IL MESSAGGIO DI FATIMA È UN INVITO A VIVERE SOLO DI GESU’ E DI MARIA.
MO336 [02-12-1970]
2 dicembre 1970
MO336,1 [02-12-1970]
1. Adesso se dovessimo fare la storia delle apparizioni di Lourdes, cioè di Fatima, scusate, sarebbe interessante condurre i piccoli a casa dopo la prima apparizione, dopo tante promesse e giuramenti di far silenzio, finché, piano piano, potremmo vedere un po' tutto il complicarsi delle cose nel paese. Ma credo in questo, in questi brevi incontri non sia il caso di fare tutta la storia, solo di prendere alcuni accenni; caso mai speriamo che nel mese di maggio o quest'anno o negli anni futuri ci sia concessa la grazia di poter riprendere in mano con calma un po' tutto, e allora trarre degli altri insegnamenti.Questa sera ci fermiamo un momentino a considerare la seconda apparizione della Madonna: il 13 giugno 1917. I bambini sono lì verso mezzogiorno; una cinquantina di persone sono presenti; a mezzogiorno preciso un lampo, e la bianca Signora è al suo posto. La piccola Lucia si rivolge alla Signora e le dice: "Signora, avreste la bontà di dire che cosa volete da noi?". In altre parole: "Siete venuta dal cielo. Cosa siete venuta a fare qui, proprio da noi tre fanciulli, che cosa ci domandate, cosa chiedete?".E la Signora: "Ecco, - dice - voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo un'altra volta e che in questo tempo recitiate tanti rosari, preghiate tanto".La fanciulla ha detto di sì, ha promesso: "Verremo il mese prossimo e reciteremo tanti rosari".Dice ancora la Signora: "Tu, poi, Lucia, devi imparare a leggere e a scrivere".Vista un po' questa confidenza data dalla bianca Signora, la fanciulla insiste domandando la guarigione di ammalati, domandando altre cose; e poi, ricordandosi che questa benedetta Signora veniva dal cielo e aveva promesso il Paradiso, dice: "Signora, - dice - non sarebbe il caso che partissimo subito per il Paradiso, no? Non sarebbe il caso che ci portaste subito lassù?".E la Signora: "Ecco, - dice - verrò presto a prendere Giacinta e Francesco, ma tu dovrai rimanere qui, Lucia".La piccola Lucia, nel sentire che i due cuginetti sarebbero partiti presto e lei doveva rimanere lì, dice: "Ma, Signora, io resterò allora qui sola, sola?"."No, - dice la Signora - tu non rimarrai sola: io ti sarò sempre vicina".
MO336,2 [02-12-1970]
2. Due osservazioni.La prima. La Vergine santa dice alla piccola Lucia: "Tu devi imparare a leggere e a scrivere". Non dice perché: "Tu devi imparare a leggere e a scrivere".Ecco, mi pare, amici miei, che anche noi siamo qui a disposizione di Dio in preparazione di una missione che Dio vorrà affidare a ciascuno di noi. Ora, vedete, per noi nessuna azione, vorrei dire, anche le stesse azioni ricreative, dovrebbero essere senza un fine; tutte le azioni che noi compiamo dovrebbero avere un fine, cioè una preparazione a una vita apostolica.In altre parole: quando l'arcangelo Raffaele ha condotto Tobiolo lassù a Rages a prendere il denaro di Tobia, per istrada ha detto: "Uccidi quel pesce, prendi il fiele, prendi il cuore, mettilo via, verrà buono, verrà buono".Ora, anche per voi, dovreste proprio raccogliere tutto quello che sapete che verrà buono. Intanto, prima di tutto, quello che fate a scuola. "Ma... la matematica... a cosa mi servirà?". Tu fa' il tuo dovere; verrà un momento che ti servirà; se non altro, ti servirà per far penitenza adesso. "Ma, che cosa mi servirà quella data cosa a scuola?”. Fa' il tuo dovere, metti via... Anche Tobiolo non capiva, non comprendeva. "Ma che cosa mi servirà quell'altra cosa che l'obbedienza mi fa fare?". Tutto quello che ti viene ordinato dall'obbedienza, dal regolamento, che ti costa un po' di sacrificio, se non altro è una ginnastica che ti servirà domani. Quando sarai più grande, quando sarai chiamato anche tu a scegliere certe cose, allora farai la tua scelta: ti metterai dinanzi a Dio, vedrai quello che potrà servire e allora ti renderai responsabile. In altre parole, non possiamo, mi pare... Vero?Un giovane che sta preparandosi alla vita apostolica non può fare delle cose indifferentemente. Vorrei dire che anche i giochi che fa dovrebbe cercare di farli per impararli bene per poter insegnare domani, in un oratorio, ai ragazzi a giocare. Io gioco, gioco volentieri, gioco di gusto, però mi sforzerò d'imparare bene: se posso saltare due metri, salterò due metri perché domani in mezzo ai giovani devo insegnare a saltare due metri. Mi pare che tutto dovrebbe essere finalizzato. Un giovane che sta preparandosi alla vita apostolica...
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3. Guardate una bambina, una bambina che sta preparandosi alla famiglia: eccola lì con la bambola, eccola lì quasi sta vivendo la sua vita di mamma di domani, sta preparandosi ad essere una mamma, a vestire la bambina, a preparare la casetta, a preparare da mangiare; sta abituandosi un pochino; sta facendo, da sola, un po' di scuola a se stessa per prepararsi ad essere una mamma.Ora, un giovane, un giovane che desidera essere sacerdote, essere diacono, essere missionario, essere salvatore di anime, dovrebbe essere preoccupato solo di questo, per conto mio: prepararsi a una vita apostolica. Perciò, ecco... Io faccio un'ora di ginnastica. Sì, ginnastica, bene, il corpo che stia bene, perché domani, domani sarà necessario star bene, poter lavorare, essere capaci di affrontare anche le difficoltà atmosferiche, le difficoltà del tempo. Ho paura? Va bene, cercherò di vincere la paura perché domani dovrò vincere la paura.Insomma, tutto quello che io faccio non deve essere fine a se stesso, deve essere in tanto in quanto mi deve preparare, anche, supponiamo, nella scelta, supponiamo, di un... Devo suonare l'organo o devo suonare l'harmonium o devo suonare la chitarra? Bene: cosa mi servirà di più domani? Non: cosa mi piace di più; che cosa mi servirà di più? Che cosa potrebbe essere più utile domani per le anime che io dovrò salvare? Quale sarà il mezzo più efficace per il mio apostolato?Ecco, guardate: se noi ci sforziamo di fare le nostre scelte proprio in questo modo, con la semplicità della piccola Lucia che, ricevuto l'ordine d’imparare a leggere e a scrivere, non discute, non fa domande: "La Madonna mi ha detto e io devo fare, e mi metto e faccio". Io penso che piano piano potremmo immagazzinare tante cose che domani nell'apostolato vi potranno certamente servire; perché, se sono ricercate con semplicità, per amore di Dio, io son convinto che anche quei mestieri che adesso imparate durante il vostro tirocinio, sarà quello d'incollare un libro o sarà quello di trasportare un pacco di Evangeli... tutto vi servirà, se non altro un pochino a saper sopportare il duro quotidiano che certo ci sarà domani nella vita apostolica.
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4. La seconda riflessione è questa: "Allora, io resterò sola?"."No, - dice la Madonna - tu non resterai sola; io sarò sempre con te".Vedete, l'apostolo domani non sarà solo in una Comunità. Non vi manderemo domani soli in mezzo, là, nell'Amazzonia, buttati in mezzo ad una boscaglia: no, no! Andrete insieme, andrete in tre, in due, tre, quattro, che so io... vivrete insieme; siete chiamati a vivere in Comunità, però, ricordatevi: dovete essere capaci però di vivere anche da soli con Nostro Signore, dovete non sentire l'assoluta necessità, perché altrimenti verrà un momento in cui, non avendo un qualche cosa da quelli che vi sono vicini, voi cascate.Vedete io, voi, abbiamo scelto uno, lui, Gesù; abbiamo scelto la mamma nostra per mamma, la Madonna, e allora dobbiamo abituarci a essere contenti di avere Gesù e di avere Maria. Poi il Signore è tanto buono, ci dà una Comunità, ci dà dei fratelli, ci dà degli amici, anche nello stesso campo apostolico, ci dà delle soddisfazioni umane, delle amicizie umane: ringraziamo il Signore. Sì, ringraziamo il Signore. Anche questi sono doni di Dio. Però, intendiamoci bene: ci deve bastare il nostro Gesù, ci deve bastare la nostra buona mamma, la Madonna. Dobbiamo abituarci fin da giovani di essere proprio attaccati a Cristo e alla Vergine santa in modo tale che, se fossimo anche in un deserto, solo con un tabernacolo, potersi sentire contenti: "Signore, una cappella! Non m'interessa bella, grande, spaziosa: una cappella, un tabernacolo e io sono contento".Che poi ci sia bisogno anche del resto, va bene, però ricordatevi: non dovete sentire l'assoluta necessità del resto perché, perché altrimenti non sarete disponibili, altrimenti minacciate di fare un apostolato sul piano umano, che si accontenta del piano umano, non un apostolato soprannaturale. Invece l'efficacia del vostro apostolato sarà direttamente proporzionale a questa vita intima di donazione al Cristo, di unione con il Signore.E allora domani domandiamo proprio alla nostra buona mamma, la Madonna, che ci faccia vivere la vita di amicizia intima col suo e con il nostro Gesù. È questa la vita dell'apostolo: vivere la vita di amicizia intima con Gesù. E tutte le altre amicizie che ci sono, ci saranno e ci dovranno essere, devono essere sempre filtrate attraverso l'amore materno e l'amicizia intima, personale col nostro fratello Gesù.