1 Ci incontriamo allora col diavolo... con Satana... Fratelli, bentornati dalle sante vacanze! Spero che abbiate fatto i buoni e siate andati a Messa. Vero, Lorenzo, almanco a Pasqua sei andato a Messa, vero? Basta!E adesso, figlioli, bisogna incominciare la seconda parte dell'anno scolastico, vero, che si conclude, speriamo, con l'estate passata in alta montagna, non sappiamo dove, come, quando: lo Spirito santo lo sa! Quello che sappiamo è che questa settimana è una settimana di santo lavoro... "Nolumus vos imboscati!". Vi raccomando: nessun imboscato! Se qualcuno non ha lavoro, si presenti all'ufficio collocamento, là ghe xe Leonzio, là ghe xe altri, adesso non stiamo qua durante il tempo di meditazione, ma ognuno deve dare il suo contributo e... vi ho chiamato tutti, perché se non altro ghe sarà da pulire i gabinetti in giro, ghe sarà da mettere a posto la casa, ghe sarà da far pulizie, eccetera. E se no voialtri scoprite nuovi lavori...
MO156,2 [29-03-1967]
2 Qui ho saltato alcuni punti perché se no non arriviamo più in fondo. Trovo a un certo punto:“Ma Satana ce lo impedì... Ma Satana ce lo impedì...”.E leggo poi la parte prima: è "La nostalgia di Paolo per la comunità, e la missione di Timoteo"."Quanto a noi, o fratelli, dolorosamente per breve tempo da voi strappati col corpo, ma non col cuore, con premura e col più vivo desiderio cercammo di rivedervi. E perciò avevamo deciso di venire da voi, e più di una volta, almeno io Paolo. Ma Satana ce lo impedì".Cosa c'entra Satana, caro Raffaele, col viaggio de San Paolo a ndar trovare i so amissi? Sarìa come che scrivessi in America: "Ho desiderato ardentemente di venirvi a trovare, speravo in luglio di venire, ma Satana ce lo impedì!". Sarebbe come dire a voialtri: "Tusi, vardè, speravimo de andare a santa Caterina, ma Satana ce lo impedì, e invece... Castelvecio!".Figlioli, ecco, adesso leggiamo, adesso leggiamo, ma guardate che forse crediamo troppo poco al demonio, crediamo troppo poco al demonio! Ve l'ho detto tante volte... Mons. Luna vuol tanto bene alla Madonna, crede tanto in Dio, ma purtroppo ghe tocca credere anca all'esistenza del diavolo. E quando sono arrivato là, la prima sera, stola, aspersorio, cari, e rituale: "El fassa nda carità". Beh, oh, aspersorio: "El fassa nda carità, el fassa gli esorcismi, el fassa gli esorcismi contro... che sta' entrando: el fassa gli esorcismi...".La Chiesa nella sua... nel suo rituale è piena, si può dire, di esorcismi. Comincia ad esorcizzare il bambino quando è che battezzato: "Va’ via da qua, brutto bestion, làsseghe el posto allo Spirito santo, no, làsseghe el posto!". Nonostante qualcuno no vorria che ghe fusse gli esorcismi... comunque, intanto el ghe xe!Guardate che Papa Leone XIII ha messo quelle Ave Marie e quelle preghiere alla fine della Messa, si dice che le abbia messe perché ha avuto una visione dove ha avuto un po' cognizione dell'opera che il demonio sta compiendo sopra la terra in mezzo agli uomini; e allora lu con carità, e allora... "in Inferno 'Geltrude'...", vero? Era un vero e proprio esorcismo contro il demonio, contro le opere e le insidie del demonio.
MO156,3 [29-03-1967]
3 Guardate che il demonio ha incominciato appena che l'uomo è apparso sopra la terra a dichiarare guerra all'uomo. È stato l'iniziatore della nostra rovina, è stato colui che ha giurato a Dio, ha giurato a Dio di rovinare l'opera di Dio; e il demonio sta lavorando col permesso del Signore, come ha fatto con Giobbe. Guardate che la Sacra Scrittura ci parla di un Giobbe che era uomo giusto, era uomo timorato, era uomo retto, e "perché era così, era necessario che la tentazione lo provasse!". Ed è stato provato proprio dal demonio. Il Signore ha permesso che il demonio lo tentasse, e lo ha tentato fino al punto di portarlo sopra al letamaio. E il demonio ha tentato persino lui, Gesù, persino lui, Gesù.Ora, non bisogna figlioli che noi replichiamo: "Ab insidiis diaboli libera nos, Domine" Non bisogna che ci dimentichiamo che abbiamo il demonio che ha congiurato contro di noi! Ma scusate fratelli miei, se sapessimo che uno ha giurato di ammazzarci...Quando hanno telefonato ripetutamente lì alla mamma di Rodighiero, no... sono arrivate due tre telefonate di minaccia a questa donna perché il figliolo aveva parlato, l'hanno minacciata, e allora... Quando sono venuto a casa io da Roma c'erano quattordici poliziotti vestiti in borghese che si davano il turno a... intorno a bruscare, a vangare la terra, eccetera eccetera. Ghe gera quattordici poliziotti là a tendare. Perché? Ciò parchè i gaveva minaccià, per vedere un po' chi se presentava. La donna no doveva movarse da casa: sempre lì, e spetàre, e se arriva qualchedun... Però: una minaccia e quattordici poliziotti a custodire la casa!Figlioli, ma vi rendete conto di tutte le minacce che abbiamo noi da parte del demonio?Il demonio ha visto don Vittorio che sta per andare al sacerdozio, e naturalmente cercherà di mettere tutti i pali tra le ruote, possibili e immaginabili, tutti gli occhiali neri possibili e immaginabili, e naturalmente, quando sarai prete, Vittorio, ti metterà... ti farà veder nero tutto, ti farà veder nero tutto.
MO156,4 [29-03-1967]
4 Ha visto che noi siamo radunati qui dentro per andar a salvare anime, il demonio fa una lotta intima, una lotta nel cuore, approfitta di tutto quello che c'è dentro di voi, della superbia, della tendenza al piacere, alla soddisfazione, al malcontento... a tutto tutto tutto quello che c'è dentro di voi dove che il demonio può attaccarvi, lui lo sfrutta. Tu hai il desiderio del piacere? "E va bene, ma guarda che piaceri che te...". E allora el te fa tutti li ingrandimenti con gli ingranditori elettronici, no? "Guarda cosa che lasci, ma guarda...". Guardate il santo Vangelo, no? "Se ti inginocchi dinanzi a me, guarda, quello è tutto tuo, tutto tuo, no?". "Guarda cosa che lasci, guarda cosa che lasci!". Hai la tendenza a una ragazza? "Ma guarda, guarda...!", e el te fa vedere una ragazza grande come un campanile! Hai la tendenza alla soddisfazione della carne? E allora lui: "Ma guarda, ma se non sei... ma guarda, basterebbe così poco...", e giù giù giù... la tendenza alla soddisfazione. Hai la tendenza alla superbia, e allora ecco: "Ma non vedi che la vita religiosa è un annientamento della tua personalità? Non ti accorgi?".Figlioli, guardate che crediamo poco al demonio! Ma sentite, se vicino a te, caro Antonio Zordan, avessi uno che continuasse dire, no, contro quello che vedi. Per esempio, vai in refettorio, sei tu e lui insieme... Supponi che don Matteo fosse il diavolo, no? Nol ghe xe mia qua, perché se no le ciaparia! Fosse el diavolo; 'ndemo a mangiare e el continuasse a dire: "Varda cosa che i te parecia da magnare ancò che xe Pasqua, varda che porcheria!". Comincia a bevare: "Senti che vin... ssoff...!". Comincia el pan: "Varda che pan! No ghe n'è mia de mejo? Varda qua!". E dai ancò e dai doman; dopo, don Ottorino dise una parola: "Tusi, vardè che oncò dovemo andare su a Castelvecio a vedere, a cercar la terra...". "Sì, ghe xe altro da fare! E noialtri... ecco là, ndaremo al Chaco, noialtri al caldo e luri va al fresco, sicuro... ecco là!". E poi... zo zo zo... el continuasse così: tan tan tan tan, oggi, domani e posdomani. Dopo un mese, Antonio dime la verità, puoi dire: "No, non mi ha fatto nessuna influenza..."? Puoi dirmi? Xe impossibile, è impossibile: siamo d'accordo! Se domani tu avessi uno vicino che vede tutto nero quello che dice don Ottorino, tutto nero quello che fa don Ottorino, e tutto nero quello che è intorno, quel che è fatto dagli altri, ti dico, è impossibile, è impossibile che tu, vero, che tu non possa essere influenzato; a un dato momento sei influenzato.
MO156,5 [29-03-1967]
5 Ora, un momentino. Beh, ora attento tu, attento, cosa dovresti fare tu, Antonio, per poter liberarti dal demonio, no quello che hai dietro lì, quell'altro? Attento: cosa dovresti fare secondo te? Capire che è un demonio, capire che è un demonio e quando lui ti dice: "Varda che magnare!", "Ma vergognete, brutta faccia! Cosa magnavito ti quando che te geri a casa?". Quando ti dice: "Ma varda che vin...", "Sì, cosa bevivito?". Stavo disendo: pisso de cavalo! El gavarà 'vudo un cavallin in casa... Bisogna rispondere così! Tu prova a rispondere due tre volte così, te vedarè che l'altro sàra la bocca. No digo parole grosse, ma bisogna rispondere così, insomma.Cioè, bisogna capire quando dice così che è il demonio, e capendo che è il demonio, vero, sputategli in faccia, ma proprio roba grossa, proprio... boasse de vacca! Scusé, ma col demonio bisogna parlare così. State buoni, state buoni, state buoni! Quando si insinua dentro di voi quella fine superbia, quando vi sembra che ci sia... che vi sia stato fatto un piccolo torto, per esempio, un momentino, prendo in macchina, prendo su uno, e l'altro: "Ecco, vidito, ah! Proprio quelo, sempre quelo, sempre quelo! Eh, gheto visto? Vero, gheto visto?". In quel momento lì, due son le cose: o tu lo cacci via il demonio o tu lo lasci entrare dentro di te. Se lo cacci via, non è mica detto che tu non possa presentarti a don Ottorino: "Ehi, sior! Par piassere, el mena via... No ghe xe mia un buséto anca par mi... in macchina de drìo?". Questo, con semplicità, con semplicità, questo si può farlo, si deve fare. Ma guardate, il demonio non fa mica dir questo. Il demonio ti fa dire: "Varda, vedito, vedito!". Allora, se tu lo spingi via e dici: "Ma va’ farte... maledire. - Non benedire, nol pol mia andar farse benedire el diavolo! – Va’ via, brutto porco, lazzaron, vigliacco!". Disìghene fin che volì... Pian, che no ve senta la gente fora... Provè a cacciarlo via el demonio, ma saper intuire che è il demonio.Quando dentro di noi, no dentro di voi, dentro di noi, siamo tutti uguali figlioli, si insinua una cosa di questo genere, e guardate che se non siete ciechi, sono centinaia di volte che si insinua durante la giornata, eh?, guardate, centinaia di volte che si insinua nella giornata! Anche nelle cose più sante, perché superbia, soddisfazione e piacere sono sempre lì, sempre lì, ecco lì!Anche il cane gode quando i ghe fa le carezze, e desidera che se ghe fassa le carezze ancora. Go visto a Grumolo... a Quinto sere fa, ghe gera Battista che ghe faséa le carezze al can e el can ghe saltava 'dosso, e allora el sitàva zugare... parchè anca el can se gode! E il demonio sa che siamo così, e allora ti fa le carezze, ti fa le carezze, e ti accarezza proprio in quelle cose che dovrebbero essere mortificate. E po gode! El te fa andar nel luamaro e gode... Mi guardate?Figlioli, state attenti che noi ci illudiamo, crediamo troppo poco all'azione diabolica; portiamo tutto su un piano umano, umanizziamo tutto; guardate che stiamo in una campagna che non è campagna umana: c'è una lotta tremenda, c'è Dio da una parte e c'è il demonio dall'altra, e noi siamo il campo di battaglia! E tante volte noi umanizziamo, crediamo che il lavoro apostolico sia un lavoro così, come andar piantar le verze!
MO156,6 [29-03-1967]
6 "Ma Satana ce lo impedì!". "A Paolo sembra assolutamente secondario enumerare gli impedimenti terreni che gli hanno reso impossibile il ritorno a Tessalonica. Egli sa chi effettivamente fa di ostacolo".Ah, figlioli miei, xe inutile che ve la ciapè tanto con gli uomini, è inutile prendersela tanto con gli avvenimenti: o è Dio che ci ha impedito il passo perché aveva i suoi motivi o è Satana che col permesso di Dio vi ha impedito il passo, e allora tu vedi un pochino: fermati un istante! Hai preso uno scopelotto? Fermati un istante! "Signore, mi hai dato questo scoppeloto per farmi riflettere un po': andavo via con la testa nel sacco io”. Ah, capìo: è stato il demonio: “Signore, aiutami! Su le maneghe: Esorcizzo te, demonio; in nome del Padre del Figlio e dello Spirito santo ti maledico, va’ via, bestia, va’ via, ti maledico!". Bum! Ti apri il passo! Se non mi avete imparato a maledire il demonio, se non lo maledite spesso, vuol dire che siete amici. Se non sentite il bisogno di maledirlo spesso, vuol dire che non ve ne accorgete che lo avete in casa. Possibile, figlioli, che non vi accorgiate che il demonio è lì, è lì, malizioso, pettegolo, cancrenoso, bugiardo, assassino, mondano... Basta, mettetene fin che volete.Perché , vedete, fin che parlo lo vedo, in me e in voi, e vedo in me e in voi le manifestazioni di lui. Guardandovi, tante volte: questo è di Dio, no, questo è del demonio! E qualche volta, qualche volta, el Signore ha detto: "Va’ via, Satana!", no, a San Piero quella volta che el ga dito: "Vero, Gesù, fèmo vegner zo el fogo dal cielo?”. "Va’ via, Satana!". Nol ga mia dito Satana... per quelo che più in su dirà Piero. Quante volte dovrei dire anch'io: "Va’ via, Satana! Taci, Satana!". Sapeste quante volte io e voi abbiamo parlato sotto suggerimento di Satana e non sotto suggerimento dello Spirito santo! Sapeste quante volte che abbiamo sbagliato stazione! Abbiamo impiantato il filo sbagliato del contatto! Siccome che veniva dall'altro mondo pensavamo che venisse dall'altro mondo! Sapeste quante volte lui, come durante la guerra qualcuno... cercava di avere il cifrato e poi si metteva dentro, no, metteva dentro, e si infiltrava e dava ordini: era il nemico che dava ordini invesse che l'altro! Quante volte il demonio si infiltra nella nostra rete ed è lui che dà ordini invece che il Signore! "Et nos insensati, et nos imbecilles, et nos dormientes, eccetera" caschiamo dentro! Come quella volta sanson che riceveva ordini dal demonio, e a un dato momento "è morto sansone con tutti i polastrei!".
MO156,7 [29-03-1967]
7 "Egli sa chi effettivamente fa di ostacolo. E come un fulmine, questa frase breve e dura, inserita tra parole piene di affetto, illumina la gravità della situazione". San Paolo che parla pieno di affetto, di carità, che parla di Spirito santo, di Dio, improvvisamente mette là, dura: "Ma Satana ce lo impedì!".In questi ventisei anni dell'Istituto quante volte anch'io potrei dire: "Ma Satana ce lo impedì!". Stavamo per animare una vocazione, lavora, lavora, sul più bello: "Ma Satana ce lo impedì!". Per esempio, un momentino, c'è un Gabriele, quello di Chiampo che non è ancora venuto qui, no? Perché non è venuto qui finora? O perché non c'è la vocazione o perché "Satana ce lo impedì!". Non c'è niente da fare! Se non c'è la vocazione: Deo gratias, Deo gratias! Ma se c'è una vocazione, è Satana che ce lo impedì! E allora viene da domandarci: a tutte le preghiere che abbiamo fatto, cosa abbiamo fatto per cacciargli Satana? Secondo te, Giampietro, cosa abbiamo fatto per cacciare Satana da Gabriele che è impedito da Satana a entrare qui dentro? Bisogna buttarsi in terra, caro; Satana ga paura tremenda de uno che abbassa la fronte par terra, che bacia la terra: "Signore, Signore, io sono niente! Ghe xe quel demonio... fa’ un piassere, Signore!". E dopo alzete su una scianta: "Diavolo, te spùo in faccia, brutto lazzaron! Va’ via, lascia in pace, te maledisso, va’ in mezzo ai sorzi e le rane e va’ dove che te vui, ma lassa in pace quel nostro fratello!", e zo la fronte par terra! Niente da fare! El ga paura dell'umiltà Satana savìo! Però, umiltà... dell'umiltà. El ga più paura dell'umiltà che non dei fratelli. Digo male? Ti, maestro, no la xe così? Don Erasmo, ti che te sì sta in mezzo là... no xe vero che el ga più paura dell'umile? Vardè che il demonio, il demonio dinanzi a un atto di umiltà trema, proprio trema, come uno che ga la febbre a quarantasinque gradi! Dinanzi a un atto di umiltà trema, trema! Quando vede un'anima umile: "Signore, io sono impotente dinanzi al demonio". Xe come un toséto quando che ghe xe un altro che ghe corre drìo: "Ueeeehh!", e 'l corre nei brassi de so mamma! La mamma, una de quelle, te sé, come che el Signore col demonio, che basta un'ocià e quell'altro scominsia...Figlioli, su questa terra dove stiamo, siamo in una tragedia tremenda, siamo i un caos tremendo... Vi rendete conto che nelle nostra stanza alla sera... dentro c'è un altro mondo, c'è Dio che ci suggerisce, che non vuol violentare la nostra volontà, che ci ha creati liberi, ma che qui, si potrebbe dire, trepida per noi; gli angeli custodi che sono vicini a noi, e il demonio: "No, no! Non credere al Papa, el dixe busìe, non sta' a credere... stupidaggini... secolo scorso, lassa stare, Medio Evo... lassa stare...". Realtà, fioi!
MO156,8 [29-03-1967]
8 "Così, per un breve istante, possiamo gettare uno sguardo sul campo del lavoro apostolico e missionario: è un campo di battaglia in cui si agita la mischia tra Dio e Satana. Ebbene, quanto più uno nella sua attività pastorale opera in unione con Dio, tanto più egli dovrà imbattersi nell'avversario di Dio e riconoscerlo come nemico suo proprio".Ma varda che roba! Quando che uno se fa santo... prima de altre robe el se incontra col demonio! Una storiela, no, la storiela de quel santo che el ga visto fora da la città un diavoletto che dormiva, e su per la cella di un convento el ga visto cento diavoli, su par la cella de un frate. El ga dito: "Xe nda ingiustizia!". "Ah! - el ga dito el diavolo - Se qualchedun se sveja de notte... allora... la sentinella e corremo de colpo; - el ga dito - ma quelo là no l'è mia nostro, - el ga dito - quelo là bisogna ca lo fèmo nostro!". Sicché quanto più uno lavora, quanto più uno se... ecco la croce, ecco la croce. Quante volte la vien proprio parchè el demonio vede uno che lavora sul serio. Supponiamo domani a Crotone o qualche altro... e allora suscita la croce, come faséa con San Paolo, suscitava i Giudei, suscitava i pagani, suscitava tutti contro de lu. Ma capita quello che xe capità sopra il Monte Calvario, no, che el suscita i nemici contro il Cristo, e Cristo morendo trionfa. El demonio el ciàpa sempre la scornada finale. Perché suscita, ma, però, però, se quel tale che soffre sa sopportare la croce...Ora, quanto più uno è santo, quanto più uno è vicino a Dio, quanto più uno è pieno dello spirito apostolico, tanto più è tentato! Io non mi meraviglierei per niente, proprio per niente, se domani venisse Ruggero da me: "Don Ottorino, sa, stanotte go avudo el demonio in forma visibile... vegnù in stanza! Xe tremendo, don Ottorino, sa, vedesse... buttà per aria i nissùi, par aria tutto. Go scominsià a aver paura... credevo che fusse i me compagni: Tusi, stè fermi, lasséme stare, dai...! Ma no, no ghe xe nessuno! Dopo, a un dato momento se ga alzà el materasso e el me ga portà par aria e dopo zo, su e zo...". Ridete voi, ridete...Sì, robe che a mons. Adda, mons. Adda in seminario, quando era chierico, capitava più de una notte! Adesso che è morto si può dirle, no? Monsignor Adda... ma faceva un'ora di meditazione ogni mattina, eh? Se alzava alle tre e mezza, tre tre e mezza ogni notte, mons. Adda: un'ora di meditazione, el so mattutino, dopo andava a dir Messa dalle suore, dopo el vegneva a casa, assistere alla Messa de mons. Rodolfi, un altro quarto d'ora di meditazione, con Messa e tutto quanto... la Messa de mons. Rodolfi in cappellina... Ma el gavea per anni, dopo, el demonio che ghe faseva... in forma inspiegabilissima... I santi, i santi!
MO156,9 [29-03-1967]
9 Può essere anche qualcuno che non xe santo che... Savì, quella volta, in casa de don Marcello... Ve lo go contà ancora, no?... Lo savìo? Chi xe che lo sa zà? Qualcuno lo sa zà! Poi, don Guido, te ricordito? A casa de don Marcello ghe gera nda sorella che gera ogni tanto tentà dal demonio... Va a casa don Marcello: "Ma si' matti qua... fe pajassade qua! Si' isterici tutti quanti!". El va in casa: ciò, se verzea i cassetti! Don Aldo... el va per lavarse, el va per lavarse, el fa per tore in man el cadin, e el cadin parte da solo: tutta l'acqua in zima al letto! Insomma... go mandà du tusi dell'Istituto... i sta là... "Tendì la pignata, - i ghe ga dito, no? - tendì la pignata!". Dentro la pignata i ga trovà dei petoloni, là, de musso, e la pignata in mezzo al campo, in mezzo... no i gera boni de trovarla... Tutte robe de sto genere qua. Fin che a un dato momento, ciò, va in ciesa la piccola, va in ciesa; appena che la riva in ciesa, improvvisamente... partìe le scarpe e i le ga trovà de drìo all'altare... La gera in sacrestia... Ahi! Ahi! Ahi! La sente morsegoni, in sacrestia alla presenza del parroco, eccetera, improvvisamente sbregà tutte le vesti... Ahi! Impronte de morsegoni su pei brassi! El parroco l'è vegnù qua da mi... "A no credea", el ga dito el parroco, el me contava che l'è nda nda sera lì e... insomma, el ha visto sta toseta... se alza da tavola... la tavola se alza improvvisamente da sola e la scominsia a sbattere de qua e de là... El ga dito: "A no ghe credea, el ga dito, son partìo in bicicletta par scappar via, son in bicicletta, la bicicletta inciodà non son bon che la parta. Una fifa de quele tremende... la bicicletta inciodà: niente da fare! Insomma, a un dato momento, con le maledission... la xe partìa de colpo: a go corso! E no vao più”, el ga dito. L'è vegnù qua da mi el parroco, a vedare cosa se pol fare. Adesso ve go contà un par de fatterei, ma ghe gera fatti piuttosto grossi... Ma robe anca strane: per esempio, el musso ligà con la coa invesse che... con la coa ligà par de là... Tutta una confusion... robe da matti, in casa, robe da matti... El musso ligà con la coa, la bicicletta portà via, quell'altro... tutto! Ciò, nda roba... che... sta piccola là... E allora, viene qua insomma... Mons. Snichelotto, xe andà uno... a fare l'esorcismo; con l'esorcismo, basta, ga cessà! Gera presente anca don Marcello all'esorcismo.
MO156,10 [29-03-1967]
10 El demonio ghe xe, fioi! Queste xe manifestazioni esterne, ma quel momento che... ecco, questo mi vorìa che capissi, quel momento per esempio che a... supponemo a Ruggero, te vegnissi qua stamattina e te disissi, no: "Sa', stanotte xe capità, xe saltà par aria... così, così...". Te s'è che l'è el demonio, se ghe dà una ridada, e qualcuno nda fifada, e stanotte el gavarìa paura de andare in letto, vero? Però, un momentino: se te ve in stanza, invece, no, e te sì lì, e te senti una insinuazione: "Varda, sì, che vita ca fasso, varda, sì, bella sì ma in fondo, varda, se mi fusse nda capelan quanto mejo sarìa sta, gavarìo 'vudo adesso una casa, e con molta più libertà, di questo, di quello... e dai e zo zo zo zo...". Ma te rendito conto che xe lo stesso demonio che te buttarìa par aria i nissui, te buttarìa par aria el materasso? De questo noialtri no se rendemo conto! Eppure state attenti perché gavemo uno che vicino al nostro letto ne suggerisce. Se lo vedissimo chissà che paura che ciaparìssimo, ma e questa fede... cioè, questa fede... questa coscienza... no vojo usare la parola fede parchè la xe massa, non vojo profanarla par quella brutta faccia là! Chissà come che el se la ciapa quando che el sente ca ghe go dito lazzaron: mi ghe go dito... parchè el senta!Figlioli miei, abbiate paura del demonio, abbiate paura! Dovete aver paura e non aver paura. Aver paura e usare le armi, perché avete... abbiamo le armi. Ma stare attenti, fioi, no lassarlo vegnere in casa, parchè se lassémo, sa verzemo la porta e lassémo vegnere in casa sette otto, vero... Cimino, alla notte chi xe che dorme, fioi? Sa lassemo vegner dentro Cimino dentro in casa? Sarèmo le porte, no? "Mah, vien qua, vien qua, dormi qua, resta qua, zuga una partìa de carte...". Vardè che Cimino fa finta de zugare nda partìa de carte, ma el varda dove che xe i gioielli, dove che xe la cassaforte, dove che ghe xe qualcosa da robare, no, dove che xe la stanza dove ca dormèmo! Vardè che Cimino farìa così, e Satana fa così.Toni Zordan, te me vardi! Credito de essere el primo ti che te ve nel Chaco? No te sé mia che prima del vescovo ghe xe el demonio drìo prepararve el posto lassù? L'è drìo preparare tutte le pillole che el sa... lu el te conosce già "ab imis", lu el sa che te piase el Cirò e allora el te prepara el Cirò; el sa, el conosce che te piase le tose e el te prepara nda bela tosa, e el ghe zonta anca qualcosa de belo; el sa che te piase questo e el te prepara... el sa che te piase... Tutto, el te prepara, tutto. Lui sa cosa... dov'è il nostro debole, e sta preparando le armi. Te sé, par ciapare i sorzi ghe vole la trappola e el formajo, e lu el prepara el formajo, e sa qual’è l'esca per noi! El dise: "Eeeh! Te frego, el dise, te frego! Eeeh! "Ego te fregabo, noli timère, noli timère!"". "Eh, ma io...". Ma sta' bon, sta' bon: "Ego te fregabo, noli timère...". Stè attenti fioi, stè attenti!"Bisogna dunque saper guardare in faccia la realtà: in e sotto ogni avvenimento terreno ferve la lotta tra Dio e l'avversario".Basta, se fermèmo qua parchè adesso ghe sarìa 'n altra pagina... 'N altra volta!