Don Ottorino nacque ad Anconetta, alla periferia di Vicenza, e rimase a vivere nella casa dei nonni Zanon fino al gennaio 1922 quando la sua famiglia si trasferì a Quinto Vicentino.
MI177,1 [13-05-1967]
1 Avevo l’età di circa sei anni quando una sera, ad Anconetta ove abitavo, mia mamma mi condusse vicino a una finestra dalla quale si vedeva la basilica di Monte Berico. Ricordo che mi disse queste parole: “Da questa finestra, quando tu eri piccolo piccolo, io ti portavo sopra le mie braccia e ti offrivo alla Madonna. Ti raccomando, sai, ricordati che sei della Madonna: non fare mai alcuna cosa che dispiaccia alla Madonna!”. Credo che quello che ha fatto mia mamma, l’abbiano fatto tutte le nostre mamme quando eravamo piccoli. Certamente le nostre mamme, mentre ci stringevano al loro seno, avranno innalzato il loro sguardo verso il cielo, e incontrandosi con lo sguardo della Vergine santa avranno offerto il loro bambino a Maria, affinché Maria lo proteggesse e lo conducesse nel cammino della vita. Quando poi noi, divenuti un po’ più grandicelli, abbiamo presa coscienza dell’amore che la Vergine santa porge ad ogni uomo, allora ognuno di noi certamente avrà fatto spontaneamente la sua offerta a Maria e avrà detto: “Mamma, io mi metto nelle tue mani; cerca di essermi mamma!”. Ricordo quante volte in seminario, andando a passeggio a Monte Berico, guardando la nostra buona mamma di Monte Berico, io e i miei compagni, e certamente anche voi, abbiamo detto: “Maria, sono tuo, aiutami ad esserlo!”.AUTOBIOGRAFIA famiglia
MARIA devozione a ...
FAMIGLIA mamma
MARIA la nostra buona mamma
PREGHIERE a Maria
AUTOBIOGRAFIA seminario
La signorina Clementina Valeri aveva donato la chiesa dell’Istituto San Gaetano di Vicenza per ricordare un nipote disperso in Russia, e in seguito donò la sua villa di via Quadri per poter ospitare benefattori anziani.
Brasile, orfanotrofio per bambini senza famiglia, e si erano impegnati ad aiutare per il suo mantenimento e il suo sviluppo.
Forse l’espressione è un po’ esagerata, anche se don Ottorino amava sognare e pensava che Resende sarebbe stato un punto di irradiazione per tutto il Brasile.
MI177,2 [13-05-1967]
2 Quando poi nel lontano 1941, il ventiquattro maggio, giorno dell’Ausiliatrice, la Madonna di don Bosco, si è iniziata l’Opera sotto il palco di Araceli, prima mi sono recato nella chiesa di Araceli ed ho celebrato la santa Messa all’altare della Madonna, e proprio allora, cari fratelli e figlioli, in quel giorno io ho offerto me e voi alla Madonna, cioè, avendo sentito la voce di Dio che mi conduceva per questa strada, ho sentito il bisogno di mettere nelle mani di Maria quest’Opera, che, diciamolo chiaramente, è un’Opera sua. Ho messo nelle mani di Maria la nostra santificazione: sentivo che solo lei, madre della Chiesa, avrebbe potuto dare a voi quello spirito che Dio vuole che ci sia nella Congregazione e nelle nostre opere. Ho messo nelle mani di Maria gli uomini: avevo bisogno di uomini, di collaboratori, e la mamma mi ha dato un fratello in don Aldo e mi ha dato tanti fratelli assistenti e sacerdoti, e veramente qui, dinanzi all’altare, ringraziamo Dio per queste vocazioni che il Signore ha mandato a questa Famiglia religiosa. Avevamo bisogno di aiuto materiale. Don Giovanni Calabria diceva che Dio si presenta sempre con uomini in cravatta e cappello, cioè si serve degli uomini per aiutare le sue opere. Ebbene, il Signore in questi ventisei anni di lavoro apostolico ci è stato vicino, e proprio questa sera abbiamo qui i rappresentano tutte le persone che ci hanno aiutato. È inutile che ve le presenti perché tutti conoscete la signorina Clementina Valeri , e i signori Marzotto che vengono a portarci il saluto dei nostri fratelli del Brasile che là stanno facendo la ‘Vicenza americana’. Ebbene, questa sera prima di tutto ringraziamo la Madonna per lo spirito che ha messo in questa Congregazione, per gli uomini che vi ha mandato e per questi amici e collaboratori che fin dalla prima ora ci sono stati vicini dandoci il pane, la casa e i mezzi necessari per poter realizzare l’opera di Dio. Questa sera, cinquantesimo anniversario della prima apparizione della Madonna a Fatima, è giusto che tutti insieme, ufficialmente, rinnoviamo la consacrazione individuale e collettiva della Congregazione alla Madonna. Ventisei anni fa io ho offerto inizialmente alla Madonna la Congregazione, ho offerto voi: questa sera, presa coscienza di questa offerta, diciamo alla Madonna: “Siamo tuoi individualmente, ed è tua la Congregazione e sono tue le opere della Congregazione!”. Ecco lo spirito che ci ha raccolti in questa chiesa, ecco quello che noi domanderemo a Dio attraverso la nostra buona mamma, la Madonna: sempre, come in questi anni, ci sia il suo spirito in quest’Opera; si moltiplichino le vocazioni e non ci vengano a mancare per la nostra ingratitudine quelle anime generose che sono necessarie per le opere di Dio.CONGREGAZIONE storia
CONGREGAZIONE sottopalco
AUTOBIOGRAFIA Araceli
FAMIGLIA papà
MARIA devozione a ...
MARIA madre della Chiesa
MARIA madre della Congregazione
CONGREGAZIONE spiritualità
MARIA mediatrice
CONGREGAZIONE collaboratori
MARIA la nostra buona mamma
COMUNITÀ
confratelli
DIO riconoscenza a...
APOSTOLO
PROVVIDENZA benefattori
MISSIONI
CONGREGAZIONE Case della Congregazione
DIO
MARIA Fatima