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LA MADONNA INDICA LA STRADA DEL PARADISO

MI197 [15-08-1967]

15 Agosto 1967

Il villaggio San Gaetano di Bosco di Tretto (VI) non era propriamente in montagna, ma a circa 800 metri di altitudine, e le passeggiate sui monti vicini non richiedevano certo una guida. Don Ottorino, però, ama entusiasmare i giovani e per questo tende ad enfatizzare il suo linguaggio.

Sia per salire al monte Novegno che al monte Summano a Bosco di Tretto bisognava lasciare la strada provinciale asfaltata che congiungeva i comuni dei Tretti e portarsi su strade militari sterrate.

MI197,1 [15-08-1967]

1 La nostra buona mamma, la Madonna, ci attende lassù in Paradiso, e la festa odierna ci deve ricordare la patria dove anche noi siamo attesi e verso la quale devono essere diretti i nostri passi. Questa festa ci deve anche ricordare la patria dove è attesa non solo l’anima, ma anche il nostro corpo. Lassù noi abbiamo una mamma, la Madonna, e questa mamma che ci attende lassù, ci indica anche la strada per arrivarvi.
Siamo qui in montagna , e mi pare di vedere la guida alpina che domani vedrete sull’alta montagna, che sarà il caposquadra che arriverà lassù e dall’alto vi dirà: “Non salite per quella strada, ma per l’altra... Guardate che qui c’è una valle: è inutile che andiate avanti, camminereste una mezz’ora e non ci arrivereste quassù. Girate per l’altra parte; la strada è un po’ più lunga, ma arriverete in cima; per di qui invece dovreste fermarvi!”. La guida alpina vi guida, vi indica la strada. La Madonna, che è lassù in Paradiso, è veramente la guida alpina che indica la strada e che aiuta: butta la corda e offre l’aiuto necessario per arrivare lassù in Paradiso. La strada che la Madonna ci indica non è la strada che sembrerebbe, per noi, la più logica, umanamente parlando. Quando la Madonna ci indica la strada per il Paradiso, fratelli miei, è una strada che dinanzi agli occhi umani, a prima vista, sembra una strada sbagliata. Se ti trovi, per esempio, a Bosco e ti dicessero: “La strada per salire è qui, per traverso!” , sembrerebbe una indicazione sbagliata lasciare la strada provinciale, asfaltata, la più logica, per andare per un viottolo. Sembrerebbe una cosa sbagliata! Eppure c’è proprio questo distacco tra la strada che conduce al Paradiso e la strada che noi generalmente, con la nostra natura corrotta, saremo portati a percorrere.

NOVISSIMI paradiso

NOVISSIMI eternità

MARIA la nostra buona mamma

MARIA maestra, guida

Il testo registrato è molto disturbato a questo punto, per cui non si colgono tutte le parole di don Ottorino.

Il fatto della sorgente miracolosa che don Ottorino narra, qui di seguito, avvenne durante la nona apparizione di Lourdes, giovedì 25 febbraio 1858. Bernardetta racconta: “La Signora mi disse ‘Vada a bere alla sorgente e a lavarsi’. Non vedendo alcuna sorgente andai a bere al Gave, ma Ella mi disse che non era là dove dovevo farlo e mi indicò col dito il luogo della sorgente. Andai lì ma non vidi che un po’ di acqua sporca, cercai di prenderla con la mano ma non ne potei prendere; cercai di smuovere la terra e l’acqua venne, ma torbida, per tre volte la gettai via: alla quarta potei berla. Ella mi disse anche di mangiare l’erba che avrei trovata là!”.

Il fiume Gave, affluente della Garonna, attraversa la cittadina di Lourdes e quasi lambisce la grotta di Massabielle dove sono avvenute le apparizioni.

MI197,2 [15-08-1967]

2 Portiamoci a Lourdes, dove la Madonna è apparsa alla piccola Bernardetta. C’era ammirazione da parte di tutti: la gente accorreva prima a gruppi di decine di persone, poi a centinaia e poi a migliaia. Per assistere a che cosa? Per assistere ad un riflesso di luce che si vedeva sul volto di Bernardetta, nel momento che vedeva la Madonna, cambiava colore, diveniva quasi come una statua bianca, con il viso quasi trasparente. I pellegrini volevano vedere Bernardetta, anche mettendosi in un angolo, ma vedere il volto di Bernardetta. La luce divina si rifletteva sulla Madonna e dalla Madonna sul volto della piccola veggente, e tutti s’accorgevano del momento dell’apparizione dalla trasformazione esterna di Bernardetta. Tutti erano d’accordo nel dire che Bernardetta era un angelo, era una santa.
Ma un bel giorno la bianca signora disse a Bernardetta: “Va’, - e fece segno con il dito verso un luogo della grotta - lavati alla fontana e bevi quell’acqua!”. Bernardetta si alzò tra l’ammirazione di tutti, e si diresse naturalmente verso il Gave dove c’era molta acqua. La bianca signora la richiamò: “Torna indietro”, e fece segno dove Bernardetta doveva cercare l’acqua. Bernardetta si guardò intorno, e la gente cominciò subito a meravigliarsi: “Che cosa succede?”. L’ammirazione della gente verso Bernardetta cominciò un po’ a diminuire perché non c’era più in lei la trasformazione esterna, perché non c’era più quel qualcosa che può portare anche a un po’ di fanatismo. Ed ecco che la signora indicò il posto, facendo segno a Bernardetta di scavare con le mani. E la piccola veggente cominciò a grattare con le mani, e in mezzo a quella sabbia cominciò, piano piano, a venir fuori un po’ d’acqua mista a fango. La signora disse: “Prendi di quest’acqua e lavati!”. Bernardetta la guardò: aveva le mani piene di fango, non di acqua, ne raccolse un po’ e si sporcò il viso; non si lavò, ma si sporcò il viso. E la signora disse: “Bevi!”, e la piccola fremette un pochino, ebbe un po’ di esitazione, non se la sentiva di bere, provava una certa ripugnanza. Guardò la signora, ma lei impose: “Bevi!”, e la piccola prese l’acqua mista a fango e bevve. La gente cominciò immediatamente a mormorare: “Oh, è matta! Quella fanciulla è matta: l’avevamo detto noi! Eh, pazzie!”. Le persone tornarono a casa, e in giro per il paese quel giorno si cominciò a dire: “Mah, quella fanciulla è pazza! È matta!”. Era arrivato il momento del distacco, per Bernardetta era arrivato il momento di seguire la via del Signore, il momento di tagliare le vie del mondo: si è staccata completamente. “Vuoi essere del Signore? Vuoi seguire la via del Signore? Lascia la strada del mondo, vieni per un’altra strada, per una strada piena di sassi: la strada dei matti”.

MARIA Lourdes

CONSACRAZIONE distacco

Don Ottorino si riferisce al rito del Battesimo, durante il quale alle domande del sacerdote risponde il padrino o la madrina del battezzando.

Alcuni religiosi, studenti del corso teologico, erano andati a Lourdes con il pellegrinaggio diocesano per fare servizio di assistenza ai malati.

Le Tempora sono i quattro periodi dell’anno, corrispondenti all’inizio delle quattro stagioni (prima settimana di Quaresima, la settimana di Pentecoste, terza settimana di settembre e terza settimana dell’Avvento), nei quali la Chiesa prescrive per i giorni di mercoledì, venerdì e sabato particolari preghiere e digiuni a scopo espiatorio e propiziatorio.

MI197,3 [15-08-1967]

3 Figlioli, quando siamo stati battezzati anche noi abbiamo rinunciato alla strada del mondo. Parlo per un istante a tutti i cristiani, a noi come cristiani; poi faremo un passo più avanti parlando a noi come religiosi.
Il giorno del Battesimo noi abbiamo abbracciato la strada dei matti, abbiamo rinunciato alla strada facile, abbiamo accettato di essere con il viso pieno di fango e con le mani piene di pantano per amore di Cristo. “Rinunci al mondo e alle sue pompe?”. “Rinuncio”, abbiamo detto. Abbiamo rinunciato, abbiamo rinunciato alle pompe del mondo che portano sempre un po’ di fango. Però, ecco l’errore in cui siamo caduti. E torniamo a Lourdes: prendere in mano quell’acqua sporca, quel pantano, e divenire oggetto di scherno dinanzi al mondo, vuol dire penitenza, vuol dire sacrificio, cioè costa fatica. Quest’anno alcune persone sono andate a Lourdes, e mi sono visto portare a casa e mettere sulla tavola, proprio dinanzi al piatto, un piccolo sacchettino di confetti, e sopra il sacchettino l’immagine della Madonna con questa scritta: “Confetti confezionati con l’acqua di Lourdes”. Mi sarei stracciato le vesti. Profanazione, bottega! Non si può prendere l’acqua di Lourdes e trasformarla in confetti, figlioli! Bernardetta ha preso quell’acqua sporca e si è lavata il viso e ha bevuto quell’acqua sporca. Non si può raddolcire il cristianesimo: il cristianesimo è rinuncia, e la rinuncia costa fatica. Quando un pagano si convertiva al cristianesimo doveva rinunciare, doveva abbracciare una vita di penitenza. Ricordiamocelo bene: è il Vangelo che parla chiaro! I nostri vecchi - e non parliamo di centinaia d’anni fa - avevano i periodi di penitenza, figlioli miei. L’Avvento era un periodo di penitenza; la Quaresima, fino a trenta o vent’anni fa, era un periodo di digiuno. Capite che cosa vuol dire digiuno, vero e proprio? Il venerdì c’era l’astinenza dalle carni, e poi c’erano altri periodi di penitenza, come le quattro Tempora . Perciò, anche pubblicamente, anche ufficialmente, era prescritta la penitenza e si faceva peccato mortale se non la si faceva. Ma quella non era sufficiente, e bisognava farne anche dell’altra.

GRAZIA Battesimo

CHIESA cristianesimo

PENITENZA

PENITENZA sacrificio

CROCE sofferenze morali

CONGREGAZIONE storia

PECCATO

PAROLA DI DIO Vangelo

CONVERSIONE Quaresima

MI197,4 [15-08-1967]

4 Perciò il cristianesimo è la religione della rinuncia: la strada che conduce in Paradiso è sempre la strada dei carri, non la strada asfaltata. Anche se la Santa Sede, il Papa, per facilitare ha tolto certe prescrizioni, per cui è stato tolto il digiuno dell’Avvento, è stato tolto quello della Quaresima, è stata tolta l’astinenza al venerdì, non è stato tolto il Vangelo, non è stata tolta la ‘carta magna’ che ci ha dato il Signore: senza penitenza non ci si può fare santi, senza penitenza il cristiano non può andare in Paradiso, figlioli miei! Il cristiano è stato tagliato nettamente dal mondo.
Oggi, oggi, quale cristiano ha capito il cristianesimo? Quale cristiano vive integralmente la religione cristiana, e cioè che ogni giorno mette il sale nella minestra, cioè offre il sacrificio della sua vita? Una vita cristiana senza penitenza volontaria, voluta, cercata, è come una minestra senza sale. Fratelli miei, c’è da pensarci sopra, perché qui stiamo andando fuori dal cristianesimo! La vita moderna ci ha dato mille possibilità: chi adesso va a piedi da qui a Vicenza? La penitenza dei nostri vecchi che partivano da quaranta o cinquanta chilometri e a piedi andavano a Monte Berico a pregare la Madonna, cioè una vita di penitenza, sarà cambiata, ma la penitenza non può essere tolta, assolutamente non può essere tolta. E non si può fare penitenza mangiando una caramella o un confetto confezionati con l’acqua di Lourdes; quello non è un atto di penitenza, è una profanazione delle cose sante, figlioli miei!

NOVISSIMI paradiso

PAROLA DI DIO Vangelo

CONSACRAZIONE santità

CHIESA cristianesimo

PENITENZA

Giov 15,19.

MI197,5 [15-08-1967]

5 Se si devono dire queste cose a tutti i cristiani, e cioè: “Vos de mundo non estis” , questo lo si deve dire in modo ancor più forte per noi che abbiamo abbandonato il mondo per seguire Cristo e per essere, in mezzo ai cristiani, i testimoni viventi del cristianesimo. I religiosi nel mondo dovrebbero essere il Vangelo vivente, per cui la Chiesa dovrebbe poter dire agli uomini: “Il Vangelo è possibile, è proprio possibile. Eccoli qui: questo è il Vangelo. Volete leggere il Vangelo? Eccolo qui! Volete vedere il Vangelo? Guardate i religiosi. Volete leggere la parola di Gesù? Eccola qui! Volete vedere Gesù? Guardate i religiosi!”.
Se vogliamo essere i testimoni viventi del Vangelo è necessario che ci sia tra noi e il mondo un taglio netto. Noi abbiamo visto, ad esempio, che nei secoli scorsi anche esteriormente avveniva un taglio netto: noi vediamo che Francesco d’Assisi, il giorno che decide di seguire Gesù, cambia la veste, si mette un saio e si mostra addirittura come oggetto di scherno da parte del mondo. Quando Santa Chiara, la cui festa abbiamo celebrato qualche giorno fa, vuole seguire Gesù, si presenta a San Francesco, si fa tagliare i capelli e si mette dinanzi agli uomini come oggetto di scherno. Oggi noi siamo in una situazione pericolosissima: per necessità apostolica portiamo più o meno l’abito del mondo, usiamo più o meno gli stessi mezzi del mondo, cioè siamo del 2000. Ma per il fatto che noi viviamo nel 2000 e siamo del 2000 e dobbiamo restare nel 2000, non vuol dire che rinunciamo ad essere di 2000 anni fa; cioè dobbiamo testimoniare in mille modi quella che è l’essenza del cristianesimo, l’essenza della vita religiosa. In che modo? Prima di tutto nel modo di pensare, figlioli miei. Noi dobbiamo pensare evangelicamente, dobbiamo meditare tutte le cose alla luce del Vangelo o altrimenti, figlioli, ve lo dico: lasciate questa casa, fatemi la carità, lasciate questa casa! Anche se aveste fatto i voti perpetui domando la dispensa alla Santa Sede: lasciate questa casa! Bisogna che il religioso testimoni interamente di aderire al Vangelo. Il Vangelo deve essere nella sua testa; se tu la guardi dev’essere piena di Vangelo, piena di Cristo, come un pezzo di pane, imbevuto nel vino nero, diviene nero, così la testa di un religioso, imbevuta nel Vangelo, deve vedere tutto sotto il prisma del Vangelo, deve sentire dentro di sé la luce del Vangelo che illumina tutte le azioni. Domani andrete in gita perché Cristo lo vuole; posdomani andrete a casa perché Cristo lo vuole. Domani fate un’azione, vi mettete a picconare perché Cristo lo vuole. È la luce di Cristo che deve entrare nella testa e che deve illuminare il nostro agire. Questo dovrebbe essere un po’ per tutti i cristiani, ma in modo particolare lo deve essere per i religiosi che dei cristiani devono essere l’esempio vivo.

PAROLA DI DIO Vangelo

CONSACRAZIONE religioso

CONSACRAZIONE distacco

APOSTOLO apostoli del Duemila

APOSTOLO apostoli di 2000 anni fa

CONSACRAZIONE vita religiosa

CONSACRAZIONE voti

ESEMPI consacrazione

VOLONTÀ

di DIO

A Bosco di Tretto c’era un piccolo negozio che vendeva un po’ di tutto, dagli alimentari agli articoli casalinghi più disparati. Questo negozio aveva un’insegna sulla porta ‘Pan e sopressa’ che attirava i gitanti.

MI197,6 [15-08-1967]

6 E non solo nella testa, figlioli, ma nel cuore, nel cuore noi dobbiamo essere cristiani. L’amore di un cristiano dev’essere prima di tutto amore per Cristo, poi, se è sposato, amore per la moglie e per i figlioli. Per noi, che abbiamo abbandonato una famiglia terrena, primo ed unico amore è Cristo e poi, per amore di Cristo siamo pronti a dare la vita, siamo pronti a lasciare la patria, pronti ad andare a soccorrere i fratelli che non abbiamo mai visto e per i quali siamo pronti a morire. Però, ricordatevi, l’amore verso di lui deve essere totale. Perciò le cose del mondo, le beghe del mondo, le piccole stupidaggini del mondo, non devono offuscare questo amore, non devono entrare nel nostro cuore.
Figlioli miei, vi scongiuro dinanzi all’Eucaristia, oggi che è la festa della Madonna: siate tutti di Gesù, mente e cuore, mente e cuore, ma la mente e il cuore devono essere totalmente del Signore. Ma c’è anche un atteggiamento esterno da tenere, perché l’atteggiamento esterno deve rispecchiare l’amore che c’è dentro di voi. La vostra divisa, il vostro modo di vestire, la veste che dovreste portare con tanto amore, baciandola mattina e sera pensando che essa è il segno esterno di una vocazione, di una testimonianza che dovreste dare dinanzi al mondo, questa veste dice dinanzi agli uomini che io non sono del mondo, che io mi sono consacrato interamente a Dio e che ho accettato di essere in mezzo al mondo il Vangelo vivente. Quando uno vuol vendere gelati scrive in cima al carrettino ‘Gelati’, quando vuol vendere vino mette fuori della porta ‘Vino’ o ‘Pan e sopressa’ . Ebbene, quando uno vuol dare il cristianesimo, deve desiderare di esprimere anche esternamente con le parole, con gli atteggiamenti e anche con la veste il cristianesimo che è incarnato in lui. Voi capite che su questi argomenti ci sarebbero tante cose da dire. Mi riprometto di farne oggetto di discussione nei giorni della prossima settimana nelle nostre riunioni intime. Intanto, oggi, festa della nostra buona mamma, la Madonna, esaminiamo un po’ internamente noi stessi. La Madonna è in Paradiso che ci attende, la Madonna ci attende e ci ha insegnato la strada, però, ricordatevi: la strada che ci ha insegnato la Madonna è una sola, e non ce ne sono altre. Se andiamo per quella strada raggiungeremo la Madonna, altrimenti, arrivati alla fine della nostra vita, non illudiamoci di incontrarci con la Madonna. La via tracciata da Dio e dalla Madonna è solo questa: la via della rinuncia, del sacrificio, della mortificazione, accettati e cercati per amore di Cristo. Ricordatevi anche: “Vos de mundo non estis”. Siete nel mondo per dimostrare Cristo e il cristianesimo, ma voi non siete del mondo.

CONSACRAZIONE immolazione

APOSTOLO salvezza delle anime

CONSACRAZIONE offerta totale

EUCARISTIA

MARIA

SACERDOZIO veste

MARIA la nostra buona mamma

PENITENZA sacrificio