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LA NECESSITÀ DI RICONOSCERE E DI PROCLAMARE LE MERAVIGLIE DI DIO

MI121[22-12-1966]

Meditazione ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell’Immacolata È un frammento molto breve di una meditazione in pessimo stato di conservazione, nel quale don Ottorino sottolinea la necessità di saper vedere il passaggio di Dio negli avvenimenti e di proclamare le sue meraviglie. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 4’.

L’allusione di don Ottorino è ai tre giovani assistenti, Livio Adessa, Giovanni Orfano e Natalino Peserico, che avevano iniziato a frequentare il corso teologico in seminario senza essere diretti al sacerdozio.

Anche per questa meditazione don Ottorino si serve del libro di H. SCHÜRMANN, Prima lettera ai Tessalonicesi, Città Nuova editrice Roma 1965. La citazione, riportata in corsivo, è presa dalla pag. 42.

Il riferimento è a don Pietro Martinello, che all’epoca lavorava nella segreteria di don Ottorino.

MI121,1[22-12-1966]

1.Vi rendete conto che Dio non ci ha mai lasciato mancare il necessario? A volte ci fa tribolare, ma sempre arriva. È importante, figlioli, notare questo passaggio del Signore, vedere i fatti con lo sguardo della fede. Ecco, per esempio, l’approvazione del diaconato per la Congregazione! Qualcuno potrebbe dire: “Ah, è una cosa qualunque, è una cosa qualunque!”. Vi rendete conto che non è una cosa qualunque? Il diaconato è arrivato al momento esatto.
Considerate anche la presenza dei nostri cari giovani in seminario : abbiamo indovinato l’anno esatto. Non vedete che è un altro che dirige, che è il direttore della Pia Società, che ha il naso più lungo del mio? È un altro che dirige, che guida, che assiste. Figlioli, non vedete in mano di chi siamo? In tutto questo c’è un’armonia meravigliosa. Noi ci sforziamo di fare la sua volontà, e Lui guida, Lui conduce la mano, Lui spinge, Lui fa incontrare le persone. Figlioli, non bisogna scherzare! E la cosa più importante per noi è osservare questa presenza di Dio. Rileggo allora le parole del nostro testo. “In sé, poi, l’azione di Dio nel mondo è l’unico argomento veramente degno di conversazione”. Il testo non dice “è un argomento degno di conversazione”, ma “è l’unico argomento veramente degno di conversazione”. Bisogna che ci abituiamo ad osservare le meraviglie del Signore, e poi a parlarne fra di noi sottolineando la sua presenza. Non è sufficiente, per esempio, che uno veda il Signore e dica: “Oh, grazie, Signore!”. Figlioli, è necessario fermarsi, pensare al Signore, e parlarne con gli altri. Mi pare che a volte fra noi c’è qualcosa che non va, ed è il fatto di vedere le meraviglie del Signore, ringraziare e poi passare oltre. Qualcuno potrebbe dire: “Bisognerebbe avere il tempo per fermarsi e pensarci sopra!”. E invece, dovete fermarvi sopra! Se a te, don Pietro , capita una lettera e ti accorgi di un particolare interessante, non è sufficiente leggere la lettera e metterla via; se c’è qualcosa che vale, bisogna comunicarlo. Così bisogna seminare la presenza di Dio.

PROVVIDENZA

VIRTÙ

fede

DIACONATO

CONGREGAZIONE storia

DIO piano di salvezza

DIO presenza di...

VOLONTÀ

di DIO

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

PREGHIERA meditazione

Don Guido Massignan era all’epoca il direttore della Casa dell’Immacolata.

MI121,2[22-12-1966]

2.Se hai in mano una semente, devi buttarla dicendo, ad esempio: “Ho visto una cosa che veramente mi ha commosso!”. Ma prima devi commuoverti, devi fermarti su quella frase, meditare, metterti alla presenza di Dio e ringraziarlo.
Riprendiamo la necessità del ringraziamento. Bisogna saper vedere Dio e ringraziarlo, e poi parlarne: “Mi sono soffermato un poco... Vi ho pensato questa mattina e anche questa notte”, e quindi si avvia la conversazione. È importante trasmettere all’altro questo pensiero, e un domani anche lui, abituato a pensare e a sentire queste cose, saprà vedere il passaggio di Dio e cantare le sue lodi. Non so se sono fuori strada. Che ne dici, don Guido ? Don Pietro, ti sembra che sono fuori strada? Ricordatevi che questo è necessario. Ho l’impressione che molte volte ci abituiamo a ricevere i doni di Dio, a vivere in mezzo ai doni di Dio senza sottolinearli adeguatamente. E bisogna farlo in due modi: anzitutto ringraziando da soli il Signore, e poi comunicandoli ai fratelli. Non mi riferisco, per carità, alle cose intime. Ma se hai visto un fiore... Se vai in montagna e trovi una serpe, gridi: “Uhh! Che serpe!”. Se trovi un fiore raro, esclami: “Che meraviglia!”. Ti incontri con Dio, vedi la sua impronta, devi gridare. Fra qualche giorno andrete sulla neve e vedrete le orme di un capriolo: “Ragazzi, c’è un capriolo!”. Vedete l’impronta di Dio e non avete nulla da dire, mentre invece un capriolo vi fa gridare dalla gioia. Figlioli, trattiamo Dio come inferiore a un capriolo? 24 dicembre 1966

PREGHIERA meditazione

CREATO

DIO passaggio di...

DIO creatore

DIO riconoscenza a...