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LA CONSACRAZIONE A MARIA

MO177 [13-05-1967]

13 Maggio 1967

MO177,1 [13-05-1967]

1 Avevo circa l'età di sei anni quando una sera, qui ad Anconetta ove abitavo, mia mamma mi condusse vicino a una finestra dalla quale si vedeva la basilica di Monte Berico, e lì mi ricordo che mi disse queste parole: "Da questa finestra, quando tu eri piccolo piccolo, io ti portavo spesso sopra le mie braccia e ti offrivo alla Madonna. Ti raccomando, sai, ricordati che sei della Madonna! Non fare mai cosa che dispiaccia alla Madonna!".
Credo che quello che ha fatto la mia mamma, l'abbiano fatto tutte le nostre mamme: quando eravamo piccoli, certamente le nostre mamme mentre ci stringevano al loro seno, avranno innalzato il loro sguardo verso il cielo e incontrandosi con lo sguardo della Vergine santa avranno offerto il loro bambino certamente a Maria, affinché Maria lo avesse da proteggere e da condurre nel cammino della vita. Quando poi noi, divenuti più grandicelli, abbiamo presa coscienza dell'amore che la Vergine santa porge ad ogni uomo, allora certamente ognuno di noi avrà fatto spontaneamente la sua offerta a Maria, e avrà detto: "Mamma, io mi metto nelle tue mani, cerca di essermi mamma!". E ricordo quante volte in seminario, andando a passeggio a Monte Berico, guardando la nostra buona mamma di Monte Berico, io, i miei compagni, e certamente anche voi, abbiamo detto: "Maria, sono tuo, aiutami ad esserlo!".

MO177,2 [13-05-1967]

2 Quando poi, nel lontano millenovecentoquarantuno, ventiquattro maggio, giorno dell'Ausiliatrice, della Madonna di don Bosco, quando, dico, si è iniziato l'Opera là sotto il palco di Araceli, prima mi sono recato nella chiesa di Araceli e ho celebrato la santa Messa all'altare della Madonna e proprio allora, cari fratelli e figlioli, io in quel giorno ho offerto me e voi alla Madonna, cioè, avendo sentita la voce di Dio che mi conduceva per questa strada, ho sentito il bisogno di mettere nelle mani di Maria quest'Opera che, diciamolo chiaramente, è un'Opera sua.
Ho messo nelle mani di Maria la santificazione nostra, sentito che solo lei, madre della Chiesa, avrebbe potuto dare a voi quello spirito che Dio vuole che ci sia nella Congregazione e nelle nostre opere. Ho messo nelle mani di Maria gli uomini, avevo bisogno di uomini, di collaboratori, e la Mamma mi ha dato un fratello in don Aldo, mi ha dato tanti fratelli assistenti e sacerdoti, e veramente qui, dinanzi all'altare, ringraziamo Dio per queste vocazioni che il Signore ha mandato a questa Famiglia religiosa. Avevamo bisogno di aiuto materiale e... diceva don Giovanni Calabria che Dio si presenta sempre con uomini in cravatta e cappello, e cioè si serve degli uomini per aiutare la opere sue. Ebbene, il Signore, in questi ventisei anni di lavoro apostolico, ci è stato vicino, e proprio noi questa sera abbiamo qui i rappresentanti delle creature che è inutile che ve le presenti perché tutti conoscete la signorina Clementina Valeri, e i signori Marzotto che vengono a portarci il saluto dei nostri fratelli del Brasile, che là in Brasile vogliono e stanno facendo la Vicenza americana. Ebbene, proprio questa sera, prima di tutto ringraziamo la Madonna, per lo spirito che ha messo in questa Congregazione, per gli uomini che ha mandato in questa Congregazione, e per questi amici, collaboratori, che fin dalla prima ora ci sono stati vicini col darci il pane, la casa e i mezzi necessari per poter realizzare l'opera di Dio. Questa sera, anniversario cinquantesimo dell'apparizione della Madonna a Fatima, è giusto che noi, io, ma tutti insieme, ufficialmente, rinnoviamo la consacrazione individuale e facciamo la consacrazione collettiva della Congregazione alla Madonna. Ventisei anni fa io l'ho offerta la Congregazione inizialmente, ho offerto voi; questa sera, presa coscienza di questa offerta, diciamo alla Madonna: "Siamo tuoi individualmente ed è tua la Congregazione e sono tue le opere della Congregazione!". Ecco lo spirito che ci ha raccolti in questa chiesa; ecco quello che noi domanderemo a Dio attraverso la nostra buona mamma la Madonna: che sempre, come in questi anni, ci sia lo spirito suo in quest'Opera, si moltiplichino le vocazioni e non ci vengano a mancare, per la nostra ingratitudine, quelle anime generose che sono necessarie per le opere di Dio.