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LA CONSACRAZIONE RELIGIOSA È VITA DI AMORE TOTALE PER

MI296 [20-02-1970]

20 febbraio 1970

Don Aldo, vicario generale della Congregazione e direttore dell’Istituto San Gaetano, si trovava all’epoca a Resende in Brasile per un corso lungo di preparazione al diaconato permanente animato da don Giuseppe Rodighiero. Il 21 febbraio si celebrava il suo 54° compleanno.

Don Girolamo Venco era all’epoca l’animatore dei giovani del corso liceale e il responsabile della legatoria.

Per don Ottorino l’Eucaristia era il centro di tutto, e per questo qui manifesta la sua difficoltà per dover dettare la meditazione senza aver potuto celebrare prima la Santa Messa.

Il riferimento è alle Note di spiritualità religiosa preparate da don Matteo Pinton. La citazione, riportata in corsivo, è presa dalla pag. 189 di Scritti ispirati da don Ottorino.

MI296,1 [20-02-1970]

1. Questa mattina portate pazienza. Dovreste essere voi a dettare la meditazione perché io non ho ancora celebrato la Messa: la celebrerò questa sera, come delegato di don Aldo, all'Istituto. Don Aldo domani compirà gli anni, ma siccome è in America e perciò non potrà celebrare all'Istituto, e inoltre domani i ragazzi andranno in famiglia, allora si anticipa. Insomma celebrerò io la festa, per procura. Di conseguenza, avendo ancora da celebrare la Messa - capisci, caro don Girolamo ? - potrò dire qualcosa, ma certamente dirò qualcosina di meno del solito poiché non ho ancora ricevuto l'Eucaristia. Portate pazienza!
Il tema che dobbiamo toccare stamattina è piuttosto scottante, ma lo tratteremo ugualmente. Le parole da leggere sono molto poche.

AUTOBIOGRAFIA

CONGREGAZIONE storia

COMUNITÀ

conduzione comunitaria

EUCARISTIA S.Messa

MI296,2 [20-02-1970]

2. «Un contatto vivo, costante, con i Libri santi e di aiuto spirituale, e la cura di conversazioni elevanti con i confratelli sul come amare di più Dio, sul come seguirlo più generosamente, sul come farlo amare da tutti».
Queste parole hanno un significato molto impegnativo. Questa notte, ad un certo momento, mi sono alzato e mi sono seduto sulla sedia a meditare: erano le tre e mezzo. Vi assicuro che poi ho fatto fatica ritornare a letto, e ci son riuscito solo dopo parecchio tempo. La sostanza del passo letto dovrebbe essere questa per noi apostoli: noi dovremmo essere un po' ubriacati dal desiderio di leggere i libri santi, di amare di più il Signore, di seguirlo più generosamente e di farlo amare di più da tutti gli uomini. La domanda che mi sono fatta è la seguente: amo io sufficientemente il Signore? Sono preoccupato di farlo amare? Sono riuscito a portare nella nostra Famiglia questa carica di amore di Dio che spinge prima di tutto ad amare il Signore e a farlo amare? La dominante dei nostri religiosi, della nostra Comunità religiosa, dovrebbe essere, insomma, proprio questa: amare e fare amare il Signore. Tutto il resto è secondario, è collaterale, è mezzo e non fine. Considerando un po' certe persone, certi apostoli, considerando il mondo d'oggi, vi dico la verità: abbiamo ancora tanta strada da fare, io ho ancora tanta strada da fare, e dobbiamo farla insieme questa strada.

APOSTOLO F.A.

CONSACRAZIONE generosità

DIO amore a Dio

CONVERSIONE esame di coscienza

CONGREGAZIONE spiritualità

Il testo registrato si interrompe improvvisamente, per cui purtroppo la meditazione resta solamente iniziata e appena abbozzata.

MI296,3 [20-02-1970]

3. Consideravo, per esempio, Santa Teresa del Bambin Gesù. Pensavo a questa creatura che è chiusa in convento e vorrebbe essere tutto; incontratasi con il Signore, capisce l'amore che lui le porta e desidera donarsi a lui, fare qualcosa per lui. E allora voi scoprite che alla fine vorrebbe essere un predicatore per andare nelle cattedrali del mondo a parlare del Signore, vorrebbe essere un missionario per andare in ogni luogo a predicare e a far conoscere il Signore agli infedeli e ad annunciarlo loro, vorrebbe essere un sacerdote per andare in cerca dei peccatori e inginocchiarsi dinanzi a loro e dire: “Tornate alla casa del Padre!”, cioè richiamarli come il figliuol prodigo alla casa del Padre, vorrebbe essere accanto al letto dei moribondi, assistere gli ammalati, i poveri... Insomma vorrebbe essere tutto, essere tutto.
Mi pare che una vocazione sacerdotale, diaconale, religiosa, dovrebbe essere come quella di Santa Teresina del Bambin Gesù. È la vocazione di uno che ama il Signore e vorrebbe essere tutto, di un figlio che ama la mamma e vorrebbe fare tutto per lei, tutte le fatiche che dovrebbe fare la mamma vorrebbe farle lui. Ora, poiché Dio vuole salvi tutti gli uomini, un'anima che ama il Signore vorrebbe fare qualsiasi cosa per portare gli uomini a lui.

ESEMPI di santi

DIO amore di...

DIO cuore di...

DIO bontà

di...

APOSTOLO F.A.

PASTORALE peccatori

APOSTOLO vocazione

APOSTOLO missione

APOSTOLO salvezza delle anime

DIO amore a Dio