1.Beh, intanto vi avverto che ho avuto una telefonata ieri, dall'Avit, che ha confermato senz'altro definitivamente il viaggio per il dodici e per l'ora giusta, cioè xe sta confermà anche la seconda parte dell'itinerario... e go telefonà a Roma al vescovo monsignor Di Stefano, il quale mi incarica: "Ah! Oh!... chierici, sacerdoti, oh! Bene!...".Son sta da monsignor vescovo, ieri, e mons. vescovo ha detto che lui desidera, ma proprio ardentemente, che la nostra Congregazione apra anche due-tre Case all'estero, in modo che prenda la caratteristica missionaria; è più facile parlare di vocazioni, insomma, è più facile avere vocazioni: portarle via dal seminario magari! E, secondo, el ga dito che el ga tanto caro che se vada a vedare.“Eccellenze, anzi, no, Eminenze, Eccellenze, venerabili Padri del Concilio!Potete immaginare con quanta emozione stia svolgendo queste meditazioni, perché so benissimo che con la delicatezza della vostra coscienza, col senso di responsabilità che avete come uomini e ancor più come Vescovi, ognuna di queste frasi penetra in fondo al cuore e desta un senso di timore”.Ve digo, se non fosse per un certo che... direi che, prima anche padre Lombardi, in questo senso ... entusiasmo.“Che fare per dare al popolo di Dio i caratteri che voi stessi avete insegnato come essenziali della comunità cristiana? Essenziali, senza cui non c'è genuino Popolo di Dio. Come creare nelle vostre diocesi, tra poche settimane, con un lavoro nuovo, la attuazione del Concilio?Vorrei, con questa meditazione, fare una specie di introduzione a quelle che seguiranno; quelle che seguiranno saranno concrete su ciò che bisogna fare. I responsabili, i grandi responsabili dell'attuazione del Concilio sarete voi, (voi che state studiando). La comunità cristiana articolata in tanti gradi di unità, dalla piccola unità domestica fino a quella universale della Chiesa, in ciascuno dei suoi tre gradi ha tre tipi di persone che devono essere armonizzati per la costruzione della genuina famiglia dei figli di Dio”.Perché ci sono vari gradi, vero, per costruire la comunità cristiana: c'è la famiglia, c'è la parrocchia, c'è la diocesi...“Tre tipi di persone e tocca a voi, come Capi, la responsabilità di far funzionare armonicamente questi tre tipi insieme. In qualche modo, già nel minuscolo della famiglia, poi nel piccolo della parrocchia, nel grande della diocesi, nel grandissimo di una nazione, nell'immenso dell'umanità. Tre tipi di persone e là è la vostra cura: perché la comunità cristiana funzioni bene, armonizzare il funzionamento di queste tre categorie.1- Il Capo
MO57,2[26-01-1966]
2.Ogni comunità cristiana, quella che dirigete voi, quelle che sono sotto alla vostra o sopra, ogni comunità cristiana deve avere un Capo, perché la Chiesa non è stata istituita da Gesù come democrazia”.Credo... Il Signore ha costituito un capo; avete visto anche il Santo Padre, come nel Concilio ha influito; sentendo solo voci di corridoio, si sente come il Santo Padre, ultimamente era lui che contava un po' al Concilio, che guidava un po' il Concilio. D'altra parte il Signore aveva eletto un capo; non ha mica detto: “Dovete fare così e basta”; però si sentiva la voce del capo. E allora, a un dato momento, bisogna...Per esempio, giorni fa, ho avuto occasione di trovarmi fuori città, a Quinto, e c'era una masnada di gente, là, a destra e a sinistra, vero; chi gridava a destra, chi gridava a sinistra; a sinistra, più a sinistra ghe gera la gente un po' sediziosa, che gridava contro la destra, vero, Zeno, a sinistra la gente sediziosa gridava, eccetera, i poveri di destra sono stati soffocati, e, a un dato momento, insomma, si son rimessi calmi dunque, il capo... e allora la destra ha dato la mano a sinistra e la sinistra alla destra, e si è terminato in gloria: se non ghe gera un capo, forse restava solo le coe dei capi... ghe xe sta una disputa, forte, Mario e Zeno vero, allora Mario contro Zeno, dopo... contro Zeno, de qua contro Mario, e se mi no ghe gera presente, forse restava appena le coe e me toccava magnare le fritole da mi solo!Dunque "Non voi mi avete scelto, disse Gesù ai propri Vescovi, ai primi Vescovi, ma Io ho scelto voi. Andate, ed Io sarò con voi fino alla fine dei tempi; e ciò che legate sarà legato, ciò che sciogliete sarà sciolto".Per esempio, adesso io vado in America Latina; ho detto che il vescovo è contento, noi siamo Congregazione di diritto diocesano, ancora, ed essendo di diritto diocesano... dal vescovo, no?, specialmente per quanto concerne l'apertura di Case nuove. Vi dico la verità, adesso, se fossi andato in America Latina e non avessi detto tutto al vescovo, anche che sarei andato in Argentina eccetera eccetera eccetera, sarei stato male! E son stato prima, potevo andar dal vescovo, no?, un sette otto giorni prima di andar via, no? Invece sono stato prima apposta, perché volevo prepararlo. Mi sento... anche perché, se dovessi morire per strada, se ci fosse anche solo un incidente, capitasse una storia, mi sento di essere... che sto facendo la volontà di Dio.
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3.Anche prima l'avrei fatta la volontà di Dio, perché, mi sembrava, state buoni, avevo, io dovevo farlo lo stesso quel giro lì, e in qualche modo dovevo farlo, perché il vescovo è là e noi siamo qua, e lui può darsi che non segua, capite, fa fatica anche a seguire il mondo, perché entrare un po' nell'ingranaggio nostro... E allora gli ho voluto dire: “Vado nel Guatemala...”, far capire in una forma un po' velata, in modo che tutto xe a posto. Però, però, però: sono stato così contento che sia entrato così nella "forma mentis" nostra, che abbia desiderato, che desideri anche lui, perché non c'è neanche l'ombra del sotterfugio, no? Lui è contento, lui: “Anzi, desidero! Anzi, ho piacere!”.Mi sembra un po' di sentire quando monsignor Rodolfi mi ha detto: "Ti do la benedizione; va avanti, caro, va’ tranquillo!". È l'anello che si congiunge a Pietro, no? Poi c'è il vescovo, poi ci sarà la Santa Sede, per qualche altra circostanza, no? Ma sentire, insomma, che c'è questo canale, che c'è una giuntura, che quando siamo congiunti lì le guarnizioni non perdono, allora, no? che la pressione passa, là passa la grazia di Dio.Ora, mica giusto, beh, ghe xe un capo, perciò, scusa, bisogna anche illuminarlo, il capo; anche col vescovo: ho cercato di illuminarlo! Si usa anche l'arte umana per poterlo lumeggiare un pochino; mia andare de colpo: “Eccellenza, vado in America Latina, là!”. Bisogna anche illuminarlo, che dopo no te disi: “Ah, el vescovo nol capisse ninte!”. No! Te si sta ti che no te sì sta bon mostrarghelo come che el gera, no? Noi abbiamo digerito delle cose in un mese, due mesi, tre mesi, e pretendiamo che un vescovo le digerisca in tre minuti. È impossibile, no?Scusate, voi vi mettete insieme in quattro-cinque, studiate una cosa, a voi sembra logicissima, andate da don Ottorino: “Gavarissimo pensà stassera de far una festa da ballo, ecc”. “Sìo matti?!? Qua e là ...”. Ecco, tornè indrio: “Don Ottorino nol capisse gnente!”. E voi, siete stati quanto a capirla quella roba lì? E pretendete che il superiore, in due minuti, spiegarla lì in corridoio, capisca immediatamente! Quel che avete digerito voi, fatelo digerire anche a noi, mettetevi un po' insieme, non pretendere che si sentitizzi immediatamente, no? Mi pare che, tante volte, ho visto tante volte condannare il vescovo e condannare le autorità: "Quello là nol capisse gnente! Se dise due parole bum: capisse gnente!”. Mi pare che sia doveroso, attorno al quadro, mettere la sua cornice, in modo che il superiore possa capire...
MO57,4[26-01-1966]
4.È chiaro, no? Mi trovate lì che sto... mi chiamano al telefono da basso, sto correndo giù, e mi ferma l'assistente Vinicio: "Senta, don Ottorino, gavarissimo pensà in laboratorio ancò de far de manco de lavorare!". “Sì, va’ farte benedire, dai, che go el telefono che me ciama da Roma, no?”. È chiaro, signor Vinicio, digo male? Eh, faccio per svegliare chi che ga sonno!"La Chiesa, dunque, è costituita da Gesù, (Daniele, fa’ de manco ridere!) per sempre con una Autorità, che in qualche modo deve risalire alla vostra e a qualcuno che sta ancora più in alto di voi.Se vogliamo che la comunità cristiana funzioni, bisogna prima di tutto affermare in modo categorico che la Chiesa non può essere in se stessa una democrazia. Potrà forse appoggiare la democrazia in terreno politico, è un'altra questione, ma la Chiesa non è costituita democraticamente. E non si troverà mai bene la comunità cristiana se non si rispetta il Capo".Perciò, anche le nostre piccole comunità parrocchiali, se è un parroco, va bene, se se xe un superiore della comunità... se è vero che dobbiamo essere fratelli eccetera eccetera; noi dobbiamo sentirci tranquilli quando che il superiore dice di sì, anche se il superiore è più giovane, perché è il rappresentante della volontà di Dio. Noi lo illumineremo, cercheremo di farci capire, ragioneremo; il superiore a sua volta sapete cosa deve fare, deve anche lui cercare di lasciare... se c'è da prendere una decisione, c'è uno che mette la firma, nell'assegno.Facciamo un passo avanti. E allora... dice Zeno: “Varda, mi gavaria intenzion de andare fino a casa, allora portarmeli là, magnar le fritole, far questo, far quello, eccetera eh!, cosa ghe n' diselo?”. Se finisse de far la pulizia, da boni fratelli. “Cosa ghe pare che sia, mi, secondo mi, dise Zeno, me pare che sia giusto”. “Sì, sì, ben, va, va!”. Quando che te ghe sentio quel ‘va’, anche se el xe sbaglià, basta, lu el xe a posto dinnanzi al Signore, no? Se dopo lu el se accorze che xe sbaglià, el pol anca fermarse, e forse qualche volta el ga el dovere de fermarse, però... la volontà del Signore! Bisogna proprio ca serchemo, ca sentiemo che quando che se cammina sulla volontà del Signore, se xe come co' se cammina sotto 'na galleria, no se ga più paura delle bombe che vegna dagli aerei nemici.
MO57,5[26-01-1966]
5."Padri miei, so di toccare un tasto dolente in molti vostri cuori: il concetto dell'autorità è oggi in profonda crisi in tutta l'umanità e anche dentro la Chiesa".Chi xe che gavaria 'vudo el corajo, per esempio, quarant'anni fa, a disobbedire? Dirì: parché gerimo tutti quanti minorenni! Non credo mia! Per esempio, ghe gera dei omeni, che no i gera mia minorenni, come monsignor Barbieri, monsignor Stocchiero, mons. Roveran, mons. Caldana, mons. Arena; quella gente là no i gera mia minorenni! Adesso, ancora adesso, ghe xe un pochetin de ombra lassu da loro, no? Sì. Ghemo 'vudo dei omeni che non ghe n'è mia adesso, mons. Tagliaferro per esempio; ghemo 'vudo dei omeni che forse adesso, specialmente nella Chiesa Vicentina, non li troviamo, senza offendere nessuno, ma che jera sie-sette figure de omeni che i gera da Rodolfi, come vescovi, capio?, gera da Rodolfi! Eppure, i gavea uno spirito de obbedienza all'autorità!Varda l'obbedienza de mons. Arena, quando mons. Rodolfi lo ga ciamà che el vegna rettore del seminario. El ga dito lu: “Mi non son fatto par far el rettore!”. A una certa età, abbandona la parrocchia per fare el rettore del seminario! Te sè, durante la guerra, co 'na guerra impiantà, el vescovo, el vescovo mons. Rodolfi, umanamente parlando, tutti i ga dito: “Cosa falo, mons. Rodolfi, cosa falo?”. L'è là con un tumore, l'è là drio morire, insomma, sa, el te cambia el rettore! Lassa, spetta, lassa che fassa quelo che vien dopo, no? Che el se renda conto, eccetera! El te manda a ciamare mons. Arena; el dise: “Senta, monsignore, io avrei bisogno di un piacere grande da lei. Guardi, dice, faccia un piacere, rinunci alla parrocchia di Sandrigo”. Varda che la gera la so sposa! El ghe gaveva messo el cuore, i ghe voleva ben, el gera el papà de tutti, no? Te sè cosa che vol dire a una certa età! “Rinunci alla parrocchia di Sandrigo e accetti di essere rettore del seminario!”. Dunque, per mons. Arena, voleva dire uno strappo: capio cosa che vol dire, uno a una certa età ,aver la sorella lì in canonica e non saver più dove metterla, esser lì in canonica con la sorella per una vita, aver passà trent'anni di vita di famiglia. Vardè che no xe mia indifferente, savio! Vardè che... un conto xe fare trent'anni... noialtri critichemo... vita de fameja voialtri, e quando dopo sarì veci, no ve porteremo in collegio, faremo de... trovaremo el modo che continuiate a far vita di famiglia, piccole case, o restate lì in casa... da fare con salute, ossia, il ricovero: ma noi faremo il ricovero!
MO57,6[26-01-1966]
6.Adesso, porta mons. Arena, da lì portalo in seminario, in mezzo a un nugolo di professori... Tutta 'naltra vita, no? Eppure! E dopo, un momento, lu che el saveva che ghe jera mons. Scalco, che el stava ben, perché el stava benissimo mons. Scalco: “Eeeh, mi devo vegner qua!”. E mons. Scalco? Sarà padre spirituale! mons. Volpato nol gera mia morto, el gera casa malà, a Marostega, casa malà, e mons. Guido Franchetto che el gera lì in seminario par sostituire par un anno... il quale, mons. Volpato, el gaveva sempre mal de testa... el gavea un tumore, e lu nol savea gnanca d'averlo. El vescovo ghe tole el posto da padre spirituale, e mons. Volpato... de star mejo, no? Il fratello di mons. Volpato, go parlà insieme mi col professore, el ga dito: “Ma, el vescovo mons. Rodolfi, cretino, non capiva niente, ha ammazzato mio fratello! Se sapeva che aveva un tumore doveva aspettare quattro-cinque mesi, no?”. Capio? 'Na roba, che tutti quanti i preti intorno: "Cossa galo fatto Rodolfi, cossa galo fatto Rodolfi?”. mons. Arena: tac-tac: “Eccellenza, se lei dice così, non si discute, io non voglio sapere i motivi”. mons. Scalco: “Eccellenza”. Tre atti di obbedienza che i xe sta, i xe sta tre monumenti, no? tre monumenti! Qualcuno attorno... L'obbedienza de Arena: ah! Uno spettacolo! L'obbedienza de Scalco! Da rettore a padre spirituale! Adesso, mettive in testa: uno che xe sta rettore, primo posto del seminario in refettorio, là; d'ora innanzi el se senta da 'naltra parte, resta Arena, e lu el resta là parché, se mons. Scalco fusse 'nda da 'naltra parte, xe un conto, ma el xe in seminario! "Scusi, monsignore". Prima lu sul posto del rettore, el va finire al posto del padre spirituale, eeh!: "Scusi, monsignore, posso, per piacere, mi attendono delle visite!". Anni che el ga comandà dentro al seminario! Un esempio meraviglioso, no?Beh, dopo, more Rodolfi. Savìo come che la xe sta parché el ga fatto 'sta roba? Nessun ga savudo gnente, mi lo go savudo più tardi. Cosa gera successo? Gera vegnù il visitatore apostolico, e el gavea imposto de cambiare immediatamente il rettore! mons. Rodolfi nol podeva mia andar a dire: “Il visitatore apostolico... il rettore da cambiare”. Sì o no? Però el ga domandà tre atti eroici, tre atti eroici, e loro...
MO57,7[26-01-1966]
7.Lu el ga sofferto de far soffrire, el ga sofferto perché el gera un omo intelligente, nel pensare quel che gli altri gavaria pensà de lu; ma nello stesso tempo la volontà gera del Signore, quella: e non se discute: "Roma locuta est, causa finita est". “M'impongono di cambiare il rettore perché el poro can de mons. Scalco forse nol gera sufficiente, no? E allora si cambia, si cerca di cambiare”. Un altro diria: “Ma se deve cambiare tutto? Però, te vedi le conseguenze!”. Xe sbalià? Ora, bisogna che se abituemo a questo spirito. Vardè che, mi ve diseva che trent'anni fa non se gera come che se sente adesso, fra riunioni, prediche. Sì, va ben, sarà sta qualche prete de basso calibro, ma quei che, insomma, i gera preti sul serio, no i gavaria pensà... Un Bolfe, o quella gente là, ma chè, scherzemo? El vescovo gavesse dito: “Ve cappellani! Basta, ve cappellani”. “Femo tante storie: semo nelle man de Dio, scusa... el Signore...”. I considerava le cose sotto l'aspetto soprannaturale, no? Ghe xe un tabernacolo, i me mette là a lavorare, vol dire che ghe xe una ciesa, ghe sarà uno da convertire là, El Signore el me manda là par questo, no? I se sentiva più soldati, nelle mani di Dio!Ora, adesso, con quell'apertura che ghe xe adesso, se noialtri uniemo una cosa con l'altra gavemo dei risultati meravigliosi, no? Unire quell'apertura che ghe xe, cioè quel dovere che allora ghe xera, alcuni gavea el coraggio de andare dal vescovo e ghe le disèa; altri no: quei gera dei pecoroni, scuseme tanto; adesso no se giustifica più!Adesso, a ghe disèa ieri al vescovo: “Eccellenza, mi me pare, forse a sbaglio, ma me pare che oggi l'obbedienza dev'essere così: ghe xe 'na roba che no va, e lu, Vostra Eccellenza, dà un ordine: che el prete el vegna qua e diga... Mi me pararia che la formazione dei preti, magari in seminario vegnesse fatta in 'sta forma qua! Lu dà una disposizione; par che ghe sia una roba... Gnanca el vescovo no l'è mia infallibile, no?, go dito, no? El pol sbagliare anca lu, go dito, no? Eccellenza, el varda, lu dà una disposizione, me pare però che ghe xe queste queste e queste difficoltà, el varda. Ghe dispiase se ghe le digo?”. “A go caro che te me le disi!”. “Vorrà dire, go dito, che dopo, Eccellenza el me scusa, o ga rason uno o ga rason l'altro, o capisse uno o no capisse l'altro. El Signore permetterà qualche volta che sbaglia quello sotto e qualche volta sbaglierà quello sora, ma almanco, sa, se ga illuminà quello che sta sora, un pochettin...
MO57,8[26-01-1966]
8.Bisogna che creemo 'sta atmosfera qua! Parché, mi ghe go dito, el varda che ghe insegno ai tusi che va nelle diocesi: che i obbedisce fin in fondo el vescovo. Però, se ghe par 'na roba che non vada bene, che ghe sia qualche motivo, che i vada là piuttosto de andare in giro a brontolare e dire: “Eccellenza, el varda, el me scusa. Lu el ga dà quela disposizione così e così e così: va ben, gnanca' na parola; però, sento el dovere de dirghe che me pararia che ghe xe queste e queste difficoltà nel far 'sta roba, così, no? Va ben?”. Mi ghe lo digo in giro. Qualche volta, spesso, capiterà, go dito, se i vescovi, sa, entra un pochin in questa atmosfera, i dirà: “Sì, varda, te ghe rajon, varda, no ghea presente!”. E credo che el sia un regalo per i vescovi, dirghe 'ste robe qua! Non so se sbaglio. Penso de averghe fatto un regalo anche al vescovo. "Signore, misit nos, Domine evangelizzare Episcopus!"."Padri, il concetto dell'autorità è oggi in profonda crisi in tutta l'umanità e anche dentro (alla Casa dell'Immacolata: no, no, quello no!) dentro la Chiesa".Piano piano arriverà alla Casa dell'Immacolata... Mia vero?“Sono lontanissimo, milioni di miglia lontano (nol sarà mia a Buenos Aires, no?) dall'idea che il Concilio”...Ostrega, el ga scelto el momento, a disì voialtri, a go un sottofondo. Venco, pènsete ti, un mese senza mai, senza parlare con quelo, pènsete. Pènsete che vuoto sarà nel mio cuore alla sera quando ca vegnarò là: dove xelo Vinicio, dove xelo qua, dove xelo Zeno, dove xelo quel là, e vedrò: dovunque il guardo io giro, spagnoli io vedo, spagnoletti io vedo, e sentirò dire: e buonas noces, e buonas noces, e qua e là, e sentirò besteme a destra e besteme a sinistra, tolto via fin che sarò da monsignor Luna, che quelo el parlarà ancora la sua amata lingua, no? "Ciò, benedeto dalla Madona, galo bisogna de calcossa, caro?", el dirà. No no no! "Galo fredo?”. No ghe xe pericolo...".Tolto via questo, digo, non so cosa succeda el primo giorno che arriveremo da monsignor Rettagliata, nella sua cittadina, vero, de Durlo, dove ca 'ndaremo. E là, dove xe ca 'ndemo? Boh! Dove me mettarai a dormire? E dopo, quando che saremo, che passeremo tutta la giornata del lunedì, viaggio in aereo. Venco dirà: “Chissà che don Ottorino tira zo calcossa!”. Basta che dopo no metta la macchina roversa, dalla confusion, capissito? E dopo, quando che ghe sarà el viaggio attraverso tutta quanta la ... Vinicio, par consolarme el ga dito, no, chi xe sta che el ga dito che ghe xe la PanAmerica che ga undici, diese programmi là, de television... el ga dito, ghe xe diese programmi de television in apparecchio, e mi ghe go domandà: “Che lingua parlel?”, go dito. Mai paura. Vedarì che qualcossa vien casa!
MO57,9[26-01-1966]
9."Col racconto pettegolo, qualche volta falso, che la stampa ha dato di singoli episodi, si è sparsa nel clero del mondo - come fatto non lo posso negare - l'impressione che il vostro grado abbia dato l'esempio di conquistarsi (in senso deteriore) una maggiore autonomia di fronte ad organi superiori.E questa opinione che si è formata - perché si è realmente formata - scende adesso per i rami e appoggiata dal vento che tira sul mondo, con questa ubriacatura di democrazia politica, l'atteggiamento penetra nel clero sempre di più.Ora, Eccellentissimi Padri, Venerabili Padri del Concilio, credo davanti a Dio che, se vogliamo che la comunità cristiana funzioni, bisogna stabilire fermissimo il principio dell'autorità, il principio che non c'è comunità cristiana seria senza un capo, che funziona come capo e a cui si deve obbedire".Vardè che xe inutile che noialtri citemo i bei libreti e con tante belle parolette, che xe vignù fora un capolavoro, una bela stampa, con carta extra-strong e tutto quel che te vui, no? Tutte belle cose, ma val più de scrivere do-tre parole solo su un toco de carta da formajo e viverle.Vardè che questione, per esempio, dell'obbedienza: cosa meravigliosa, cosa bellissima, cosa erudita. Bene, ma bisogna viverla! Bisogna sentire! Per esempio, digo a Giorgio: “Senti, Giorgio, fa un piasere, va fin basso e ciapa la Teresina e buttala in pignata e fa un brodo”. Bisogna che Giorgio senta che sta fasendo la volontà de Dio, capito? Stè boni! Sta fasendo la volontà di Dio. Quando che se comanda una cosa cattiva... supponiamo che sia una cosa buona Go promesso de tegnerlo svejo, perché ghe gera un indormesà.Stè attenti, fioi, vardè che bisogna che ve mettì in testa ... Sentita 'sta roba qua! Vardè che adesso non ve lo digo mia par capriccio: me interessa mi adesso perché non obbedì a mi; ma se mi ghe digo: fa un piasere, con Vinicio o un superiore o uno che xe costituito un po' in autorità, e Vinicio... in noviziato, i due assistenti: l'assistente Bertelli e il decano Zeno; e Zeno ghe dise a coso ghe dise a Fernando, so caro amico: “Ciò, Fernando, fa’ un piacere, va’ a tore la scoa, te porti qua un par de scoe adesso e un po' de segature”. Bisogna che ci si renda conto di questo: adesso vardè che fusse Fernando che manda Zeno, in quel momento lì, ti te obbedisci a Gesù e come fosse fatto a Lu: sia perché l'è un fratello... è Lui che l'ha comandato! Mah! Quel menarosto de Zeno no le mia Gesù! Ma no che no l'è Gesù, ma l'è Gesù: no l'è Gesù, ma l'è Gesù! Xe qua la grandezza de la vita, de la vita un po' religiosa. Ma bisogna prima insegnarghelo ai novizi un domani. Il bambino che obbedisce alla mamma, el ga obbedio a Gesù, obbedio a Dio! El xe un comandamento riguardo all'obbedienza, savìo, l'obbedire a Dio, il comandamento dei genitori, e dentro ghe xe anche i superiori, no? L'è il primo comandamento, obbedire!Ora, bisogna che la sentiamo 'sta roba qua; noialtri bisogna che la portemo nel campo soprannaturale, per cui diventa gioia l'obbedire. Per mi la xe sta 'na giornata di gioia ieri e anca stamattina, sentire el vescovo che el xe contento, e ga piacere, e desidera; par mi sentire che lu lo desidera, 'ndaria pìi zo in Brasile adesso, a zercare el posto dove gavemo da andare! Ghìo capìo?27 gennaio 1966