fuori questo profumo di incenso che saliva verso il Cielo: la preghiera della Madonna. E dopo, la preghiera della Madonna quando porta Gesù nel cuore, quando "Et Verbum caro factum est" , la Madonna che in quei nove mesi prega. Pensate che potenza quando la Madonna si rivolgeva verso l'alto! Pensiamo, per esempio, il momento in cui San Giuseppe non sa ancora niente: la preghiera di Maria è una preghiera piena di sentimento di amarezza, ma anche di fiducia, fiducia e amarezza: "Signore, Signore, pensaci tu! Signore, pensaci tu! Mi credono un'adultera, e chissà che cosa succederà... Signore, pensaci tu, pensaci tu!". È una preghiera. Le ha provate tutte, sapete, la Madonna! È proprio la preghiera, proprio il cuore di una mamma che si rivolge in su, verso il Signore! "Dalla terra non era mai salita una voce di redenzione e di culto che potesse stare alla pari". Dalla terra non era mai salita una voce come quella della Madonna. In verità dalla terra erano salite al cielo molte preghiere: il "Miserere" di Davide, la preghiera di tanti profeti, di tanti patriarchi; era salita la preghiera, per esempio, della buona Giuditta , ma mai una preghiera come quella della Madonna, sia per la persona, sia per la grazia che ha la Madonna, per l'innocenza della Madonna! Come avrà pregato la Madonna? Di certo non ha pregato come pregherà adesso, in Paradiso: ora è diverso. Allora era sempre una creatura; ma anche come creatura, con quanto amore ha pregato la Madonna! b) La verginità di Maria

MARIA preghiera di ...

EUCARISTIA liturgia

VIRTÙ

umiltà

MARIA verginità

di ...

PREGHIERA rosario

GRAZIA

MARIA Immacolata

GESÙ

profumo di...

VIRTÙ

fiducia

MARIA fede di ...

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

La frase paolina citata da p. Franzi è della 1° Cor. 7,32: “... si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore”.

MI13,6 [07-05-1965]

6."Già risuonava, come una eco preveniente, dal Cuore della Madre, la 'Gloria Deo' che tra breve avrebbe elevata dal seno di Lei, in unione con Lei, il Verbo Incarnato. Del suo spirito di Religione cogliamo alcune espressioni sicure, rivelate.
Anzitutto il suo voto di verginità. Esso esprime la sua volontà di essere 'sollicita quae Dei sunt, quomodo placeat Deo'" .

MARIA verginità

di ...

CONSACRAZIONE verginità

L’allusione è sempre a don Luigi Furlato, maestro dei novizi.

MI13,7 [07-05-1965]

7.In pratica, la Madonna ha fatto il suo voto di verginità per essere completamente nelle mani di Dio, per fare tutto quello che piaceva al Signore, per essere solo del Signore. Ecco come il voto di castità è unito al voto di povertà, ed è unito al voto di obbedienza: così vengono ridotti a uno solo.
Quando uno ama il Signore si tuffa nelle braccia del Signore, per cui non sa quale voto sia più difficile. Se si vuole considerare attentamente è il voto di obbedienza quello che costa di più, ma non costa di più neppure uno perché è importante solo quello che vuole il Signore. È chiaro? È uno spartire, - non so se il maestro dei novizi sia d'accordo con me - è un dividere le varie parti che diamo al Signore, ma in fondo in fondo mi dono al Signore, mi metto a disposizione del Signore, e se sono a disposizione del Signore, lascio lì tutto per darmi al Signore: ed è questo il voto di povertà. Se sono a disposizione del Signore, per forza anche il mio corpo, l’anima e la volontà sono del Signore: e sono questi i voti di castità e di obbedienza. Bisogna capire queste verità. Nella Madonna, oltre che la preghiera, sgorga la donazione come prima espressione della sua virtù di religione perché uno che veramente ama il Signore si dona, si offre. Ecco, dunque: "Ogni voto è atto della virtù di religione. Questo di Maria ne è purissima e perfettissima espressione". Il padre maestro insegnerebbe che si tratta solamente di un atto della virtù di religione, non di tutta la virtù di religione. c) L'obbedienza di Maria

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

CONSACRAZIONE voti

DIO amore a DIO

CONSACRAZIONE obbedienza

CONSACRAZIONE povertà

CREATO corpo

CONSACRAZIONE castità

Cfr. Luca 1,38.

MI13,8 [07-05-1965]

8.La Madonna, quindi, ha capito di essere creatura, ha capito che cosa il Signore ha fatto per Lei e si mette a disposizione, si dona con la preghiera e con la donazione di se stessa: "Ecce ancilla Domini". Dunque, la prima espressione dello spirito di religione di Maria sono i voti; la seconda espressione: "Ecce ancilla Domini".
"L “Ecce ancilla Domini” è un'altra rivelazione del suo spirito di Religione. Se sgorgò dal Cuore della Vergine dopo il messaggio dell'Arcangelo, non maturò però soltanto allora. Era il sentimento che sempre aveva colmato il suo Cuore. Quando il suo Cuore si aprì, non potè da esso sgorgare che questa dichiarazione semplice e assoluta di dipendenza, di sudditanza, di obbedienza. Maria in tali disposizioni, anzi di tali disposizioni, era vissuta sempre". Tutte queste rivelazioni del suo spirito di religione le troviamo nella Scrittura, per cui capiamo che veramente aveva lo spirito di religione, cioè che era veramente in mano di Dio. Non nasce improvvisamente nella Madonna, quando viene l'angelo dal Paradiso a chiederLe se vuole essere la mamma di Gesù, l' "Ecco la serva del Signore". Sembra quasi che risponda così: "Senti, il Signore lo sa! Ecco qua, non sono la sua serva? Non sono tutta sua?". Mette solo quell'obiezione: "Quomodo fiet istud? Come è possibile?". "Lo Spirito Santo verrà e metterà Lui le cose a posto". "Va bene! Non sono la serva, non sono a disposizione di Dio?". Essere a disposizione del Signore non è una cosa che nasca improvvisamente. Ma il testo qui dice: "Quando il suo cuore si aprì, non poté da esso sgorgare che questa dichiarazione semplice e assoluta di dipendenza, di sudditanza, di obbedienza".

MARIA obbedienza di ...

CONSACRAZIONE disponibilità

VOLONTÀ

di DIO

CONSACRAZIONE voti

MARIA

PREGHIERA rosario

MARIA maternità

divina

PAROLA DI DIO Vangelo

Il riferimento è a don Matteo Pinton.

Il richiamo è a don Venanzio Gasparoni.

Don Ottorino allude ai festeggiamenti per l'ordinazione presbiterale di don Venanzio, che era imminente.

MI13,9 [07-05-1965]

9.Quando Maria ha compreso che cosa volevano lassù, non poteva che sgorgare la sua disponibilità: "Ecco la serva del Signore! Non sono sua?".
Sarebbe come se dicessi a Matteo : "Matteo, mi fai un piacere?". "Don Ottorino, basta che parli!". "Mi fai il piacere di andare fino a...". "Ma, scherza, don Ottorino?". "Ti dispiace, don Matteo, farmi questo favore?". "Ma, scherza? Mi dica, don Ottorino, le occorre altro?". Ecco, non diresti cosi? Se lo dici con un povero uomo, perché non dobbiamo dirlo con il Signore? Così ha fatto la Madonna. Il Signore ti domanda una cosa, ti domanda un sacrificio: "Signore, ti occorre altro?". Don Venanzio , se il Signore ti manda una croce, dovresti dire: "Ti occorre altro, Signore?". "Scusa, ti dispiace che ti abbia dato quella croce?". "No, no, per carità! Ti occorre altro? Non sono tuo? Non sono tuo?". Anche la croce che questi festeggiamenti procurano. "Non sono tuo?", e allora si accetta tutto dalle mani del Signore! È meraviglioso come la Madonna risponde e dice: "Sì". d) Il "Magnificat" di Maria "Il "Magnificat", un altro fiotto che trabocca dal suo Cuore pieno, non fa che ripetere, in voce di esultanza e di culto , l' "Ecce ancilla Domini”.

ESEMPI consacrazione

PENITENZA sacrificio

ESEMPI croce

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

MARIA obbedienza di ...

Il riferimento è al vicentino S. E. mons. Costantino Luna ofm, vescovo della diocesi di Zacapa in Guatemala.

Il detto di Sant’Agostino si trova nel commento alla 1ª lettera di Giovanni: "Dilige, et quod vis fac".

Il richiamo è a Papa Giovanni XXIII, nato il 25.11.1881 a Sotto il Monte (BG), eletto Papa il 28.10.1958 e morto il 3.6.1963, che pose la volontà di Dio come orientamento di ogni sua scelta e di ogni sua decisione.

MI13,10 [07-05-1965]

10.La santità è una cosa semplice, semplice.
Ricordate l’affermazione fatta qui una sera da mons. Luna ? Ha detto questo: "Io ho confessato tanto nella mia vita, ma credo, pensandoci bene, che tutte le questioni che ho affrontato in confessionale mia madre le avrebbe risolte ugualmente, non avrebbe trovato alcuna difficoltà a risolverle. Sono convinto, ripensandoci bene, che mia mamma le avrebbe risolte tutte". Perché? Perché aveva la sapienza. Ricordatevi che più vecchi diventerete più vi accorgerete che tutto si riduce a semplicità, ad unità, ad unum. Vi accorgerete che il famoso detto di Sant’Agostino: "Ama Dio e fa quel che vuoi" è una realtà. Naturalmente, però, bisogna capire che cosa vuol dire amare Dio, perché non si può dire "Ama Dio e fa quel che vuoi" se non ami! Se ami Dio, se sei completamente a disposizione di Dio, senti il bisogno di mettere te stesso e le tue azioni a disposizione di Dio. Allora farai come papa Giovanni che si domandava continuamente: "Che cosa dice il Vangelo?". "Così!". "Allora devi fare così!". Senti Dio presente che ti dice: "Bisogna fare così"; e allora, anche se c'è un muro e bisogna passare di là; non si discute. Quando la Madonna fa il voto di verginità, quando la Madonna prega, quando la Madonna dice: "Ecce ancilla Domini", quando la Madonna grida il "Magnificat", tutto è espressione di questa sua donazione: è una manifestazione esterna di una donazione.

CONSACRAZIONE santità

GRAZIA Confessione

VIRTÙ

sapienza

VIRTÙ

semplicità

DIO amore a DIO

CONSACRAZIONE disponibilità

VOLONTÀ

di DIO

Il gesuita p. Giuseppe Mellinato insegnò per alcuni anni nella Casa dell'Immacolata filosofia e psicologia agli studenti del corso propedeutico alla teologia.

MI13,11 [07-05-1965]

11.La nostra vita spirituale non deve essere una cosa studiata: ora devo fare così, adesso devo fare colà, quando parlo non devo dire questo. Deve essere una cosa spontanea, naturale, che sgorga da una donazione totale. È come la pedagogia: o uno è nato per insegnare e si capisce che ha lo spirito pedagogico, altrimenti può studiare fin che vuole, ma farà sempre degli errori madornali. Queste cose le ho dette anche a padre Mellinato , ma vi prego di non dire che io predico contro padre Mellinato.

PREGHIERA vita interiore

CONSACRAZIONE offerta totale

VIRTÙ

semplicità

Il comboniano p. Giuseppe Bertinazzo fu per molti anni missionario in Africa, e venne invitato a predicare ritiri e corsi di esercizi spirituali ai giovani della Casa dell’Immacolata, dove era sentito come amico di famiglia.

MI13,12 [07-05-1965]

12.La psicologia ha cose bellissime e meravigliose, ma se uno pretendesse, per esempio una mamma, di educare i figlioli prendendo in mano tutti i trattati di pedagogia e di seguirli alla lettera, senza assimilarli, farebbe un buco nell’acqua. Ripeto che sono cose ottime, bellissime, ma, se uno non le assimila, comincia a procedere per categorie invece di usare un po’ di cuore. Così è successo, come vi ho già accennato, a un padre spirituale dei Comboniani - me l'ha raccontato padre Bertinazzo - e si trattava del padre spirituale del liceo che aveva fissato tutte le categorie, i caratteri, aveva suddiviso i ragazzi secondo le diverse classificazioni scientifiche, e alla fine ha perso decine e decine di vocazioni, e ancora adesso i Comboniani ne portano le conseguenze nel corso teologico. Cose da matti: sono stati assassinati per anni e anni perché si era messo in testa di inquadrare scientificamente la formazione. È giusto sapere quelle cose, ma con criterio.
Dunque io devo essere a disposizione di Dio, perciò adesso devo fare così. No! Devi essere a disposizione di Dio e questo deve sgorgare naturalmente da te: in ricreazione, in tutte le azioni, nelle parole che dici, nei giudizi che fai delle persone, nel modo di... deve sgorgare, deve essere vita, non una cosa studiata. Devi anche studiarla, se vuoi, ma anzitutto deve essere vita.

FORMAZIONE educazione

FORMAZIONE direzione spirituale

ESEMPI direzione spirituale

CONSACRAZIONE disponibilità

VIRTÙ

semplicità

La Flavia e la Aurelia erano modelli di automobili costruiti dalla Lancia, mentre la 1100 era una autovettura FIAT.

MI13,13 [07-05-1965]

13.La gente vuol vedere vita, vuol vedere gente viva. E Dio vuole gente viva, che viva la realtà. A me non interessa niente che uno sia capace di descrivermi meravigliosamente la FIAT 1100, descrivermi meravigliosamente le regolette stradali, e dopo non abbia i riflessi pronti e non sia capace di guidare. Deve conoscere senz’altro, ma io preferisco piuttosto uno che abbia un po' di ignoranza sul motore, che abbia un po' di ignoranza sulla storia della FIAT 1100, che non sappia distinguere la FIAT 1100 dalla Flavia o dalla Aurelia , ma che sia un buon guidatore e che conosca le regole stradali sufficientemente, che non vada contro una scarpata, che vada avanti e non uccida se stesso o gli altri. È importante che conosca le regole stradali, ma anche che sia capace di condurre la macchina, che abbia i riflessi pronti, che quando una bicicletta sbuca improvvisamente dia una frenata, che corra dove si può correre e frenare quando occorre. Questo mi interessa. Dopo, andando per strada, è bello se nel vedere una Flavia sa parlare per un'ora della storia di come è stata progettata; vede un'altra auto e sa parlare un'altra ora ancora. Benissimo, benissimo, tutto quello che volete, ma se non sa guidare, accade come con la storia del barcaiolo di Venezia, al quale un passeggero domandava se sapeva di Dante e di tante altre cose colte. Ad un certo momento la barca si rovesciò, e allora il barcaiolo chiese al passeggero: “Lei sa nuotare?”. Immagino che ricordate bene la storia.

CONSACRAZIONE autenticità

ESEMPI Dio unione con...

ESEMPI sapienza di Dio

MI13,14 [07-05-1965]

14.La Madonna sapeva nuotare in queste cose e perciò era a disposizione di Dio e non poteva venir fuori che questo. È importante questa parola: da Maria non poteva che venir fuori l' "Ecce ancilla Domini" quando l'angelo ha parlato, "Sono la serva; eccomi qua, sono a disposizione di Dio"; non poteva che venir fuori il "Magnificat". Sarebbe da meravigliarsi se fosse venuto fuori qualcos'altro. Non poteva che venir fuori: "Signore, hai fatto cose grandi, lo riconosco, lo vedo anch'io. Colui che è potente ha preso una povera creatura, l'ha innalzata. Fecit mihi magna. Da questo momento mi diranno beata. Che cose belle! Guarda Signore, grande Signore, buon Signore, mio grande e buon Signore!".
"Così Maria si sentiva creatura di Dio. Così la creatura che vuol vivere la verità deve sentire i suoi rapporti con Dio".

MARIA obbedienza di ...

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

DIO riconoscenza a...

MARIA preghiera di ...

Don Ottorino si rivolge a don Luigi Furlato, padre maestro dei novizi.

Nel testo registrato don Ottorino aggiunge a questo punto: “Anche fra i preti”.

Gaetano Scortegagna, cugino di don Ottorino perché figlio di un fratello di mamma Clorinda, frequentava all’epoca il 1° anno del corso teologico.

Natalino Peserico frequentava all’epoca il corso propedeutico alla teologia.

La lezione esatta dell’affermazione paolina in 1 Cor 11,30 è la seguente: “Ideo inter vos multi infirmi et imbecilles, et dormiunt multi”.

Girolamo Venco aveva una grande passione per gli uccelli.

Il riferimento è a Michele Sartore.

MI13,15 [07-05-1965]

15.Ora ci sarebbe la seconda parte: come noi dobbiamo sentirci creature. Mi avete seguito abbastanza fin qui? Don Luigi , è abbastanza chiaro? Si o no? Ecco come la Madonna si è sentita creatura. Adesso il tempo è troppo poco per fare il resto. Avete più piacere che continuiamo e che meditiamo?... Andiamo avanti!
"L'eresia dei nostri giorni, ha scritto p. G. Faber, è che l'uomo non ricorda di essere creatura e non sa che cosa voglia dire avere un Creatore (“Il Creatore e la creatura”). Quanti ignorano Dio o se ne dimenticano affatto! Dio ci sarà: a noi però non interessa". Quanta gente nel mondo d’oggi a cui Dio non interessa, le cose eterne non interessano, e forse quanti anche tra noi a cui Dio interessa poco, e che di Dio si interessano solo in alcuni momenti della giornata! "Di qui l'indifferenza religiosa, l'autonomia morale, la "laicità" della vita individuale, familiare, sociale: anzi la tenace difesa e propaganda dei diritti del "laicismo". Gaetano , pensi che ci possano essere tra i preti e i religiosi dei laici? Quando dico laici non intendo parlare di uomini che portano i pantaloni come Natalino . "Inter nos... sunt multi imbecilles et dormiunt multi". "Anche nel sacerdote questa accesa mentalità laicista può insidiosamente infiltrarsi (et inter nos!). Si vuol ridurre Dio, i suoi Diritti, la Religione ad un settore chiuso della vita, il settore della pietà e del culto. Fuori di esso, si vuol parlare, pensare, vivere come i laici". Attenti, perché non ci si accorge, ma ci si casca dentro. "Alla scuola della SS. Vergine invece riconosciamo anzitutto che vi è un carattere sacro in tutta la nostra vita, in ogni cosa creata. Ogni cosa, noi stessi, siamo in continuo rapporto con Dio: “In ipso vivimus, movemur et sumus". Sentiamo dunque Dio non come un estraneo, ma come il " Grande Presente " nella vita, nel Creato, nella storia". Figlioli, meno estasi dinanzi ad articoli retorici che trovate nei libri, e più estasi dinanzi ad un uccellino, come quelli di Venco , non per quanto costano o per come cantano, ma per sentire Dio, per sentire Dio! Dinanzi ad un tordo si può andare in estasi. Uno si pone sotto i pioppi e si mette a guardare gli uccellini - con le gambe per aria, vero, Michele ?- là, sotto i pioppi, con le gambe in su, a guardare... guardare le foglie e pensare all'azione clorofilliana: che cose meravigliose ha fatto il Signore! L'atmosfera è piena di anidride carbonica e le piante assorbono l'anidride carbonica ed emettono ossigeno, anche se è vero che anch'esse consumano ossigeno, ma tutto considerato ne emettono di più di quello che assorbono. Che meraviglia! Così il Signore, con la vegetazione, mette a posto l'ossigeno di cui abbiamo bisogno, e nello stesso tempo ci offre del verde per la vista e per riposare. È il Signore che lo ha donato: sentire Dio, sentire Dio!

DIO creatore

SACERDOZIO prete

MONDO

SOCIETÀ

PASTORALE laici

DIO rapporto personale

DIO presenza di...

San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842) fondò a Torino un'opera grandiosa per l'assistenza delle persone più abbandonate, alla quale pose il nome di "Piccola Casa della Divina Provvidenza", con il motto paolino “Charitas Christi urget nos”. Ad ogni sezione della Piccola Casa che apriva, e a cui corrispondeva una categoria di miseria particolare da assistere, veniva dato un nome; i piccoli scemi volle che si chiamassero "I buoni figli". Nel dialetto veneto l’espressione “essere del Cottolengo” equivale a “essere scemi”.

Padre Franzi chiama “beato” Vincenzo Pallotti (1798-1850), perché la sua canonizzazione risale al 1963, mentre il suo libro è del 1960.

MI13,16 [07-05-1965]

16.Questi sono i libri che dobbiamo leggere, ma sul serio. Attenti perché ci può essere una libidine 'sciendi' che può essere pericolosissima! Il maestro mi guarda perché continua a domandarmi libri... Interessa invece la libidine 'vivendi et videndi', quella di vedere Dio, quella di sentire il Grande Presente. Guardo il cielo e lo sento presente; guardo l'insetto e lo sento presente; vedo una formica e penso a Dio: l'ha creata Lui, conosce tutto di quella formica, anche i suoi antenati. Quanto piccoli siamo noi perché, forse, siamo specialisti nello studiare una gamba della formica e allora riteniamo di essere qualcosa. Conoscere una gamba della formica è relativo, molto relativo. Infatti i fisici del secolo scorso o dell'altro erano dei bambini di scuola elementare a confronto dei fisici di adesso, e quelli di adesso sono dei poveri scemi in confronto del fisico che si chiama Dio: sono da Cottolengo, dei "buoni figlioli" i fisici di adesso in confronto a Dio; anche i laureati, in confronto a Dio, sono dei "buoni figli" del Cottolengo.
"Concludiamo con un serio esame sullo spirito di Religione che ci anima, sul senso religioso che portiamo nella nostra attività. Che posto facciamo a Dio nei nostri pensieri, nelle nostre deliberazioni, nei nostri giudizi, nelle nostre opere? Come possiamo accrescere e coltivare questo senso religioso, lo spirito di riconoscenza, di dipendenza, di obbedienza a Dio? Come correggere la nostra vita, perché sia davvero "itinerarium ad Deum”? Farò mio il programma del Beato Vincenzo Pallotti : "Non gli onori, ma Dio; non i piaceri, ma Dio; non le ricchezze, ma Dio. Dio solo, in tutto, sempre". O Madre, dammi lo spirito del tuo "Magnificat" e fammi vivere il tuo "Ecce ancilla Domini". Andiamo!

DOTI UMANE scienze umane

FORMAZIONE

DIO creatore

CREATO