1 Questa sera il tema che è stato fissato è la provvidenza. Parlare della provvidenza è come se si dovesse parlare della mamma e dover dire: "Descrivici, don Ottorino, la mamma". La cosa più semplice sarebbe dire: "Me mama xe me mama!". È chiaro? E con questo si sarebbe detto tutto.La provvidenza? La provvidenza è la provvidenza, e la predica sarebbe già terminata. Ma sforziamoci di dire una parola che, certamente, confonderà più che illuminare.Provvidenza: qualche volta si pensa alla provvidenza come una mano misteriosa che porta una busta per pagare una cambiale in scadenza, che porta una rete metallica di notte, che porta alcune verghe di ferro al momento opportuno. Insomma, la provvidenza la si personifica un pochino come un aiuto materiale, cioè Dio che aiuta materialmente. Ecco, io penso che sia appena un piccolo lato questo, della provvidenza, un minimo lato della provvidenza.Vorrei azzardare una definizione della provvidenza. Se la filosofia me lo concede o la teologia, direi che la provvidenza è un po' la presenza di Dio nell'azione che l'uomo compie per ordine di Dio. Cioè, l'uomo compie delle azioni, dopo aver cercata la volontà del Signore, e Dio è presente, segue l'uomo, lo accompagna.
MO363,2 [22-12-1971]
2 Andiamo un po' al concreto.C'è stata una volta un prete che, preso da Dio, ha cominciato una certa opera sotto un palco. Ma Dio, Dio, non ha preso il prete girando così per il mondo, ma se l'è preparato il prete. Non per caso il seminarista durante le vacanze si era prefisso di imparare un mestiere ogni estate, non per caso si è trovato in certe circostanze che lo hanno un po' preparato a questa missione. Arrivata l'ora di Dio, ecco il Signore che martella, martella, tan tan... e comincia a far sentire degli impulsi, delle luci che si accendono. E questo povero prete, un po' disorientato, comincia a domandarsi: "Ma, queste luci, che siano di Dio, che siano dell'io, o che siano del demonio?". Ed ecco allora questo povero prete che stende la mano...Sapete, avete mai visto... Diceva ieri sera uno che si divertiva a mettere il portafoglio per terra con una piccola cordicina, no, e un vecchietto andava là per prendere... pam, e il portafoglio partiva. Avete mai sentito questa cosa qui? Forse, le avete fatte anche voi.Bene, questo povero prete stende la mano, prende non questo portafoglio, ma questa voce, questa voce... e si presenta a chi? A quegli strumenti che il Signore ha messo vicino. Ed ecco allora, sempre la provvidenza di Dio che piano piano spinge per la realizzazione del suo piano, ma che non violenta, e attraverso il padre spirituale, che per caso era mons. Volpato, comincia a spingere avanti, e si fa sempre più precisa la volontà del Signore. E poi, quasi per caso, il padre spirituale acconsente che si domandi un segno, e quasi per caso viene don Giovanni Calabria che dice: "Questo e questo vuole il Signore!".Ma andiamo un pochino più avanti.Ecco lì che questo prete deve presentarsi al suo vescovo. E anche qui, proprio per caso, questo vescovo voleva bene a questo prete e da quattro anni lo conosceva, mentre di solito i vescovi li conoscono i preti dopo qualche anno che son preti, no? Invece, per caso, lo conosceva quattro anni prima che fosse prete e voleva bene a questo prete. E questo vescovo va a consigliarsi col suo padre spirituale, che per caso era padre Uccelli che, farlo neanche apposta, questo povero prete conosceva da parecchi anni e si amavano e si volevano bene.Ora, vedete, il Signore per guidare, ecco, con la sua provvidenza predispone tutti, vorrei dire anche le più piccole pedine, le predispone in modo che la volontà di Dio sia chiara e precisa. Sicché... ho detto che la provvidenza è un po' la presenza di Dio nelle opere sue. Ora, state a sentire: prima bisogna cercare la volontà di Dio, no? Ora, vedete, che già la provvidenza è presente, è presente per aiutare l'uomo, il povero uomo, a cercare la volontà di Dio, cosicché a un dato momento l'uomo può dire: "Sì, sono sicuro che il Signore vuole questo da me".
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3 Voi direte: "La provvidenza comincia a questo punto". No, è cominciata prima la provvidenza. Adesso questo povero uomo parte, e ha bisogno di che cosa? Ha bisogno di aiuti spirituali, di aiuti, di consiglio anche organizzativo, e anche di aiuti materiali. Se noi parliamo fuori con la gente, è chiaro, cominci subito a dire che c'è stato uno che ha detto: "La casa la pago io”, centomila lire, poi non bastano, duecentomila lire. "La pago io; comperate la terra". Son queste cose che fanno una certa impressione dinanzi alla gente. Ma guardate che questo è il minimo, è il minimo, perché non è questo solo, è qualche cosa di più.Infatti, se noi dovessimo fare la storia della nostra Congregazione, io rinuncerei di farla perché è impossibile poter descrivere la presenza di Dio anche nei più minuti particolari, anche nelle più minute circostanze, vorrei dire, specialmente nelle cose pesanti, nelle cose che costavano, dove che sembrerebbe umanamente che non ci fosse stata la provvidenza di Dio.Nelle ore in cui Dio sembrava dormire, Dio era presente più che mai. Nelle ore nere della Congregazione Dio era più presente che mai: era lui che agiva, era lui che purificava, era lui che lavorava. Cosicché, ad un dato momento si è fatta chiara la linea della Congregazione, la linea che si doveva percorrere, come quando che si va in una strada asfaltata e tu senti subito gridare una spia rossa se per caso vai giù dalla strada e vai nella banchina un po' sdrucciolevole, o se vai su per un paracarro o su per un platano o giù per un fosso, ancora di più, no? Così anche nella via della Congregazione.Vedete, se vogliamo paragonarla ad un apparecchio un po' la Famiglia nostra, noi vediamo allora che l'apparecchio è partito e si trova in alto, e di tanto in tanto discende a fare rifornimento e poi riparte; di tanto in tanto però il rifornimento avviene per aria. Di tanto in tanto interviene il Signore in modo straordinario, cioè la provvidenza di Dio che ti accompagna, così per caso, così per caso...Per caso viene una persona mandata da Dio, per caso incontri una persona, per caso ti portano via la bicicletta, per esempio, e intanto ti mettono a posto i debiti che hai. Ricordate bene la storia, no? Per caso, così per caso.Si potrebbe fare un libro di questi trent’anni per dimostrare che "i casi non sono casi", come diceva il Manzoni, no, i casi non sono casi. I casi sono proprio circostanze messe dalla provvidenza di Dio per accompagnarci sul nostro cammino.
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4 Ora, vedete, è necessario che noi durante questi anni che ci troviamo qui insieme nella Casa dell'Immacolata, ci rendiamo conto che Dio, nostro Padre, ci segue istante per istante. Se vogliamo parlare con un termine tecnico, ha messo delle telecamere proprio vicino a noi, e lui dal Paradiso ci segue, vede tutto quello che sta succedendo. E quando vede che stiamo un po' deviando manda lui degli impulsi, manda la persona, ci dirige o con le ispirazioni o parlandoci direttamente nell'intimo del cuore o mandando qualche persona, e quando è necessario intervenendo anche col miracolo. Ecco cos'è la provvidenza di Dio: è andare sicuri con la certezza che non siamo soli, andare sicuri con la certezza che un Padre ci accompagna, non solo ci accompagna, ma è presente e interviene e con la sua potenza, con la sua onnipotenza interviene.Vedete? Quanto è consolante, allora, quando domani partirete da questa casa, e mandati così per caso, è l'Isolotto di Firenze o è il Chaco, è Crotone o in qualche parte, che così casualmente...Sembrerebbe un caso, per esempio, l'apertura della casa nel Chaco.Quando mons. Di Stefano si è trovato a Verona... Mons. Di Stefano aveva comprato un poche di castagne, era lì che le mangiava in piazza pubblica, no, e questo vescovo, e don Ferruccio ha visto quest'uomo, questo prete, gli va vicino, si accorge che è un vescovo, resta meravigliato vedere in piazza un vescovo che mangia le castagne, e comincia a parlare insieme. E dice: "Ma da dov'è, Eccellenza?”. “Sono verso Udine”. “Ah! Senta, potrebbe darmi un passaggio? Io devo andare fino a casa". E per strada... sembrano casi, sembrano casi... ma per istrada comincia a parlare del Chaco, della sua missione: "Ma, allora, si fermi a Vicenza”. “No, non posso!". Era andato a Verona dai missionari dell'America Latina per chiedere preti, no, e avevano detto di no. "Ma, senta, Eccellenza, si fermi un momentino a Vicenza, all'Istituto San Gaetano, è un'opera bellissima, eccetera”. “Non posso, ho troppa fretta". E ha finito con fatica a fermarsi qui. E poi ha detto: "È stata la più bella fermata. Andavo in cerca di preti da una parte e non volevo andare dove c'erano i preti". E poi così per caso mi ha detto: "Venga a visitare la mia missione. Così, venga solo a vedere: venga solo a vedere...”, e ci siamo caduti.Ah, guardando indietro, quante volte dovremmo dire che proprio la provvidenza paterna di Dio ci ha accompagnato nei piccoli e nei grandi casi, nelle piccole e nelle grandi cose!
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5 Però, vedete, bisogna che noi, durante il nostro cammino, ci sentiamo sotto la luce di questa presenza di Dio. Domani non diffidiamo di Dio. Neanche, guardate, se doveste improvvisamente precipitare nell'acqua e trovaste l'acqua che comincia ad andar dentro qui.... "Ecco che mi annego!". No, dovete dire: "Mi fido!".Una volta, ricordo che ho portato un paragone un po' ardito. Ho detto: sentite, se voi partite in autostrada, mandati dall'obbedienza, e voi andate, andate, supponiamo, verso Torino e non c'è nessun distributore di benzina per istrada, voi siete mandati dall'obbedienza. E a un dato momento, o perché siete stati distratti o per altro motivo, vi trovaste senza benzina, non abbiate paura. Quando voi smonterete dalla macchina e guarderete dentro nel serbatoio e non troverete niente, improvvisamente lì vicino a voi spunterà una pompa - ho detto - e vi riempirà il serbatoio. È impossibile che si lavori per il Signore, per amore del Signore, che ci si fidi del Signore e che il Signore non intervenga.Vedete, questo non soltanto per le cose materiali, come la benzina, ma in modo particolare per le cose spirituali. Forse le cose materiali colpiscono un po' di più perché, sa, sono appariscenti, ma se dovessimo qui in ginocchio dinanzi all'altare considerare certi particolari spirituali, certe cose spirituali, che vengono così per caso...Guardate, per esempio, sabato sera quando ci trovavamo lassù a Bosco e stavamo parlando, parlavamo della carità, parlavamo, vero, dell'umiltà, eccetera. Chi è che avrebbe pensato alla caldaia? Io non avevo preparato la questione della caldaia. Anzi fino a quel momento, se mi avessero parlato della caldaia... una disgrazia... poveretti, a Vicenza sono al freddo, no? Dopo, mentre stavamo parlando, viene fuori l'esempio, il paragone della caldaia, dell'elemento rotto. Viene fuori che una Comunità con un elemento rotto non può andare avanti, eccetera. A un dato momento prima di andare a letto: "Signore, ti ringrazio che hai fatto saltare la caldaia!", ho detto. Non so se Vinicio sia stato d'accordo con me, comunque ho detto: "Signore, ti ringrazio". Guarda, anche la caldaia è stata una benedizione di Dio.Quante volte nella vita noi, forse, imprechiamo contro qualche elemento, qualche caldaia o qualche cosa; poi alla fine dobbiamo dire: “Anche lì c'è stata la provvidenza di Dio, c'è stata la presenza di Dio”. Vedete, credo che a noi manchi una cosa tante volte: la semplicità nel guardare Dio, nell'ascoltare Dio e proprio nel seguire Dio, nel sentire Dio.
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6 Ieri Ieri sera vi dicevo: dobbiamo camminare cuore a cuore con Dio. Io vi dico quello che ha detto il nostro caro don Piero quando che è partito per Firenze, che ha detto: "Andiamo tranquilli, andiamo sicuri perché sappiamo che Dio è con noi". Io ve lo dico, guardate...Fra qualche anno spero che il Signore mi chiami in Paradiso, almeno, no? Avrei diritto, sono più vecchio di voi, avrei diritto di andar prima di voi. Almeno di là, se non in Paradiso proprio. Fra qualche anno, dico, ci dovremo separare. Ma conservate questo ricordo: fidatevi della provvidenza, fidatevi di Dio, fidatevi di Dio.Ma non fidatevi di Dio quando avete il portafoglio pieno di soldi, quando avete un posto dove vi trovate bene, quando siete sicuri umanamente, avete una sicurezza umana: è facile fidarsi di Dio. Fidatevi di Dio quando vi troverete come la Madonna proprio agli estremi, che sta per essere mandata via occultamente da Giuseppe, e non sa come umanamente se la può cavare. Allora ricordatevi, più di una volta il Signore vi metterà nella vostra vita in queste circostanze in cui, umanamente parlando, voi dovrete dire: "Non so cosa potrò fare: solo Dio, solo Dio mi potrà cavar fuori da questa situazione". Vi troverete più di una volta in questa situazione e il Signore vuol provarvi così. Ricordatevi: proprio in quel momento, quando meno ve l'aspettate, arriverà Gesù e dirà alle sorelle di Lazzaro: "Abbiate fede! Io sono la risurrezione e la vita". "Iam foetet", direte voi. "Non abbiate paura: Lazzaro, vieni fuori". Il miracolo di Lazzaro, che risuscita un morto che già puzza, ricordatevi che si avvererà sempre sul vostro cammino, purché abbiate la fede di Marta e di Maria.