1.... così talmente fondamentali nella nostra vita religiosa, e se riusciamo a un dato momento a captarli, farli nostri, a un dato momento la nostra vita prende un colore per cui è impossibile domani che perdiamo quota.Raffiguratevi voi un apparecchio a reazione che venga guidato a 500 metri di altezza; voi capite che fa tremare tutto e tutti e nello stesso tempo... uno di quei grossi là che abbiamo visto partire, i DC8, e nello stesso tempo sarebbe una situazione pericolosissima, no? Un piccolo vuoto d'aria, eccetera. A un dato momento, come quegli aeroplani de carta che se butta su, e a un dato momento, paff! Mai fatto voialtri ste robe? Li buttè, con la speranza che i dura per aria e invesse i pianta el naso per terra... Voialtri quel naso ghe lo indrissè un pochettin, ma sa, el naso dell'apparecchio non se indrissa mia tanto facilmente così. E tanto meno il naso dell'apostolo!E io insisto, guardate figlioli, opportune e inopportune: o noi abbracciamo la vita religiosa integralmente proprio così come il Signore ce la presenta, o guardate che siamo proprio come quell'apparecchio di carta che buttiamo per aria e che dopo un pochino va a sbattere il naso per terra e si schiaccia. Guardate che il contatto che spesso noi abbiamo con sacerdoti dà proprio la controprova.
MO110,2[23-11-1966]
2.Anche ieri sera siamo andati in un certo posto e ci ha fatto proprio compassione un pochino la situazione di alcuni sacerdoti che, poveretti, dinanzi al Signore saranno molto più santi di noi, perché sa... il Signore domanda conto in base alle grazie che abbiamo ricevuto, no? Uno dei sacerdoti che è preoccupato de andare a saladi in giro per i paesi vicini di qua e di là, a saladi... "Sa, ma qua, ma là...". Un trecento all'anno el ghin tira su saladi. Lu el va a confessare in un paese, va a confessare, e dopo va per fameje. Go dito: "Ma attento, non te ve fare el prete". "Sì, sì, vado così, vado là... El me regala un salado, un coessin, eccetera, un sacchetto de formento...". El andava a confessare in un posto e dir Messa, el xe in un paesetto piccolo, e alla domenica el andava a dire un'altra Messa in un altro paese che è sotto il Veronese; alla fine hanno mandato un cappellano lì quest'anno e allora il parroco ha ringraziato pubblicamente questo che andava là, no?, ed era anche lui presente; ringraziava tanto per quel che aveva fatto, così e così e... e dice: "Per quel che ha fatto, qualche cosa ho dato io e il resto se l'è preso lui", ha detto... pubblicamente in chiesa, "e il resto se l'è preso lui". Andava in giro per le case e dappertutto, no?Ora vedete che qua.... il ragionamento... ma, figlioli, figlioli, ve lo dico perché so di non criticarlo, non dir male... Se mi fossi trovato io in un paese con 300 anime? Il primo giorno è logico che avrei cominciato a parlare di Dio; secondo giorno avrei cominciato a parlare, sì, della casa di Dio; il terzo giorno della mia casa, il quarto giorno della stalla... A un dato momento comincia a parlare coi discorsi dell'ambiente, no?Vedere 'sto prete, là: "Ciò, bestia" contro quell'altro... E dopo 'na s-cianta: "Ciò, xele parole da dire, bestia?". "Eh... el xe el manco questo qua... Par ste robe qua, par ste robe qua!". Ve lo digo tanto, se pole dirlo, don Luigi, chiaro chiaro, ah? tanto che vi rendiate conto; non è per scandalizzarvi, è perché vi rendiate conto dove si può andare. Così, pur restando buoni! El dixe uno, un parroco, verso che l'altro: "Cossa vuto, al giorno de ancò non vien più confessarse nessun in paese da noialtri, non vien più confessarse nessun. Cossa vuto, mi me toca spendere 5.000 franchi al mese per quel mascio lì che el vegna a confessare...".Tanto che vi rendiate conto che non si poteva ragionare più in su de cussì, insomma... A ghemo tentà de mettere sotto i cricchi e alzare. Ma co te disevi de alzare una s-cianta, i gera in tre: te alzavi uno, quegli altri cominciava a ciacolare tra de lori. Se alzava una roda e se sbassava quell'altra. Te sentivi: i parlava, e i parlava sullo stesso tono. Allora te provavi alzare de qua e se sbassava quell'altra, capìo? Ecco quala che gera la storia.E guardate, guardate, vi dico questo perché facilmente verrete a sentire i nomi...
MO110,3[23-11-1966]
3.Meglio che non stiate neanche cercarlo; ma vi dico questo perché, presi uno per uno, presi tutti, non sono mica cattivi. Non sono quei preti di cui parlano là in America e che i ga perso la testa: sono preti cristiani. Ci siamo capiti? Non sono preti che hanno perso la testa con le donne, preti che sono fuori di strada. Sono andati un po' giù di tono, così, con 200-300 anime solo, vissuti là da soli... dai oggi dai domani, dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, vivono sempre in mezzo a gente...Scusate, guardate per esempio adesso in cortile: "Oh... Eh... Diavolo can!" o altra roba. Perché? Uno ha cominciato a dire "Diavolo can! Diavolo can!". A un dato momento il "Diavolo can" ha fatto... si è preso un'abitudine.Uno va in un certo posto dove dicono: "Ci elo ci!", e a un dato momento dixe anca lu: "Ci elo ci... ci elo ci". Eh, cosa volete fare?Perciò dico, ecco queste povere creature, dico povere creature, mandate in questi ambienti, dove si son trovati soli, si son trovati soli in mezzo alla buona gente dei nostri paesi, ma dove sa... loro col compito di tirar su la gente; e invesse de tirar su la gente, la gente ha tirato giù loro. Cosa volete fare! Invece che loro far cantare da angeli gli altri, gli altri hanno fatto cantare questi da uomini. Così, e allora... le loro occupazioni: dir Messa, eccetera eccetera, e magari ieri sera alle 10, le 9 e mezza, ancora da incominciare el breviario: tanto da fare tutto el giorno... ancora da cominciare el breviario!Ora, figlioli, vedete che grazia che abbiamo noi di vivere in comunità? Cosa vuol dire per noi vivere insieme, poter vivere insieme, essere in 3-4 e sostenersi l'un l'altro, aver la possibilità di parlare delle cose nostre! Guardate l'importanza; è importantissimo sapete che nelle comunità nostre si parli spesso delle cose nostre. Che non capiti come in quella data parrocchia dove che il povero cappellano ha cominciato a parlare un pochino delle cose di Chiesa e il parroco: "Ben, ben, basta, tasi adesso de ste robe qua. Lassa stare adesso. Parlemo de altri mestieri; vuto parlar adesso di quelle robe là". Capito? Che non capiti questo.
MO110,4[23-11-1966]
4.Le nostre comunità, ricordatevelo, se si tratta di parlare di debiti e affari è un conto, ma parlare di Dio e delle cose di Dio non è una cosa, una delle cose, è la "cosa" che vi deve interessare. E perciò mai, in nessun momento della giornata, siamo dispensati a pensare e a parlare di quelle cose lì; la nostra preoccupazione... per noi deve essere un sollievo parlare di Dio, per noi deve essere un sollievo ragionare delle cose di Dio e delle anime; perciò anche quando siete lì in conversazione in tre o quattro nelle varie comunità parlare dell'apostolato.No che un domani, Toni Zordan... "Ben, ben, basta Piero, va là, fa' un piassere adesso, parlemo de altri mestieri. Cosa vuto parlare de anime che te ve a confessare... parlemo de altri mestieri. Dunque, sentiamo un po': in Italia quali compagnie di sport che ci sono adesso, quali squadre, eccetera eccetera... Chi è l'allenatore, vero, della Vicenza, eccetera eccetera, o della Lanerossi o del...?".Figlioli miei, adesso no per... Prendo Antonio perché voi sapete chiaramente che lui parla sempre delle cose di Dio. Ma vi dico, figlioli miei, state attenti, state attenti. Perché tutti abbiamo bisogno di ricaricarci per non perdere quota. E guardate che andar su xe fadiga e perder quota xe facile. Giusto no? Perché per andar su ci vuole una forza, e per andar xo basta cessare di alimentare i motori. Sara el rubinetto del Kerosene e caro te ve xo, gnente da fare, te ve xo.Ora, alimentate, figlioli, la vostra vita interiore, alimentatela, ma di pane duro, di pane buono, di pane sano... E il famoso, ecco qua allora "Conosco uno solo, Cristo, et hunc crucifixum" di cui vi ho parlato tante volte: conoscenza di Cristo, unione con Cristo, parlare di Lui, vivere per Lui e solo per Lui. Ed ecco allora bisogna, per arrivare a questo, che voi capiate le cose che abbiamo trattato in questi ultimi tempi, cioè: la vita di sofferenza, la vita di croce...E terminiamo, mi pare... non abbiamo mica terminato questa paginetta... Abbiamo letto? Penso de no, comunque caso mai la rivediamo. Guardate, se voi capite... questa paginetta qua e la vivete, voi avete messo al sicuro in cassaforte tutto quanto, voi stessi. Perché? Perché quando che uno ha accettato con amore di soffrire per amore del Signore, basta, non si ribella più dinanzi alle croci.Perché, scusate, dicevo ieri sera a quei benedetti preti: "Ma sentì, - go dito - anime de Dio. Le vostre conversazioni, critiche, brontolamenti, sigare, qua, a destra e a sinistra, ma sentì, sentì... El vescovo ve lassa fare i preti fin ca volì - go dito -; sì in una parrocchia, vienlo a seccarve se fe i preti, se ve a confessare...?". "Ah! - i ga dito – Confessare?", e allora xe sta lì che xe vegnù fora el 'mascio', vero, in quel momento lì l'è vegnù fora! Va ben? A un dato momento go dito: “Sentì, e invece el 99% delle conversazioni, xe soltanto che critiche, brontolamenti, eccetera eccetera". Mi non ghe le mando miga a dire, le cose ghe le digo. Non ve pare?
MO110,5[23-11-1966]
5.Ecco fioi, se noi siamo abituati a soffrire per amore del Signore, anche se ci capita qualche cosa...Supponiamo adesso là, don Piero, adesso te ve al Chaco e magari capita che vai dal vescovo e el vescovo: "Ben sì, va là, sempre con esigenze voialtri vegnù fora dall'Italia... Va ben, sì, si vegnù a fare i missionari...", e magari el te butta una frase così, ipotesi. Invece che farla oggetto, farla oggetto, di discussione, eccetera, qua e là, va’ in chiesa dinanzi al Signore: "Signore, ti offro questo per la salvezza delle anime". Dirà in casa: "Dionigi, varda, son andà dal vescovo e me xe capità così e così... Cosa vuto fare; forse, magari, forse poveretto el sta poco ben o qualcosa del genere. Ma però stemo attenti un pochin, che delle volte non ghe ghemo dà motivo anca noialtri per dire questo al vescovo. Perché, forse, sì...". E allora salta fora Zordan, e dise: "Sì, varda Piero, xe vero. Varda, perché forse ghemo domandà un pochettin massa. Sì, sa, el ne gaveva xa dà un frigorifero e ghinemo vossu un altro; gavivimo una macchina e ghinemo vossuda un'altra...". Ecco là, da buoni fratelli, così! Non di colpo: bom! bom! bom! bommm! E se anche, e come conclusione, bisogna dire: "Sì, el vescovo forse esagera. Beh! Pazienza, offrimo al Signore per le anime; va là, va là...". "Adesso, seto cossa che fasso? - dise Zordan - Vado a portarghe l'inginocchiatoio che go fatto là ultimo, ghelo porto stasera; te vedarè che ghe la fasso passare mi al vescovo, va là".Questa è carità! Giusto, no? Offrire al Signore! Capita qualcosa? Offrire al Signore! Va ben! Cercare di interpretare bene, esaminare noi stessi e se poi infine, dopo visto, eccetera, ci sembra che la colpa sia degli altri, e va bene e va bene, soffochiamo con la carità, non con giudizi con critiche. No! No! Soffochiamo con la carità! Questo è il modo per conservare noi stessi e conservare le nostre comunità, per volare in alto e non precipitare nel fango, figlioli.Ecco qui il nostro caro Voillaume dice:"Questo desiderio è inseparabile... è un elemento di questo amore nato ai piedi della croce e non possiamo veramente amare di un amore autentico senza desiderare di partecipare al disprezzo di cui fu abbeverato Colui che amiamo".Io dico a Fabris: "Fabris, ghe vuto ben al Signore?". "Sì!". "Tanto o poco?". "Tanto!". "Gavarissito caro soffrire per amore del Signore?". Se invesse el dise: "Sa, don Ottorino, se vardasse, mi scapparia via dalla croce; ma se el Signore me manda la croce, senta, siccome che ga sofferto tanto el Signore par mi, poaretto, xe giusto che soffrimo anca noialtri". Ecco questo è amore!"Ciò non è possibile". Dunque: "Ma questo desiderio deve essere proporzionato all'amore e deve scaturire da esso".
MO110,6[23-11-1966]
6.Guardate, ieri sera siamo andati a ringraziare i genitori di Giorgio per la lettera che ci hanno scritto: "Semo vegnù a ringraziare della lettera che gavì scritto". E xe vegnù fora un'altra sentenza, che la xe sta un altro capolavoro come la lettera stessa. El papà vien dentro... con una giacchetta proprio da lavoro... perciò... sfilacciata un pochino... E ho detto: "Senta, semo vegnù ringraziare per la lettera che el ne ga mandà... una lettera veramente....". "Ah, el ga dito, cosa vorlo? Ah, quel che xe vegnù fora dal cuore... quello che xe vegnù fora dal cuore... come xe vegnù fora dal cuore".Ah, figlioli miei, vedete quello che voi dite domani alle anime, proprio deve venir fuori dal cuore così. "Cosa ch'el me ga dito quel Mario, quel don Mario. Ah, che anima santa!". "Cossa goi dito? Go dito così, quelo che xe vegnù fora dal cuore".Vi auguro, figlioli, che tutto quello che dite alle anime lo caviate dal cuore e non lo caviate dal sachetelo! Le anime vogliono sangue zampillante dal vostro cuore e non sangue coagulato che portate, raccolto da qualche libro o da una parte o dall'altra; sangue che scaturisce vivo dal cuore, così. Importa niente: con una giacchetta vecia, rotta sbregà, ma così ricevuto dal Cristo, che esce dal cuore; e non uscirà sangue dal cuore se il nostro cuore non è partito dalla croce, se il nostro cuore non è trafitto dalla croce, se non amate la croce, se non baciate la croce, se non gioite quando avete la croce, la sofferenza; se non entrate in questo "admirabile commercium" di amore e di sofferenza, il vostro cuore non è ferito e allora non uscirà sangue, verrà fuori... Voi distribuirete, distribuirete, ma quei panini là mezzi ammuffiti, no, con tochi de mortadella dentro... pan vecio, roba raccolta di qua e di là. No! No! Un forno che si apre col pane profumato, no? Cosa ve pare? Quella xe una roba. Con qualche sestelo de fighi de fianco."Sì, per amore del Cristo schernito noi (si tratta di capire questa parola qua, Cristo schernito, per amore del Cristo schernito), noi dobbiamo almeno essere pronti ad accettare quelle piccole umiliazioni e quel continuo disprezzo di cui gli uomini ci gratificano nel corso delle nostre giornate".È il regalo che ne fa gli uomini durante il corso della giornata. Ve ricordè San Vincenzo de Paoli a quella suora: "Me raccomando, eh, che... fate perdonare la carità che te ghe fe", no?, fate perdonare!
MO110,7[23-11-1966]
7.E mi diceva il nunzio apostolico lunedì scorso, che quel famoso ingegnere architetto che è là e sa, purtroppo, non ghe perdona, non ghe perdona al dottor Marzotto di averlo aiutà quando che l'è partìo dall'Italia... Un artista! Ghe ga toccà scappar via, lu lo ga accolto là, lo ga sostegnù, lo ga lancià, e adesso, sa, el cerca de star più distante ch'el pole, adesso che el se ga fatto strada, e non el ghe perdona che l'altro lo gapia aiutà quando che el jera nella miseria.Perciò ricordeve, fioli: voi raccoglierete una povera serpe dal ghiaccio, la riscalderete qui dentro, e questa serpe vi farà morire. Eh, questa xe la storia, fioli! "Se ho parlato male, dimmelo; se ho parlato bene perché mi percuoti?". Eh, cari fioli, bisogna che vi rassegniate. Andrete in una parrocchia, lavorerete e quelli che vi faranno soffrire e patire di più saranno i beneficati, i più beneficati.Antonio, tu non hai fatto tempo là in Bassa Italia di godere questi frutti, forse qualcosina. Ma ricordati che i tuoi Confratelli che sono laggiù lo proveranno, verrà l'ora che lo proveranno: in cui il nostro caro don Marcello, il nostro caro Creazza e compagni son là che lavorano e un bel giorno verranno piangendo e diranno: "Guarda, proprio quello, proprio quello! Oh, proprio quella! L'abbiamo tirata su dal fango quella disgraziata, l'abbiamo aiutata, eccetera". Supponi domani che fosse la mamma de Tonino. Cosa gavio fatto per la mamma de Tonino, dimmi la verità? La ghi tirà fora da tutto, no? Beh, e magari domani la mamma de Tonino va a dire male contro don Marcello, disendo che don Marcello se ga innamorà de una tosa. Che arrivi a questo: "Mi, li go visti mi, che vivo là in casa, so mi, go visto mi...". E non ghe xe altro de peso che seminare, no, quelle robe lì, no. E domani don Marcello vien a savere che tutta Crotone dixe che lu l'è innamorà de una tosa. E la voce xe certa perché la xe vegnù fora proprio dalla donna che xe lì in casa, che la ga visto, che la sa, che la sa tutto quanto. Perché? Perché magari domani supponi che questa donna è in casa e vi accorgeste che porta via qualche cosa, gli fate l'osservazione... e allora si vendica così. Tirata su dal niente, mantenuta lei, mantenuta la famiglia, sorretta da tutti, salvà la situazione... domani gli fai una piccola osservazione, doverosa, che devi fare, lei si vendica in un modo così tragico, in una forma così... E tu devi sopportare e devi domani... viene quella creatura a domandare la carità ancora dire: "Ti perdono, non farlo più, prendi... questa è la carità". Capite cosa costa l'eroismo? Vegnaria la voia de ciaparla in macchina, no, andare a Capo Colonna, metter la macchina in quarta e sss... buttarla in fondo là... La natura umana vorria cussì... Darghe un'assoluzione prima, e dopo parti e va. Va' a finire fin de là del mare almanco, no? La natura umana diria cussì. Ma, caro mio, el cristianesimo non el dixe sta roba qua!
MO110,8[23-11-1966]
8.E guardate che... prendete voi, avvicinate un centinaio di preti e provate su un centinaio di preti ad esaminare un po' profondamente la vita di questo centinaio di preti, e voi troverete che per lo meno il 50% dei preti son cascati dentro in cose di questo genere qua. Dio ha permesso questo... Figlioli miei, "estote parati", Cristo è morto crocifisso, gli Apostoli, guardate, non uno su dodici - lasciamo stare Giuda perché è stato sostituito, no - ma 11 e l'altro l'è andà dentro sulla pignatta dell'olio, el gera tanto caldo dell'amore de Dio che l'olio se ga smorzà e...Ieri sono andato a trovare la superiora di Santorso, quella vecchia che è stata... quanti anni è stata in India? In India a far la missionaria, sono andato da quella superiora lì... È là, ed è un "admirabile commercium" di carità... è una cosa commovente. L'han messa superiora lì, suora Raffaele era vice-superiora; quando fosse stata un'altra vicesuperiora, che è più di 40 anni che si trova a Santorso suor Raffaele, avrebbe detto alla superiora: "Fe un piassere, la xe veciota, mandèla via. Non se pol miga qua...". E lei si trascinava dietro la vecchia superiora, mezza sorda, no?, e lei faceva da vicesuperiora, ma faceva da sorella e da figlia verso questa superiora, no? Con una venerazione, perché è una santa!Adesso ghe xe la superiora vecia che spetta l'Olio Santo... I gaveva da darghelo ieri: "No, aspetta un paio de giorni, perché xe l'anniversario della santa fondatrice... della fondatrice e il Signore credo che me lascia ancora qualche giorno in terra", ha detto. Lo ga domandà ela l'Olio Santo: “... forse qualche giorno resto ancora qua". E la gera là sentà sul letto, poaretta, con le gambe xo...E l'altra superiora nuova ha un tumore, una robetta così insomma... suor Raffaele. Hanno fatto l'operazione l'anno scorso... Lei è andata a farsi visitare in questi giorni qua, e un'altra suora ha detto: "Il risultato purtroppo è tremendo!". Lei non lo sa, ma è tremendo. Io ho approfittato, sa, come sempre accaparratore... Ho detto a suor Raffaele, mentre non c'era l'altra suora: "Suora, mi non so quando che la more ela e quando ca mora mi. Comunque, se la va ela prima de mi, in Paradiso, la staga tenta: ela xe amica de me mama, perché me mama xe sta ospite là un po' di tempo; mettive d'accordo tra voialtre donne... adesso ghe xe anca Giorgio là, e mandeme assistenti, perché noialtri in America ghemo bisogno di vocazioni, specialmente di assistenti. La fassa un piassere, non la fassa scherzi! Se capìmo noialtri, no? He, se sentisse le suore che femo sti ragionamenti qua, le me para fora...". Ghe go raccomandà vivamente insomma le vocazioni. Beh... un tumoretto là indosso, che la sa che la ga i giorni contà e la xe lì che la se trascina!
MO110,9[23-11-1966]
9.Andiamo a trovare l'altra superiora, di sopra. E la suora che mi ha condotto di sopra è andata su a vedere e ha detto: "Suono il campanello se è pronta". Suona el campanello... Semo partii e andà su. E sta suor Raffaele che vuole venir su anche lei. E allora la suora da de sora: "No, la fassa de manco, superiora, la xe za stufa". "Eh... non le xe mia robe de tutti i giorni... A le go fatte tante volte ste scale qua". Pian panelo la xe vegnù su anca ela, pian pian. Ahh, che bellezza, no! E là semo andà fin nella stanza della suora ammalata. Sta suora ammalata, che parla forte e che non sente niente... bisogna sigare parché la xe proprio 'na campana. E la dixe: "Ecco, son qua drio fare la volontà del Signore, e el prega el Signore - la ga dito - che possa morire d'amore di Dio, che possa proprio morire proprio consumata dall'amore di Dio". Filippi, gala dito così o no? E la ga insistìo: "Mi desidero solo morire consumata dall'amore di Dio".Questa xe... Ah! Figlioli cari, una povera suora là che forse co la more non i farà mia i funerai che i ga fatto con Giorgio qua, e magari passerà quasi inosservata, lì una sciantina, così nella cappellina, eccetera. "Consumata d'amore di Dio", e lo ha ripetuto due-tre volte che desiderava morire "consumata d'amore di Dio".Figlioli miei, ricordatevi, non è poesia, è realtà questa! Il Signore ci ha radunati qui perché anche noi dobbiamo morire "consumati d'amore di Dio". E Dio ci consuma nella crocifissione, nella umiliazione, nell'annientamento del nostro io. È così che trionfa la grazia!Mi guardi, Raffaele. Il cristianesimo non lo go mia inventà mi, caro. Bisogna dire la verità...
MO110,10[23-11-1966]
10."La fede deve farci trovare in essa (croce, vero) una gioia elevata, purissima, la gioia perfetta, la gioia di gustare il duro mistero della passione".Dobbiamo arrivare, spiritualmente, a gustare la gioia della sofferenza; non... la sofferenza per il corpo non diventerà mai gioiosa, una umiliazione non sarà mai gioiosa umanamente parlando, ma in fondo, vero, anche quando che te magni un pevaron che beca... "Che bon che l'è", te dixi. Eppure el beca. "Senti che bon.". Sa, ti che te te ne intendi... A Crotone, no, ghe xe quei pevaroncini là: "Che boni.". Non te senti che i beca? Sì, ma i xe una bontà. I ga scoperto quella bontà. Dobbiamo anche noi scoprire la bontà di ciò che beca. Perciò eccola qui la gioia perfetta, la gioia di gustare il duro mistero della passione, di andare davanti al tabernacolo insanguinati. Dopo la morte di Giorgio, dopo... là con sto benedetto fiolo, e Momi che gerà là te vedo e non te vedo - adesso comincia avviarse un pochettin - andare davanti al Signore: "Signore, sia fatta la tua volontà! Signore Gesù, per le anime! Vuto ancora de più? Sofferenze de più? Sia fatta...". Te piansi... Eh, no! Logico, la natura pesa, no? Ma dire: "Sì, Signore...".Un don Matteo domani calunniato, offeso... davanti al tabernacolo: "Signore, Signore, per le anime, per le anime, per amore tuo, Signore!"... La natura te vien cussì... però dire: "Sì, Signore".".... di partecipare veramente alla fatica più nobile, più grandiosa che ci sia stata, al lavoro per eccellenza di Gesù".Quale è stato il mestiere per eccellenza di Gesù? Patire. Il lavoro per eccellenza di Gesù che ha fatto venendo in terra è stato patire per salvare.“... quello del riscatto dell'uomo. Nella passione redentrice di Gesù, non dimentichiamolo, vi fu tanto di abiezione e di disprezzo quanto di sofferenza e di effusione di sangue".
MO110,11[23-11-1966]
11.Perciò, patirete il caldo, patirete le zanzare che verranno a disturbarvi di notte, patirete, patirete: no, la fame, no; sì, magari la fame xe massa dura perché i copa el vedelo e i lo porta de colpo e bisogna che lo magnè duro magari, no? Perché non ghi tempo cusinarlo. Mezzo cruo, esageremo... Quante volte capiterà, vero Piero, alla sera là... “El xe cotto”, dise Zordan. "Cossa vuto dire ch'el xe cotto, che ghe xe ancora el sangue.". "Eh, ma el fa ben, el fa sangue!". E allora rimpiangerete le cipolle d'Egitto, vero...Soffrire sta roba qua, ma nello stesso tempo soffrire qualcossa di più per quanto che colpisce Dio, Dio... Soffrire, per uno che ama veramente il Signore, un'anima che muore in peccato mortale, che non vuol saperne dei sacramenti; o che si arriva troppo tardi; uno che muore bestemmiando. Ah, figlioli, ci sono... credo per uno che ama veramente il Signore è una delle sofferenze più grandi, no? Chiamano di notte da un ammalato, per esempio, e corre là, corre da questo ammalato e... è già morto e sai che è uno che malediceva Dio fino alla sera prima. Vi auguro... solo in quel caso che non arriviate tardi per pigrizia e che non possiate dire: "Varda, gaveva in mente ieri de andare; pensavo de avvicinare quell'uomo". Zordan dirà: "Sì, xe tanto tempo, gavea caro avvicinarlo, ma ghe xe sempre e una volta per una roba e una volta per l'altra", e magari e magari vero si era persa l'ispirazione della grazia per zugare una partia de carte... Uh! Guai, guai, guai!Portate pazienza, ho finito!”Non dimentichiamo (e ho terminato) che voler essere per principio troppo umanamente ragionevoli in materia di amore di Dio può spesso condurre a limitare in noi l'azione infinitamente sottile e delicata dei doni dello Spirito d'Amore".
MO110,12[23-11-1966]
12.Guardate che c'è una logica in Dio che non è la logica umana. Quando noi diciamo, ormai per abitudine, che le opere di Dio devono essere segnate col sangue, capite che non xe mia una logica umana, no? Cosa c'entra il sangue con le opere del Signore? Umanamente parlando, cosa c'entra con una bella stagion, vero, che mora uno? Ecco, guardè che c'è un'altra logica, lo Spirito Santo ha un'altra logica, in Paradiso. Sa, i cinesi ragiona, gira, gira, gira... E lo Spirito Santo ragiona così, cosa volìo fare... Bisogna che entriamo nella logica di Dio."Restiamo perciò sotto il loro influsso (l'influsso dei doni dello Spirito Santo) umili, docili, attenti e generosi".Guardate che la maggioranza delle volte voi dovrete dire: "Non capisco par cossa che la sia cussì, comunque se questa è la volontà di Dio, sia fatta e benedetta la volontà del Signore.". Ma non pretendete di capire il perché. Gli stessi Apostoli hanno capito tante cose più tardi e tante cose le hanno capite in Paradiso. La stessa nostra buona mamma, la Madonna, "conferens omnia in corde suo". Eccola là. Quando che a dodici anni Gesù Bambino, là..."Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". Non i ga capìo niente, e "conservava tutto nel cuore".Guardate che anche voi dovrete prendere le pacche che ga ciapà la Madonna, portarvele in cuore e capirete. Direte come dicevano le nostre buone mamme: "Cossa vorla. - diseva me pora mamma tante volte - Tante robe non se capisse, ma penso che xe el Signore che le manda, e perciò le capiremo in Paradiso". Quante volte go sentìo me mamma dire ste parole qua. "Tante cose serto non se capisse mia perché, sa, tante volte capita ste robe cussì, ma penso che xe il Signore che le manda e che le capiremo in Paradiso". Perciò, qualunque cosa vi capiti, figlioli, nella vita apostolica, e cominciate fin da adesso, concludì sempre così: "Queste cose io non le capisco, però le capiremo in Paradiso".24 novembre 1966