1 Voglio ricordare un grazioso episodio che, anche se qualcuno di voi lo ha sentito, penso che sia bello poterlo risentire.Un giorno mons. Rettagliata, l'ex cappellano degli Americani qui a Vicenza, mi diceva che quando si trovava in America è andato a visitare un suo amico nel Messico, un amico vescovo, ed è rimasto ospite in casa di questo amico per un po' di tempo. Una domenica questo amico lo ha invitato ad andare in un villaggio un po' disperso insieme con lui per un'esperienza missionaria. Siamo arrivati là, ha detto mons. Rettagliata, l'altare, se si può dire altare, era preparato sotto una pianta, lì c'era il missionario che già aveva raccolta la gente, il vescovo senza nessuna insegna da vescovo né niente... Prima della Messa c'è stata una breve istruzione e poi le confessioni. L'amico vescovo ha detto a mons. Rettagliata: "Per piacere, - dice - dai una mano anche tu nelle confessioni". Monsignore conosceva abbastanza bene lo spagnolo, e dice: "Guarda che però qui bisogna adattarsi, sai; il tuo confessionale è quella pietra là", e ha indicato una pietra. E monsignore si è seduto su quella pietra e ha cominciato a confessare.Dopo un po' di tempo arriva, dopo aver confessato alcune persone, arriva un indiano, e invece che inginocchiarsi o mettersi in piedi si siede per terra ai piedi di monsignore, e:"Scusa...”. Monsignore incomincia un po' a intavolare un po' il discorso: “Vero. - dice - lei è venuto... sei venuto a confessarti?”.“Confessarmi? Cosa vuol dire confessarsi?”.“Ma tu sei venuto qui adesso. - dice - Perché sei venuto?”.“Perché son venuti gli altri, e mi hanno detto di venire e son venuto anch'io”.“Ma non sai che cosa è la confessione?”.“Mai sentito parlare io di confessione”.“Stai attento. - dice - Ma sai che cosa è il peccato, eccetera?”.“Io no, eh! Non ho mai sentito parlare di peccato”.“Ma, saprai almeno che esiste Dio, sai che c'è una persona superiore che è Dio”.“Sa, - dice - io nel mio villaggio conosco tutti, tutti, ma io non ho mai visto Dio, mai visto venire al mio villaggio Dio".Dice: ho capito che proprio veramente non faceva da scherzo, proprio sul serio, quello era il suo stato spirituale... E allora mi è venuta un'idea. Siccome in mezzo a quei popoli gli Spagnoli avevano lasciato tanta devozione alla Madonna, affidando un po' alla Madonna l'incarico di conservare la fede, mi è venuta un'idea, ho detto:"Senti, e la Madonna la conosci?”.Allora è scattato in piedi, ha fatto un bel segno di croce e ha detto: “Eh, quella sì, - ha detto - quella l'è mia mamma!". L'avrà detto nel suo dialetto, io traduco nel nostro, no: “Quella l'è me mamma, l'è me mamma!”.Ecco, vedete, anche quella povera gente non conosce Dio, non conosce i sacramenti, eccetera, ma riconosce una cosa: che abbiamo una mamma e questa mamma si chiama Maria, una mamma!
MO360,2 [8-12-1971]
2 Dunque la Madonna è la mia mamma, è la mamma di ciascuno di noi. Ma cosa vuol dire mamma? Cos'è per me la mamma, la mia mamma? Mia mamma è stata la creatura scelta da Dio che ha collaborato con Dio per darmi la vita. Mia mamma è stata colei che mi ha insegnato a mangiare, che anzi ha dato un po' di sè stessa in principio. Non so se voi abbiate cominciato subito mangiando sardelle o scopettoni, eccetera, penso, vero, che avrete cominciato anche voi come tutti gli uomini di questo mondo, come penso di aver cominciato anch'io a mangiare, no? Perciò ha cominciato a dare qualcosa di se stessa, e poi mi ha insegnato a mangiare. Mia mamma mi ha insegnato a camminare sorreggendomi nei piccoli capitomboli che penso che tutti abbiamo fatto, più o meno, vero, vistosi, ma tutti li abbiamo fatti. Mia mamma mi ha insegnato a parlare.Ora, c'è un'analogia grande, una somiglianza grande tra la mamma che io ho avuto sopra la terra e la mamma che io ho avuto dal cielo, la mamma mia, la Madonna.Vedete, anche la Madonna ha collaborato con Dio per darmi la vita, non per darmi la vita fisica, ma la vita spirituale. Se io posso alzare il mio sguardo verso il cielo e dire: "Padre nostro che sei nei cieli", se io posso prendere in mano l'ostia consacrata e dire: "Gesù, tu sei mio fratello, io sento che tu sei mio fratello", io lo devo all'amore del Padre, alla generosità del Figlio, al calore dello Spirito Santo che abita in me, ma lo devo anche a quel "sì" generoso che ha portato la Madonna ad accettare di essere la mamma di Gesù con tutte le sue conseguenze, fino ad essere corredentrice mia, là sopra il monte Calvario ai piedi della croce quando ha accettato di partecipare al sacrificio del Figlio per la salvezza degli uomini. Perciò veramente io posso dire: la Madonna ha collaborato con Dio per generarmi alla grazia, per darmi la vita.Se dinanzi a mia mamma io debbo inginocchiarmi per ringraziarla del dono che mi ha fatto partecipando nel lavoro, vero, con Dio per darmi una vita naturale, io devo prostrarmi dinanzi alla Madonna perché la Madonna realmente mi ha aiutato ad essere figlio di Dio. Ma mia mamma mi ha dato il cibo, mi ha insegnato a mangiare, e non vi pare che la Madonna, proprio la Madonna, mamma spirituale mi ha insegnato a mangiare? E se mia mamma mi ha dato del suo latte, qualcosa di se stessa, quel Cristo che noi prendiamo non è forse carne di Maria? Quel sangue che beviamo non era prima sangue di Maria? Non c'è un'unione fra il sangue di Cristo e il sangue della Madonna? Non vi pare che proprio la Madonna può dire: "Sì, come tua mamma Clorinda ti ha dato il latte, io ti ho dato qualche cosa di più, ti ho dato mio figlio, ti ho dato il mio sangue, continuo a darti il mio sangue, la mia carne". Non vi pare?Ora, ecco qui io vorrei proprio fermare un istante.
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3 La Madonna, vedete, come la mamma ha incominciato a dare qualcosa di sè, poi ci ha insegnato a mangiare, a un dato momento non c'è stata più la mia mamma che mi ha messo in bocca il cibo, ho dovuto io prendere il cibo, ho dovuto io andare in cerca, scegliere il cibo... Ora, vedete, la mamma quando io ero piccolo e verso mezzogiorno prendevo in mano qualche cosa, per esempio un po' di anguria, cosa diceva la mamma: "Lassa stare, Ottorino, che dopo non te magni più la minestra". È giusto? Faceva così: "Lassa stare! Te la magnarè dopo, adesso no, se no non te magni più la minestra, non te mangi più la minestra". Perché la mamma mi ha insegnato una cosa: che ci sono cibi buoni, nutrienti, cibi che fanno male, e cibi che non sono né buoni né cattivi, ma se mangi solo quelli non stai in piedi.Adesso, mentre noi siamo qui raccolti in preghiera, le nostre carissime consorelle sono giù in cucina che stanno preparando i cibi. Se, per esempio, oggi a mezzogiorno ci presentassero solo gelati e angurie, capite chiaramente che si potrebbe fare una volta, ma se mangi mezzogiorno e sera gelati e angurie, a un dato momento vai a cantare la marcia funebre, vero, ai due campanili, perché per stare in piedi ci vuole qualcosa di più, e speriamo poi che oggi ci preparino qualcosa di più, vero, un pochino e che lo preparino con quella carità come la Madonna preparava al bambino Gesù, e di questo noi saremo sempre riconoscenti per quello che stanno facendo e continuano a fare.Bene! Un momentino dico... La Madonna ci offre il cibo, ma noi abbiamo il dovere di non scegliere certi cibi, noi dobbiamo imparare dall'insegnamento della Madonna, per parlare concretamente, a mangiare il pane che ci nutre e non a mangiare il pane che avvelena, e neppure abusare di quel cibo che potrebbe impedirci, vero, di mangiare il pane nutriente.Andiamo ancora di più al concreto. Noi siamo qui radunati dinanzi all'altare in una casa che è la casa di Maria e la casa di Gesù per divenire domani sacerdoti, diaconi, missionari. Ora, è inutile che noi andiamo a mangiare cibi avvelenati, che andiamo in cerca delle cose del mondo, di cose che avvelenano l'anima nostra, perché quelli sono cibi che fanno male. Ma, guardate più che questi, che se disgraziatamente un giorno li mangiamo subito ne facciamo un'indigestione e andiamo a piangere dinanzi a Dio, ci sono dei cibi, e ho portato un esempio se volete un po' banale quello dell'anguria, che per noi potrebbero essere più pericolosi ancora dei cibi nocivi.
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4 Se domani uno di voi prende in mano un libro proibito, lo legge, subito piange... capisce: “Ho sbagliato! Non lo dovevo fare!". Se domani uno di voi commette una cosa che non doveva commettere, è chiaro, piange dinanzi a Dio, dice: "Non la dovevo fare!". Ma se voi continuate a leggere e leggere e leggere, e distrarvi e cinema e televisione, una cosa, l'altra, eccetera, eccetera, sì, una fetta di anguria fa bene, un gelato fa bene, si mangia volentieri, ma non può sostituire il cibo.Ricordatevi bene! Ora, ci vuole un equilibrio. Non possono essere i vostri superiori che stabiliscono quanto gelato che dovete mangiare e quanta anguria che dovete mangiare, non saremo noi a proibirvi a leggere qualche libro o qualche giornale, ma ricordiamoci bene che non si può stare in piedi se viviamo solo di giornali, riviste, e non viviamo di quel pane che la Madonna ci ha insegnato a mangiare per poter vivere.In questo momento c'è una tentazione tremenda, c'è, si può dire, una esposizione tremenda...Il bambino... non si può un bambino, ragazzetto, condurlo in giro per il Campo Marzio, in mezzo a certi banchetti di sagre e sagrette verso mezzogiorno, perché è pericoloso: il bambino vuol metterci le mani un po' di qua, un po' di là. Conducetelo dopo, quando che ha mangiato la pastasciutta.Ora, c'è un pane che è la preghiera, che è lo studio dei libri santi, che è la meditazione insomma, è il deserto, è l'unione con Dio, è la mortificazione. Sì, la mortificazione, diciamolo pure chiaro ed apertamente, che non può essere sostituito. L'uomo di Dio è l'uomo della preghiera, è l'uomo del raccoglimento, è l'uomo che sa mortificarsi, che ogni giorno, sì, ogni giorno fa qualche cosa per dominare se stesso. Questo è il pane dei santi, questo è il pane di Gesù, questo è il pane di Maria, questo è il pane che noi dobbiamo mangiare se vogliamo avere la forza di attraversare l'oceano.Guardate, è inutile che andiamo in giro a salutare gli amici, caro don Luciano, per attraversare l'oceano se non siamo abituati a mangiare questo pane: finiremo alla prima ondata, che so io, di calore o di raffreddamento in mezzo alle anime, finiremo per cadere, Dio non voglia, nella disgrazia di Dio.Perciò, ecco, volevo proprio insistere su questo. Guardate, qui proprio si tratta che ognuno di noi deve un po' revisionare se stesso. Dinanzi alla nostra buona mamma, la Madonna, che ci ha dato il vero pane, che ci ha dato il vero cibo, quest'oggi guardiamo un po' la nostra vita passata e vediamo se disgraziatamente qualche volta non abbiamo mangiato cibo proibito o troppo cibo inutile per l'anima nostra.
MO360,5 [8-12-1971]
5 Mia mamma mi ha anche insegnato a camminare.Che bello per ognuno di noi ripensare il proprio passato e vedere cosa la Madonna ha fatto per insegnarmi a camminare sulla via di Dio. Mi ha insegnato ad essere cristiano, mi ha insegnato a confessarmi bene, mi ha insegnato a far bene la comunione, ad obbedire alla mamma, cioè mi ha insegnato ad essere come Gesù.Le nostre buone mamme che ci dicevano: "Guarda, la Madonna non è contenta se fai così; la Madonna non vuole che tu faccia così; Gesù non sarebbe stato così". Insomma, la Madonna mi ha insegnato ad essere cristiano.Negli anni del seminario, io guardo a me stesso, la Madonna mi ha insegnato ad essere seminarista, chierico e sacerdote. Guardate, e lo faccio con confidenza proprio come un papà con i propri figlioli, mi pare ancora di rivedere i dodici anni del seminario... credo di averla sempre sentita vicina la Madonna. Quella piccola statuetta dell'Immacolata che io avevo in fondo al letto, illuminata con una lampadina che tirando un piccolo filo accendevo alla sera prima di andare a letto o alla notte quando mi svegliavo, era un po' il ricordo della mamma del cielo sempre presente: mamma e maestra, maestra e mamma, perché una mamma dice qualche cosa che i maestri non dicono.La mamma entra... "Sono tua mamma. - mi diceva un giorno mia mamma - Lascia che guardi un pochino se sei a posto con le mutande, con la camicia". Nessun'altra lo fa, ma la mamma lo fa. E la mamma ti metteva il dito dentro."Se vuoi essere prete, Ottorino, così no, così sì! Se vuoi essere veramente un degno prete un passo più avanti, devi dare qualche cosa di più". Al padre spirituale si può dire quel che si vuole; alla gente si può darla da intendere e passare per santi, ma con la Madonna no. La Madonna è mamma, è vicina a Gesù, ti scruta nell'intimo del cuore e dice: "No! Se tu vuoi essere un santo prete, non devi conservare neppure una pagliuzza di quegli amori, neppure una pagliuzza di quegli attaccamenti, neppure una pagliuzza del mondo. O sei di Cristo o sei del mondo; nessun compromesso, ricordatelo, Ottorino, nessuno! Neanche con le piccole cose". E allora succedeva che eri costretto a buttar fuori dalla finestra tante piccole stupidaggini che non erano peccato, forse, ma non erano come voleva Maria.
MO360,6 [8-12-1971]
6 Quando una mamma entra nella nostra stanza, state sicuri che non ve la cavate mai perché ha sempre qualcosa da dire. Se una donna, adesso qui la Tilde non c'è e speriamo che non senta, ma se la Tilde dovesse entrare in camera mia, viene giù certamente cantando le litanie dei santi, eh, perché: "Quel bruschetto fora de posto! Perché quel libro... perché quella camisa, perché qua, perché là...". Trovano sempre da dire. Giusto? Se aprono un cassetto dicono che è disordinato, se vedono le scarpe dicono che son sporche, se vedono.. eeeh... per forza! Cosa volete, certe cose gli uomini non le vedono, le mamme le vedono, no? È una virtù per loro; per noi, sa, è una seccatura qualche volta, per loro è una virtù.Ora, la Madonna, la Madonna è anche lei una mamma. Se entra in casa nostra, amici miei, non c'è niente da fare! Caro Osvaldo, è inutile che mi guardi... Se entra in casa nostra la mamma trova qualche cosa, trova qualche cosa nell'obbedienza, trova qualche cosa nell'egoismo, trova qualche cosa nella purezza, trova qualche cosa nella preghiera, state sicuri, apra qualsiasi cassetto della nostra casa, della nostra stanza, troverà: "Sì... ma, sì... ma...". Mia mamma era così, la Madonna è peggio, sapete, è peggio, perché vede di più di mia mamma.E allora, ecco, io posso dire questo: negli anni del seminario la Madonna continuava a mettere la mano in tutti i miei cassetti, eh, in tutti i miei cassetti... Quello che era necessario: non tenerli chiusi a chiave, eh, sì! Una stanza chiusa a chiave, dei cassetti chiusi a chiave, anche la mamma non può entrare, no? E allora ecco, io direi: sentite, la Madonna ci ha insegnato a mangiare, ci deve insegnare a camminare, però a una condizione: che la stanza nostra sia aperta, che i cassetti nostri siano aperti, che la mamma possa entrare, diremo noi, metterci il naso, e dare il suo giudizio proprio con cuore materno, che ci dica pure: "Sì, questo va bene, figliolo, questo no. Scolta me: non prendere quelle pillole per dormire la sera perché poi ti rovini i nervi... no! Non prendere quella cosa. Invece sai cosa devi fare? Portati una bottiglia di vino e bevi un bicchiere di vino". Se vi dicesse così, sareste subito obbedienti, no?
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7 La Madonna, la Madonna non solo mi ha insegnato a camminare, ma anche a parlare.Vedete, sono entrato in seminario perché il Signore mi ha chiamato ad essere qualche cosa di più di cristiano, ad essere sacerdote. E il sacerdote è un inviato per portare Cristo in mezzo alle anime. Ora, vedete, se io vado in giro in mezzo alle anime a parlare del Cristo, devo pure parlare, dire qualche cosa. Ma chi meglio della Madonna conosceva e conosce il Cristo?Poco fa io ero lì che attendevo di venir qui a parlare e ho detto: "Senti, Madonna, per piacere dimmi tu cosa devo dire". E poi mi son rivolto dentro, allo Spirito Santo che è dentro di me: "E tu, Spirito Santo, che sei lo sposo della Madonna, che la conosci bene perché sei stato insieme tanto tempo, no, la conosci bene, per piacere, dimmi cosa devo dire della Madonna, della mamma mia, della mamma di questi figlioli".Vedete, noi sacerdoti, noi diaconi, domani dobbiamo parlare di chi? Di Dio, ma abbiamo bisogno di una maestra, abbiamo bisogno di un... di questa persona che ci insegni a parlare di Dio.La nostra buona mamma ci correggeva quando sbagliavamo le parole, ci correggeva quando parlavamo un po': "No! Non dire quelle parole, non dire quell'altra parola. Sta’ attento... così... dici grazie, dici per piacere", eccetera. C'insegnava a parlare.Ebbene, io affido alla nostra buona mamma, la Madonna, questa missione proprio per ciascuno di voi. Lei che ha partecipato nel momento in cui, vero, solenne in cui Gesù salvava l'umanità, ha partecipato nel sacrificio per darci la vita della grazia, lei che ci ha dato il cibo divino, lei che ci ha insegnato a camminare fino a questo momento, fino ad arrivare ad essere membri di questa Famiglia religiosa, ci sia maestra anche nel parlare di Gesù, sia maestra al nostro caro don Luciano che sta per partire per evangelizzare i suoi fratelli in Guatemala, sia maestra di tutti gli altri che sono in terra di missione e che stanno già evangelizzando i popoli, e sia maestra per ciascuno di noi, in modo che ciascuno di noi possa realizzare quel disegno meraviglioso che Dio ha sopra di noi, come lei, la mamma, ha saputo realizzarlo.