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LA FEDE DI MARIA DAVANTI AL MISTERO DEL PRESEPIO

MI124[25-12-1966]

Omelia della santa Messa del mattino di Natale ai giovani della Casa dell’Immacolata. Don Ottorino commenta la fede di Maria davanti al mistero di Betlemme sottolineando l’importanza, per l’apostolo, della fede e della croce. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 7’. 1. Il presepio è un invito a contemplare la fede di Maria

Giovanni 1,14.

Luca 2,15-20.

MI124,1[25-12-1966]

1.La Vergine santa prende in mano questo bambino: lei sa che è Dio, sa che è figlio suo e sa che è Dio; ma dov’è lo splendore della divinità, dov’è la potenza della divinità? Figlioli miei, è stato chiesto alla Vergine santa qualche cosa di grande, un atto di fede veramente grande: adorare il proprio figlio, adorare la creatura che lei stessa per tanti mesi ha portato nel seno, adorare, si potrebbe dire, lo stesso suo sangue, proprio il suo, la stessa propria carne, perché “et Verbum caro factum est”.
Noi veneriamo la Madonna coronata di luce, veneriamo la Madonna regina del cielo, ma il presepio ci invita a considerare la fede della Madonna, ci invita a considerare le sofferenze della Madonna. Nel Vangelo che abbiamo letto poc’anzi vediamo apparire la Madonna: la Madonna vede arrivare i pastori che vengono esultanti e che raccontano l’apparizione dell’angelo, il coro degli angeli... e la Madonna sente queste parole, però nella capanna di Betlemme non c’è la stella, non c’è la luce che mettiamo noi nei presepi; c’è lo squallore di una stalla. E la Madonna conserva queste voci nel suo cuore e nell’intimo suo dice il suo “fiat”, dice il suo credo: “Credo che questo mio figlio è mio e non è mio, è mia creatura e mio creatore, è il mio signore!”. Figlioli, guardate che cosa Dio ha chiesto alla corredentrice del genere umano! La Vergine santa è la madre della Chiesa, è la regina degli Apostoli, è la corredentrice del genere umano, ma Dio ha chiesto a lei due grandi cose: fede e sacrificio. 2. Il Signore chiede ai suoi apostoli fede e sacrificio

MARIA fede di ...

GESÙ

incarnazione

MARIA addolorata

MARIA corredentrice

MARIA madre della Chiesa

Cfr. Omelia della notte di Natale.

MI124,2[25-12-1966]

2.Fede e sacrificio è quello che Dio domanda ai suoi uomini, quello che domanda a coloro che si sono associati a Lui per salvare l’umanità. Abbiamo dato uno sguardo a questa povera umanità che con le braccia alzate va domandando aiuto, chiede soccorso, ma, ricordatevi che gli uomini che la potranno aiutare devono portare questa sigla: fede e sacrificio, sacrificio e fede.
Bisogna credere, bisogna credere! La Vergine ha in mano un bambino e lo adora; noi abbiamo in mano un pezzo di pane - apparentemente, perché gli accidenti esterni sono del pane - e lo dobbiamo adorare: è il nostro Dio, quel Dio al quale siamo stati innestati nel giorno del Battesimo. Dobbiamo credere al nostro Battesimo, credere alla nostra consacrazione a Dio, credere al nostro diaconato e al nostro sacerdozio, credere alla nostra missione; sentire che siamo inseriti nel divino, che siamo portatori del divino. Questo la Madonna credeva, questo la Madonna conservava nell’intimo suo. Questo, figlioli, lo apprenderemo nella meditazione; nella preghiera e nel silenzio sentiremo la voce potente di Dio, come la Vergine Maria nel silenzio della casa di Nazaret... Dio tratta i suoi uomini con la croce. Il veicolo che porta gli uomini di Dio al cielo è la croce, è la croce. È venuto Lui, povero bambino, è nato in una stalla ed è morto sopra la croce; è stato crocifisso da coloro che Lui ha amato. Ricordatevelo: è questa la storia degli apostoli. Anche noi siamo stati chiamati per essere crocifissi da coloro che beneficheremo. Voi andrete in giro per il mondo, voi darete da mangiare agli affamati, voi darete il lavoro a chi è senza lavoro, voi insegnerete il mestiere a qualche povero giovane che vive nei tuguri e, forse, questi beneficati un domani saranno coloro che vi trascineranno dinanzi ai tribunali dei comunisti, saranno coloro che vi accuseranno come sfruttatori del popolo, saranno coloro che alzeranno la mano per schiaffeggiarvi e, forse, per uccidervi. Ricordatevi: non meravigliatevi di questo! Lui, Lui, il santo ha seguito questa strada; Lei, la santa, anche Lei è passata per questa strada: è la strada degli eletti, è la strada degli uomini di Dio. Ricordatevi che è attraverso questa strada che noi siamo chiamati a salvare gli uomini. Sì, sì, siamo chiamati a battezzare, siamo chiamati ad amministrare i sacramenti, siamo chiamati a benedire, siamo chiamati ad assolvere, siamo chiamati a predicare, ma, ricordatevelo bene, siamo chiamati in modo particolarissimo a patire, a credere e a patire, a patire e a credere, per salvare i nostri fratelli. 3. Conclusione E allora, in questo giorno santo del Natale, per noi, per i nostri confratelli che sono in vacanza, per le migliaia di fratelli che spero presto arriveranno vorrei dire, proprio a riempire anche i buchi di questa Casa e devono venire, perché lo vogliamo, perché è Dio che lo vuole, per loro, per noi, preghiamo Maria e preghiamo Gesù che ci diano la forza di avere tanta fede e tanto amore alla croce, allo spargimento del sangue, perché solo così salveremo i nostri fratelli. 26 dicembre 1966

PENITENZA sacrificio

VIRTÙ

fede

DIO piano di salvezza

APOSTOLO salvezza delle anime

EUCARISTIA S.Messa

GRAZIA Battesimo

CONGREGAZIONE

CONGREGAZIONE missione

APOSTOLO profeta

MARIA fede di ...

CROCE

DIO

GESÙ

mistero pasquale

APOSTOLO missione

PASTORALE poveri

MONDO comunismo

GESÙ

redenzione

MARIA corredentrice

APOSTOLO uomo di Dio

PENITENZA

PASTORALE

MARIA devozione a ...

VOLONTÀ

di DIO

PREGHIERA