1.Ci sono tante cose da dire... Santo Stefano, ma...Gli Apostoli hanno scelto uomini di buona fama; vi ricordate che abbiamo... Uomini di buona fama...Ne parleremo nei prossimi giorni lassù, se verrà lo Spirito Santo; se non vien lo Spirito Santo, se fa de manco; se sento che lo Spirito Santo non vien, scappo zo subito. Vi dico soltanto questo: ieri sera uno di voi mi aveva chiesto il permesso di fare la meditazione questa mattina sull'umiltà, ed io ho creduto conveniente di non concedere questo permesso. Era Umberto che voleva fare lu la meditazion. Ora state attenti; perdona Umberto... C'era qualcuno che dormiva...Bene, state attenti. Io vorrei sottolineare questo particolare: qualche volta ho sentito un proverbio, o meglio un detto, quando ero piccolo, che mi pare non è cristiano: "Male non fare, paura non avere". Mario, lo gheto mai sentìo ti? Sì o no? “Male non fare, paura non avere”. È vero, tu non fai male e non aver paura; se tu sei giusto in un certo punto, è giusto: tu non fai male a nessuno, non fai del male, perciò non aver paura. Gheto fatto del male alla gente? No. Perciò sta tranquillo, va là... Se vedi così.La nostra buona gente lo dice in questo senso qua e perciò lo dice anche in un senso buono: quando che un uomo nella vita non fa del male al prossimo, eccetera, non deve aver paura, insomma, se gli capiterà qualche cosa. Pazienza! Però, attenti. Qualche altro io l'ho sentito che ha preso questo detto in una forma piuttosto non giusta e cioè: "Io non faccio male... Ehh, che male ghe fasso agli altri? Ehh, che male ghe xe? Che male ghe xe a far sta roba qua?”. Cioè, in altre parole uno dice: "Oggettivamente questo non è male e perciò io me ne infischio di tutti e lo faccio".Ecco, guardate che è facile trovare qualche volta anche nelle nostre azioni robe di questo genere qua: che esaminiamo l'azione, secondo noi non è cattiva e ce ne infischiamo di quello che possono pensare gli altri. Intanto qualche volta può capitare che prendiamo un granchio e che questa azione oggettivamente non è buona, tante volte può capitare.Tutte le volte che io sono andato a scuola di latino, saggio di latino, tutte, vi assicuro, tutte le volte che ho consegnato il saggio io ero convintissimo di consegnarlo senza sbagli; era il professore che li trovava... Chiaro? Non li mettevo mica apposta gli sbagli di grammatica dentro. Il professore li trovava.Dunque vedete che i nostri giudizi qualche volta spesso, vero, hanno qualche sbaglio di grammatica dentro... Perciò oggettivamente può darsi che qualche volta crediamo che sia bene e invece è male. Ma anche se fossimo matematicamente sicuri che oggettivamente la cosa è buona e sappiamo che questa cosa non è considerata buona dagli altri, non possiamo noi fare questa cosa qui perché noi siamo persone pubbliche, non siamo persone private. Questo lo dovrebbero fare anche i privati; ma noi siamo persone pubbliche, e se pubblicamente una certa parola è considerata cattiva, anche se questa parola è una giaculatoria, non possiamo dire "curvata imperia", vero, no, non possiamo dire noi certe parole, certe frasi e a fare certe azioni che possono... fossero anche meritorie, dinanzi a un popolo, dinanzi a una massa di persone che stimano queste parole, queste frasi e queste azioni come cattive. Non vi par mica giusto? Perché, scusatemi, è uno scandalo.
MO125,2[26-12-1966]
2.Ora, vedete, è il punto d'arrivo. Noi dobbiamo essere preoccupati anche... non "non farci vedere buoni", ma di apparire in mezzo al nostro buon popolo almeno non cattivi. Perché? Perché scusate, quando viene una persona nella nostra casa... Per esempio, poco fa io son venuto qui: ho visto dei fratelli che sono venuti a pulire, persino la sedia dalla polvere. Ma perché questo? Per un senso di decoro verso il fratello che viene qua e si siede, no? Ora, viene una persona, supponiamo viene monsignor vescovo, viene dentro in refettorio nostro: uno scappa avanti, vede se è a posto tutto, se c'è un pezzo di carta lo mette in tasca, se c'è una sedia fuori posto la mette a posto... che sia almeno decoroso, no?Ora noi dobbiamo presentarci in mezzo agli uomini. Per che cosa? Per portare Cristo, per portare Dio; ci presentiamo come rappresentanti di Dio.Se viene Toni ortolàn qua da solo, può vegnere anche con la sua fuori serie, può vegnere tranquillo e pacifico, vero, pole vegnere messo con una calsa su e una zo, una scarpa sì e una no, el pole vegnere come che el vole; ma se viene invece Tosato e viene come rappresentante supponiamo del governo d'Italia, qua, nol pole vegnere con una scarpa sì e una no, una calsa su, una tiraca tirà e una più tirà. Perché? Perché disonora l'Italia. Se Tosato, per esempio, dovesse andare in Germania, ambasciatore, cioè legato, cioè ambasciatore d'Italia, a rappresentare in una manifestazione ufficiale il presidente della repubblica, deve andare decorosamente e anche accompagnato.Ora vedete, figlioli miei, noi siamo persone scelte da Dio e mandate da Dio in mezzo agli uomini, e dobbiamo essere preoccupati anche esternamente di avere quella buona fama che è richiesta. Non prenderanno mai, per esempio, uno che è appena venuto fuori dal carcere, che ha ammazzato uno, l'altro, st'altro, per mandarlo delegato dell'Italia in Germania per trattare gli affari col cancelliere stesso o qualcosa del genere. Vi pare? No, una persona di buona fama!
MO125,3[26-12-1966]
3.Ora, vedete, se da una parte io vi dico: "Bisogna essere umili... Non deve vedere la sinistra quello che fa la destra e viceversa... Dobbiamo fare solo per amore del Signore...", questo è giusto; dall'altra parte vi dico: "Guardate che dobbiamo essere preoccupati che nelle nostre azioni non ci sia qualche cosa che dispiaccia agli uomini, che toglie a noi la buona fama". Non dobb... Attenti alle parole, eh! Non è che dobbiamo essere preoccupati di fare le azioni per farci vedere dagli uomini; dobbiamo essere preoccupati che nelle nostre azioni non ci sia qualche cosa che dispiaccia agli uomini.Ora, vedete, qui, qui sa... cose che sembrerebbe a prima vista che fosse un atto di superbia, no, vi porta invece a un atto di umiltà, vi porta a umiliarvi dinanzi al fratello per domandare al fratello: "Per piacere, c'è qualche cosa in me che dispiace agli uomini?". C'è un atto proprio implicito di umiltà che ti fa abbassare la testa dinanzi al tuo fratello, eh!, sottopone il giudizio tuo al tuo fratello. Dico male, Antonio? Ecco Antonio allora, che lui è convintissimo di fare tutto bene, è convintissimo che le sue azioni siano buone, perché oggettivamente lui cerca di farle buone, e allora fa un atto di umiltà dinanzi a Bertelli e dice: "Senti ciò, Luciano, varda, per carità, mia par gnente seto, siccome son sta in Bassa Italia, tante volte go l'impression che sia fassile ca spussa un pochettin da questo o da quelo...". E viceversa, e viceversa...Può darsi che domani... va zo per esempio el nostro caro Mario, el va zo in Bassa Italia e dise: "Ciò, sentì...", e avvicina un altro: "Ciò senti: siccome son sta in Alta Italia massa tempo, può darsi ca spussa un pochettin da Alta Italia. Dimmelo, par piacere".E cioè, attento Marco, non fraintendermi... Può darsi che si assumano frasi che qua sono considerate... e là sono considerate... Per cui tu puoi prendere una frase detta in Alta Italia e portata giù o una della Bassa Italia portata su, che possono avere un altro significato. E allora tu dici in confessione a uno di dire tre Padre Nostro e quello dice parolacce. Bisogna imparare il linguaggio del luogo. Il linguaggio del luogo, che non è mica lo stesso questo qua e quello della Bassa Italia, quello della Russia e quello della Cina. Bisogna imparare il linguaggio del luogo. E perciò bisogna avere tanta umiltà, tanta umiltà, e rivolgersi ai fratelli e domandare... Quello che una volta, con un linguaggio molto più semplice, si chiamava correzione fraterna.
MO125,4[26-12-1966]
4.Vedete, vedete, non so se riesco a farvi capire il pensiero. Non è sufficiente che, anche avessimo la luce proprio chiarissima, che noi ci calcoliamo soltanto dinanzi a Dio, dinanzi ai comandamenti di Dio; bisogna che ci calcoliamo, noi siamo uomini pubblici ho detto prima, anche dinanzi alle abitudini del popolo dove viviamo. Per esempio, supponete: può darsi che in qualche parte, tanto per portare... in questo caso molto materiale, che in qualche parte, che so io, andate in un paese; ecco là il nostro sacerdote e il nostro diacono vanno in osteria per esempio a bere un bicchiere in compagnia con gli uomini. Bene! In un posto può darsi che fate un'offesa al paese se non ci andate, e in un altro posto scandalizzate se ci andate. È la stessa azione, la stessa azione. "Eh, ma che male c'è?". No, che male c'è, perché...Supponiamo, un particolare, porto un particolare. Supponiamo che uno di voi, un sacerdote, mettiamo don Guido, andasse a Quinto, prendiamo il paese di Quinto, e andasse all'osteria e si mettesse a mangiare a mezzogiorno: farebbe un'offesa al paese. Farebbe un'offesa al parroco perché, nei nostri buoni paesi... Salvo che non te trovi quel paese là, dove che i te manda... "Qua vissin ghe xe dove che se magna puito e se spende poco", vero? Ma nei nostri buoni paesi, piccoli, parlo di piccoli paesi come Quinto, mi penso che faresti un'offesa al parroco, se sapesse il parroco che te sì andà in osteria a mangiare, perché la xe osteria; non ghe xe alberghi, non ghe xe ristoranti. Chiaro? Te sì andà a saludar sto prete... Par cosa andare in osteria? È giusto, no?No, vedete, siccome che questa cosa qua, sbagli, mettete in preventivo che ne farete tutti, ne farete tutti, perché tutti siamo uomini e tutti, sa, crediamo di sapere tutto e invece dopo non sappiamo niente; ecco... Bisogna che noi ci preoccupiamo di avere anche questa buona fama, buona fama nell'ambiente dove ci troviamo, buona fama che non possiamo assolutamente farcela da soli. Capisci, caro Roberto? È impossibile farcela da soli, perché noi non possiamo conoscere la lingua. Sarebbe come dire: senza studiare, senza prendere dischi, senza studiare e senza comprare dischi, senza parlare con nessuno, io vado in Portogallo e imparo il portoghese. Che macaco che te sì! Come feto imparare il portoghese se non te sè, se non te parli insieme con qualcuno? "Ah, mi, mi, mi... Voialtri non savì chi ca sia mi!". Te sarè una suca fin che te vui, ma... Se, se non te ve con qualcuno che parla el portoghese, cosa vuto imparare el portoghese? Te finirè per andare a domandare burro e i te dà un tocco de musso, vero, invesse de burro. Chiaro? Perché, perché, perché... E bisogna che te te metti là dinanzi a un toseto par domandarghe come che se ciama quella roba là. E el toseto te dise e dopo te lo sè. Una scienza, laureato in "utroque iure"... e lu sa che quello se ciama "pan", "pão"; ti invesse te ciami "pan".
MO125,5[26-12-1966]
5.Prima cosa, dunque: essere preoccupati di avere questa buona fama, solo per amore del Signore. Del resto, guardate anche come Paolo VI, da cardinale quando era lì a Milano, come insisteva sulla parte umana, no?Lassù ad Asiago penso che avremo occasione di insistere ancora su questa roba qui. Insistere su tutta la parte umana... Ma qui siamo... specialmente con i novizi, con i giovani cioè che di solito bisogna frenare. Dicono che i novizi il primo momento siano tanto santi che bisogna frenarli, perché i parte così, vero, che xe fadiga tegnerli fermi, nella santità.Perciò io vi dico: metteteci anche nel vostro lavoro questo sforzo, questo sforzo; fratello con fratello, uno con l'altro, via questioni di superbia; aiutatevi a raggiungere quella parte umana che è necessaria, assolutamente necessaria, per portare il Vangelo.Vedete, quell'elogio che ha fatto mons. Sebben giorni fa a me, mi ha detto: "Quel toso de quinta ginnasio, quel ragazzo, el ga dà una definizione che de mejo nol podeva dare della vostra Congregazione. El guarda, mi non saria bon de darghene una de mejo: 'Me piase andar là perché? Perché me piase come che i xe fatti'". E sì, Toni Pernigotto l'è grosso e quell'altro xe magro, Paolo, poareto, el ga magnà sardele fin l'altro dì... E sì, vero... Mario l'è intonà e don Luigi, poareto...Scusè se go insistìo tanto stamattina su 'sto punto qua, ma me pare che sia... ed insisteremo anche ad Asiago. Ma mi vorria proprio che voialtri incominciassi fin da quest'oggi, andando su anche ad Asiago, adesso dato che lassù xe facile adesso: là se va a sciare, se va de qua, se va de là, e xe facile che sbrissia... la parte umana come quando che ve a sciare, fe qualche capitobombolo, no? Xe facile che sia con frasi con atteggiamenti, eccetera. Mi diria proprio: femo un po' de manovre anche esterne oltre che manovre interne. Cosa ve pare? Oltre, adesso, de far ste manovre... che non vegna fora la question de so mama de San Piero, vero? "Ehh! Non sì mia degne voialtre", no? Qualche frase esterna, qualche modo di fare esterno... Cerchemo de aiutarse.
MO125,6[26-12-1966]
6.Vardè, domani mattina nella meditazione, o stassera, cercherò di dirlo a tutta quanta la compagnia. Dovaria essere proprio giorni di manovre, di modo che esternamente, chiunque ne podesse vedere, ne seguisse tutti i momenti, podesse dire la frase, vero, che ga dito quel giovane de quinta ginnasio: "Me piase andar con queli lì. Perché? Perché me piase come che i xe fatti!". Xe giusto? Ma bisogna però che i podesse dire, uno che ne segue, uno che ne segue dalla mattina co se alza fino alla sera co se indormensa, no co se va in leto, co se sè indormensà... E con questo non xe mia proibìo essere allegri, non xe mia proibìo divertirse, no, ma che podesse dire chiunque sia, podesse dire: "Me piase quei come che i xe fatti". Lo podesse dire el toso de 17-18 anni che vol vegner dentro, lo podesse dire anche la veciotta che vol dare qualche milion all'Istituto, vero... proprio i podesse dire: "Me piase come che i xe fatti, me piase come che i xe fatti!".Ora, dentro de voialtri, vero, cerchè de avere questa preoccupazione. E se andando in mezzo alla neve, se fasendo una gita, ve accorzì che un compagno non piasarìa con quella data azione, da bon fradeo, te lo avvicini... Umberto avvicina Zeno: "Scusa, seto, me pare che... Non so... Forse me sbaglio mi... Certo che te lo fe senza accorzerte... Forse te fumi massa sigarette durante el giorno... Così, forse...". Allora Zeno dira: "Sì, varda che te sbagli, Umberto...". “Scusame, seto, par carità...".Ecco, ste' attenti, ve lo go dito tante volte: ognuno deve essere superiore generale nel senso che ognuno di voi deve essere preoccupato di conservare questo spirito.Ti, Toni, per esempio, te ghe da dire: "Beh, mi go da aver la gioia che tutti questi 60-70-80 deve piasere, deve piasere a Dio e agli uomini”. Mia giusto? E allora se c'è qualcuno che non fa... "Eh varda... qua... là...". No? Se avvicina da bon fradeo; el lo fa, poareto, mia par cattiveria. Mia giusto? El se avvicina, se ghe dise, così con tanta carità, con tanta bontà; se ghe mette un poche de Ave Marie prima e un poche de Ave Marie dopo e un bicerin in meso... Ma certo! Xe così bello! Ma bisogna che se aiutemo. Non possiamo più pretendere che sia soltanto due tre più veci che fa ste robe qua. Intanto perché de solito non se xe mia sempre insieme, no? Qualche azione pole capitare magari fin che Paoletto xe insieme con Mario, con l'altro, st'altro. Poe capitare... Non partendo dall'idea che el fassa con cattiveria. Ognuno porta un po' de abitudini, qualche piccole... che si prenderle per strada; posso prenderla anca mi... Ma da boni fradei. Se son mi quello che me rovino, disimelo. Ma con tanta semplicità: "Don Ottorino, sta' attento, te fumi massa!". Eh, va ben, cercherò de fumare manco! "Te russi massa alla notte!". Ben, mandeme nella staletta del mascio, così non disturbo nessun! Con semplicità, ecco! Questa parte umana!
MO125,7[26-12-1966]
7.Ma non per farse védare; "ut glorificent Patrem vestrum", per poter conquistare, per poter atterrarle.Proprio me ga fatto impression quello che ga dito mons. Sebben. El ga dito: "Vardè, voialtri... Mi, par el passato, - el ga dito - par el passato ghemo cercà, quando ca gero là in collegio, de far la propaganda par el collegio, con qualche articolo sul giornale, una storia o l'altra... Sì, farì propaganda anca voialtri, sì sì, mandarì fora... Ma, però, ricordeve che la propaganda, quella che atterrerà sarà la presenza dei vostri". Me ga fatto impression, savìo. "Non ghe xe cinema - el ga dito - più forte de quelo. Xe belo, sì, el documentario che farì, la conferenza che farì... Ma quando ca ve là - el ga dito - non xe tanto el cinema che convincerà i tusi a vegnere con voialtri. Sarà quei che xe là davanti, - el ga dito - sarà quei che convincerà". Varda che xe impressionante. "Sarà quei che convincerà. I tusi sarà attirati non tanto dai cinema e dalle parole che i dise, - el ga dito - ma dal modo con cui i se presenterà". Questo ha detto mons. Sebben.
MO125,8[26-12-1966]
8.Adesso sarìa ora da cominciare la meditazione. E adesso qua vegnaria: "Uomini di buona fama, pieni di Spirito Santo, pieni di Spirito Santo”. Sentì, fioli, ghe xe un "quid" che xe indefinibile, ghe xe un quid che xe indefinibile, ma di cui il mondo se ne accorge, ed è questa presenza dello Spirito Santo in noi.Ieri sera xe vegnù un ex-allievo dell'Immacolata; xe quasi dieci anni che l'è via... Lanaro. L'è sta' quasi dieci anni in Canadà. Quello che el me ga dito xe questo: "Don Ottorino, mi go constatà una cosa: ghe xe pochi cristiani. Il cristianesimo va male, ma credo che la causa sia anche de voialtri preti, perché non gavì... Mi go visto, in giro, go visto in giro, i preti massa sicuri, massa attaccà ai so comodi, massa taccà al denaro. I ga delle macchine lussuosissime, pieni de soldi, pieni de soldi; i ga de quelle case, messe proprio, piene de ogni... Che male xe che i gappia el televisore? Ma che i gappia un televisore in ogni canton, in ogni camera! La camera, el salotto... Ma i ga de tutto, i ga de tutto... Mentre ghe xe - el ga dito - della gente pieni de na miseria, che ga bisogno... I ga bisogno de na parola, eccetera. E loro i ghe xe qualche ora, e no i ga tempo... Andare in giro, far gite, far questo, far quelo. Ah, i xe massa bravi certi andare in chiesa! Ghe digo: i xe massa boni, massa bravi la gente andare in chiesa... nonostante i preti; bella figura che fa i preti!".Figlioli miei, figlioli miei, ve lo go dito tante volte: non xe el numero, xe la qualità che manca!Vardè che quella frase del cardinale Rossi de San Paolo, nol ghi n'ha neanche mille fra diocesani, religiosi, ammalati e... matti!Guardate figlioli che 100.000 anime e un santo prete... passerà del tempo, ma finirà per convertirle; 100.000 anime e cento preti... se non sono santi, un po' alla volta se converte i preti, vero... State attenti che qui non si tratta di tante disquisizioni; se tratta de calli sui xenoci, cari fioli. Capìo? Se tratta de calli sui xenoci, se tratta de gente che se la intende con Dio, che parla col Signore, che tratta delle cose del Signore, che discute col Signore dalla mattina appena svejà, sentà insima al letto (dopo magari el se perde via, no, a parlare col Signore, ma par dormire un altro quarto d'ora), che el parla col Signore anche quando che el se veste, che parla col Signore in tutti i momenti della giornata, e vive solo per il Signore.Vardè che la gente se ne accorge se l'uomo di Dio l'è di Dio o se l'è un funzionario degli uffici della chiesa! Xe diverso savìo! Essere funzionari degli uffici della chiesa e essere uomini di Dio! Capì chiaramente che se partissimo adesso...Xe passà la mezz'ora e so che alle nove go un impegno e non posso fermarme de più, ma sarìa questo el punto dove vorìa soffermarme. Siccome che forse ghe sarà in montagna qualche altro... meio de mi che ve parlerà de queste cose... Andiamo in pace.Sia lodato Gesù Cristo!27 dicembre 1966