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LA MADONNA È MAMMA ATTENTA E PREMUROSA

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1.Ieri abbiamo ricordato un dodici di maggio lontano lontano: 1952. Allora abbiamo, si può dire, strappata alla Madonna una grazia, la grazia di un segno, un segno che ci è servito poi anche a comperare il terreno per la Casa dell'Immacolata. Noi vedremo sempre questo dodici maggio come un segno della nostra buona mamma; è un giorno che per noi ci indica la volontà del Signore. Il Signore che ha voluto che sorgesse la Casa dell'Immacolata.
Ed è bello per noi, il tredici maggio, che ricordiamo un altro grande avvenimento: l'apparizione della Madonna a Fatima; è bello fermarci un pochino dinanzi alla Madonna per ricordare un pochino qualche cosa. Guardate, la Casa dell'Immacolata ha avuto il suo inizio proprio qui, nel 1952; però, prima della Casa dell'Immacolata, c'era il Gruppo dell'Immacolata. Quando, nel 1941, quel povero prete che era il cappellano dell'Araceli ha incominciato nel sottopalco, ha avuto subito una brutta idea: quella di scegliere alcuni e fare il Gruppo dell'Immacolata. Soltanto che, se si sceglie tra i fiori è abbastanza facile, ma se si sceglie fra, so io, pissacan, - in chiesa non si può dire, vero, una parola così - capisci che in principio non puoi aver garofani, non puoi aver rose. In principio, cosa volete, i primi che avevo erano ragazzi che rubavano, che bestemmiavano. Fare il Gruppo dell'Immacolata lì! E infatti, uno dei primi del Gruppo dell'Immacolata, tra sette ragazzi ne ho preso due tre come Gruppo dell'Immacolata, uno l'ho trovato poi in galera, più tardi... Ha avuto un bell'inizio il Gruppo dell'Immacolata! Avete i fondatori dell'Immacolata che, insomma, fanno onore! Ma, però, andando avanti un pochino, un pochino andando avanti, dopo un paio d'anni, quando il gruppo dei giovani orfani è aumentato, anche il Gruppo dell'Immacolata è un po' più... un po' più scelto, un pochino. Nel ’43 si può dire che avevamo già un gruppetto scelto per l'Immacolata; infatti nel ’43 ricordiamo il nostro caro don Bruno. Nel ’45 questo piccolo gruppo viene anche trapiantato, in un pezzo di casa nuova, dove attualmente c'è il forno; cioè, il Gruppo dell'Immacolata ha anche una casa, un po' separata. Poi, crescendo gli orfani, non era più separato, erano addosso su per la casa, e si è sentito il bisogno di portare un po' fuori questo cavolo, perché trapiantato avesse da crescere di più.

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2.Ora, proprio questa sera, è venuto qui da me uno dei primi giovani, non dei primi sette, altrimenti... dei secondi giovani del Gruppo dell'Immacolata, un giovane che nel ’43 e nel ’44 faceva parte di questo Gruppo dell'Immacolata. È venuto qui da me; ha trent'otto anni, e ha detto: "Guardi, qualche mese fa son passato qui dinanzi alla Casa, erano verso le otto di sera, vedevo dei giovani lì in portineria che camminavano, parlavano... Le confesso che non ho avuto il coraggio di venire dentro perché temevo di disturbarla, e oggi sono venuto apposta, e sono venuto qui da lei: era tanto che non la vedevo, tanto tempo. E sono venuto da lei per dirle una cosa: che il Signore mi ha voluto tanto e tanto e tanto bene! Sono venuto qua da lei per ringraziarla. Era tanto tempo, sa, che avevo detto a mia moglie che sarei venuto a ringraziarla - si trova attualmente a Treviso - e per ringraziarla per quello che il Signore mi ha dato attraverso lei".
Un momentino: chi era quest'uomo? È un uomo, compagno di scuola di don Bruno Tibaldo, uno dei tanti ragazzi raccolti in Istituto, in una situazione familiare piuttosto tragica, che forse sembrava un po' più buono degli altri... quasi come quelli che abbiamo qui dinanzi, quei moccoletti che abbiamo qui, no? Bene, questo giovane l'ho scelto, gli ho detto: "Senti, ti piacerebbe appartenere al Gruppo dell'Immacolata?". "Sì, - ha detto - volentieri!". Vi posso dire una cosa; la diciamo piano, che non sentano fuori: quei ragazzi erano veramente buoni. Sono rimasti in pochi, perché certo, da principio, erano i più buoni dei ragazzi che avevo; la vocazione non c'era nella maggioranza di loro o nella quasi totalità di loro, però erano buoni, erano buoni. Pensate, il ragazzo che è venuto qui, uomo, questa sera, quando era ragazzo recitava ogni giorno l'Ufficietto della Madonna, faceva certamente cinque sei visitine in chiesa per conto suo ogni giorno; vi posso assicurare che voleva tanto bene alla Madonna, ma tanto bene alla Madonna: era veramente in qualunque punto un seminarista modello. Tanto è vero che, quando un bel giorno ha detto: "Guardi, don Ottorino, non mi sento, non mi pare che sia la mia strada", non vi nascondo, sono stato male. Però, chiaro, non è la sua strada, lo ho aiutato. Mi diceva questa sera: "Mi ricordo ancora i soldi che lei mi ha dato in quel giorno, quando io sono partito; mi ricordo, lei mi ha pagato il viaggio per andare a Torino dove avevo un fratello, lei mi ha aiutato". È andato via buono, è andato via salutando proprio con filiale affetto questa Casa, dove non ha lasciato un triste ricordo; fino all'ultima ora si è diportato veramente bene.

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3.Non come certi giovani, non qui, ma del seminario di Copenaghen, che quando hanno deciso di non restare più nella casa di formazione, ti accorgi subito che cominciano a diventare lavativi, cominciano a fare i superuomini, gli stupidelli, a non pregare più. Ti accorgi subito: "Quello certamente ha deciso di andar via!". Invece che essere più buoni, proprio allora cominciano a fare un po' i cattivelli... Di solito capita questo perché l'acqua non arriva qua in cima, e perché hanno la testa o troppo grossa o troppo piccola, vero? Ma comunque questo, non qui: parlo a Copenaghen, a Copenaghen!
Ora, quel ragazzo lì è rimasto lì, e fino all'ultima ora si è diportato come quella fosse la sua strada. Ed è partito, dico la verità, lasciando un vuoto nel nostro cuore, anche perché, sa, adesso siamo in tanti, ma allora erano lì, quel piccolo gruppo, erano un numero... sette, otto, dieci, e erano speranze future, poi, speranze future. Ma... spuntava questa sera un po' la sua storia, e ho detto: "Questo è un tema bellissimo per il nostro incontro di questa sera". Quando è partito di qui, è andato a Torino. Naturalmente si è incontrato col fratello, si è incontrato con un altro ambiente, è entrato subito a lavorare in un'officina. Entrare in officina e entrare un po', entrare in un altro ambiente è stata la stessa cosa. Lui, abituato in un ambiente nostro, qui, di famiglia, con una cura particolare per il Gruppo dell'Immacolata, s'è trovato dinanzi ai giovanotti e agli uomini che certo non la pensavano come lui. Ha resistito. "Per un po' ho resistito - dice - un pochino, poi sono stato travolto! Non ho capito più niente. Sono entrato in una selva oscura e non ho capito più niente. Sono andato avanti - dice - più di due anni, due anni e mezzo, tre in questa situazione: proprio disorientato completamente, proprio, nel giro di un... Avevo proprio l'inferno addosso; disorientato, proprio disorientato. Ho resistito per un po', e poi sono stato travolto: una fiamma mi ha avvolto da dentro e io sono stato travolto. Però, a un dato momento, improvvisamente come quando una nube si schianta e appare il sole, mi è apparso il sole, ho visto la luce, ho ripensato a lei, ho ripensato all'Istituto. Che cosa ho ripensato? Alla Madonna. Lei mi aveva insegnato ad amare la Madonna, ed ora ricordavo l'Ufficietto della Madonna”. La famosa Madonna dei bigliettini, no? "O pulirai le nostre macchie, altrimenti noi...", eccetera. Vi ricordate tutte le storie, no? "O tu ci aiuti... se ci aiuti noi non bestemmieremo più, altrimenti...", puntini, eccetera... "Mi sono ricordato della Madonna, mi sono ricordato, - attenti! - mi sono ricordato delle grazie particolari che, per l'intercessione della Madonna, continuavano ad avvenire nell'Istituto. Mi sono ricordato, ma proprio di quelle grazie... proprio mi ricordo - ho visto che ricordava qualche particolare, no? - che non c'è mai mancato niente. Ci siamo trovati nei momenti di disagio e la Madonna provvedeva, sempre provvedeva.

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4.E mi sono ricordato di quello che allora diceva lei a noi: "Ricordatevi che la Madonna provvede non per me, ma per voi! La Madonna, la Madonna manda il pane perché sa che siete qui voi. E domani, nella vita, vi troverete in qualche necessità? Non abbiate paura! Quella mamma, che oggi provvede qui, provvederà anche per voi. Perciò, rivolgetevi a lei; anche se, disgraziatamente, per un dato momento avete perso la strada, non abbiate paura: è una mamma, la Madonna, rivolgetevi a lei!". Le dico, don Ottorino, mi sono trovato improvvisamente in un quadro grande: una luce che mi illuminava... Perciò, avevo sbagliato: non importa! Sono partito da Torino e sono venuto a Vicenza, a Monte Berico, per incontrarmi con la Madonna. Mi sono incontrato con la Madonna, ho ripreso forza, la mia vita ha continuato in quell'ambiente, però con una luce nuova. Sono ritornato parecchie volte, più di una volta volevo venire da lei, ma, so io... non avevo il coraggio. Intanto... avevo ricordo della mia vita, qualche volta, e allora, mi ricordo che lei cercava la volontà di Dio, e ho tanto pregato, a Torino, che la Madonna mi indicasse la sua volontà. Lei... don Ottorino... Cosa vuole? Mi permetta che glielo racconti così, con semplicità. Ero andato in chiesa e mi sono messo a pregare tanto la Madonna perché mi avesse a illuminare su cosa dovessi fare nella vita, un po' cosa dovessi fare. Alla notte mi sono addormentato e ho sognato, e mi son trovato a San Donà di Piave, c'è il ponte sul Piave là, no? Da una parte veniva una ragazza e dall'altra io, e in mezzo al ponte ci siamo incontrati, e succede. Ho sentito una voce che mi diceva nel sogno: 'Guarda, tu oggi hai pregato la Madonna: questa sarà la compagna della tua vita’. E, qualche giorno dopo, ho trovato a Torino una ragazza di San Donà di Piave: dopo quattro mesi eravamo sposati. Sono casi, dirà lei, però io dico che è stato un dono della Madonna perché, perché quella creatura mi ha aiutato tanto e io non... - perfino in dialetto ha detto così - non son degno del dono che Dio mi ha fatto, perché mi ha aiutato tanto la mia sposa; viviamo insieme proprio cercando di fare la volontà di Signore. Quando la vita ha dei momenti neri, sa, quando mi trovo in certe difficoltà, vado dal parroco: "Signor parroco, mi faccia il piacere, questa è un'offerta: mi dica una Messa perché io possa fare la volontà di Dio". E il Signore mi ha aiutato".

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5.Oggi è padrone lui e ha uno stabilimento, un piccolo stabilimento, insomma, per fabbricare le caldaie: ne fabbrica ottomila al mese. Economicamente se la passa bene: è l'unico proprietario, se la passa bene. E dice: "Guardi, io posso assicurarle che la Madonna non mi ha mai abbandonato, e volevo venirgliela a dire una volta questa cosa".
Io ero... stavo per andare in chiesa a preparare un pensiero per questa sera per voi, è venuto lui, mi ha intrattenuto fino alle sei, e allora ho detto: "Si vede che la Madonna mi ha mandato lui per aver da raccontare!". Però, cari amici, siamo proprio convinti noi, noi che predichiamo agli altri, siamo proprio convinti che in Paradiso la nostra buona mamma, la Madonna, ci segue sempre, istante per istante? Quando è apparsa la Madonna a Fatima, Lucia ha subito chiesto: "Ah, venite dal Paradiso! E io, e io verrò in Paradiso?". La piccola Lucia pensava al Paradiso, desiderava il Paradiso. E noi, figlioli, noi che viviamo in un momento in cui si sta bene anche in terra, no, in cui la tecnica ha portato tante cose per fare più piacevole anche l'abitare sopra la terra, ditemi un po': “Pensiamo al Paradiso? Pensiamo che lassù abbiamo una mamma che ci attende? E nel nostro cammino sopra la terra, nelle difficoltà che abbiamo, di tutti i generi, intime e spirituali, siamo convinti che questa buona mamma è a nostra disposizione, desidera aiutarci? Come religiosi, come diaconi, come sacerdoti, per la realizzazione di quel programma che Dio ha tracciato per ciascuno di noi e per la Congregazione, siamo convinti che non può essere estranea la nostra buona mamma, la Madonna?”. Ecco, è quello che stasera quel carissimo Giorgio - ha nome Giorgio quell'uomo che è venuto a trovarmi - mi ha dimostrato, è venuto a ricordare a me. Figlioli, ricordatevi: sia che restiate nella Casa dell'Immacolata, sia che a un dato momento del percorso vi accorgiate che questa non è la vostra strada e ritorniate al vostro paese, ricordatevi però sempre che avete una missione da compiere, e in questa missione non può essere estranea lei, la nostra buona mamma, la Madonna.