Cfr. Giovanni 8, 9.
La registrazione a questo punto è molto disturbata per cui alcune parole sono incomprensibili.
Don Gianni Rizzi era parroco in Guatemala e con lui si trovavano don Ugo Caldini e gli assistenti Lino Ceolato e Severino Stefani.
MI216,1[01-01-1968]
1.Sono disceso dall’alto e così posso parlare un po’ più confidenzialmente, in modo parrocchiale. Di solito il parroco alla domenica, quando fa la predica, premette gli avvisi parrocchiali. Anch’io ne avrei qualcuno da premettere. Anzitutto, se non lo sapete, oggi è incominciato un anno nuovo, ed è incominciato con una sorpresa: la neve. Santa Teresina aveva desiderato la neve per il giorno della sua professione. Anch’io questa notte ho domandato la neve, ma l’ho domandata candida per tutti i religiosi. Ho chiesto al Signore che ci dia la grazia di passare quest’ anno senza mai offenderlo. So che ho domandato una grazia grande, cioè che il Signore conceda a tutti i religiosi, me compreso, perché i più vecchi di solito ne hanno più bisogno. Nel Vangelo si legge che sono stati i vecchi a scappare per primi nell’esempio dell’adultera; ricordate bene le parole del Vangelo: “... cominciando dai più vecchi...”. Ho chiesto al Signore la grazia di passare un anno in maniera veramente santa. Ed è questo l’augurio, cari figlioli, che io faccio a tutti voi, a tutti i nostri fratelli che si trovano lontani e che questa mattina staranno facendo gli auguri ai loro parrocchiani. Pensate: ci sarà don Gianni e gli altri che faranno gli auguri di buon anno in spagnolo. Ebbene, è l’augurio che facciamo a tutti i nostri fratelli e a tutte le anime che sono loro affidate. Qui siamo in tre sacerdoti che stiamo concelebrando; in sacrestia ci siamo messi d’accordo di celebrare la Santa Messa per la stessa intenzione, e cioè per tutti i religiosi di oggi e per quelli che verranno, per tutti gli amici, i benefattori e i vostri parenti, papà, mamma, fratelli, perché sono tutti nostri benefattori. Ora unitevi anche voi a questo pensiero e a questa offerta, in modo che la Santa Messa di questa mattina sia veramente un inno che viene innalzato dai sacerdoti e da voi che concelebrate con noi.ESEMPI santi
CONSACRAZIONE religioso
CONGREGAZIONE appartenenza
EUCARISTIA S.Messa
Il riferimento è a Marco Pinton, che all’epoca frequentava il 3° anno del corso liceale e che si prestava con le sue spiccate qualità negli intrattenimenti familiari. Il linguaggio di don Ottorino è evidentemente scherzoso.
MI216,2[01-01-1968]
2.Ed ora un brevissimo pensiero di meditazione perché, dopo certe nottate piene di scoppi e di spaventi, è un po’ faticoso dedicarsi alle cose serie. Non so se voi avete partecipato allo spettacolo che un giorno è stato tenuto nella Casa dell’Immacolata, durante il quale un certo mago, che risponde al nome di Marco , ha fatto un esperimento: in un bicchiere, che non so che cosa contenesse, ha versato non so che cosa, e il liquido che prima era tutto bianco è diventato nero. È avvenuta una trasformazione: l’acqua è stata trasformata in vino; un vino, però, che il mago non si è sentito di bere, perché si diceva astemio. Era vero? A prima vista una trasformazione fa una certa impressione per chi non è abituato: “Come mai questa trasformazione?”. Ieri sera, pensando alla festa che celebriamo oggi, mi veniva in mente che un giorno è caduta qualche goccia di sangue sopra la terra e ha prodotto una trasformazione: noi oggi ricordiamo la circoncisione del Bambino Gesù, il primo sangue versato da Gesù per purificare la terra. Questo sangue è sceso sopra la terra. Cerchiamo di vedere con occhio spirituale quello che è avvenuto sulla terra. Noi abbiamo visto quello che è avvenuto sul palco quando il mago faceva gli esperimenti: versava qualcosa e avveniva una trasformazione. Così il sangue di Gesù è caduto e la terra ha cominciato a tremare. Giorni fa noi ci siamo meravigliati perché è avvenuto un terremoto. Una donna si è così terrificata che è addirittura morta. Quel sangue ha prodotto sopra la terra un terremoto ben più grande: il demonio è stato incatenato, il demonio è stato assoggettato con il sangue di Cristo, e noi siamo stati purificati. Quella goccia di sangue, che è stata sparsa nel giorno della circoncisione, ci ricorda l’offerta totale del Cristo: ha incominciato lì a versare il sangue, lo verserà poi nel sudore nell’Orto degli Ulivi, lo verserà completamente sopra il Calvario. La vita del Cristo è un’immolazione continua: lui si offre, lui si dona, lui dice “sì” al Padre e, si può dire, viene triturato per la nostra salvezza. È lui che dice: “Eccomi, Padre, eccomi qui. Pesta me, ma salva i miei fratelli”.GESÙ
redenzione
ESEMPI Dio unione con...
CROCE Demonio
GESÙ
servo
GESÙ
crocifisso
Cfr. Matteo 26,41.
MI216,3[01-01-1968]
3.Figlioli miei, stamattina allora noi dobbiamo rivolgere lo sguardo a questo sangue: è un sangue che purifica, è un sangue che fortifica, è un sangue che illumina. Il sangue di Cristo è un sangue che purifica. Figlioli, chi di noi non ha bisogno di essere purificato? Ieri sera siamo stati tutti invitati ad esaminare la nostra vita passata, prendendo in considerazione soltanto lo scorso anno, senza spingerci a guardare tanto e tanto lontano. Fratelli miei, tutti abbiamo sentito il bisogno ieri sera, in chiesa o in stanza, di piegare le ginocchia e dire: “Miserere mei, Deus! Signore, abbi pietà di me perché ho peccato contro di te, o Signore!”. Tutti, figlioli, abbiamo peccato, e allora abbiamo bisogno che questo sangue scenda sopra di noi e ci purifichi, abbiamo bisogno che questo sangue ci fortifichi. Quante volte, forse, durante lo scorso anno abbiamo detto al Signore: “Signore, mi pento di questa mancanza”, e il giorno dopo abbiamo dovuto piangere per la stessa miseria! Quante volte abbiamo promesso e poi siamo ricaduti nelle stesse mancanze! Figlioli, siamo deboli, riconosciamolo! “Lo spirito è pronto, ma carne è debole” , ha detto il Signore, e questo l’abbiamo constatato; l’ho constatato io e penso l’abbiate constatato anche voi. E allora abbiamo bisogno che questo sangue non solo ci purifichi, ma anche che ci dia la forza per tutto quest’ anno. Siamo all’inizio del nuovo anno 1968 e tutti si fanno gli auguri. Ebbene, ecco l’augurio che io faccio a voi dall’altare: il Signore vi dia la forza necessaria per vincere le vostre passioni e per non cadere nel peccato. Però abbiamo una vita davanti: voi l’avete più lunga, io più corta perché me ne sono mangiata purtroppo tanta. Ebbene, in questa vita non dovete camminare, ma correre; dovete correre, figlioli, perché il demonio corre, perché il male corre. E per correre di notte ci vogliono i fari, ci vuole la luce. Soltanto lui che è la luce può rischiarare il vostro cammino. Avete bisogno di essere purificati, avete bisogno di essere fortificati, ma avete bisogno anche che il Signore vi illumini, che il Signore in ogni azione vi faccia scegliere quella voluta da Dio, che vi guidi in ogni vostro passo in modo che esso sia quello voluto da Dio. E allora, ecco: il sangue che è sceso a bagnare la terra ci illuminerà. Ma io vorrei fare un passo più avanti, figlioli. Tra poco sopra questo altare ci sarà proprio quel sangue che Gesù ha versato nel momento della circoncisione e nel momento della sua passione. Ancora un poco e quel sangue verrà proprio a bagnare la mia anima, verrà a contatto con il mio corpo. Io lo prenderò in mano, io lo riceverò dentro di me e voi, figlioli, dentro di voi. Figlioli, prepariamoci a questo grande mistero! Fra poco lo avremo in mano; ancora un poco e sarà dentro di me: io e il sangue di Cristo saremo una cosa sola. Figlioli miei, quante volte, forse, lo scorso anno ci siamo accostati a questo sangue e non abbiamo portato i frutti perché non pensavamo troppo a questo sangue! E allora ecco la prima cosa bella che dobbiamo fare in questo anno nuovo: accostarci degnamente, o almeno il meno indegnamente possibile, ai sacri misteri; adorare il Signore, cioè prepararci bene all’offertorio, alla consacrazione e alla comunione. Sia questo il frutto della festa che stiamo celebrando, cioè adorare, amare e ricevere il corpo e il sangue di Cristo per poter essere trasformati, fortificati, illuminati.PECCATO peccatore
CONVERSIONE esame di coscienza
PECCATO pentimento
PECCATO passioni
CROCE Demonio
VOLONTÀ
di DIO
EUCARISTIA S.Messa
EUCARISTIA comunione
Il riferimento è al gesuita padre Riccardo Lombardi, iniziatore del Movimento per un mondo migliore e grande predicatore specialmente nell’epoca anteriore al Concilio Vaticano II.
L’assistente Vinicio Picco, fra le sue molteplici mansioni, svolgeva anche quella di infermiere nella Casa dell’Immacolata.
Il riferimento è evidentemente alle apparizioni del Sacro Cuore a Santa Margherita Maria Alacoque nel 1673 nel monastero della visitazione di Paray-le-Monial in Francia.
Il riferimento è ai viaggi, alle lettere e agli interventi di Santa Caterina da Siena che alla fine ottenne che il Papa Gregorio XI ritornasse a Roma da Avignone in Francia dove da anni il papato aveva trasferito la propria sede.
Si tratta del sogno profetico di Innocenzo III che vide un fraticello che sosteneva la basilica di San Giovanni in Laterano, e quel fraticello era San Francesco d’Assisi.
MI216,4[01-01-1968]
4.Concludo con un altro brevissimo pensiero. Padre Lombardi , parlando un giorno diceva che il Signore, quando vuole fare una rivoluzione nel mondo, di solito non si serve dei capi. Infatti, quando si fa un’iniezione non la si fa nella testa. Per esempio, se uno di noi è un po’ debole e va dall’assistente Vinicio per un’iniezione di canfora o di qualcos’altro, l’assistente Vinicio non gli impianta l’ago della siringa nella testa per fare la puntura. Quando uno ha male alla testa e dice: “Ho la testa che mi gira un pochino e mi sento tanto debole”, non gli risponde: “Eh, vediamo la testa!”, e subito pianta l’ago della siringa nella testa. L’assistente Vinicio non arriva fino a questo punto. Che cosa fa? Padre Lombardi dice: “Di solito si fa così: si prede la siringa, si prepara l’iniezione, si scopre il braccio o qualche altra parte del corpo. Per una endovenosa che cosa si fa? Si cerca una vena, una piccola vena, e lì si introduce l’ago, e dopo un pochino sale alla testa un certo calore, si avverte un benessere, si sente proprio che anche la testa ne prova beneficio”. Padre Lombardi osserva che il Signore fa proprio così: quando vuole intervenire nella Chiesa non fa una iniezione nella testa, cioè in Segreteria di Stato a Roma, ma sceglie di solito le povere anime. Se vuole portare la devozione al suo Cuore sacratissimo nel mondo, sceglie una suora di clausura, una povera suorina di clausura. “Signore, che cosa stai combinando? - dice padre Lombardi - Una suora di clausura? Non sai che non si può uscire dalla clausura? Non sai che una povera suora deve poi affrontare la superiora, deve fare tre o quattro genuflessioni prima di affrontare la superiora, la quale si sentirà offesa perché il Sacro Cuore non si è presentato a lei invece che a quella povera suora?”. Ma, niente da fare! Quando il Signore vuole che il Papa torni a Roma da Avignone, sceglie una povera creatura come Caterina ; quando vuole sostenere un po’ la Chiesa che sta per cadere, ecco nel sogno un Francesco d’Assisi. Di solito il Signore sceglie povere creature, perché è lui che vuole fare gli interventi straordinari. Figlioli, ricordatevi che ognuno di noi è questa piccola e povera creatura di cui si serve il Signore per intervenire nella Chiesa. Però, ricordatevi bene che quando si va dall’assistente Vinicio per un’iniezione ci si prepara e si dice a se stessi: “Hei, coraggio!”. L’atteggiamento che noi dobbiamo assumere dinanzi al Signore, dice padre Lombardi, deve essere proprio questo: “Signore, hai bisogno di fare una iniezione nella Chiesa? Hai bisogno che ci sia ancora qualcuno che versi il sangue? Manca ancora del sangue per salvare il mondo? Occorre ancora qualcuno che patisca? Eccomi qui, Signore!”. E bisogna saper stendere il braccio dicendo: “Non avere paura, Signore! Abbi coraggio, Signore! C’è da pungere? Pungi pure me! C’è da salvare il mondo e manca ancora un po’ di sangue? Prelevalo pure a me, Signore!”. E il Signore ci prenderà sul serio. E allora a scuola andrà male. Quel bravo figliolo di V ginnasio: giù una bocciatura! “Oh, ma io ero il migliore della classe!”, dirà qualcuno; eppure sei bocciato! “Ma io giocavo al calcio così bene!”; eppure hai perso un’unghia! Non c’è niente da fare, non c’è niente da fare! “Ma io ci vedevo così bene!”; e hai perduto un occhio! Non c’è niente da fare!ESEMPI Dio stile di...
ESEMPI santi
CHIESA
APOSTOLO salvezza delle anime
Il riferimento è alla tragica morte per incidente stradale nei pressi di Este (PD) dell’ assistente Giorgio Pieropan.
MI216,5[01-01-1968]
5.Figlioli miei, questo è l’atteggiamento che dobbiamo avere durante quest’anno. Dinanzi a Cristo che ha versato il suo sangue per salvare il mondo, dinanzi a Cristo che ci ha purificati, fortificati e illuminati con il suo sangue, cerchiamo di sentire l’appello che il Signore ci rivolge, sempre, ma in modo particolare all’inizio di quest’anno: “Estote parati”, siate prepararti a soffrire, a versare il vostro sangue, anche proprio concretamente, se è necessario, per la salvezza delle anime. Abbiamo avuto, poco più di un anno fa, l’esempio meraviglioso di un fratello che ha versato anche materialmente il sangue sulla strada per la salvezza dei fratelli: lo ha offerto, Cristo lo ha accettato e glielo ha fatto spargere sulla strada. Se fosse necessario che anche qualcuno di noi versasse fisicamente il suo sangue, fratelli, cerchiamo di dire di sì. E allora ecco quello che domanderemo questa mattina al Signore: oltre che purificarci, fortificarci e illuminare il nostro cammino, ci dia la forza durante quest’anno di dire sempre di sì quando lui si accosterà a noi per chiedere un po’ di sangue per la salvezza dei nostri fratelli.GESÙ
salvatore
APOSTOLO chiamata
CONSACRAZIONE immolazione
APOSTOLO salvezza delle anime