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LA VERGINITÀ CONSACRATA È IL DONO TOTALE DI SÈ A DIO

MO80[17-06-1966]

"Ma vi è un uomo in attesa, al termine del cammino agonizzante di Cristo, che ci offre un esempio di genere diverso...”.

MO80,1[17-06-1966]

1.Chi zelo? (Voce: San Giovanni) San Giovanni. Si vede subito che lo Spirito Santo parla attraverso il profeta Daniele.
“Giovanni, il discepolo prediletto”. Prediletto: questa parola qua fa un pochettin de rabbia agli Apostoli, no? Vardando al vangelo me par che ghe sia una santa invidiuzza, in mezzo così. “Prediletto, ricordiamolo brevemente, perché era vergine". Perché era vergine; prediletto perché era vergine. E vediamolo. Voi direte: "Ma, toh, varda, xe la festa del Sacro Cuore e parla di San Giovanni". Nol ga dormìo sul cuore di Gesù? Ergo se pole parlare de San Giovanni. San Giuseppe faseva i confessionali parché el faseva el falegname... e parlemo della confession. Ritorniamo a casa nostra.... "La sua presenza coraggiosa ai piedi della croce - l'unico apostolo che ebbe abbastanza coraggio per seguire Gesù fino alla fine - risponde in ogni tempo a quei cacciatori di concupiscenza che sprezzano la castità come fosse virtù non virile e indegna di un uomo". C'è qualcuno che va dicendo: "Il sacerdote, il religioso, non è un uomo completo. Non è una cosa virile, è indegna dell'uomo la verginità, la castità, la verginità... il vergine. Manca qualche cosa". Certo manca qualche cosa se non ha risolto il problema del suo cuore. Perché allora naturalmente il suo cuore, gira qua, gira là, è come un cane senza paron, vero, che va girovagando par tutti i paracarri o in mezzo ai luamari... cercando ossi. Ma, ma quel giorno che noi abbiamo risolto definitivamente la questione, allora comprendiamo la grandezza del vergine. Ma lasciamo la parola qua a questo americano. "Non ha importanza sotto quale veste scientifica il culto della soddisfazione fisica possa presentarsi, la figura di Giovanni sul Calvario grida per sempre: "Egli è il più forte che ha vinto se stesso"". "Ma, ma, ma...". Guarda Giovanni, vergine, l'unico degli Apostoli che xe andà in cima. "Ma sarebbe meglio...". Va bene. Sarebbe meglio... Tu al Signore puoi dire di no e vai dove vuoi. Ma se ti dai al Signore, ricordati che è questa la strada. "Ma è impossibile...". È impossibile, certo è impossibile per chi non si è dato interamente. Certo è impossibile. Ma per chi si è dato interamente, non solo è possibile ma è una cosa che porta gioia, felicità. Ma non che porta felicità per la rinuncia in se stessa, ma per l'amore che si prova.

MO80,2[17-06-1966]

2.Ma andiamo avanti, perché c'è ancora della materia, forse. Ghe xe un tochetelo qua più avanti. Guardate che ho fatto il proposito di star calmo questa mattina, di non scaldarmi. Dopo non so se lo mantengo.
"Dubito però che sia stata la sola verginità fisica di Giovanni a commuovere tanto fortemente il cuore di Gesù...". Go trovà un libro eretico: questo è un libro eretico. Ci hanno tanto insegnato una volta che a Gesù "placuit", ga piasso per la sua verginità, e toh, varda che mestiero. "Dubito però che sia stata la sola verginità fisica di Giovanni a commuovere tanto fortemente il cuore di Gesù, perché dopo tutto, Gesù amò anche la Maddalena". E sì che non la gera mia tanto vergine, no? Potresti dire: amò anche Sant'Agostino, amò anche altri. Ciapèmo la Maddalena, sappiamo chiaramente dal vangelo quanto l'ha amata. "No, no, vi è qualcosa di più profondo . La integrità fisica di Giovanni era semplicemente l'effetto esterno della sua verginità spirituale, della sua ferma unicità di propositi, della sua irremovibile lealtà e amore per Cristo". Ah! Vedìo tante volte dicendo: “I giovani, pare sa... Come se fa a rinunciare a una tosa? Come si fa a non pensare a una ragazza?". Chiaro, chiaro, chiarissimo. È impossibile. Scrivevo un giorno... rifacendomi a quella famosa frase là: "Per chi crede non occorre spiegazione; e per chi non crede xe impossibile ogni spiegazione", e ho messo: "Per chi crede ed ama il donarsi è una gioia. Per chi non ama il donarsi è un assurdo". Chiaro no? Per chi crede e ama il donarsi è una gioia, il donarsi è una gioia. Per chi non ama è un assurdo. C'è una partita di calcio? Ecco là Fabris: "Come si fa a non andare?". Fabris ga la fidanzata: "Scegli.". Altro che fidanzata, no? No diventar rosso... A un certo momento è Gesù. Se tu ti innamori del Cristo, allora si presenta: partita di calcio? "Ah, la fidanzata.", la fidanzata non è Gesù? Se Gesù non entra in noi con una forza più veemente della fidanzata, ma non sensibile. Scusème tanto. Non occorre mia la parte sensibile. Se per esempio, domani ho tanto da lavorare, ho da fare un mestiere, xela una roba sensibile? Te lo fe perché te vedi el guadagno. Se ho da fare un disegno per la Pellizzari, là, ho da fare un progetto là, non credo che ci sia l'amore sensibile, però t'investe talmente perché bisogna farlo, per cui te stè su anca de notte a farlo, il progetto... Per Cristo non interessa la parte sensibile; se el Signore la manda, bona...

MO80,3[17-06-1966]

3.Ora, io devo innamorarmi talmente di Cristo, e non innamorarmi con quella forma che dicono fuori "l'amore", che è profanazione della parola sacra. Io chiamo l'amore della mamma per il bambino: quello è l'amore. Chiamo, domani, amore della fidanzata o della moglie per il marito, quando che il marito è ammalato, quando il marito si arrabbia, eccetera e sa sopportare e compatire. L'amore, lì vedi se è amore, no? Non chiamiamolo amore quando l'amore, come dicevamo più di una volta, è amore "sui ipsius": "Io amo lui perché mi piace. E cioè io, amo me". Questo non è amore, è falsificazione dell'amore.
I giovani, per esempio, dai 17-18 anni fino ai 22 anni - 23 non hanno amore, è difficile che abbiano il vero amore. Ecco perché si rovinano tanti matrimoni, perché hanno amore "sui ipsius". "Vedo una ragazza: me piase e allora l'amo". No. Ami te; quella ti dà soddisfazione e ami te. Non vai cercando la compagna della tua vita, vai cercando quella creatura che ti piace. E siccome poi ci sono tanti altri... persone esterne, e allora hai un matrimonio assassinato, dopo un po' non ti piace più, e allora ti piace un'altra... e dopo ti piace un'altra... e un'altra ... E hai la maggioranza dei matrimoni dove l'uomo va in cerca sempre di un'altra, e l'altra va in cerca di un altro e si mettono d'accordo: “Mi non te me piasi più e mi me cerco un altro”. E hanno fallito tanti matrimoni in questo modo qua: che lui, d'accordo con lei, cerca un'altra e lei, d'accordo con lui, cerca un altro. E vanno in giro in cerca di che cosa? Di amore? Di porcili vanno in cerca. Ci sono in giro per le città posti... pensate che nella sola parrocchia di Araceli, mi ricordo, c'erano 26 posti dove andavano in cerca di 'amore' quei tali; 26 case, capite?, dove questi tali andavano in cerca di 'amore'. Ma questo è sporcare il dono di Dio. Dico male... Lei? Voi? Tanto per intenderci. Ma, uno non se sente de andar prete? Va bene... non è la sua strada? Si formi una famiglia; ma si ricordi: stia in guardia fino ai 21-22 anni, perché difficilmente, difficilmente, uno è tanto signore di se stesso da non cercare se stesso.

MO80,4[17-06-1966]

4.Perciò figlioli, ecco qui. Se noi vogliamo darci a Cristo, il nostro cuore ha bisogno di amare; è inutile, ha bisogno di amare. E allora dobbiamo cercare non di amare noi stessi, non di cercare noi stessi; ecco perché tante volte sono fallite le vocazioni. Perché uno, invece che... noi vogliamo cercare in Cristo quello che si trova oggi in una ragazza... naturalmente, cioè cercare se stesso. Dice: "Quella ragazza mi piace e mi dà soddisfazione... Se tu, Gesù, mi dai soddisfazione come quella ragazza, e anzi di più, scelgo te". Ma io ti dico: guarda che anche se ti formi una famiglia e cerchi di formarti una famiglia in quel modo lì, sarà una famiglia disgraziata. Per questo: perché l'amore è donazione, dopo ti sarà dato... ma guarda che l'amore è donazione e donazione non vuol dire scambio: "Mi ghe do 1.000 franchi e l'altro mi dà tanti chilogrammi di roba". Donazione è una cosa gratuita, è un'offerta gratuita. Ora, se capiamo cosa è la...
Figlioli miei, quando sarete sacerdoti gridatelo forte anche ai fidanzati; preparateli alla famiglia in questo modo qui, altrimenti avremo sempre i disastri familiari che abbiamo adesso in giro. Preparare bene coloro che si preparano al matrimonio, che capiscano che cosa è il matrimonio: una cosa santa, grandiosa, meravigliosa; c'è un sacramento che li unisce. Ma oh, oh... no che unisce dei porci, no che unisce della gente che va in cerca solo di soddisfazioni umane... che unisce due creature che accettano una missione da parte di Dio, che vivono da buoni fratelli insieme, che camminano verso l'eternità, che si impegnano ad educare e mantenere i figlioli, e a portarli in Paradiso: ah, è una missione vera e propria! E così dev'essere per noi. Ecco perché insisto... Ecco qua Giovanni: Giovanni è grande sì perché è vergine, ma la verginità è frutto di un'altra cosa più grande, di un'altra cosa più grande, che è la donazione di se stesso. "La integrità fisica di Giovanni era semplicemente, semplicemente l'effetto esterno della sua verginità spirituale, della sua ferma unicità di propositi...". Mi sono dato, mi sono donato, perciò ho un proposito solo! Non è il Giuda: tira, molla el sachetto, roba, imbroglia, eccetera, no?; no xe uno che va... segue il Cristo e non lo segue... ci devo pensare... Seguo e non si discute più! "Ma ci sono delle giornate...". E non che si fermi per istrada... Questa è l'unicità... vorrei dire la testardaggine dell'uomo che ha detto: "Signore, sì, ti seguo!". "... della sua ferma unicità di propositi, della sua irremovibile lealtà...". Essere leali col Signore: ho detto di seguirti e sarò leale! È amore... "... la sua lealtà e amore per Cristo.

MO80,5[17-06-1966]

5.Che la nostra sia o no l'innocenza di mente e di cuore, che dura quanto la vita, come fu quella di san Giovanni, non è ciò che importa ora...".
Se capitasse anche... Ci fosse stata nella vita vostra qualche cosa, eccetera eccetera. Va ben, male! Ma non è ciò che importa in questo momento. "... se non come motivo possibile di dolore e di penitenza". "Ma io, Signore, ho mancato tante volte! Ma io, Signore, non sono un angelo come Giovanni, come Luigi Gonzaga!". Non è questo che importa in questo momento. "Ma io sono superbo come Satana, sono impuro come...". Piano! In questo momento non è quello che importa. "Sappiamo che non c'è nessuno che così completamente cancella il passato e in modo così assoluto giudica del presente come Dio". Tu ieri, proprio ieri, eri un delinquente; ieri hai ammazzato, ieri sei stato un impuro, ieri eri un superbo. Oggi dici a Dio: "Signore, ho capito che ho sbagliato; mi pento, voglio essere puro. Ieri ho seguito me stesso, oggi voglio seguire te". In quel momento, se tu sei pentito sul serio, Dio ha dimenticato tutto. Tu ammazzi la mamma di uno di voi, ecco là, Bertelli... Ruggero, un colpo di matto, ammazza la mamma di Bertelli. Dopo va là piangendo: "Bertelli, ho ucciso tua mamma...". Bertelli lo perdona, gli perdona, però fa fatica dimenticare. So che Bertelli è un'anima santa, un'anima bella, vero Luciano? Ma domani, sa, stando in ricreazione, si parla della mamma, della bontà della mamma; e tu guardi Ruggero e tu vedi il sangue sopra le sue mani... Va ben ti sei lavato le mani, ma... Noi uomini diciamo di perdonare, perdoniamo, ma ricordiamo. Perdoniamo ma ricordiamo, sì, sì... ma ricordiamo, specialmente se la cosa si è ripetuta 1-2-3-4-5-10 volte; se non una volta sola. Quante lacrime, ma ricordiamo. Dio no! È l'unico, guardate qui la parola, eh: "Non vi è nessuno che così completamente cancella il passato e in modo così assoluto giudica del presente come Dio". Perciò per Lui, si chiami Maddalena, si chiami Giovanni o si chiami Agostino, quando questo uno o questa una si donano, e si donano totalmente, per Lui sono santi. Ha cancellato e ha dimenticato. "Ciò che ha importanza, ora, è il vedere se la nostra è la verginità che può essere persa e riconquistata, la verginità di un cuore che si è dato interamente a Dio, senza evasioni, compromessi e imposture".

MO80,6[17-06-1966]

6.Non si può imbrogliare il Signore! Non si può fare come Anania e Saffira, portare il sacchetello e tenerne da parte un pochetto. Non si può dire al Signore: "Mi dono", al Signore mi dono e poi si va a compromessi, imposture, bagoli e bagoletti, là... Dobbiamo dare tutto! No do tutto perché mi vede il superiore, perché mi vede mia mamma, mi vede il mio parroco; do tutto perché è Lui. E mi dono senza discussioni, e continuo a donarmi per tutta la vita. Mi dono il giorno che sento gioia e nel giorno che non sento gioia; nel giorno in cui il fresco, il benessere mi porta alla preghiera, e nel giorno in cui sento la pesantezza, la durezza del corpo, con quello che vien dietro!
Quando non son capace di restare... e dico: "Signore, eccolo qua!". Mi dono, mi dono, continuo a donarmi. Ecco la verginità che dura. Senza evasioni. Ed è facile, sapete, avere delle evasioni. Evasioni riguardo alla purezza nel corpo e anche specialmente riguardo alla purezza qua... L'io, quanto è vasto... Per esempio, ambizioni, si cerca noi stessi, con un'arte diabolica. Quando si cerca il proprio egoismo, si cerca quello che piace, quando si è attaccati al proprio giudizio e si vuole dominare. Ah, figlioli, è facile avere evasioni, eh! "È molto difficile dire: "Mio buon Signore, prendi tutto di me, e fa' di me ciò che Tu vuoi!"". Dico le preghiere: "Vi adoro mio Dio, vi amo con tutto il cuore...". Se dise tante de quele busie con le preghiere! Ma dire al Signore, proprio, ma sul serio... Siete sotto esami voialtri adesso: "Signore, fa' di me ciò che Tu vuoi. Se è possibile fa' che io sia promosso, ma se Tu vuoi che io non sia promosso, fa' di me ciò che vuoi. A me interessa solo di salvare anime. E se è necessario, Signore, che io bocci questo anno, l'anno venturo, quest'altro anno, per 6-7 anni continui a bocciare, bocciare, bocciare... va bene. Signore, se questo va meglio per le anime, ecce adsum. Ecco tuo figlio!". Dirlo, ma dirlo durante gli esami, dirlo quando che i compagni sono promossi e si è bocciati; dirlo quando si ripete l'anno, dirlo alla vigilia degli esami quando si è già ripetenti, dirlo quando si è bocciati il secondo anno...

MO80,7[17-06-1966]

7.Livio, ah, cosa ne dici? Eppure, eppure, uno che ama, uno che ama, lo dice, non solo a parole, ma lo dice. Perché? Ma scusa, se mi sono messo nelle mani di Dio, in fondo è la famosa candela di cui parlava monsignor Veronesi: siamo come una candela accesa; poco importa dove, come sarà accesa, dove, in che modo, quando, purchè si consumi solo per il Signore! Siamo una lampada messa davanti al tabernacolo e non importa a me se sono in una grande basilica o se sono in una cappella come quella di Rio Hondo, dove non c'è nessuno in chiesa. Una chiesetta sporca là, messa là. Cosa interessa a me se questa lampada sta in Alaska o nel caldo, se arderà di notte o di giorno. Che arda completamente e solo per il Signore.
Naturalmente io chiederò al Signore la forza, perché scusatemi tanto, figlioli miei, ci sono dei momenti in cui se non te ghe la forza de Dio te butti per aria tutto quanto, no? Guardiamo là Gesù quanto buono che è stato, nell'orto degli ulivi ha voluto darci un esempio di debolezza umana. Chiaro: abbiamo bisogno di questa forza. Però, figlioli miei, guardate che l'uomo di Dio deve avere queste disposizioni qui: "Mio Dio, prendi e fa' di me ciò che vuoi". Il famoso fazzoletto di San Giovanni Bosco e Domenico Savio: "Signore, fa' di me ciò che vuoi". Se non vi sentite di fare questo, guardate, figlioli, scusatemi, ritiratevi, ritiratevi! Guardate che la Congregazione fa di più con dieci persone che siano così che non con mille persone. E questo lo direi a tutte le suore, lo direi a tutti i frati e sacerdoti, ma lo direi anche a tutti i papà e tutte le mamme. Se tu vai al matrimonio e non sei disposto di dire: "Signore, ecco qua. Sono qui in questo giorno felice del mio matrimonio, però, Signore, guarda, fa' di me ciò che vuoi. Io sono mamma, diventerò mamma fra poco, ma guarda, Signore, fa' di me e dei miei figli quello che vuoi tu; io ti aiuterò a fare la volontà". Io vi dico: se un cristiano non si presenta all'altare, anche per il matrimonio, con questo spirito, è meglio che el se 'sbatezza'. E cioè che almeno dica chiaramente: "Non sono cristiano". Perché se nò avremo un cristiano che va al matrimonio e dopo per 15-20 anni non va più a confessarsi. O se va a confessarsi, andrà a confessarsi al sabato santo, una-due ore prima della Messa perché se nò... E dopo te ve, te ghin confessi 60-70, come capita de solito, e dopo all'ultimo momento ghin capita altri 6-7 perché i ga za rotto un'altra volta: non i xe sta' boni resistere un'ora, un'ora e mezza in grazia de Dio.

MO80,8[17-06-1966]

8.È l'esperienza di ogni anno. Confessi... Te poi mettere la serie; te poi dire: questi qua i xe 100 e sarà un miracolo se te ghin trovi uno che non sia legato con una catena de quelle là, de quelle longhe, no? E te sè che dopo tin capiterà, dopo un'ora, tin capiterà 5-6 de quelli, i tornerà un'altra volta: non i xe sta boni de resistere un'ora!
Ora se il cristianesimo... Se doman ciamemo 'cristiani'... è certamente: "Oh sior qua, sior là", par che le sia le persone più gentili de sto mondo. Ma volìo fare el cristianesimo una roba de sto genere qua? Se volemo fare il cristianesimo vero e proprio bisogna arrivare a sto punto; qualsiasi cristiano queste cose qua, non solo i religiosi, ma qualsiasi cristiano deve pronunciare con il cuore queste parole qua e vivere queste parole: "Mio buon Signore, mio buon Gesù... Dolce Cuor del mio Gesù, fa' che io ti ami...". Cosa vuol dire: "Che io ti ami sempre più?". "Che io ti voglia bene. Tu sei morto per me in croce, hai aperto il tuo cuore affinché potessimo noi trovare nel tuo cuore un rifugio sicuro. Signore, fa'... Come tu mi ami, che anch'io ti ami. Come tu hai donato te a me, fa' che anch'io possa donare me a te. Signore, fa' che io possa completamente consumarmi per amore Tuo". "Vivere e lavorare, lavorare e soffrire, o soffrire e morire, è tutt'uno per me". Dire così e pensarlo, e porlo in atto ogni giorno con un programma definito di preghiera... Ah, sicuro! Dirlo, non solo pensarlo, dirlo e poi porlo in atto. Perché non basta mia dirlo soltanto se nò femo una commedia. "Signore Gesù, fa' che io ti ami....". "Signore...!". Ma è una stupidaggine. Oh, oh. Quando dico: "Fa' che io ti ami sempre più", io devo desiderare di amarlo e, desiderando di amarlo, di consumarmi per Lui. Pensiamo al valore delle parole che diciamo. Quando diciamo "Fa', o Signore, che io ti ami", vuol dire: "Fa', o Signore, che il mio amore sia solo per te e che io possa completamente consumarmi per te, la mia vita per te.... Dolore, sofferenza, lavoro, morte, vita, non importa niente, Signore". Questo vuol dire amare. E quando domandate l'amore, domandate questo: la forza di dire sempre di sì a Lui. Eh, ma dirlo non soltanto con le parole, dirlo con i fatti. Ecco allora "... pensarlo, e porlo in atto ogni giorno con un programma definito di preghiera, di preghiera, di esame, di lettura spirituale, di visita al Santissimo Sacramento, di lavoro generoso per le anime".

MO80,9[17-06-1966]

9.Perché penso, se non c'è qualcosa di azione, beh, allora sono soltanto parole, non è mica amore, no? Allora cerchiamo noi stessi.
Vedete, giorni fa io ho battuto questo tema, e insisto, figlioli. State attenti che è facile amare il Signore soltanto con le labbra. Vedete, l'amore al Signore noi lo mostriamo specialmente quando siamo soli, quando non siamo controllati, quando siamo nella possibilità di fare a meno di fare quello che si è costretti di fare. Supponiamo, per esempio, i ragazzi nostri vanno in vacanza... partono oggi quelli di IV ginnasio... Vanno a casa. Andando a casa, questi benedetti figlioli stanno a casa venti giorni. Loro, se vogliono donarsi al Signore, dovrebbero essere fedeli a tutte le loro pratiche di pietà, no? Ecco, qui vedi, specialmente lì vedi se il ragazzo, il giovane, corrisponde alla vocazione; no se ha la vocazione, se corrisponde: se è un uomo che crede. E allora tu puoi vedere questo: un ragazzo che ha la vocazione, o anche se non ha la vocazione, è un uomo che crede. Perché uno può darsi che vada a casa, io ho visto dei seminaristi che quando sono andati a casa... sentivo per esempio anche ultimamente una persona che mi diceva che è andato a casa, ma lui continuava ogni mattina la sua Messa, la sua comunione ogni mattina, la sua meditazione ogni mattina. È un anno che è a casa; se gli domandi perché: "Io sono venuto a casa perché non era la mia strada"; ma non ha cambiato tenore di vita. Perché? Scusa, allora lo faceva per convinzione o lo faceva per... Ho sentito ultimamente di uno di 18 anni che è uscito da una Famiglia religiosa, ed è un anno che è a casa, è un anno che continua a fare le sue pratiche di pietà regolari.

MO80,10[17-06-1966]

10.Domani, c'è uno che va a casa, supponiamo da una Famiglia religiosa, e dopo due giorni che l'è a casa, va alla Messa alla festa e magari distratto, là in fondo, con tutti i giovani del paese. Quello aveva perso la fede ancora dentro. Fa questo perché? Perché è in un paese dove si fa ancora questo. In Casa dell'Immacolata faceva questo perché si faceva questo da tutti; nel paese si fa questo da tutti e domani va militare, dove nessuno va neanche a Messa, non va neanche Messa.
Tu prendi un ragazzino di IV ginnasio che va a casa e si trova lì, e tu vedi che non va a Messa alla mattina, non fa meditazione, non fa lettura spirituale... Scusa, allora che fede era quella lì? E può darsi che capiti a qualche religioso, che va a casa in vacanza 3-4 giorni, e magari perde la Messa, fa a meno di fare meditazione... "perché non ha avuto tempo". Non può mica capitare? Ti meravigli, caro? "Ma, mi sono dimenticato". Figlioli, io vi metto sul chi va là. Perché vi ho detto tante volte che le cadute gravi... Uno non diventa ladro tutto in un colpo... Comincia col rubare poco: un ago prima, dopo diventa ladro. Le cadute gravi si vedono già da dentro. Perciò voi mi direte: "Ma insomma, sa...". Per esempio, uno va alla visita militare... Per carità, non voglio mica offendere gli ultimi, ma io ho osservato in genere... Mi domando... Non faccio mica l'esame di coscienza pubblico, e neanche privato; ma vorrei domandare soltanto questo: se per caso un giorno hanno perso Messa, comunione, non hanno fatto la mezz'ora di meditazione, un quarto d'ora di lettura spirituale, le 3 Corone, va bene?, che giustificazione portano davanti al Signore, di non aver amato il Signore quel giorno? Ma, ma, ma.... Scusate, io dico, non voglio tornar sopra. Può darsi che non sia stato possibile... Giustificazione non a me, a Lui. Quando, per esempio, i primi tempi dell'Istituto dovevo andare alle 10.30-11.00... 18 giugno 1966