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IL RINNOVAMENTO DELLA VITA RELIGIOSA: FEDELTÀ AL VANGELO E ALLA CHIESA

MO42 [16-12-1965]

16 dicembre 1965 Meditazione ai religiosi e ai novizi della Casa dell'immacolata. Don Ottorino commenta il n° 2 del decreto conciliare "Perfectae Caritatis" insistendo sull'importanza del ritorno al Vangelo. Sia lodato Gesù Cristo.

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1.Continuiamo la lettura del "Perfectae caritatis", nella speranza di trovare qualcosina che vada bene per noi.
"Il rinnovamento della Vita Religiosa comporta il continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana, e allo spirito primitivo degli Istituti". Se avete presente l'ultima volta, ieri, che abbiamo trattato di questa cosa ci siamo soffermati su queste parole: "Cristo, vergine e povero, redense e santificò gli uomini con la sua obbedienza spinta fino alla morte di croce". E, se guardate bene un po' tutte le Costituzioni del Concilio, i Decreti, ecc., richiamano questi pensieri: bisogna ritornare al Vangelo, bisogna ritornare allo Spirito, bisogna ritornare a capire Cristo, a comprendere Cristo. Bisogna ritornare a capire, insomma, che Lui é venuto qui in mezzo agli uomini, ed é morto e ha sofferto, e ha patito per salvare gli uomini. E chi si consacra a Dio deve capire questo: che si consacra ad essere immolato per gli uomini. Se volete trionfi umani, se volete consolazioni umane non é questa la strada. Se poi il Signore vi da il centuplo su questa terra, questo non interessa; se il Signore poi vi da delle consolazioni, va bene, doni di Dio! Ma uno che si consacra a Dio, si consacra a Dio per essere immolato. E perciò, il suo desiderio dovrebbe essere di una immolazione sempre più grande. E quante più umiliazioni trova, e quante più croci trova, e quanto più annientamento del proprio io trova sul suo cammino, tanto più dev'essere, dovrebbe essere il suo spirito, non la sua carne, perché capì... e quando te batti una mascella, vero Graziano, la dise: ahi!, é chiaro? E però lo Spirito dovrebbe essere tanto più contento. Guardate, se non comprendiamo questo, abbiamo capito niente. L'autorità se non capisce che é a servizio, non ha capito niente. Gli altri, se non hanno capito che sono per essere immolati, non hanno capito niente. Autorità e non autorità, Superiore e fratelli di una nostra comunità siamo tutti a servizio di Dio, tutti a servizio di Dio! E quanto più uno é in alto, tanto più deve ricordarsi che é al servizio di Dio e al servizio dei fratelli. Disgraziata Comunità, disgraziata Famiglia religiosa se a un dato momento subentrasse: sa, noi noi fratelli, noi sacerdoti possiamo governare... Noi, noi, noi, noi! Disgraziata Comunità. Guardate fratelli miei, che se vogliamo accontentare Lui, se vogliamo essere veramente gli amici di Lui i continuatori dell'Opera sua, dobbiamo capire queste cose.

MO42,2 [16-12-1965]

2.Guardate che la Chiesa, come diceva benissimo mons. Faresin, vuole mostrare coi Religiosi il cristianesimo integralmente vissuto. La Chiesa vuole quasi apportare un argomento apologetico davanti al mondo, e dire: voi dite, mondo, tu mondo dici che il cristianesimo non é, può essere vissuto, ebbene guarda, don Giovanni Galvan, eccolo la... Vive le Beatitudini, totaliter, eccolo la! Vedi? Guarda quell'altro lato, il signor Vinicio, l'ingeniere, guarda, eccolo la, integralmente vissuto! E' possibile: "Ab esse et posse, valet illatio!", no? dicevano i filosofi, de 'sti ani... I me varda... Xé possibile fare una torre alta 50 metri in Piazza dei Signori? La ghe xé, ergo... xéla così voialtri filosofi?... E' possibile secondo voi, fare una macchina che va... la ghe xé, ergo!
Va bene, figlioli miei, guardate che i Religiosi devono essere la testimonianza del Cristianesimo vissuto. Devono vivere... la 1100 a cosa vala? A super, el dise don Luigi Furlato; metarghe super se no la se rovina; la sua macchina invece, metà par sorte, la va a metà benzina e metà spinta e pache che la ciapa, vero? La va a pache, auto-spinta, vero?, no la xé cussì?... Figlioli miei, mi raccomando, cerchiamo di vivere e di capire 'ste cose qua. Perciò digo, dopo di aver messo questa premessa... e adesso, le Famiglie religiose, é necessario che si riguardino un pochino, si riguardino. Infatti, diceva...: Affinché poi... é necessario che ogni Famiglia religiosa alla luce di questa premessa, cerchi di guardare a se stessa.

MO42,3 [16-12-1965]

3."Il rinnovamento della Vita Religiosa comporta il continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana e allo spirito genuino degli Istituti".
Qual é il ritorno alle fonti, Bepi, di ogni vita cristiana?... Bravo, bravo metterlo ai voti, eh, al prossimo Consiglio... e allo spirito primitivo degli Istituti. Beh! qua non occorre che andemo al ritorno allo spirito primitivo degli Istituti, vero?. Qua da noialtri, forse riforme, riforme di questo genere non occor mia che gh'in femo per adesso, caso mai quando che i farà qualche altro Concilio e ghe sarà Zeno padre conciliare. Adesso digo, par adesso penso che più che riforme, dovemo star attenti par vedere qual é la Volontà del Signore e parlarghene. E vorria dire che, dò cose dovemo star 'tenti: primo, vedere qual é la volontà del Signore e parlarghene, dare lo spirito giusto che vole el Signore. E naturalmente quello che vi ho detto tante volte é questo: non potete andare in cerca del "stampo delle mortadele" da un'altra parte! Quando che i fa sù el mascio nelle case, i manda el toso a tore el stampo delle mortadele in qualche parte, e el vien casa con un sacco pien de sassi, no? Beh, non potete andare in cerca dello stampo del religioso della Pia Società San Gaetano, andarlo a cercare sui libri, o cercarlo su altra parte. Lo stesso Concilio ci dice chiaro: "Ritornare allo spirito primitivo degli Istituti". Altrimenti il Concilio avrebbe detto: sentite cari, adesso lo spirito del Vangelo e basta, e ogn'uno ha il suo Spirito, cioè quello é lo spirito che diamo alle Famiglie religiose in questo e questo, e una categoria unica e basta! Ora, state attenti, guardate che ogni Famiglia religiosa se ha una vocazione collettiva, é chiaro?, deve avere una forma sua propria, uno spirito suo proprio. Questo, figlioli miei, mi dispiace dirvelo, anche ci fosse un Tommaso d'Aquino qui dentro, non lo può lui, lo potremo insieme, pregando insieme, cercando insieme! Dico male? Perché? perché per il semplice motivo che il Signore vuole da ogni Famiglia religiosa un "quid" di qualche cosa di speciale. E questo qualche cosa di speciale, non é frutto di un Concilio o di un Sinodo, é frutto di un'ispirazione divina. Se non avete capito questo, non avete capito niente della Famiglia religiosa, dico male?... sono d'accordo, loro signori, maestri di spirito? Guardate che se non avete capito che lo stampo del Religioso, non l'imbottigliamento del religioso, é un'altra cosa non confondiamoci, che dopo sulla strada ogn'uno ha la sua macchina: uno l'è un trattore, el fa da trattore, un altro invece sarà una fuori serie, una fuori serie; però la strada, la strada non può ognuno tracciare la strada! Ognuno correrà con la macchina che Dio gli ha dato, con la sua personalità su quella strada! Ma ogni Famiglia religiosa é una strada e su quella strada si deve cercare di correre... dopo vegnarà el pensiero... continuo ritorno alle fonti, perciò, alle fonti, Vangelo...: papa Giovanni, Vangelo.

MO42,4 [16-12-1965]

4.Le nostre Costituzioni parlano chiaro: bisogna essere improntati sullo spirito del Vangelo, semplicità, ecc., ecc., conoscete bene le Costituzioni. Il sacerdote deve essere semplice, povero, ecc., ripieno, predicare il Vangelo con l'esempio, perciò ritorno alle fonti... essere talmente impregnati del Vangelo che ognuno di voi deve emanare il profumo del Vangelo.
E, un altro punto qua, dise che un religioso dovaria ogni giorno leggere la Sacra Scrittura, ogni giorno deve attingere alla Sacra Scrittura! Mi ve digo, sa vulì brusé tutti quanti i libri cà gavì, ma tignive la Sacra Scrittura e lesì mezz'ora al giorno, e da qua a cento anni gavarì fatto delle opere meravigliose. Tignì anca gli altri ma non ste' saltar via la Sacra Scrittura! Vardé fioi, vardé che bisogna essere innamorati della Parola di Dio. Vardé che lesendo la Parola di Dio ogni giorno, trovarì qualcosa de novo. Anche ieri sera gò sentio un tochetin del Vangelo de san Luca, e gò dito: varda sta' roba qua la gò sentia tante volte e no la ga mai fatto tanta impression come 'desso!... Ve accorzarì a 40 anni ca gavì capìo gnente, a 50 ca no gavì capìo gnente, speremo a 70-80 o quando saremo in paradiso! El xé un tesoro el Vangelo, el xé un tesoro... Vedere il Cristo che el vien in mezzo agli uomini, che ghe parla agli uomini; Cristo Gesù che ne insegna la strada che el ne traccia la strada, che el ne dise cosa che el vol da noialtri, cosa ca ghemo da fare! Che cose meravigliose... Ma bisogna meditarla, mangiarla, masticarla, sa, "prima digestio fit in ore", i ve insegnava 'sti ani, no? La prima digestione la se fa in bocca, se te mandi xo senza mastegare, no te fe la digestion par ninte, no? Ti, Vinicio che te te intendi de baccalà! Bisogna mastegarla, mastegarla. Tutta la Sacra Scrittura, come queste robe qua, devono essere lette riga per riga, meditate, rese vive, rilette ancora: allora le va xò! Brrumm! Cossa vuto, si te savaré per la scienza che le robe là, ma non per la vita: ti diventiranno erudizione, ma non vita della tua vita. Ma non capì mia che basta una frase del Vangelo per trasformare un uomo? Eh, prenditi, prenditi un tochetelo de, sonti mi, voialtri ca ve ne intendì de innesti, no?, ciapé 'na pianta salvadega, un figaro, calcossa la, quelle piante selvadeghe, e mettele la, e metti là 'na visela salvadega, tò, e meteghe torno alla visela salvadega un fassinaro de buti de visela, de bianca, de rossa, de verde, de celeste, no?, tutti i tipi de ùa, ma mettili 'torno la, e dopo 'speta che vegna fora ùa ti da quella visela selvadega! Ti, Mecenero che te te intendi de agricoltura, vien fora ùa? Basta un tochetelo così, ma innestarghelo dentro! Co l'é innestà deventa vita di vita, no?, deventa occasione della vita, ma se te ghe la miti torno, torno, torno, torno e torno, te poi métterghene fin che te vui caro, te poi métterghe anca tutte le visele de Sgaravatti tutte attorno, no te magni un gran de ùa, bisogna innestarghela! E per innestare bisogna tagliare e bisogna legare!!! Figlioli miei, la vita avviene attraverso un taglio!

MO42,5 [16-12-1965]

5.Belle parole: "Bisogna tornare allo spirito primitivo, bisogna tornare alla forma, alle fonti di ogni forma di vita...", ma attenzione! Tornare alle fonti vuol dire tornare alla vita, non tornare a un fassinaro de buti attorno! Mi fa schifo un religioso sacerdote che cita, cita e non vive! Cosa interessa a me: cita bam, bam, bam... e poi? Cita meno e vivi, e la tua vita sarà una citazione che sarà meravigliosa, e vale più di tutte le citazioni del mondo! Cita te stesso; mostratevi voi, voi. Dico male, lei?... Questa é la citazione.
Perciò leggendo il Vangelo, e lo dovete leggere ogni giorno di tutta la vostra vita, Vangelo e Scrittura ogni giorno. San Girolamo: "La tua testa si addormenti qui sul libro santo". Ma leggete una riga, leggete un pensiero e fatelo vostro, e meditatelo, e meditatelo cinque, dieci minuti, un quarto d'ora; addormentatevi con quel pensiero, la mattina dopo quel pensiero diventerà vita. Allora camminerete sulla strada di Dio, allora sarete gli uomini di Dio capaci di patire, di soffrire, di lavorare; non indietreggerete dinanzi alle difficoltà, portatori di Spirito, portatori di Dio! La vita, ricordatevi, viene dalla vita. Da un selgaro secco non vien fora gnanca un bruscandolaro, qualche fungo forse, magari invelenà... "E nello stesso tempo, l'adattamento degli Istituti stessi alle mutate condizioni dei tempi".

MO42,6 [16-12-1965]

6.El ghe parla agli Istituti già esistenti, el dise: ste 'tenti, tornare alle fonti, tornare alle fonti. Dio ha fatto ogni Istituto con una fisionomia, quella fisionomia scaturisce da Dio, dallo Spirito!
Quando lassù ad Asiago eravamo in 4-5-6, non eravamo per discutere, eravamo per ascoltare Dio! Piegavamo la testa, cercavamo Dio; e quando non eravamo capaci di andare fuori, correvamo in Chiesa accendevamo le candele, esponevamo il Santissimo, pregavamo e allora sentivamo Dio! Questa é la strada! Però attenti, i vecchi Istituti devono tornare indietro, però devono andare avanti! E, dice il Concilio: attenti, con lo spirito dell'istituzione iniziale, però adattandosi ai tempi! E noi siamo già... Guardando avanti vi dico: correte coi tempi, anzi correte più avanti dei tempi, se potete, in modo che dove l'uomo arriva trovi già una croce impiantata, é chiaro? Cristo deve arrivare prima di lui! Quando arriveranno gli uomini sulla Luna, che trovino uno di San Gaetano la, già con una Cappella prefabbricata pronto a celebrare la Messa. Però, attenti: ma che trovino là non un turista, non uno scienziato che si vanta di essere arrivato per primo: trovino l'uomo di Dio in adorazione, che vive nello spirito del Vangelo e che é là ad aspettare anime, e non trionfi e medaglie! Questo lo dico per coloro che hanno soltanto che in mente la medaglia d'oro giorno e notte!... Basta, ritornemo a cose serie: "Questo rinnovamento sotto l'influsso dello Spirito Santo e la guida della Chiesa, deve attuarsi secondo i seguenti principi".

MO42,7 [16-12-1965]

7.Questo adeguarsi ai tempi, questo rinnovamento, attenti, sotto l'influsso dello Spirito Santo e la guida della Chiesa, perciò anche questo adattarsi, disemo chiaro il principio, la Famiglia religiosa ha il suo Spirito che viene solo da Dio, non é frutto di disquisizione umane, c'è niente da dire, però adesso l'inserirse nel mondo di oggi é frutto di che cosa? Di un lavoro che si fa, di una collaborazione di tutti.
Quando io prendo, per esempio, don Giovanni e lo vedo impregnato dello spirito della Congregazione e dello spirito evangelico, ecco i due requisiti; tu devi essere impregnato, impregnato dello spirito evangelico e dello spirito della Congregazione, e allora io ti chiamo: ma, dico, senti don Giovanni, adesso vediamo come possiamo inserirci nel mondo di oggi. Tu sarai un consigliere, un attuatore meraviglioso di quella che é l'inserimento nel mondo moderno della Congregazione. Ma se non hai questi due punti: spirito evangelico, se tu non sei pieno di spirito evangelico in modo che ti vien fuori il Vangelo per tutti i pori della tua testa, della tua pelle, no, per cui te parli e te parli de Vangelo, te respiri, te respiri Vangelo, te cammini te cammini col Vangelo, va ben? E no te si impregnato dello Spirito della Vita, nostra, Religiosa; cioè, lo spirito particolare che Dio ha dato a questa Congregazione, tu non sei un Consigliere, tu non puoi alzare la voce, tu non puoi collaborare bene. No te poli dire: ma, sarìa necessario, saria necessario, saria utile. No! Sei una campana stonata, bella grande, cosa importa che la pesa trenta quintali co la xé crepà? Meio 'na campanella de quelle tantan-tantan-tantan, no, che bam-bam-bam-bam-bam... Vengano avanti nella Congregazione uomini! Consigliamoci insieme, discutiamo insieme, ma siamo impregnati di Vangelo e dello spirito della Congregazione! Con questi uomini andremo sopra la Luna! Son qua a 'spetarli mi, 'sti omini...! Ma se questi uomini sono privi di queste due cose, mancano di una cosa fondamentale: di Spirito Santo! E uomini senza Spirito Santo non so cosa farne, ne abbiamo due giù in portineria la, eccoli la! Fanno meno danno alla Congregazione questi che non gli altri. Magnare, no i magna... I me varda, i dixe qua semo drio vigner matti!...

MO42,8 [16-12-1965]

8.Questo rinnovamento, sotto l'influsso dello Spirito Santo e della guida della Chiesa, guida della Chiesa che dev'essere accettata con umiltà. Per esempio, per esempio, adesso prendiamo un particolare: é stato detto, prendiamo un particolare piuttosto secondario...: quando siamo stati chiamati noi sacerdoti a Villa San Carlo, per fare che cosa? per prepararci un pochino al rinnovamento liturgico, cosa ha detto mons. Mistrorigo, riguardo alla comunione, ha detto si può far la comunione tanto in piedi come in ginocchio. Però, forse sarebbe meglio in piedi per questi e questi motivi, ha detto così, no? Attenti, adesso mons. Vescovo, nostro, non ha piacere che la si faccia in piedi, ha piacere che venga fatta in ginocchio. Il Santo Padre a San Pietro vuole che si faccia in ginocchio... Mons. Vescovo, nostro, é andato all'Ufficio competente a Roma per chiedere che disposizioni si dovrebbero dare: "Senta Eccellenza, guardi in genere é stata fatta... altri in ginocchio, altri invece in piedi". E allora date disposizioni! "Cosa vuole, non vogliamo dare disposizioni per questo semplice motivo, che se diamo disposizioni generali, sono le parrocchie che la fanno in piedi, preferiscono farla in piedi"... i vescovi lanciano disposizioni, basta é finita, no? E allora mons. Sartori: Eccellenza el ghe daga disposizion - el dise - parché par che sia sempre mi quello che vole andar contro, ecc... El senta, Eccellenza, a Roma ghe xé el Papa... e allora sentemo se ghe xé disposizioni generali par l'Italia, se no magari la va a finire in un cinematografo... Ora, vardé siamo in una diocesi come Vicenza, siamo in una cosa libera, no?, no se tratta qua de dire se xé peccato o no xé peccato... Io, personalmente se fosse da scegliere, sceglierei che la comunione si faccia in piedi, io la farei molto meglio in piedi, per mille e un motivo. Io non voglio discutere sul gusto di uno o sul gusto di un altro... la nostra obbedienza é di mons. Zinato; so che il suo desiderio é "in ginocchio", per conto mio se son libero... va parroco o cappellano... par de mancare contro Dio... il desiderio... siccome siamo "in omnibus charitas", e "in dubio libertas", no?... Gnanca 'na parola... Si tratta di... ma voi direte: questa é la libertà? Ma no, anime di Dio, parché se volemo allora... l'autorità far quel ca volemo sempre, che non costi mai un pochino de rinuncia del proprio io. Allora, scusate che spirito c'è di obbedienza!
In pratica, ora ste 'tenti: mi 'sta roba qua... parché la Chiesa xé fatta de uomini, le Autorità sono uomini. E' impossibile che l'autorità possa comandare sempre il più perfetto, o quello che voi credete il più perfetto, perché tante volte siamo noi che crediamo sia perfetto...

MO42,9 [16-12-1965]

9.Guardate che io, dicendo che sarebbe meglio in piedi... sarebbe meglio in ginocchio, no?, e che al Signore piacerebbe in ginocchio invece che in piedi, ma io non vado a discutere. Se mi domandassero: ti, don Ottorino cosa preferissito? Mi, sinceramente diria in piedi, va ben? Però dal momento che il Vescovo, sa, desidera in ginocchio e non si prende la responsabilità de andar contro, parché dopo magari ghe xé un mucio de preti, parché el se trova un mucio de preti che ghe da contro, de questo, de quelo, ecc., così siccome: "ecco là, Vicenza la xé sempre più indrìo..." però sapendo che anche el Santo Padre l'é pal ginocchio, ecc., dise: "in ginocchio". Mi per conto mio, personalmente digo, fusse un capellan in 'sta parrocchia qua, digo, sentì, o parroco, diria: sentì tusi... ossequio a quella che é la Chiesa, per conto mio.
Non sò se dovessi... di questo, ma guardate che se anche domani siete nelle parrocchie e non siete "fini" un pochino anche in queste cose, avrete a un dato momento, direi anche sul piano umano, una forma di vivere che é insopportabile... anche sul piano umano... andar d'accordo, volerse bene, essere contenti... dopo el te lassa far qualcossa d'altro su altre robe... e allora falo, é chiaro? Ecco qua guardate: sotto... questo rinnovamento, sotto l'influsso dello Spirito Santo e la guida della Chiesa. Perché, vedìo, quando che xé un puliero giovane, el ga l'impressione che le redini la gabbia da frenare, e lu el tira! Ora, la Congregazione é giovane e... difficoltà... invece de trovare dei Vescovi... può trovare delle difficoltà. Se questo é motivo, vorrei dire, di penitenza é anche motivo di sacrificio che dopo fa acquistar merito. Per esempio, a Crotone i nostri fratelli hanno trovato difficoltà enormi, perché il vescovo di Crotone, poareto, sa, l'é dell'altro secolo, ma ancora de quell'altro ancora, prima de Garibaldi, vero. Ora, ecco ve digo questo, no, parché le varie esperienze le xé fatte in alta Italia. Scusa, qua in alta Italia te vidi le parrocchie che le xé più avanti parché, capì che le gà una tradizione cristiana. Ora, come devono comportarsi col Vescovo de Crotone, poareto?, con tanta carità, con tanta bontà. Mah! Gnente, volendoghe ben, e volendoghe ben al vescovo de Crotone, el vescovo de Crotone ghe vol ben ai nostri... Si é stabilito un contatto fraterno e si é riusciti nel giro di un paio d'anni, a ottenere quello che non avrebbero ottenuto neanche... Che colpa ne ha lui, il vescovo di Crotone, se non ha mai visto le Diocesi dell'alta Italia? E allora portemolo a visitare l'alta Italia, no? Ed é venuto qua, ha visto le parrocchie... ciò, varda che bele che le xé ste' parrocchie qua e qua... Perché lui si é trovato ad avere una massa di gente che non erano preparati come qui! Guardate che per preparare il terreno qua, ci sono stati centinaia d'anni di nostri buoni preti che hanno lavorato e lavorato! E lui si é trovato in mano un pochi de preti che i gera così e così... l'é sta tutto un insieme di cose. Perciò noi, 'ndemo la, 'desso dovemo cambiarghe la testa a tutti, no! Gavemo da far con uomini... ghemo da far con uomini. A ghemo pazienza anche con la jeep parché la xé vecia, gavemo pazienza anca coi uomini, no? E' chiaro! Gavemo pazienza anca coi omini; no se pol mia cambiare i pistoni e cambiare anca el motore, no?

MO42,10 [16-12-1965]

10.E perciò, no, scusate, ricordatevi che voi vi incontrerete con gli uomini della Chiesa, non con la chiesa ideale, e con gli uomini ci vuole tanta comprensione, tanta carità e soprattutto non fare i prepotenti, perché quella volta che facciamo i prepotenti, ricordatevi bene, facciamo i prepotenti e perdiamo la battaglia. Ricordiamoci sempre che Gesù, quando si é incontrato con Erode, l'è scappà in Egitto, nol ga vossudo farghe saltar la panza, l'è scappà in Egitto, capìo? E ha vinto la battaglia scappando; ma l'ha vinta lui la battaglia, ma scappando però! Ecco là... così.
Ora, noi nell'innestarci portati dallo Spirito Santo, guidati dallo Spirito Santo, ma sempre in pieno accordo con la gerarchia. Va bene, col lato umano vorrà dire che se in un posto, assolutamente no i te lasserà realizzare quello che il Signore vole da ti, te sbatteré la polvere e te 'ndaré in un altro posto, questo l'è un grande vantaggio che gavemo... mentre un prete diocesano l'é li e bisogna che el staga li. Noialtri podemo dire: cara diocesi de... Filadelfia, te saludo e 'ndemo a... Nomadelfia, vero, lassemo qua e 'ndemo là, ghio capìo? Noialtri gavemi questo vantaggio che altri non hanno. Abbiamo il vantaggio poi, avendo una Congregazione "in", capite, podemo anche fare una certa pressione che un povero prete diocesano non la può fare. Ma questa sia fatta in... sia fatta in testa, non sia fatta dall'individuo bam, bam, bam, bam! No, parché con questo metodo no se ottien niente... non si ottiene niente. Qua xé proprio el caso de dire quel che disea San Francesco de Sales, che se ottien de più con una giosetta de oio, un pizzighetto de miele, no, che non un barile di aceto, no? Una goccetta di miele ottiene molto di più, molto di più. Ecco, ghe saria tante altre robe da dire, ma forse speremo che me dé la possibilità de fare meditazion qualche altra volta.