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IMPRESSIONI ED ESPERIENZE DEL PELLEGRINAGGIO IN TERRA SANTA

MO27 [23-10-1965]

23 ottobre 1965 Conferenza serale ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell'Immacolata. Don Ottorino, leggendo qualche brano del diario steso durante il pellegrinaggio in Terra Santa, commenta l'interpretazione proposta dal prof. Nolli di alcuni momenti evangelici: l’Annunciazione, la nascita di Gesù, le nozze di Cana, la trasfigurazione sul monte Tabor. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 40’.

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1.Mi penso che sia el caso ca lesemo do-tre, digo, un paro de paginette scominsiando el diario qua. Cito una scianta de diario, un poche de pagine, no... Pensavo de finirlo, ma no podevo mia, no i me assava el tempo materiale, no ghe gera el tempo materiale insomma: disi el breviario, fà meditaziòn, disi tre corone, eccetera, dopo va a pregare sui posti dove che te ghé da pregare!... Presto, ghemo da partire, ghemo visto tanta roba, parché la xé tanta roba... ma i giorni i gera quei che i gera, insomma!
Mi gò messo: Pellegrinaggio in Terra Santa. Intenzione particolare per ottenere da Dio di poter condurre la Congregazione solo dove vuole Lui, e che tutti i suoi membri possano essere sincroniz zati il massimo possibile per una creatura umana con la volontà di Dio. Va ben cossì? Gò messo queste intenzioni lette qua. Andemo in Terra Santa perché, vero, podemo sincronizzarse con la volontà del Signore. Gera giusto, in Terra Santa cosa vuto domandarghe? Come Lu, Gesù, Lei Maria, San Giuseppe tutti quanti gà fatto la volontà del Signore. Ora, anche noialtri semo dei piccoli messia in un certo modo mandati, inviati, par far anche noialtri la volontà del Signore in questo momento storico qua! Partenza da Roma ore 13.30. Arrivo a Lidda ore 17.30 circa. Oh, naturalmente, circa! Un po' di sosta, 17.30 parché dopo gavemo cambià l'orario le xé diventà le 17.30. Un po' di sosta per pratiche doganali, poi in pulman e... 18.30 si, e poi in pulman a Nazareth. Oscuro non si vede niente, cena, letto.

MO27,2 [23-10-1965]

2.12.10.1965. Al mattino prima entrata nella Grotta dell'Annunciazione. Sensazione tremenda del grande mistero avvenuto. Si sente quasi la presenza sensibile della Vergine e dell'Angelo. Si sente la forza del "Incarnatus est", e del "Ecce ancilla Domini". Si sente un bisogno irresistibile di mettersi a completa disposizione di Dio. Ho la grazia di celebrare per primo di tutti all'altare dell'Annunciazione.
Si fanno due concelebrazioni una alle 7 e una alle 7.45. Io sono celebrante della prima, don Aldo é diacono, don Francesco suddiacono, insomma i due assistenti. Dopo colazione, visita alla grandiosa basilica che stà sorgendo, e visita ufficiale alla Grotta e fontana di Maria. Don Nolli, professore di Sacra Scrittura, ci tiene una lezione proprio dentro la Grotta. E allora adesso ve digo de la lezione che el ne gà tegnù, ve dispiase? Ghe xé un'unica fontana a Nazareth, ed é la fontana dove par forza andava la Madonna, non ghe ne xé altre fontane! Adesso ghe xé l'acqua che vien fora dall'altra parte, per bere... Dio – ve la leggo come la go scritta mi, e dopo caso mai, discutemo - Dio ha l'abitudine di preparare i suoi uomini: non poteva non preparare Maria. Vardé che mi gò messo xò un po' in riassunto, no gà ne capo, ne coda tutto quello che gò messo qua. Dunque:

MO27,3 [23-10-1965]

3.Immacolata piena di grazia, cioè gradita a Dio sotto tutti i punti di vista. Maria, necessariamente conosceva la sua grande missione e l'attendeva. San Luca non ha alcun timore di essere frainteso nel parlare chiaramente. Era cosa comune a quei tempi che gli Dei venissero sopra la terra, facendosi spesso precedere da qualche ambasciatore e si incontrassero con gli uomini per avere relazioni sessuali considerate come il massimo godimento.
Quel tempo là, sarìa la mitologia, no?, tante volte gli Dei vegnéa xò in terra, gavea relazioni umane, allora ghemo i semidei, eccetera... la gera 'na roba comune. Ora, se domanda: come mai che san Luca che sa 'sta roba, el racconta così chiaro e nol gà paura che el vegna frainteso, si che el vegna considerà come una delle tante incarnazioni che correva sulla bocca a quel tempo, no? Bisognava che el fusse ben sicuro che... non essere frainteso nel raccontare le cose... allora. Ora san Luca sebbene conoscesse tutte queste leggende, credute però dal mondo pagano, non ha alcun timore di parlare chiaramente. Segno che conosceva bene come stavano le cose, data l'amicizia con Maria, e le propose con chiarezza tale da non essere possibile fraintenderlo. San Luca, fa capire chiaramente che Maria conosceva il grande Mistero che doveva verificarsi. Luca cerca de mostrare questo, seto Mario: San Luca, san Luca gà fatto capire chiaramente che la Madonna, quando xé vegnù l'Angelo, la saveva xà che doveva essere la mamma de Cristo, del Cristo; cioè la saveva xà che, cioè Dio la gavea riempia de Spirito Santo, la gera piena de Spirito Santo, perciò xé impossibile che la Madonna... vardé, mi stamattina nella meditazione gò accennà un pochino a quel particolare li, che se sente quando che Dio te ciama a qualche missione. Ma proprio, ve ricordé che ve gò dito stamattina, che mi disea: domandeghe a don Giovanni Sartori, la a don Scremin, disea che mi, parroco, no ghe 'ndarò mai, non sò cosa, ma che Dio vol qualche cosa! Ora, questa sensazione, quando Dio sta' preparando una persona per una missione, questa sensazione la se gà, la se gà quasi come dire la stessa sensazione che gà un cieco quando che el gà... gavio mai provà a sarare i oci e sentire le persone quasi vicine, ghìo mai provà? Ecco, non savì chi che la sia, ma la sentì vicina! Ghe mettì una mano vicin a un ferro da stirare, te senti quasi el caldo, no te vedi, ma te senti el caldo! Questa cosa Dio la fa sentire, ora se la fa sentire in terra sterposa come che semo noialtri, podì immaginarve con la Madonna, che la xé piena di grazia e immacolata, se nol la fa sentire!... quela che gà vudo la più grande missione che una creatura possa avere sopra la terra, no?

MO27,4 [23-10-1965]

4.Ora, dise el professor Nolli, la Madonna certamente conosceva, soltanto non sapeva il momento. No la gavarà savudo qualche particolare, ma savea che doveva avvenire questo grande avvenimento... e, attenti all'atteggiamento della Madonna: Ecco qua, ora el dixe.
Ecco il fatto, appare l'Angelo: "Esulta, piena di grazia, il Signore é con te! A queste parole Maria si turbò, e andava pensando tra sé: ma che cosa potesse significare quel saluto". Oh! chi xelo questo quà? Cosa vol dire 'sto "esulta piena di grazia", che saluto xelo 'sto qua? Lei sapeva il grande mistero che l'attendeva, ma non capiva a che cosa potesse alludere quel personaggio con quelle parole. Ella sapeva infatti, come dice san Paolo, che il suo segreto era nascosto "ab saeculis in Deo". Neanche gli Angeli lo sapevano, e san Paolo parla col Signore: "grande segreto nascosto nei secoli in Dio". Neanche gli Angeli lo savea! E allora, come mai, dixe, come mai 'sta roba?: "Ma l'Angelo le disse: non temere, Maria...", e giù, giù, giù, poi il resto... e il Suo Regno, avrai un figlio, giù, giù e il Suo Regno non avrà fine. Però, anche fino a questo punto qua, ecco qua, tutte queste parole dicono tanto, ma dicono niente. Dicono che Gesù sarebbe stato gran de, ma non Dio. L'Angelo non aveva ancora fatto capire di conoscere il mistero:

MO27,5 [23-10-1965]

5.Dice il prof. Nolli questo: la Madonna, quando che la gà sentìo 'sta parola qua, le xé parole dell'Antico Testamento, in fondo: avrai un figlio, avrà nome Gesù, sarà grande, ma, ma non dice che sarebbe Dio. Avete capito? Perciò é un parlare un po' all'Antico Testamento, é una rivelazione che Lei sarà mamma, ecc., ecc.; ma se l'Angelo si fosse fermato qui, avrebbe detto la Madonna all'Angelo: senti caro, va pure, torna da dove che te si vegnù, che mi... Perché? Per il semplice motivo che Lei non aveva ancora la rivelazione che sarebbe stata la Madre di Dio. Mia capìo?

MO27,6 [23-10-1965]

6.Non era ancora la rivelazione chiara che quel personaggio sapeva tutto quanto il resto, e perciò insiste domandando le credenziali, e dice.
Insiste perciò Maria: come avverrà questo se io non ho alcuna intenzione di conoscere uomo? Verbo al presente continuato, no? Come podarà accadere 'sta roba qua, se mi no gò intenzione de conoscere uomo? Ti te me disi che sarò, avrò un figlio, porrò nome Gesù, sarà grande, grande, grande, come avverrà questo, come avverrà questo? Fin qui era un parlare umano, una rivelazione, una profezia, ma un parlare umano, no? E' una obiezione che Ella fa per vedere fino a che punto arriva la conoscenza dell'Angelo. A Zaccaria era mancata la fede e venne castigato, a Zaccaria é mancata la fede e venne castigato; la Madonna, no! Eh, no la pol mia essere castigà la Madonna, parché la Madonna domanda giustamente. Lei domanda spiega zione al personaggio. Maria invece é nel giusto diritto: vuol sapere la portata delle parole angeliche. Dice allora l'Angelo: lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà, ecc. Maria ha il segno, ah, lo gà il segno, ha il segno che Dio ha rivelato poco prima agli Angeli il Mistero nascosto nei secoli. Ed é giunto per Lei il grande momento; la aspettava el grande momento, é giunto per Lei. Il resto, riguardante Elisabetta é una prova secondaria per Lei. Elisabetta come che el conta, vero, la xé na prova secondaria!

MO27,7 [23-10-1965]

7.Allora bisogna domandarse: ma cos'è allora che la se gà turbà in prinzipio: "Turbata est Maria", al saluto, com'è che é turbata? E allora el dixe Nolli: xé naturale, el ga dito; per esempio, na sposa, el ga dito:
Una ragazza che sta per sposarsi, la sogna el giorno del matrimonio, ma dopo, el giorno delle nozze, la xé così confusa, che tante volte no la xé bona gnanca de infilare l'anello, la sbaglia, la xé gnanca bona de cavarse i guanti. Siii, allora i parroci... sii! vero, vero! Le aspetta el grande momento, el grande avvenimento, però quando che arriva el momento, te sé te sé: "turbata est". Difatti arriva l'Angelo: che sia rivà el momento? E quando che el comincia a dire: tu sei piena di grazia, ecc., "turbata est"... non temere, tu sarai Mamma di Gesù, ecc., ecc., ecc. Pian, ma come é possibile? Pian, come é possibile se io non ho intenzione nessuna de... ehhh! Allora ha capito che gli Angeli sapevano: "Ecco l'Ancella del Signore, sia fatta la tua volontà". No la xé mia brutta, savìo come... cosa ve pare? El ga fatto dopo un'altra spiegazione esegetica, se no ve dispiase la tiro fora, alle nozze di Cana. Anche quella me gà piasso moltissimo, alle nozze di Cana. Una spiegazione così: el dixe; intanto bisogna che disemo che la xe stà riportà da San Giovanni, quella lì. Cana, come che te senti lesendo de solito le spiegazioni delle nozze di Cana, par che el fusse stà quasi un pranzo romano, l'Architriclino, na storia, l'altra, st'altra, no? ciò, te vé a Cana, ma possibile che... pensete te fermi la corriera sulla strada, e dopo ghe xé delle stradette... xé inconcepibile na roba così. La Madonna quando che la se gà accorta che i gera senza vino, la gavarìa dito: non hanno, varda che no ghe xé più vin! La risposta di Gesù, é tutto qua il trucco e lu el gà portà la dimostrazione linguistica dopo, quando: che c'è tra me e te o Donna? no?, quella frase lì el gà dito, varda l'anno scorso mi gò ciapà quelle parole lì, ghe le gò dite che 'l me le tradusa in ebraico, cioè in aramaico. Adesso all'autista che nol savea na parola de italian, ecc., ecc.; e gò fato tirar fora la costruzion, el ga fato el gioco delle lingue, no, alla presenza degli altri, e quell'altro gà tradotto: "Non siamo d'accordo? Non siamo d'accordo?. Siamo d'accordo?".

MO27,8 [23-10-1965]

8.Invece che la frase: "Che cosa c'è tra me e te o Donna", no, quella frase li, tradotta vignaria fora: "Che c'è tra me e te o Donna? Che c'è tra me e te o Donna"... Fra mi e ti, insomma, semo d'accordo, senz'altro semo d'accordo, ghio capìo? vien fora la traduzione e vardé che lu la dimostrava linguisticamente, no? Siamo d'accordo, d'accordo senz'altro, nessuna difficoltà! Cioè, Lei era preoccupata, Lei, Maria era in pieno nella missione del Suo Gesù. Sapeva che il Suo Gesù stava per cominciare la sua missione pubblica; ed era insieme d'accordo, insieme d'accordo in qualunque cosa per farghe far bella figura al suo Maestro!
Questo, questo non fa diminuire per niente la mediazione della Madonna, come dicevo prima che la Madonna é lei che ha fatto il miracolo, ecc., ecc., é Lei che ha cambiato come che disivimo per il passato, questo non cambia ninte, ninte, anzi! Te vidi la Madonna che la gera là che la aspettava che il suo divin Figliolo cominciasse la Sua missione, perciò: mediatrice, corredentrice e missionaria insieme con so Fiolo! No la me dispiase mia sta interpretazione, cosa ve pare? Perciò, e vardé che lu la gà dimostrà sta roba qua, l'insegna li al Mariano a Roma, vero, l'è professore de Sacra Scrittura al Marianum... l'è un nome insomma me pare... Si, ve digo che l'è un certo nome, insomma el ne gà dimostrà in una forma così chiara: "Semo d'accordo! La Madonna: non c'è più vino... Semo d'accordo! E allora fate quello che vi dirà Lui"... Lu el gà tirà fora tutta la questione linguistica; perciò el gà tirà fora el greco, gà tirà fora l'aramaico, el gà tirà fora tutta quanta la roba così. Tirar fora in piazza sta roba qua e discuterla gera inutile: ricordarme tutto, gnanca par sogno, le parole. Bisognaria ca' ciapassimo in man... te digo, varda: li la gà dimostrà in questa forma, el la gà dimostrà in una forma che, gerimo una trentina de preti e no i xé sta boni nessun de darghe contro... e gerimo in settanta persone!...

MO27,9 [23-10-1965]

9.Lo racconta san Giovanni che non é storico. Parla ad una seconda generazione cristiana, non si preoccupa delle narrazioni fatte dai Sinottici; non parte da una narrazione-descrizione realistica, ma prende solo quelle parti che gli servono per la dimostra zione di una tesi di carattere superiore.
Inquadramento: Maria é già in Cana; le feste di nozze potevano durare anche sette giorni a seconda dei quattrini. di solito avvenivano dal tramonto in poi, anche per il caldo. Chi presiedeva? Il padrone di casa, il capotavola, e poi una persona di fiducia di solito sorvegliava che non mancasse qualche cosa o che qualcuno ne approfittasse. Gli invitati sono di solito tanti a causa delle parantele. Cana é il paese di Natanaele. Dal testo pare che sia Maria la responsabile; di solito il vino si teneva negli otri nelle caverne. Era fatica di sera vedere fino a che punto fossero pieni, é facile con l'oscuro ingannarsi. Maria credeva che ce ne fosse e invece si accorge che non ce n'è più. Che fare? di notte andare in cerca di vino? Sarebbe stato un disonore per gli sposi; inoltre Gesù si presenta come Maestro la prima volta in pubblico, come Maestro la prima volta in pubblico. Ed il fatto increscioso della mancanza di vino, avrebbe fatto dire che il Maestro sarebbe stato un uomo dappoco, anzi un porta-scalogna. "Che c'è tra me e te, uguale: eravamo d'accordo!". Così si può dismostrare e deve essere tradotto. Si, va ben siamo d'accordo; non é venuta la mia ora! E' venuta la mia ora! Semo d'accordo, é venuta la mia ora... Siamo d'accordo, é giunta la mia ora! Quella frase li: non é giunta la mia ora?, si può tradurre, va tradotta: é giunta la mia ora?... E lu gà tirà fora passi dell'Antico Testamento dove che la stessa parola la xé usà con quell'accento lì. Ghio capìo? Te digo, la gà dimostrà in modo schiacciante, la gà dimostra, tisà fora l'Antico Testamento na parte, l'altra st'altra, st'altra, perché volemo... la stessa parola, lo stesso verbo! Ora, la sostanza la xé questa, eccola qua: questo aumenta il valore di Maria che mostra di conoscere la missione del Figlio, si associa e vuole salvarne il prestigio necessario. 3. LA TRASFIGURAZIONE SUL MONTE TABOR.

MO27,10 [23-10-1965]

10.N'altra cosa saria interessante, no?, n'altra cosa bela che me gà piasso la xe questa.
Ghe xé, ste tenti: qua ghe xe el mare Adriatico, mettemo, no?, cioè, Mediterraneo, insomma, qua ghe xé el Monte Carmelo: oh, qua in altro posto lontano, el Monte Tabor, el Monte Tabor. Più in qua ghemo Nazareth, qua xe Nazareth! Xe un po' distaccà questo qua, fe conto che el sia una forma così: qua ghe sia el Monte Carmelo, qua i monti che va xò, qua Nazareth su sto posto qua Nazareth, e qua Cana, Cana e i monti qua, el monte un pochettin più alto, no?, e qua più basso, ghio capio? qua un pochettin più alto, vista dall'alto, vista dall'alto, attento: questo alto el Tabor, parché l'è alto 'sto qua sarà un 800 metri el Tabor, Nazareth sarà 400 e questo sarà un 300. Qua 'ndemo un pochettin più in xò, un pochettin ghe xé el colo del monte, no, e dopo per qua, passando così se va al lago de Tiberiade. Attenti, questi due monti, uno e na due, tignì presente che xe molto più lontano e qua ghemo la valle di Esdrelon; una pianura che la xe mejo de sta qua de Rovigo, campagna bellissima, bellissima. E la strada che vien par qua, no, e bisogna che te vai così e così par 'ndare là. Ecco, el Signore 'ndasea attraverso qua. Attenti ai particolari: questo monte che xe qua in fondo, el Carmelo gera el monte dove che l'homo carmelus, l'antico uomo Carmelus, gera el posto dove che ghe gera le divinità sui monti alti e l'andava a pregare. E sì che ghe gera la divinità pagane là! Ora, prima molto prima ancora di Elia... il Monte Carmelo el gera el luogo della preghiera, capio? Perciò, perciò ste' attenti, luogo della preghiera per loro antichi, gera el fuoco. Il Padrone, Dio gera quello che tegnea in mano il fuoco; infatti, lo stesso Tabor el xé un vulcano spento el Tabor, una volta vignea fora el fuoco, monte sacro, el dominava, el Tabor l'é alto, no? E allora, sà, vignea fora el fuoco, dopo el gà cessà de mandar fora el fuoco perché el se gà spento el vulcano, ma i fulmini!... i bazzica su quel monte là! Perciò l'é el posto della divinità, posto della divinità, il Capo; posto della divinità, questo qua.

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11.Quando Elia gà fatto scendere il fuoco dal cielo, xe sta 'na cosa naturale che l'invocasse el fuoco dal cielo, perché nella mentalità degli altri gera che Dio xé padrone del fuoco, ghio capìo, dei fulmini e del fuoco. Chi fa accendere il fuoco? Quale Dio? Quello che l'é il più grande, il più forte! E perciò la uccisione dopo dei sacerdoti l'é stà na cosa logica, parché gà vinto l'altro Dio, no? Il Dio che gera qua, l'é deventà paron anche de qua!
Ecco, gavi capìo el pensiero, no?, sul Tabor, sul Tabor Gesù l'é andà coi so apostoli e da li, attenti, lì sopra el Tabor el Signore gà vudo la Trasfigurazione. Sopra il Tabor, ghe xé vignù l'apparizione di Mosé ed Elia, no? De che cosa xe che i se parlava? Della passione. Perché? Perché da li doveva partire la conquista vera e propria del mondo. Ma una conquista pacifica, attraverso la croce, gavio capio? Siccome che praticamente gera li el punto dove che i vardava, el punto alto dove che i vardava, no... e allora el gà portà i tre apostoli là in cima, el ga dito: vardé, si xé vero, vardé che gavemo da conquistare a Dio el mondo; ma conquistarlo attraverso la Passione, attraverso el sacrificio, attraverso la morte, attraverso... Un linguaggio nuovo, ma però da li... Vardé che xe belo che sia... Ciò, trovate insima al Tabor e pensare: il Signore li gà portà la, el posto del Dio, il posto del fuoco, el posto dei lampi, dei tuoni... e là in mezzo alle nuvole, parlare di morte, di salvezza del mondo attraverso la Passione, attraverso il sacrificio, attraverso l'immolazione! Cosa ve pare? Te sé, essendo sul posto, essendo lì, te parli con le mentalità loro, no? 4. LA NASCITA DI GESU' A BETLEMME.

MO27,12 [23-10-1965]

12.E un'altra interpretazione che me ga piasso molto, l'é sta quella sulla grotta de Betlemme. La grotta de Betlemme, bisogna che entremo nella mentalità de quel posto là.
Primo: tegnemo presente che ghe gera sempre una grotta visin a casa; i la gaveva o interna o vicino alla casa, vicino alla casa. Ciò, quando che xe entrà la Madonna, noialtri disemo: oh, i la gà mandà via... Come? Dise Nolli - questo pol dirlo una che non conosce l'Oriente - el gà dito. Ma savìo che in Oriente no se manda via na persona, no se manda via na persona gnanca par sogno, ghio capio? Noialtri disemo sempre, de solito nei teatri se fa: batté de qua, no no ghe xe posto; batté de là, no no ghe xe posto, no... Come? In Oriente sta roba qua, el gà dito, saria sta el più grande delitto. Ma el ga dito cò riva na persona in Oriente e la domanda ospitalità, ma i se mette uno sòra l'altro, el ga dito, uno più o uno manco gnanca par sogno no i lo manda via, el ga dito! perciò, ste attenti: ghe xé la casa... qua ghe xe la grotta, dove che loro i metteva dentro la roba, dove che qualche volta i metteva dentro anche, magari l'asinello. Dove, la mangiatoia, no la xé la mangiatoia fatta de legno, gnanca par sogno! El gera un scalin più grande nella roccia, dove che se mette i fiaschi, i mette la roba, i mettea quel che i gavea da mettere: anfore, i mettea el deposito de generi alimentari, qualche volta i metea dentro anca el musso. No ghe xe mia da meraveiarse, anche nelle case i gavea na casa dove che ghe stà dentro asinello, ghe sta dentro la roba, ghe sta dentro camera da dormire, ghe sta dentro tutto!... Il posto, quel posto li, questa specie di grotta così, el gera un posto, anzi un pochino riservato.

MO27,13 [23-10-1965]

13.Ora, non essendoci posto in divirsorio, che el saria un posto qua comune, per quale motivo no ghe gera posto? Oh, varda in che condizion che se trovava la Madonna! Ve pare, sì o no?... Non era luogo conveniente data la situazione... par loro. In quel: per loro, per loro, non era conveniente, per loro quel posto là. Non era in quella situazione che se trovava la Madonna che stava per divenir mamma da un momento all'altro, ghe volea certo un postesòlo riservato, e se va ben, i gà tirà fora el musseto che ghe gera dentro, parché el posto el gera stretto... Infatti, lesì cosa che el dise quando che el xe nato Gesù, cosa diselo: "lo pose in una mangiatoia...". Beh, e la lo gà messo in una mangiatoia, parché la lo gà messo nella mangiatoia? Perché nol ghe stava! E la mangiatoia gera el posto, no... non stemo credere, el ga dito che la Madonna, el ga dito... no i gera mia pori can... i lavorava onestamente! E perciò el ga dito, se anca el più disperà gà pronte fasse e fassette par i sò tusi, el ga dito no, vulio che la Madonna non gabbia preparà la roba necessaria par el bambino? Difatti xe messo: "involit in pannis" e lo ga involto in panni bellissimi che la se gavea preparà ela da anni par el so Dio! Perciò non dovemo vedere come una roba: ecco la, i xe 'nda a finire in una stalla, no, i xe andà a finire, quel posto nol gera posto conveniente e infatti i Magi i li trova nella casa, no; per forza, dopo i entra nella casa, ma in quel momento li, no gera luogo migliore, luogo più bello che li, adattandose no xe vero, piuttosto che metterse in posto comune, un posto pubblico, no? I gavarà sercà de fare un po' de pulizia, de metter a posto un pochino, ma dopo più bello de così, vardé che la gera na roba, la mangiatoia la gera alta così, l'é un lettino, no, in pratica, mettendoghe la roba necessaria, lu stava meio de mi. Difatti, l'annuncio ai pastori, gera de andar li, no?
"Diede alla luce il suo primogenito...", niente, la se una cosa molto semplice, i gà trovà una lapide dove gera scritto: morì dando alla luce il suo primogenito. Insomma, se la xe morta dando alla luce el so primogenito... gera na roba comune ciamarlo "primogenito", el primo che nasceva, ghio capio?... Te sé, viste, ciamà i pastori, el ga dito che ghe gera tre categorie de pastori: pastori; pastori quelli giornalieri: va fora alla mattina, torna la sera col loro gregge; pastori stagionali, el Talmud parla de tre categorie de pastori, anche el Talmud parla de tre categorie de pastori e anca... Pastori stagionali i quali partiva e per mesi i tegneva... e dopo i rientra tre-quattro mesi d'inverno i rientra con le loro pecore. E dopo ghe xe i pastori, invece, continui che i xe sempre pastori, fora, sempre fora. De solito, i pastori fora i gera fora anche perché i gera abituà a cambiar de posto alle piegore dei altri, i gera abituà a fare qualche piccola sortita, i gavea sempre qualche conteselo da giustare, e perciò andare a finire nell'interno dei paesi, no i 'ndava mai parché i gera sempre, i gavea qualche cosetta da mettere a posto sempre, i gera con quei... e allora i se vardava ben da andare nell'interno.

MO27,14 [23-10-1965]

14.Il Signore li gà ciamà, parché semo in una stagione, appunto, che solo questi gera fora, podea star fora, solo questi parché i altri i gera dentro zà, fora ghe gera solo gente de mala fama. Il Signore gà ciamà i pastori briganti un pochettin, no?, briganti, el li ga ciamà alla culla. Oh, lesi cosa che el dise dei pastori, te vedaré che vien fora le parole, vien fora...: "C'erano, in questa regione, dei pastori che si trovavano all'aperto e vegliavano a turno di notte sul loro gregge...". I xe solo quei, scuseme, i altri gà abitudini diverse.
"E un angelo del Signore apparve sopra di loro e la gloria del Signore li avvolse, e furono presi da grande timore". Pian, timore anca par questo: ca 'ndemo fin là adesso? Ciò, andare fin a Betlemme che cosa disili? I crede che semo drio andar robare n'altra volta, sa, i gavea paura andarghe de giorno, e andarghe de notte! Avanti ancora un pochin: "Ma l'angelo disse loro: non temete, ecco, a voi do la buona notizia di una gioia grande che sarà per tutto il popolo: é nato a voi, oggi, nella città di Davide un Salvatore che é il Cristo Signore. Ed eccovi un segno: troverete un bambino fasciato che giace (nato per voi, per voi, sono venuto a salvare i poveri, a salvare i peccatori)... troverete un bambino fasciato che giace in una mangiatoia. E all'improvviso si unì all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama. E avvenne che quando partirono gli angeli per il cielo, i pastori dicevano tra loro: andiamo dunque fino a Betlemme e vediamo questa cosa avvenuta, che il Signore ci fece conoscere. E andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. E dopo aver veduto, fecero conoscere quanto era stato loro detto di quel bambino.

MO27,15 [23-10-1965]

15.Tutti coloro che poi li udirono, si meravigliavano di quanto era loro raccontato dai pastori. Maria, da parte sua, conservava il ricordo di tutte queste cose, meditandole in cuor suo. I pastori intanto, ritornarono glorificando e lodando Dio per quanto udirono e videro"...
Glorificando e lodando Dio, cioè tornarono trasformati. Ghio capio? Tornarono trasformati, glorificando e lodando Dio; e allora el ga fatto una bella riflessione don Nolli, qua, el dise: varda el Signore gà ciamà i pastori della categoria, proprio, più bassa dei pastori; el gà scominxia coi briganti e el gà finio con un brigante!... Proprio, varda la sua missione xe stà proprio in mezzo così, dai briganti al brigante. Consolemose che in mezzo ghe semo anca noialtri... Basta! Ringraziamo el Signore, chissà che doman de sera femo un po' de proiession e allora... e dopo ghe sarà la... cinepresa, posti movimentati e dopo, fra 25 anni 'ndarì voialtri... Certo che mons. Badini el diseva, bisognaria el ga dito che arrivasse el momento da poder partire coi studenti de Sacra Scrittura e andare in Palestina a farghe lezion sul posto là, el ga dito... credo anca mi che bisognaria non che tutti i studenti de Sacra Scrittura, ma tutti i apostoli che i gà da predicare el Vangelo, passasse un momentin là. Bisognaria che la Palestina la deventasse più cristiana un momentin...