1.Sono disceso dall'alto e così si può parlare un po' meglio, un po' alla parrocchiale via. Di solito il parroco alla domenica, quando che fa la predica, prima di tutto, premette gli avvisi parrocchiali. Anch'io ne avrei qualcuno da premettere.Anzitutto, il primo avviso parrocchiale: se non lo sapete, oggi è incominciato un anno nuovo. È incominciato con una sorpresa: con la neve! Santa Teresina ha desiderato la neve per il giorno della sua professione. Anch'io questa notte ho domandato la neve, ma l'ho domandata candida la neve per tutti i Religiosi. Ho chiesto al Signore che ci dia la grazia di passare questo anno senza offenderlo mai. So che ho domandato una cosa grande: che il Signore conceda a tutti i Religiosi, a me compreso, perché i più vecchi di solito... Sapete, nel Vangelo sono stati i vecchi i primi che son scappati via quella volta dell'adultera. Vi ricordate bene? Il Vangelo dice: "Cominciando dai più vecchi". Ho chiesto al Signore che ci dia la grazia di passare un anno veramente santamente...Ed è questo l'augurio, cari figlioli, che io faccio a tutti voi, a tutti i nostri fratelli, che si trovano lontano, che questa mattina staranno facendo gli auguri ai loro parrocchiani. Pensate, ci sarà don Gianni, ci saranno gli altri, in spagnolo faranno gli auguri di buon anno. Ebbene, è l'augurio che facciamo a tutti i nostri fratelli e a tutte le anime che sono affidate ai nostri fratelli.Siamo tre sacerdoti che stiamo concelebrando. In sacrestia abbiamo congiurato: ci siamo messi d'accordo di celebrare la Santa Messa per la stessa intenzione, e cioè per tutti i Religiosi, per tutti quelli che verranno, per tutti gli amici e benefattori e i vostri parenti, papà, mamma, fratelli... perché sono tutti dei benefattori nostri.Ora unitevi anche voi a questo pensiero, a questa offerta, in modo che la Santa Messa di questa mattina sia veramente un inno che viene innalzato dai sacerdoti e da voi che concelebrate con noi.
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2.Ed ora un pensiero di meditazione, brevissimo, perché dopo certe nottate che si fanno, dopo certi scoppi, certi spaventi, è fatica un pochino fare le cose serie, no?Sentite, non so se abbiate voi partecipato a un certo spettacolo che un giorno è stato tenuto nella Casa dell'Immacolata, dove che un certo mago che risponde al nome di Marco ha fatto un certo esperimento. In questo esperimento, ad un dato momento, in un bicchiere, non so cosa ci fosse, ha versato dentro non so che cosa, e mentre era tutto bianco è diventato nero; è avvenuta una trasformazione: l'acqua è stata trasformata in vino. Un vino che però poi il mago non s'è sentito di bere, perché era astemio. È vero? Ebbene, una trasformazione insomma, a prima vista fa una certa impressione per uno che non lo sa: "Come mai questa trasformazione?".Ebbene, pensando ieri sera alla festa che celebriamo oggi, mi fa proprio venire in mente che un giorno un po' di sangue è caduto sopra la terra e ha prodotto una trasformazione. Noi ricordiamo la circoncisione del Bambino Gesù. È il primo sangue che Gesù versa per purificare la terra. Questo sangue scende sopra la terra. Se vogliamo guardare nella terra con occhio spirituale, noi vediamo quello che è avvenuto sopra quel palco quando il mago faceva gli esperimenti, no? Versa... e avviene una trasformazione. Cade quel sangue e la terra comincia a tremare.Noi ci siamo meravigliati giorni fa perché è avvenuto un terremoto. Una donna si è terrificata così tanto che è morta addirittura.Ebbene, guardate che quel sangue ha prodotto sopra la terra un terremoto ben più grande. Il demonio è stato incatenato, il demonio è stato assoggettato col sangue di Cristo e noi, noi siamo stati purificati. Quella goccia di sangue che è stata sparsa nel giorno della circoncisione, ci ricorda l'offerta totale del Cristo: ha incominciato lì a versare il sangue, lo verserà il suo sangue nel sudore dell'Orto degli ulivi, lo verserà completamente là sopra il Calvario. La vita del Cristo è una immolazione continua: lui che si offre, lui che si dona, lui che dice "sì" al Padre e che, si può dire, viene triturato, triturato per la salvezza nostra. È lui che dice: "Signore, eccomi! Padre, eccomi qui! Pesta me, ma salva i miei fratelli".
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3.Ebbene, figlioli miei, ecco allora che noi dobbiamo questa mattina rivolgere lo sguardo a questo sangue: è un sangue che purifica, è un sangue che fortifica, è un sangue che illumina.Un sangue che purifica.Sentite, figlioli, chi di noi non ha bisogno di essere purificato? Ieri sera siamo stati invitati tutti a guardare un po' la nostra vita passata, considerando soltanto che lo scorso anno, senza guardare tanto e tanto lontano, solo lo scorso anno. Fratelli miei, tutti abbiamo sentito il bisogno ieri sera, o in chiesa o in stanza, di piegare il ginocchio e di dire: "Miserere mei Deus! Signore abbi pietà di me, perché ho peccato contro di te, o Signore!".Tutti, figlioli, abbiamo peccato. E allora abbiamo bisogno che questo sangue scenda sopra di noi e ci purifichi. Non mi dilungo, faccio una cosa molto breve. Abbiamo bisogno che questo sangue ci fortifichi.Quante volte forse nello scorso anno avevamo detto al Signore: "Signore, mi pento di questa mancanza", e il giorno dopo dovevamo piangere per la stessa miseria! Quante volte avevamo promesso e poi... e poi siamo ricaduti nelle stesse mancanze! Figlioli, siamo deboli, riconosciamolo! "Lo spirito è pronto, la carne è debole", ha detto il Signore, e questo l'abbiamo constatato. L'ho constatato io e penso l'abbiate constatato anche voi. E allora abbiamo bisogno che questo sangue non solo ci purifichi, ma che questo sangue ci dia la forza per questo anno.Vedete, siamo all'inizio del nuovo anno 1968. Tutti si fanno gli auguri. Ebbene, ecco l'augurio che io faccio a voi dall'altare: che il Signore vi dia la forza necessaria per vincere le vostre passioni, per non cadere nel peccato.Però abbiamo una vita davanti. Voi l'avete più lunga, io più corta perché ne ho mangiato fuori purtroppo tanta, no? Ebbene, in questa vita avete non da camminare, avete da correre, dovete correre, figlioli, perché il demonio corre, perché il male corre. E per correre di notte ci vogliono i fari, ci vuole la luce. Soltanto lui, che è la luce, può rischiarare il vostro cammino. Avete bisogno di essere purificati, avete bisogno di essere fortificati, ma avete bisogno anche che il Signore vi illumini, che il Signore in ogni azione vi faccia scegliere l'azione voluta da Dio, in ogni passo guidi il vostro passo, in modo che quel passo sia il passo voluto da Dio. E allora ecco che il sangue, che è sceso a bagnare la terra, ci illuminerà.Ma io vorrei fare un passo più avanti, figlioli. Tra poco sopra quest'altare ci sarà proprio quel sangue che Gesù ha versato là nel momento della circoncisione e nel momento della sua passione. Ancora un poco e quel sangue verrà proprio a bagnare la mia anima. Verrà proprio a contatto col mio corpo. Io lo prenderò in mano, io lo prenderò dentro di me... e dentro di voi. Figlioli, prepariamoci a questo grande mistero. Fra poco lo avremo in mano, ancora un poco e sarà dentro di me, e il sangue di Cristo ed io saremo una cosa sola.Figlioli miei, quante volte forse lo scorso anno ci siamo accostati a questo sangue e non abbiamo portato i frutti, perché non pensavamo troppo a questo sangue! E allora ecco la prima cosa bella che dobbiamo fare in questo anno nuovo: accostarci degnamente, o almeno meno indegnamente possibile ai sacri misteri. Adorare il Signore, cioè prepararci bene all'offertorio, alla consacrazione e alla comunione. Ecco, sia questo proprio il frutto un pochino di questa festa che stiamo celebrando: cioè, adorare, amare e ricevere per poter essere trasformati, per essere fortificati, per essere illuminati.
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4.Concludo con un altro brevissimo pensiero.Padre Lombardi un giorno, parlando, diceva che quando il Signore vuole fare una rivoluzione nel mondo di solito non va a finire alla testa. Perché, dice, quando si fa un'iniezione, quando uno, per esempio, è un po' debole, va dall'assistente Vinicio a farsi fare un'iniezione di canfora o di qualcosa altro, l'assistente Vinicio non prende l'ago e lo impianta qua nella testa per fare le punture. Quando uno ha la testa... "Sa, ho la testa che mi gira un pochino, e sono tanto debole". "Eh, vediamo la testa!". Pronti... e impianta l'ago nella testa! L'assistente Vinicio non ci arriva fino a questo punto, no? Cosa fa? Eh, no, dice padre Lombardi, di solito si fa così: si prende, si prepara un'iniezione, si tira su in un braccio, o in un'altra parte, eccetera. Se si fa un'endovenosa, cosa si fa? Si tira su, si cerca una vena, una piccola vena, e lì pum!, si butta dentro e dopo un pochino il calore va anche nella testa: si sente un benessere, si sente proprio che anche la testa ne sente un beneficio.Ora, dice, il Signore fa proprio così. Quando vuole intervenire nella Chiesa, non fa un'iniezione nella testa, in Segreteria di Stato a Roma, ma prende di solito le povere anime.Vuole, dice, portare la devozione al suo Cuore sacratissimo nel mondo: prende una suora di clausura, una povera suoretta di clausura... “Ma, Signore, cosa fai su? - dice padre Lombardi - Una suora di clausura? Ma non sai che non si può uscire dalla clausura? Ma non sai che una povera suora deve affrontare la superiora, poi? Deve fare tre quattro genuflessioni prima di affrontare la superiora... La quale superiora si sentirà offesa perché il Sacro Cuore non è apparso a lei, invece che a quella povera suora”. Ma niente da fare!Il Signore vuole in qualche modo che il Papa torni a Roma? Prende una povera creatura come Caterina. Vuole sostenere un po' la Chiesa che stava per cadere, dice là nel sogno; ed ecco un Francesco d'Assisi. Di solito il Signore prende povere creature, perché vuole fare lui degli interventi straordinari.Figlioli, ricordatevi che ognuno di noi è questa piccola povera creatura di cui si serve il Signore per intervenire nella Chiesa.Però, ricordatevi bene, quando si va dall'assistente Vinicio per farsi un'iniezione, ci si prepara e si dice, s'intende: "Hei, coraggio!".E dice padre Lombardi che l'atteggiamento che noi dobbiamo avere dinanzi al Signore deve essere proprio questo: "Signore, hai bisogno di fare una puntura nella Chiesa? Hai bisogno che ci sia ancora qualcuno che versa sangue? Manca ancora sangue per salvare il mondo? Ci vuole ancora qualcuno che patisca? Eccomi qui, Signore". E stendere il braccio. "Non aver paura, Signore! Abbi coraggio, Signore! C'è da pungere? Pungi pure me! C'è da salvare il mondo e manca ancora un po' di sangue? Cavalo pure a me, Signore!". E il Signore ci prenderà sul serio.E allora la scuola andrà male. Quel bravo figliolo di Vª ginnasio: giù una bocciatura! "Oh, ma io ero il migliore della classe!", dirà qualcuno. "Eppure sei bocciato". "Ma, io giocavo il calcio così bene!". "Eppure hai perso un'unghia". Non c'è niente da fare, non c'è niente da fare. "Ma io ci vedevo così bene!". "E hai perso un occhio". Non c'è niente da fare!
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5.Figlioli miei, questo è l'atteggiamento che dobbiamo avere durante quest'anno. Dinanzi a Cristo che versa il sangue per salvare il mondo, dinanzi a Cristo che ci ha purificati, fortificati e illuminati col suo sangue, cerchiamo di sentire l'appello che il Signore ci rivolge, sempre, ma in modo particolare all'inizio di quest'anno: "Estote parati! Siate preparati a soffrire, a versare il vostro sangue, anche proprio materialmente se è necessario, per la salvezza delle anime”.Abbiamo avuto, poco più di un anno fa, un esempio meraviglioso di un fratello che ha versato anche materialmente il sangue sulla strada per la salvezza dei fratelli. Lo ha offerto, Cristo lo ha accettato e glielo ha fatto spargere sulla strada. Fosse necessario anche che qualcuno di noi materialmente dovesse versare il sangue, materialmente dovesse versare il sangue, fratelli, cerchiamo di dire di sì.E allora ecco quello che domanderemo questa mattina al Signore: che oltre che purificarci, fortificarci, illuminare il nostro cammino, ci dia la forza durante quest'anno di dire sempre di sì quando lui si accosterà a noi per chiedere un po' di sangue per la salvezza dei nostri fratelli.3 gennaio 1968