1.... se la meditazione mi diviene uno studio, una cosa superficiale, bella, tutto quel che volete... ma io devo farla insieme con Lui la meditazione. Quando la faccio da solo, mi metto lì con il libro, e immediatamente mi trovo in contatto con Lui. Perciò c'è una parte con la quale mi metto alla presenza del Signore.Anche nell'esame di coscienza, alla sera nell'esame di coscienza, dice anche la stessa parola: "Mettiamoci alla presenza di Dio e ringraziamolo". Facciamo l'esame di coscienza ringraziando il Signore. Mettiamoci alla presenza di Dio, là: "Signore, adesso son qua.". Ringraziamo il Signore per tutto quello che ci ha fatto; non facciamo come i lebbrosi che i xe scapà via, dopo, no?: "Grazie, Signore, quanto mi hai voluto bene quest'oggi". Chiediamogli perdono. Vediamo un po' che cosa abbiamo fatto: "Signore, sì grazie... però... ecco". Perciò: presenza di Dio e ringraziamento. "Signore, però quante volte ti ho disgustato quest'oggi....". È regola di buona creanza, no? Si batte alla porta, si entra: "Buon giorno, son venuto...". Non se tacca el botton de colpo.Ieri sono andato dal notaio Todescato, sono stato lì; la prima roba: "Buon giorno, dott. Todescato, notaio, avvocato, no notaio... Beh, buon giorno, sig. avvocato. Come va la famiglia?"... eccetera eccetera Lu... la famiglia... l'Istituto... eccetera eccetera Te parli 4-5 minuti prima, no? Poi: "Senta...". Prendi il momento giusto, no? "Son vegnù a disturbarla per...". Ma prima parli di lui, ti interessi di lui, lui si interessa di qua: come va... come qua, là, e dopo i entra nell'argomento.Così con Dio, no? Così con Dio.Durante la meditazione:1) Presenza di Dio2) Si tratta l'argomento3) Colloquio con Dio."Senti, Signore, go capìo... questa xe la realtà. Aiutami adesso ad agire così". Ecco l'agire,capito? D'ora innanzi, go capìo, supponiamo, go capìo le regole stradali, go capìo: "Go capìo, bisogna avere più prudenza. Adesso, Signore, bisogna avere più prudenza... Go capìo". Bisogna... in montagna capita il raffreddore perché non go sinque coverte... "È inutile che te metti la maglia adesso. Prometto, sarò più prudente... starò attento.". Capito il pensiero?Allora incominciamo.Mettiamoci alla presenza del Signore. E quando dico 'presenza del Signore', io vi consiglierei di fare così (tanto perché, se no, resta una roba astratta), di considerare: Padre: eterno; Figlio: eterno; Spirito Santo: eterno. Padre che genera il Figlio, Spirito Santo che procede dal Padre e dal Figlio. E dite: "Padre, credo in te e ti amo; Figlio, credo in te e ti amo; Spirito Santo, entra in me e fa che anch'io entri in questa corrente di amore".
MO95,2[02-09-1966]
2.La parola del Signore dobbiamo ascoltarla nella Sacra Scrittura e dalla parola del Papa. Guardate, insisto. Quest'anno, in modo particolare, seguite i discorsi del Papa; seguite un po' meno la politica ed altre cose; accontentatevi di dare un'occhiata ai titoli, eccetera.. Cosa volete, non c'è tempo, ma anche... tanto perché ve ne rendiate conto. Quando succede un avvenimento e ne fanno la cronaca, voi vedete che è tutt'altra cosa che la verità Immaginate quanto distorte arrivino le sue notizie quando sono lontane. Ora è giusto, sì, avere un'informazione, ma la verità non la sappiamo mica la verità, la vera verità. Perciò dico: mi pare sì giusto avere un po' d'informazione, vedere quello che sta succedendo nel mondo, ma quello che interessa è la parola del Papa. Il Santo Padre è illuminato dallo Spirito Santo, è lui che ha in mano la Chiesa, è lui il 'dolce Cristo in terra', è lui che ha l'incarico da Dio di guidarci verso il Paradiso e che ha in mano il polso della situazione del mondo, dei bisogni del mondo. Ora, vedete, per noi è il nostro maestro. Noi sappiamo che, se facciamo come dice il Papa, andiamo in Paradiso e siamo a posto; se non facciamo quello che dice il Papa, non siamo a posto. Ora, vi ricordate monsignor Ciffo, quando lassù ad Asiago ci ha fatto quella predica e ha riportato il discorso del Papa. Bene. Siamo un po' sullo stesso tono. Vuol dire che il Papa è tanto preoccupato di questo.
MO95,3[02-09-1966]
3."Diletti figli e figlie. La Chiesa vive, dicevamo. Ma subito una questione sorge spontanea: di che cosa vive la Chiesa?".Se domandassi a Tarcisio: "Di che cosa vivi tu?". "Di pane, di pagnotte, di polenta, eccetera eccetera eccetera, no?". Se domando agli specialisti: "De cosa viveli i pesci rossi?", i me dixe subito: "De questo e questo...". Se domandemo a Venco, a Giorgio, là...: "De cosa viveli i merli? ecceteraeccetera". E questa benedetta Chiesa (ognuno che vive, vive di qualcosa), 'sta benedetta Chiesa, di cosa vive la Chiesa? Qual'è il carburante che fa andare avanti la Chiesa?"Qual'è il segreto della sua vitalità? Spontanea e legittima la domanda. Forse voi stessi ve la siete posta: donde la Chiesa trae la sua energia, la sua sussistenza, la sua capacità di durare nel tempo, di diffondersi nel mondo; anzi di crescere, di rinnovarsi, di ringiovanire? Spontanea e legittima domanda, ma estremamente difficile".Anche il Concilio ha fatto ringiovanire la Chiesa. Ma da dove xe che la trae la forza per ringiovanire? È chiaro?"Osservare un essere vivente è facile a tutti, ma indovinare i principi della sua vita è cosa assai ardua, e in buona parte superiore alla nostra possibilità di conoscenza. Così è della Chiesa. È come un albero fiorente; ma quali sono le radici che rendono sempre vegeta e nuova la sua primavera? Figli carissimi! Vi proponiamo ad arte una simile curiosità. Cercate di corrispondervi. È questa nostra esortazione che deve segnare la memoria di questa udienza. E se cercate di dare qualche risposta, vedrete che questa non è semplice. Noi non pretendiamo affatto, in un colloquio così breve e familiare come questo, esporre organicamente la dottrina che dà qualche ragione della vitalità della Chiesa. Ci basta presentarvi, come stimolo e migliore ricerca, qualche spunto. Per esempio, è la prosperità temporale la causa del benessere della Chiesa? La ricchezza?".La Chiesa vala avanti parché ghe xe i soldi?"Oggi, chiunque voglia farsi un concetto autentico della Chiesa, risponde subito che no; anzi trova che l'abbondanza dei beni economici è in molti casi più dannosa che propizia alla Chiesa. Pagine storiche lo documentano, parole evangeliche lo proclamano".Perciò, se la Chiesa xe vegeta, vive eccetera così... Adesso un Concilio che la rinnova. Beh, un momento... Che sia sta i soldi? E no! Perché la storia dimostra che i soldi, anzi, i ga mandà indrio la Chiesa. No? Anche le Famiglie religiose, se le diventa ricche, i xe disastri. Che sia sta... le stesse parole del Vangelo, capite chiaro che non le xe mia piantà sui soldi, no?
MO95,4[02-09-1966]
4."I mezzi temporali sono, sì, necessari alla vita della Chiesa; ma nella misura del pane per vivere".Del pane necessario: se ti te magni, Tarcisio, diese quintali de pan, forse sta sera te sì morto. Ma se te stè senza magnare, no te sì mia bon de stare in pìe, no?"... e sempre ordinati rigorosamente alla finalità della sua missione spirituale".Perciò, i beni necessari tanto quanto, sono - Giorgio - necessari, come il pane, ma ordinati sempre al fine, no? Anche per noi, avere il necessario, sì, ma ordinato al fine, non per il capriccio. Come il pane. Il pane non per metterlo sotto i tavolini o per metterlo, sonti mi, come mobile o come sopramobile. No! In tanto e in quanto è necessario. Quanti chili de pane ghe vole ancò? Quanti chili? Tanti, no? Anche i beni temporali vanno ordinati al fine."È si può dire fortunatamente che ora questa è la mentalità e la prassi degli uomini di Chiesa".Adesso si sta orientandosi verso questo, no? Questa è la mentalità e questa comincia a essere anche la prassi della gran parte degli uomini di Chiesa, no? Dopo, l'eccezione può esserghe!"Ringraziamo Dio e facciamo credito al disinteresse economico, cioè alla povertà che il Signore ci ha insegnata per scoprirvi non già un impedimento alla vera prosperità della Chiesa, ma una fonte di forza spirituale, di libertà, di saggezza, di coraggio. Così potremmo ragionare della potenza temporale. Non è da questa che la Chiesa deriva la sua linfa vitale. Così pure, sotto un certo aspetto, potremmo dire perfino della cultura profana! 'La nostra fede - scrive san Paolo - non si è basata sull'umana sapienza, ma sulla forza di Dio'. E allora? Allora bisogna osare di oltrepassare le soglie del Vangelo, e di studiare da quali principi il Signore vuole trarre la fecondità dell'istituzione spirituale e sociale che è la Chiesa da Lui fondata".Avere il coraggio di sfogliare il Vangelo e di vedere quali sono i principi fondamentali sui quali è fondata la Chiesa. Cioè, dove Gesù l'ha fondata. Cioè, in altre parole: quando che i fa un aeroplano novo, i dixe: "Beh, a cosa valo? A carburante, a cherosene. A cosa valo? A benzina, a miscela". Quel tale apparecchio, no? Bene. Un momentino: se va a miscela, non te poli metterghe dentro cherosene. Perché se il nostro caro Giorgio, quando va a Roma col suo 'cinquantino', el ghe mette dentro cherosene, quell'altro nol va mia, no? Bisogna che el ghe metta dentro miscela perché l'è sta costruito così. Ora Gesù, fondatore della Chiesa, ha stabilito che per farla andare avanti ci vuole una certa miscela. Qual'è questa miscela? Perché bisogna darghe quella se no nol va mia, no? Qual'è questa miscela che mantiene la vita della Chiesa? Ecco, bisogna scoprirlo nel Vangelo, perché è stato Lui, il costruttore è stato Lui. Quello che l'ha progettata, l'ha progettata con quella miscela; e senza quella miscela non può andare avanti.
MO95,5[02-09-1966]
5."Ci fermiamo ora soltanto ai principi morali, anzi ad uno solo di essi, ma fondamentale nel sistema della religione cristiana. Fondamentale! E c'incontriamo subito in un notissimo paradosso".È un paradosso. Un paradosso... E chi volesse spiegarlo, quei paradossi là... Xe impossibile, perché se è un paradosso, è un paradosso; non si può spiegare con la ragione. E chi volesse fare della Chiesa una cosa combinata con la ragione, basta, è meglio che cambi mestiere, perché non ha capito niente."Cristo ha fondato la vita morale dei suoi seguaci sopra una base che noi diremmo negativa - ha fondato su una base negativa -: la rinuncia, l'abnegazione, il sacrificio, la croce".Qualche volta ti trovi con qualcuno che inveisce, contro qua, contro là, contro sotto e contro sora, perché insomma... E allora cominci a farlo ragionare: "Ma sta attento! Se il Signore è morto in croce, se anche tu devi soffrire un pochino, non capisci che per la fede della tua parrocchia, tu che sei cappellano lì, vale molto di più la tua sofferenza?". "Se se ragiona così, lo so anca mi! Ma, ma, ma". Se se ragiona così? Xe così che bisogna ragionare. No ghe xe altri modi de ragionare.Per esempio, tu... Supponiamo... tu hai un mal di testa da cani, mal di testa da cani. Cosa fare? Cercherai di vederne le cause, di trovarne le cause, no? Se è possibile, prenderai qualche rimedio, qualche cibalgina, qualcosa, giustissimo... Però, però, se il Signore vuole che il tuo mal di testa duri fino alla fine del mondo. "Signore sia fatta la tua volontà!". Così pure in tutte le difficoltà che troviamo nel nostro cammino, non dobbiamo essere macachi, no! È giusto vedere cosa e come, però può darsi che noi dobbiamo essere disposti ad accettare tutte queste cose qui, con amore, pensando che questa è la miscela stabilita da Dio per fare andare avanti la Chiesa.Perché Cristo ha fondato la sua Chiesa su una cosa negativa, cioè su 'ste parole qua: la rinuncia, l'abnegazione, il sacrificio, la croce. Ora è inutile che voi ve la prendiate, supponiamo, con uno, con l'altro, con st'altro. “Ma me la prendo con il vescovo, ma me la prendo...". È inutile, è inutile! Va bene.
MO95,6[02-09-1966]
6.Supponiamo, è giusto che io illumini il vescovo, è giusto che illumini il superiore, è giusto che illumini quell'altro... Ma ricordatevi che, se non è questa, dopo sarà un'altra, perché il Signore ha stabilito... Se non fai il tuo pieno, vero, di miscela all'AGIP, lo farai all'ESSO; se non lo fai all'ESSO, te lo farè alla SHELL, ma bisogna farlo perché altrimenti non vai avanti. Questo è il punto fondamentale che bisogna mettere a fuoco. È giusto?Supponi adesso un novizio, un novizio, non va d'accordo con il maestro dei novizi, qua e là... Va bene. Fa' di tutto, vai da don Ottorino, vedi se puoi metterti d'accordo, però ricordati questo: non ti esìmo dal fare rifornimento di miscela.Tu hai ragione. Supponiamo... Raffaele, che non d'accordo con don Luigi, assolutamente no l'è bon de mandarlo giù, e allora viene da me: "El varda, mi con Luigi non ghe la fasso, perché, xe inutile, l'è impertinente, l'è qua... el me pesta qua, me pesta là". Va bene, vediamo un po'... può essere incompatibilità di carattere... Vedemo un po' cosa se pol fare. Però attento. Con questo, non per liberare Raffaele dalla miscela, perché deve averla.Dopo otto giorni, dopo messo un po' di olio... cioè praticamente non fa rifornimento là. Allora, dopo alcuni giorni: "Con Zeno non ghe la fasso neanche per sogno". Va bene, vedemo un po' se se pol mettere a posto i rapporti con Zeno.Dopo un po' di tempo... Insomma non va d'accordo con nessuno. E allora el va fora. Abbandona la Casa perché el dixe: “Xe inutile che staga qua”. El va fora. Insomma... anca là xe la stessa roba.
MO95,7[02-09-1966]
7.È inutile, cari figlioli. Sì, è giusto, se c'è un qualcosa che va male... ci può essere un'incomprensione a un dato momento, bisogna metterci olio... Giustissimo. Questo si deve fare. Ma guardate che il rifornimento ci vuole! E se non è un dolore fisico, uno può darsi che abbia dei dolori alla schiena, dei dolori alle gambe... Se non è un dolore fisico è un dolore morale, interno; allora c'è uno che si spaventa, che si avvilisce o tentazioni tremende o, vero, scrupoli o qualche cosa... o se no ragioni esterne; ma guardate che il rifornimento ci vuole. Bisogna far di tutto, con serenità; se hai gli scrupoli cercare di vincerli. Però ricordatevi: il rifornimento ci vuole. Ma rifornimento sempre su questa base qui, su queste parole qui: rinuncia, abnegazione, sacrificio, croce. Se no ghe xe 'sta roba qua, no te poli far rifornimento de acqua. Questa xe la miscela stabilita da Gesù. Capito? Adesso, torla da un distributore o torla da un altro non importa niente, va ben, però ricordati che quando te sì senza benzina, el Signore te mette Lu el distributore, e bisogna che te la spilli se no el motore non va avanti. Figlioli, o abbiamo capito queste quattro parole qua, che per andare avanti ci vuole miscela che si chiama rinuncia, abnegazione... e costa, oh! Perché sa, dirlo agli altri xe fasile! Vigner dirve a voialtri: "Offrite al Signore", xe facile.Quella volta il dott. Campesato che gaveva dolori alle gambe, ve ricordè, quei due-tre giorni che nol gera bon de movarse: "Non gavaria mai pensà che fosse tanto... Go curà tanti dolori; disevo sempre: 'Oh... cosa vuto che sia!'. Mai pensà che i dolori i fusse così!". Adesso el ga provà....Dire agli altri è facile. Ecco perché, ecco perché anche nel campo della direzione spirituale, valgono specialmente quei padri spirituali che hanno tribolato, hanno sofferto, hanno fatto fatica, hanno avuto tentazioni, difficoltà, eccetera.. perché hanno provato.
MO95,8[02-09-1966]
8."Ricordiamo tutti le sue tremende parole: 'Chi vorrà salvare la propria vita la perderà. (Vuoi salvarti l'anima?) Chi invece perderà la propria vita per causa mia la salverà'. Chi di noi credesse di rinnovare la vita della Chiesa, sopprimendo la mortificazione e le molestie, piccole o grandi, che le sono proprie, per esigenza morale o per costume ascetico riconosciuto, non interpreterebbe a dovere la legge fondamentale dello spirito evangelico, dal quale appunto la Chiesa riceve la sua vitalità".Se tu pretendessi domani, per esempio, di andare a Zacapa, caro Severino, e di salvare... pin e pun, e te me scrivi dixendo che te ghe trovà croci, mi ringrazio il Signore perché vuol dire che, insomma, te sì sulla strada giusta. "Caro don Ottorino, ringraziando il Signore ghe xe delle anime che se converte eccetera; però, però ghe xe tante croci, tante difficoltà, tante qua... tanto da soffrire, tanto da patire". Invese te dovarissi scominsiare la lettera: "Carissimo don Ottorino, ringraziando il Signore ci sono tante croci, tante difficoltà. Con l'aiuto di Dio cerchiamo da buoni fratelli di sopportarle e, come conseguenza, qualche anima si converte". Questo è il discorso da farsi!Eh, capire sta roba qua vol dire capire la via della santità; non capire questo vuol dire far del Cristianesimo una istituzione umana, basata sul ragionamento, sui calcoli umani, basata sulle statistiche. No! No! No! No!Il vescovo di Padova, l'ho sentito ieri, sta entrando in quest'ordine di idee in pieno. Ho sentito, ma non so se è vero, penso sia vero, che hanno cambiato il rettore di Thiene... il rettore del seminario e sette professori, mandati a fare i cappellani tutti quanti, e il rettore, per rettore ha messo un parroco che non è neanche laureato, ma un'anima che ha capito ste robe qua. E i professori, siccome che volevano formare i preti ma non secondo sto spirito qua, secondo lo spirito, vero, de qualcosa d'altro, secondo lo spirito matematico, a fare i cappellani tutti quanti. È vero Zeno? Posso dirghelo, no? Ho sentito ieri. Io lo sapevo già prima, ma... Naturalmente ieri quando ho sentito, ho chiesto... siccome non ero autorizzato a parlare... Però adesso posso parlare... Finché non veniva fuori la notizia ufficiale ero pregato di tacere. Non si parla delle cose finché non vien fuori la notizia ufficiale: ero pregato di tacere.Signori miei, questo è lo spirito. Ed è il Papa che parla.Perciò vien su Fernando da me: "Guardi che difficoltà!". Deo gratias. Deo gratias. E sì che ve l'ho detto tante volte: vi auguro croci, tante croci, vi ricordate no?
MO95,9[02-09-1966]
9."Questa non ricava incremento dalla ricerca di un benessere avido di comodità e di esteriorità, alimentato dall'edonismo e dall'egoismo, che spesso caratterizzano le abitudini agiate, frivole e gaudenti del mondo moderno. Lo ricava piuttosto dalla pratica silenziosa e costante di quelle virtù che insieme mortificano e fortificano l'alunno di Cristo - l'alunno di Cristo -: dalla sofferenza paziente - sofferenza paziente -, dall'obbedienza fedele, dalla semplicità austera, dall'imitazione di Cristo, di Cristo crocifisso".Ed è un 'certo' che scrive questa roba qua, non può essere, confronta con la I ai Corinti, dunque... abbastanza...Fioi, o capimo ste robe qua, la grandezza dell'umiliazione, la grandezza dell'obbedienza, fatta per amore di Dio, dell'annientamento di noi stessi, e allora andemo avanti con la benzina: se no niente, cari! L'obbedienza è ancora buona. L'imitazione di Cristo è ancora buona, ancora buona!Anche quella frase che xe sta dita: “Tutte le volte che vado in mezzo agli uomini torno meno uomo”. Anche ieri sono stato tre ore e mezzo tra questa gente, questi avvocati... vedi solo interesse, solo interesse, solo preoccupazioni materiali, solo egoismo. In faccia i te dixe una roba e de drio un'altra; tu rientri in te stesso: Ah... no... ed effettivamente te torni meno uomo nel senso che resti stomegà dalla parte umana, resti stomegà.
MO95,10[02-09-1966]
10."Non facciamo qui una predica, né prolunghiamo questa riflessione; ma vogliamo accennare ad alcuni episodi, fra i tanti, che vengono a nostra notizia, per documentare questo nostro pensiero. Il primo episodio lo leggiamo sull'Osservatore Romano del 25 agosto. (Don Vittorio, per piacere, leggi tu qua. Ti dispiace?). Un gruppo di studenti universitari di Padova ha rinunciato alle vacanze per costruire una casa destinata a due famiglie povere e numerose di un paesino della campagna padovana, le quali erano costrette ad alloggiare in dimore insufficienti e disagiate. Non è questo un bellissimo esempio di cristiana vitalità? Il secondo episodio...".Un momento! Questo è meraviglioso, bello. Attenti che il pericolo può essere questo: "Allora anche noi... l'anno prossimo, facciamo, andiamo in America, facciamo qua...". Piano, se è mosso dalle "robe prime", ghio capìo?, cioè abnegazione, sacrificio eccetera eccetera... 'in hoc laudo'; ma se è mosso dallo spirito di avventura, 'in hoc non laudo'. Se quegli elementi che mi fanno questa proposta vedi che sono creature che sanno soffrire nell'obbedienza, che sanno accettare il duro quotidiano per amore di Dio, le piccole cose per amore di Dio, quelli mandali pure, quelli i te farà su un castello per i poveri, non una casa sola. Ma se quei tali che parlano così non sono capaci di sopportare un piccolo affronto, una piccola ingiustizia, una piccola cosa, cioè non i vive, non i vive quello spirito lì, allora quella è solo sociologia che non è cristiana.Ecco perché vedete io grido contro certe aperture che sono meravigliose. Bellissima questa roba qua, ottima, ottima, però se fatta da uomini che vivono il cristianesimo integrale. Capito qual'è il mio pensiero?
MO95,11[02-09-1966]
11.Sentiamo il secondo esempio."Il secondo episodio ce lo offre ancora "l'Osservatore" in data odierna. Giunge a Roma la notizia che, circa due mesi orsono, è morto, inun campo di lavori forzati del Kian-Gsi, nella Cina continentale, il sacerdote cinese Kiam Lau Maichung, della diocesi di Swatow. Nato nel 1915, aveva ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1944. Arrestato nel 1955 fu rinchiuso in un campo di lavori forzati, dove è morto dopo undici anni di sofferenze cristianamente sopportate. Questo potrebbe apparire un segno di morte e non di vita della Chiesa, ma non saranno proprio queste sofferenze e questo martirio il seme d'una futura ripresa del Cattolicesimo in quell'immenso e a noi sempre carissimo paese?".E il terzo..."Ci è riferito da un viaggiatore reduce da una visita all'ormai famoso lebbrosario di padre Damiano, nell'isola di Molokai, nell'Oceano Pacifico. Egli racconta d'aver potuto avvicinare, privilegio riservato ai sacerdoti, il reparto dei lebbrosi più deformi e ripugnanti, e d'aver così avvicinato un'umile e infelicissima creatura, orribilmente corrosa dalla lebbra, che le ha divorato gli occhi trasformandoli in due sanguinanti e paurose caverne e le ha demolito le estremità, mani e piedi, inchiodandola da anni nell'immobilità e nella sofferenza, quanta ne può portare un organismo ancora superstite in così penose condizioni. Ebbene, la paziente, povera lebbrosa, informata che parlava con un sacerdote in viaggio per Roma, aveva la semplice e sublime audacia di mormorare questa meravigliosa confessione: sono contenta del mio stato perché così ho potuto conoscere Gesù Cristo ed essere cattolica. E si diceva lieta di mandare al Papa il suo devoto e filiale saluto, e l'offerta del merito dei suoi patimenti. Che ne dite? Noi crediamo essere queste le forze che fanno viva e santa la Chiesa e che le conferiscono la gloria di rispecchiare Cristo Gesù".Faccio una domanda e concludiamo, ma rispondete a Nostro Signore, che è vicino a voi. Se si trattasse di scegliere fra queste tre sofferenze: tra costruire delle case per i poveri, di stare nel campo di concentramento e morire là, venissero avanti i cinesi, ci portassero via, e là, dieci quindici anni di lavori forzati, trattati male e poi morire là; ovvero come la lebbrosa cieca senza mani e senza piedi, tutta una piaga. Per amore di Gesù, per la salvezza delle anime. Quale delle tre io sceglierei? Dalla risposta dipende l'amore. Non a me, al Signore. Non guardate la natura umana, perché la natura umana sceglierebbe di andare a fare un campeggio piuttosto...29 settembre 1966