LA VITA DI COMUNITÀ È GARANZIA DI FEDELTÀ NELLA VITA MISSIONARIA
MO59[12-03-1966]
Sia lodato Gesù Cristo!
MO59,1[12-03-1966]
1.Mentre stavo scherzando... Toni che come il solito el va a fare el porcaro, e mi ha colpito questa parola, e allora facciamo un pensiero di meditazione sul porcaro.State attenti! Ieri mattina abbiamo meditato un po' sul figliol prodigo, e mi sono domandato un pochino: non siamo un pochino tutti figlioli prodighi? Non siamo arrivati forse all'epilogo, uguale al finale, ma un pochino siamo tutti figlioli prodighi.E voglio fermarmi un po' a fare questa meditazione perché, perché mi ha fatto una certa impressione... luci e ombre in Argentina. Un po', scusate la parole, la figura che hanno le Famiglie religiose nei vari posti. Lasciamo stare... Guardiamo le Famiglie religiose, mi interessano quelle. Perché ogni Famiglia Religiosa ci ha lasciato un pochino... un po' qualche segno. Ci ha lasciato qualcuno che ha defezionato, qualcuno che è andato fuori di strada.E quando sono arrivato lì a San Paolo, una cosa che si può dire in famiglia qua, sono trent'anni che sono andati a San Paolo i Paolini, e il primo che è andato là per piantarli, un bel giorno è scappato via con una donna e non si sa ancora dove sia. E, sapete, quello ha portato un tal segno, che ancora adesso fanno fatica a rimettersi, perché, prima di arrivare a 'sto punto, te sè, se arriva scandali, se arriva, un pochino...Sono andato in altre parti, ho visto altre cose del genere.E mentre stavo giungendo a San Paolo ho visto un sacerdote italiano - l'ho avvicinato un po’- che ora è generale dei Canossiani. Stava lì per aprire la prima Casa in Brasile. Loro hanno già sessant'anni di vita e aprono adesso la prima Casa. Tutto contento perché "Sa, finalmente incominciamo le missioni, e mi preoccupo di chi mando... Perché, sa - dice - non è mica facile conservarsi buoni! Ce ne sono trenta che mi hanno domandato di andare missionari: naturalmente ventisei resteranno male perché ne mando quattro. E quali saranno i quattro che non defezioneranno?". La sua scelta di quattro che non defezioneranno!Voi direte che la vita missionaria, la vita missionaria è una vita molto pericolosa, pericolosa, per cui si va là e siamo sicuri che andremo finire in bocca al lupo. Guardate, io direi, per quanto mi consta, che è più facile esser buoni là che non qua, insomma, buoni: perché c'è più da fare.
MO59,2[12-03-1966]
2.Sarà una vita difficile perché c'è caldo, per esempio, non so, perché chi soffre il caldo come me, e allora bisogna adattarsi: se fosse il caldo di luglio, ci abbiamo sempre il caldo di luglio nel periodo che è caldo di là, e anche un pochino di più. Parlo perché anche là, per esempio nel Brasile, hanno due stagioni solo: estate e inverno. Là, non abbiamo come qui, il famoso inverno, il famoso inverno; han tirato via la primavera e l'autunno, no? C'è un periodo di caldo e un periodo che si sta abbastanza bene, insomma, abbastanza bene... di abituarsi un pochino alla temperatura . Per niente non sono andati là milioni di uomini per lavorare e si sono abituati così bene che non verrebbero più qua, e che là si trovano bene, e stanno bene. Dunque la gente non è mica morta dal caldo, e si vede gente che sta bene. Quello che fanno gli altri per motivi materiali, possiamo farlo noi per motivi spirituali, no? Perché vedo che c'è tanta gente, perché ne ho vista tanta, che stavano bene, europei che erano là. Penso che questo, non mi pare... Se c'è qualche individuo particolare che non può sostenere il caldo, va ben lo mandemo in Alaska quelo, no? Troveremo missioni in posti temperati. Difatti, nelle cartelle nostre dei voti perpetui, è messo anche il clima, se possono essere adatti ai climi, ai vari climi. Dopo, se uno proprio si sa che proprio non ce la fa fisicamente, è meglio non mandarlo in quei luoghi; lo manderemo in un'altra parte dove che ghe xe le zone temperate.Ma, vi dico, almeno... basta tenerci su; adesso, uno va là, incomincia a far penitenze, penitenze, fa de manco a magnare, fa de manco a bevare, el fa penitenze per salvare anime e, naturalmente, finisce che el va in sfascio, no? Da magnare con santa... al Signore: il Signore ha dato, e sia benedetto il nome santo del Signore! El te ga dà una vacca, magneghene un cossato, e se benedisse el Signore che el ga fato le vacche così bone, no?, senza tante storie. Ti ha dato la frutta, mangiala, e mangiala con santa rassegnassion, magari qualche graspo de ùa, e quel che el Signore ne manda. Tegnerse su fisicamente, così, con santa semplicità, capito?Ora, mi pare, insomma, par el caldo... Per esempio, anche nel Guatemala, mi a pensavo: “Chissà cosa che me capiterà con quel caldo là!”. Insomma, con l'aiuto di Dio, sono rimasto là dieci giorni e non... stavo veramente bene, stavo bene! Un particolare, per esempio: andavo in macchina, con la camiseta là, la maglietta... mons. Luna el se ga accorto che gavea camisa sotto, la maglietta dela salute, camisa, e la bluseta par sora, quela là... un'altra camiseta par sora: “Cossa?. Maglieta de la salute solo!”. In macchina, coi finestrini verti e a sentoetrenta all'ora, eh, un sole mmmm che te vigneva contro, te te la godevi, tanto che no go ciapà la bronchite; la go ciapà vignendo a casa un poco de bronchite: là no savea cossa che la volesse dire!
MO59,3[12-03-1966]
3.Tanto per dire! Te dormivi par sora, là in leto, con tanto de mutandete e majeta de la salute, canottiera e basta, buttà là par sora. Te te indormensavi che gera un gusto, no? Te dormivi che gera un gusto, co le finestre verte e tutto, vuto fare! Dopo un poco se se abitua, no? No me pare che sia quelo! Un particolare, per esempio, che qua d'estate te sì xo de susta, no te sì bon pregare alla mattina, te continui sudori eccetera, invece là no! Alla mattina se sta ben, se prega volentieri: se stava ben! Sì, me pare, tutte robe che...Però, attenti, attenti! Resta questo: che il pericolo c'è, il pericolo c'è là e c'è anche qua. Il pericolo c'è: si può divenir figliol prodighi! Può divenire don Ottorino, e può divenirlo... figliol prodigo! Però, ecco, ecco, non si diventa immediatamente figliol prodighi. Guardate che il figliol prodigo, diventa prodigo un pochino alla volta!.Non è stato un bel giorno che il figliol prodigo si è presentato: “Papà, vojo...". Capissito, Raffaele? Anche la comunità... Difatti, difatti, dice il santo vangelo, dice Gesù: che è andato pieno di amici e eccetera, e con le amiche, no? a mangiar fuori tutto... aveva già gli amici. Non è andato con dei giovanotti che ha trovato per caso, è andato con gli amici a mangiar fuori tutto, no? Vuol dire che aveva già gli amici. Ma aveva amici che non lo accompagnavano a Messa e alle sante funzioni, vuol dire che aveva ga delle amicizie tali che avevano corrotto il loro cuore. Non aveva amici buoni, perché, se avesse amici buoni, non sarebbe... "Ehi! Cosa gheto fato? Torna a casa da tò pare, cosa feto quele robe lì, no?". Aveva già degli amici che gli avevano corrotto il cuore.Ecco, vedete, se noi non abbiamo questi amici che ci hanno corrotto il cuore, possiamo andare tranquilli in qualunque parte del mondo e non vi verrà fuori il figliol prodigo neanche per sogno. Non verrà fuori il figliol prodigo; il figliol prodigo verrà fuori quando il cuore è già corrotto, quando abbiamo già ceduto a destra e sinistra, abbiamo già diviso il nostro cuore. Se il nostro cuore non è diviso, se si è dato interamente al Signore, figlioli miei, state tranquilli, state tranquilli. Il pericolo c'è, c'è qua, c'è là, c'è sempre, no?, ma stando noialtri sulla strada giusta e col cuore a posto, state tranquilli, non c'è pericolo di divenire prodighi né là né qua.
MO59,4[12-03-1966]
4.Ora, mi pare però, se ho visto questo pericolo che c'è in giro per... ho visto però anche la causa per cui erano caduti; perché, sa, si va e si può fare un po' di diagnosi, un pochino: com'è 'sta storia? E ho visto questo: ho constatato in parecchie Famiglie religiose che ho avvicinato, come ci sia già latente il, vorrei dire, il germe di una caduta. E in che modo? Tu vedi degli uomini che lavorano: ognuno fa il suo compito, ognuno va per conto suo. Uno fa una cosa, l'altro fa una cosa, e dopo magari di domenica preti stanno quattro-cinque ore a vardare la television. Visti con i mei occhi, eh! E allora mi sono informato: è una cosa naturale, alla sera, un paio di ore ogni sera a guardare la television... passano in ufficio, e dopo, basta, basta!Capite chiaramente, quando si va in quattro-cinque in un luogo di missione, e uno el ga el so mestiero, eh, el so mestiero, e dopo el va per conto suo, el se la gode per conto suo, allora se avvera quello che diceva el nostro caro mons. Volpato: che il sacerdozio è la più sublime delle missioni e il peggiore dei mestieri, no? Quando noi trasformiamo la nostra vita apostolica di sacerdote o di assistente in un mestiere, è il peggiore dei mestieri, mentre che è la più sublime delle missioni. Eccolo il pericolo, il pericolo nel quale si trovano certe Famiglie religiose: perché non c'è la famosa unità, l'unione dei religiosi; non c'è la famiglia, non si sentono fusi 'in unum'.Con don Aldo si diceva ultimamente: ecco, il pericolo c'è sempre, ma i nostri non dovrebbero trovarsi in quella situazione lì perché, perché devono... Per esempio, ho avvicinato un sacerdote di quelli di Verona, sono andati da Verona, erano in due in una certa parrocchia, e uno era via e uno era lì in casa: e hanno una nostalgia dell'Italia, nostalgia dell'Italia, ma proprio da matti!. Sa, sull'Italia giorno e notte, e come xela de Moro, e come xela de qua, Fanfani, e come xela de questo, e notizie de qua e notizie de là... robe che... Inconcepibile 'na roba così, e xe quasi un anno che l'è là, e i ga quasi trentamila anime in du, e i ga dodese, dodese... il centro el ga tremilacinquecento anime da solo e i ga cinque cese protestanti, e in tutta la parrocchia i ga dodese cese protestanti... Ghe vanza tempo de pensare a Moro! Però, però, sono due sacerdoti, sono venuti da due posti distinti, sono stati quindici-venti giorni a Verona, sono partiti e sono andati là: non c'è la fusione fra loro, non c'è la famiglia, non c'è la famiglia. E allora lì si trovano in terra straniera, sono andati tra gente straniera.
MO59,5[12-03-1966]
5.I nostri, si diceva con don Aldo, constatando queste cose, i nostri saranno fusi insieme, saranno un cuore... perché, scusatemi tanto, go dito a don Aldo: “Varda, semo in due arrivati... se mettemo ciacolare mi e ti, a sentiemo ca semo a Vicenza, semo a Vicenza!”. Quando che i nostri saranno in tre o quattro, eh, i ghe darà 'na ridada su certe cose che i vede, i discuterà insieme, i tratterà insieme, ma ma ma, loro sentono di essere: portano sempre la loro patria con sè, che è il Cielo, non è l'Italia, è il Cielo, capite? Ecco la grande grazia che il Signore ha fatto di unirci in comunità, ma grande! E vi accorgerete quando vi troverete in terra di missione: questa grazia di avere degli ideali chiari e precisi, no?... ideali chiari e precisi, un corredo. Le Famiglie religiose si meravigliavano. Voi direte... Parlo, per esempio, di quelli di SAN Paolo, parlo dei Francescani, parlo dei Redentoristi, parlo di quelli di don Orione, per lo meno quattro, ed è già qualche cosa, no? Cosa? Le suore, le Famiglie religiose delle suore, alle quali go fatto la meditazion lezendo dal nostro libretto, là... più de venti... e i preti, quando sono arrivato là, nel Chaco, là, al giorno dopo c'è stata la riunione dei sacerdoti e io ho dovuto fare la meditazion ai preti, meditazione in italiano, a braccio... e mi hanno capito. E un prete, un prete, un prete là el ga dito: “Dieci minuti, el ga dito: quello che è più di dieci minuti è del diavolo”, el ga dito! El vescovo el ga dito, el vescovo el dise: “Quanto tempo?”, go dito: “Ah, basta mezz'ora, el ga dito, mezz'ora!”. Dunque, il primo nol me lassa più de dieci minuti... quel che xe più de dieci minuti el xe del diavolo, un altro ancora... Cosa gonti da fare qua? Diese minuti o mezz'ora? E allora scominsio a parlare dieci minuti, dopo un quarto d'ora, dopo un quarto d'ora... proprio quei che gera, che gera più interessati... go dito: “Adesso qua, Eccellenza, go dito... i me ga raccomandà diese minuti”. “No, no, ancora ancora!”, i ga scominsià. E allora go intavolà una forma de discussion su alcune robe, no? Così, gerimo sèdese preti solo... quaranta minuti, i voleva ancora, dopo i quaranta minuti i voleva ancora! “No, go dito, perché i me ga dà dieci minuti, e el resto el xe del diavolo!”. “Eh, ma del diavolo xe le solite prediche, ma no questa qua, le solite prediche ma no questa qua!”.
MO59,6[12-03-1966]
6.Ghemo parlà del dovere che hanno, che abbiamo noi preti di dare testimonianza della carità se vogliamo salvare. Perché è inutile che ci lamentiamo che il mondo non ci vien dietro, se noi non diamo testimonianza della carità, se noi non siamo fusi insieme. Basta così! I se ga interessà in modo tale che dopo magnando - ghemo fatto pranzo in compagnia, no? - e ghemo continuà la conversasion... e il padre redentorista che aveva...: “Venga a trovarci, venga!”. E el giorno dopo via in macchina... Semo rivà là, e là el se ga fatto su le maneghe, quelle della camisa, non de la giachetta, parché el gaveva solo che la camisa par sora, un grosso... el gera grande una spanna più de mi, e grosso, mi digo, un venti sentimetri de più de diametro, trenta...Però, parlando, tutti meravigliati che noi abbiamo... perché là, tutti gli individui vivono per conto suo. Per esempio, questo padre redentorista, che è parroco... xe giusto, no? Pur avendo uno spirito ottimo, spirito ottimo... Ora noi abbiamo questa grande grazia, che il Signore ci ha dato le idee chiare, no?, idee chiare! E ci ha messo quel famoso pallino che è la carità, la carità.Ora, fratelli miei, guardate che tutti siamo colpiti da... no? Perché tutti, qualche buseto lo ghemo, qualche cosetta dove che se podaria far de più, dove al Signore se podaria dar de più, dove che qualche volta semo generosi e a volte meno generosi; però ricordeve che se stemo duri, duri, duri su quei principii lì, no ghemo daver paura, no gavemo da aver paura assolutamente, perché il Signore sarà con noi. E sarà con noi anche se esigeremo qualche miracolo: difenderà la Congregazione, difenderà certamente la piccola comunità e gli individui.Pensate che dolore sarebbe che un bel giorno arrivasse una lettera da, mettiamo, Zacapa o venisse dal Chaco, una lettera, e: "Devo, con dispiacere, don Ottorino, devo dirle... È col cuore straziato che le scrivo che Smiderle, purtroppo, da qualche mese è scappato via e non si sa più dove sia andato a finire!" Può capitare a... e può capitare a ti! Pensè che razza de mestiero! Ovvero: "Faccia un piacere, una carità, ce lo mandi a farsi la valigia... richiami Smiderle immediatamente, perché preoccupa, insomma mette disordine". Non occorre che sia sempre cose morali, ghe pol essere anche delle altre robe: "El fa tutto lu, el sa tutto lu, qua el critica tutto... scandalo... ", può essere robe che...Ora, figlioli miei, pensate che dispiacere sarebbe per il Signore, per la Chiesa, e per noialtri qui! Ma questo, figlioli, non avverrà se noi cercheremo di realizzare quel famoso testamento che vi ho lasciato prima di partire per la terra lontana, no? Questo senso di carità, cioè, che ci abituiamo a vedere nel prossimo che viene, Nostro Signore, accoglierlo alla presenza del Signore. È una cosa che può... sembra non dica niente, ma ha fatto una rivoluzione.Le suore, quando vero ho parlato così alle suore... è come se fosse una roba nuova... e allora ho cominciato così, e ho parlato sull'obbedienza, e ho letto sul nostro libretto sull'obbedienza; la madre superiora guardava... il libretto. “Madre, digo, ghe lo regalo!”. Uh! tutta contenta: “El più bel regalo... Cose mai sentite, cose nuove!”.Bene, guardate che voi partirete con patrimoni tali, che vi sarà facile far prediche. Proprio vi sarà facile far prediche, anche ai preti, anche ai vescovi, vi sarà facile, perché abbiamo degli elementi tali che sono vecchi, ma sono nuovi, e saranno quelli che salveranno la vostra purezza, la vostra umiltà, la vostra carità, e salveranno la comunità.
MO59,7[12-03-1966]
7.Se dovessi morire quest'oggi, vi raccomando in nome di Dio: state fusi insieme. Guardate che il Signore - là sul libretto è messo la scuola-comunità, no? - il Signore ci ha creati per vivere insieme. Difatti, l'uomo è per la donna, e la donna c'è per l'uomo; per che cosa? Per avere questi doni e stare insieme, no?. E xe un grande dolore, tante volte in tanti boni genitori, perché i dise: “Varda qua; a gavemo dovudo slevar diese fioi e adesso no ghe xe nessun; i fioli xe 'nda via e semo 'sta soli!”. È il desiderio di essere insieme: padre, madre e figli, no? El xe un desiderio umano.Ora, se noi abbiamo rinunciato a una ragazza per amore di Dio, non abbiamo rinunciato ad essere padri, non abbiamo rinunciato ad un'altra famiglia. Il Signore ce l'ha data questa famiglia, e questa famiglia è un gruppo di Religiosi che vivono, che vivono lo stesso ideale. E il "quam bonum et quam jucundum abitare fratres in unum", nelle nostre comunità, dovemo realizzarlo, a qualunque costo: è la salvezza nostra!Guardate che è meraviglioso. Pensavo, mentre attraversavo quei posti... in Guatemala: che bello che è vedere un gruppetto che si trovano qua solo per Iddio, solo per le anime! Anche... per aria, 'sto aeroplano lungo, centoventi-centotrenta persone; questi vanno per affari: chi va per questo, chi va per quello, che va par... noi andiamo solo per le anime, solo per il Signore!Ebbene, voi domani andrete, e potrete dire: “Siamo solo araldi del Signore! Siamo in questa terra solo per portare il Vangelo e siamo responsabili della divulgazione del Vangelo!”. Ma vi rendete conto della gioia di tre, quattro, cinque che si trovano insieme, radunati insieme, proprio in Dio, con la presenza di Dio dentro nella casa! Eh, andiamo, avete tutti gli elementi per godere, anche umanamente, no? Domani, el Signore vi dà un bel tocco de polastro: magnelo! "Cantate Domino canticun novum" prima de tutto, no? El Signore vi da à una bella uva: mangiatela, mangiatela di gusto, mangiate il frutto, mangiate... però dico, così, con santa semplicità, godere dei doni di Dio, ma proprio in fraternità; perché, anche umanamente, umanamente, il Signore nol vol miga... No, guardate, ve l'ho detto tante volte, magari una corona di meno - e sì che bisogna tenere dura quella, eh! - ma vivere la vita in fraternità, in comunità!Per esempio, una volta, le Famiglie religiose erano costituite dal minuto di silenzio, dal minuto di andare a letto, dal minuto qua, minuto là: vorrei dire, guardate che più di uno, più di uno... 'sta roba qua, sapete! È un fatto che non se ne rende conto di quella santità dei secoli scorsi, no? La famosa corona sulla quale ghe manca Nostro Signore, par far manco bordelo colla corona, insomma. Un vescovo dice: “Sì, dice, è vero (era il vescovo di Resistencia, un grande vescovo), sì, è vero, dice, la santità una volta era costituita così; ma l'impressione è che siano stati più surrogati; perché la vera santità è volerse ben, è lavorare per amor del Signore: il vero capitale è lì, insomma. È pregare e vivere in unione con Dio continuamente e lavorare per il Signore! Ora, ieri, il Signore, ora, el ga dito, par conto mio (el ga dito 'na frase in spagnolo ma la go capìa) per conto mio el xe sta un periodo transitoriio, come quei che se radunava e 'ndasèa nel deserto e viveva... eccetera così, perché allora non se podeva, nel mondo di oggi, vivere una santità in mezzo al mondo; ma oggi, il mondo sta diventando cristian, sta impregnandose tutto de cristianesimo, per cui xe giusto presentare el cristian”.
MO59,8[12-03-1966]
8.Specialmente noialtri dovemo portare nell'ambiente lo spirito cristiano, dentro de noialtri e insieme con noialtri, per cui, anche parlando, conversando... parlare così! E effettivamente ho provato io a fare l'esperienza già, anche con gente... voi l'avete fatto quando siete andati a casa magari a parlare con uno e con l'altro, la gente ve ascolta volentiera, no? Dice: "Ma varda che roba, varda che roba, eppure xe vero!". No i dise così?: eppure xe vero! Beh, mi go go duvuo parlare con sacerdoti, parlare con Religiosi: "Ciò, xe vero!...".Tanto parliamo con santa semplicità che, al santuario dei Paolini, il superiore, quando che .... el me ga tanto ringrazià, ma un par de volte, la sera prima che parta, un par del volte, e dopo un gruppo a ringraziarme per la stessa roba; el maestro dei novizi, per esempio, là a ringraziarme parché go portà uno spirito novo nel noviziato. E el superiore ringraziarme parché go portà un'ondata nuova di spiritualità nella Casa... ragazzi... preti... fratelli: un'ondata nuova di spiritualità nella Casa! El padre superiore italiano: xe sta la grazia di Dio che xe passà! Ora, ve lo dico con santa semplicità: quando abbiamo parlato... del Vangelo, del nostro spirito, di quello che il Signore ci ha dato qui.Ora, pensate, ho voluto tirar fuori questo argomento perché "qui stat videat ne cadat" no? Bisogna stare attenti, aver paura perché, guardate, i cedri del Libano possono rovesciarsi, e perciò aver paura; aver paura perché può capitare a me oggi quel che non mi è mai capitato... perciò spirito di umiltà, di preghiera, e stare attenti.Ma nello stesso tempo io vi dico: non abbiate paura, non state a scoraggiarvi; vivete intensamente lo spirito della Congregazione, quello spirito di carità, di unione, di ideale comune, lavorate insieme. Ricordatevi che, non un lavoro per conto suo: uno ga le suore, beh, mi le suore! L'altro... Basta, no! Lavorate insieme! Questa unione di ideale e di lavoro certamente vi preserverà nei tempi di bisogno, vi preserverà perché, quando siete insieme, il Signore è con voi;
MO59,9[12-03-1966]
9.e poi anche per un altro motivo psicologico e umano: siccome semo omini, ghemo bisogno un po' de sfogo naturale, ghemo bisogno, no?, un po' de famiglia ghemo bisogno, allora deventa, questa unione de famiglia, un poco lo sfogo naturale de cui ghemo bisogno perché se ciàpa corajo e se se scarica un pochino, no? Te ghe bisogno ti, Smiderle, de un po' de affetto. Ti sì omo, no? Se te fussi omo fora, te gavarissi la moglie e i fioi: co te ve a casa la sera, te ghe i fioi che te salta in brasso... contento: te ghe bisogno, te sì omo. Semo omini, no? Se no diventemo dei mostri! E allora, questa roba qua, cosa sarà? Beh, te ve casa, te trovarè i altri, te trovarè Bertelli: “Ciao Luciano!”. Ciò, ti sì stufo, bevi un'aranciata! Questo atto subito di cortesia, di fraternità: “Ciò, varda, xe capità questo... fatto questo...”. Basta, ti supplisce perché te senti che ghe xe chi che te vol ben. Ti te senti el bisogno de voler ben, quel'altro te vol ben: questa fraternità è necessaria, è necessaria, e dobbiamo uno con l'altro aiutarci.Per esempio, te vien casa stanco da un viaggio, sei andato per confessare, fare, eccetera; te vien casa, ti, assistente, fatto questo, fatto quello, te torni lì, te trovi la famiglia, te trovi quello che to papà trovaria se andasse a casa sua. Perché, a un dato momento, no xe la parte sensibile o animale che se ga bisogno: se ga bisogno del cuore, capìo? El papà ga bisogno del cuore, prima de tutto! A una certa età qua, se sente aver bisogno de la parte sensibile verso una ragazza, ma a un dato momento subentra la paternità, se sente bisogno dell'affetto più che della parte materiale, fisica. E questo ricordève che dovemo assolutamente, specialmente quei che ga responsabilità nella direzion delle Case domani, deve assolutamente farlo vivere continuamente, perché sarà la salvaguardia delle nostre comunità!Per conto mio, vardè, sa tegnemo duro su questo, beh, non ne rivarà lettere o telegrammi qua: “Fe presto a mandar subito el carro funebre per portar casa qualcuno”. Non arriverà certamente; perché, perché certamente queste comunità, unite insieme, fraternizzate così, le se aiuterà e anche se a un certo momento ghe xe Smiderle, supponemo ... beh, ghe xe Smiderle che un dato momento te lo vedi che ... con la testa chissà ... ecco, allora che sarà Zeno che dirà: “Senti, don Luigi, va là, scusame sèto, ma varda, me par che sia massa”. Intanto prima de tutto parché ti sì omo anca ti e el cuore te lo ghe: “Capisso che la ga tanti bisogni spirituali, poareta, però, attento, me preoccupo par quel che dise el mondo...”. E allora, lu: “Zeno, te ghe rajon... grazie, sèto, te ghe rajon...”. Dopo quindese giorni, lu el vedarà che Zeno se ferma sempre con quela moretta là: “Zeno! te ghe rajon!”. Se ghe dà una ridada e tutto xe finìo, no?Questa deve essere la tonalità che deve essere nella nostra casa! Xe sbaglià, Vinicio? Scandalizzo qualchedun? È questo fioi, che ...13 marzo 1966