3 maggio 1965Meditazione ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell'Immacolata.Don Ottorino, riferendosi al film "Lo spretato", illustra l'immensa
dignità della vocazione, che richiede una risposta generosa e vigilante e il
sostegno della preghiera dei cristiani.Il testo originale è registrato e la sua durata è di 17’.Come?... La discussione... la facciamo durante la meditazione un po' di
discussione.
MO9,1 [03-05-1965]
1.Prima cosa che vorrei sottolineare, in un tema di meditazione é
questa: bisogna che ci rendiamo conto, cari figlioli, che la vocazione é una cosa
ineffabile ma é anche una cosa terribile. La chiamata di Dio, quando il Signore
chiama un'anima, é una cosa meravigliosa, prima di tutto, una cosa meravigliosa! Dio
che vuole associare un'anima, un uomo, per la salvezza del mondo; Dio che chiama una
creatura.Avete visto là: un militare, un prigioniero, che improvvisamente sente
nascere la vocazione: "Vado io a prendere il posto dell'altro", no? Noi dobbiamo
vedere sotto questo "vado io “un'opera della grazia del Signore, un'iniezione
improvvisa di grazia, una chiamata: "vieni e seguimi", il Signore che chiama: "vieni
e seguimi!"...Quando dice a Paolo sulla via di Damasco... brumm!! "Paolo, perché mi
perseguiti?". Insomma, é una chiamata: un Dio che ferma un uomo e gli dice: "Senti,
vieni! aiutami a salvare l'umanità!". E' una cosa che é proprio ineffabile, pensare
che Dio vuole aver bisogno degli uomini, Dio vuole, vuole solo l'uomo suo
collaboratore. Lui si dimentica quasi che é un peccatore, che é un ribelle, che
anch'io sono uno di quelli che ha ammazzato Lui, si dimentica. Mi chiama... si
dimentica di tutto questo e mi dice: "Beh, senti: vuoi aiutarmi, che andemo a
salvare il mondo? “- "Ma Signore, lo sai chi sono?". "Ma lascia stare! so... non
ricordo più quello che eri, io so che adesso in mano mia tu puoi essere il salvatore
del mondo". Pensate figlioli: voi, io, siamo stati chiamati, siamo stati chiamati...Vedete, ve l'ho detto tante volte che per... durante i miei anni di
Seminario, una cosa che mi ha fatta tanta, ma tanta impressione, ma vi dico tanta e
poi tanta ancora, é stata la guarigione di mia mamma. Non tanto per la guarigione di
mia mamma, perché ho visto mia mamma guarita... questo ha fatto impressione, logico!
Mia mamma ammalata: la vedi saltar su... é una cosa che fa impressione, ma questo
può far impressione a voi, a me, no? A me di più perché era mia mamma... perché il
Signore... Oltre che vedere il miracolo, perciò la cosa che strabiliava, c'era in me
un'altra cosa: la restituzione della mamma, no? Ma questo, dico, il miracolo avrebbe
colpito anche voi, la restituzione della mamma e la felicità e la gioia avrebbe
colpito me solo.
MO9,2 [03-05-1965]
2.Ma c'è una cosa che é molto e molto più grande di questo: il
pensiero che in Paradiso la Madonna aveva pensato a me! Proprio in Paradiso dunque,
la Madonna ha pensato a me, ha guardato me e ha pensato a me! e mi ha pensato...
Perché mia mamma ha chiesto alla Madonna di guarire per poter portarmi al
sacerdozio. Dunque, dunque la Madonna ha pensato a me, sa che io devo arrivare
sacerdote, che io sono stato creato per essere prete e la Madonna mi guarderà
sempre. E quando stavo per commettere qualche bricconata... "Speta, perché i xé là
che i me varda!", cioè la coscienza che in Paradiso si era parlato di me, eh!
MO9,3 [03-05-1965]
3.Adesso vai a Roma, cioè sono andati a Roma i nostri questa
mattina, no? E vanno in udienza pubblica. E supponiamo che in udien za pubblica,
pubblicamente il Papa si fermi un momentino: "Senta don Aldo, don Aldo mi saluti
tanto, ma proprio tanto, il maestro dei novizi, quel carissimo don Luigi Furlato,
quello che é stato prima vice maestro dei padri francescani, poi ha girato il mondo,
l'ho conosciuto... me lo saluti tanto e tanto, dica che penso spesso a lui". Basta!
Il maestro dei novizi improvvisamente si ingrasserebbe il triplo di don Flavio, in
15 giorni. Il pensiero che il Papa lo conosca, il Papa sa quello che lui ha fatto e
quello che sta facendo.
MO9,4 [03-05-1965]
4.Figlioli, pensate un momentino: la vocazione non é una cosa
casuale, non é un filo d'erba in mezzo a un milione di fili d'erba in mezzo a un
prato. E' Dio che ha creato Mariano e gli ha dato la vocazione, lo ha chiamato come
fosse lui solo sopra la terra. Come ha chiamato la Madonna, sola; ha chiamato te e
ha detto: "Vieni, seguimi, ti farò pescatore di uomini". Figlioli, bisogna pensare a
questo: quando vi trovate a tu per tu con il Signore, la coscienza della grandezza
della vocazione.Il Signore ha scelto nel mio paese questo povero figliolo. Siamo stati a
cantar la messa al paese, c'era poca gente in chiesa, ma in mezzo a quella gente,
che io ho comunicato, ho visto dei miei compagni di scuola, dei giovani più buoni di
me, più intelligenti di me, avrebbero potuto dare... Tu l'hai data a Gino Morellato
per esempio, no?, il sarte mi par che faccia. Quello era un po' più vecchio di me,
era una classe più avanti di me, aveva cominciato anche lui, poi si é fermato...
aveva cominciato la scuola parrocchiale lì... Ma vi dico: molto più buono, molto più
intelligente, un ragazzo che sarebbe arrivato ad essere monsignore di sicuro... Ha
detto il Signore: No! Invece é il sarto del paese, lì. Il Signore ne ha scelto un
altro. Ora questo altro siete voi, siete voi. Prima cosa dunque, é un senso di
gioia: io sono chiamato dal Signore, non dal spazzin, dal Signore, dal Signore.
MO9,5 [03-05-1965]
5.Secondo
pensiero, però terribile, eh... terribile perché con il Signore non si scherza. Al
Signore non si può dire: "Signore, varda che io ho preso moglie, varda che ho
comprato una casa, ho le case prefabbricate da tendare... ah! Signore". No! Non si
può giocare! con il Signore non si scherza! Non si può impunemente respingere un
invito del Signore, una preghiera del Signore. Se il Signore ti ha chiamato, ha
chiamato facendoti un atto di predilezione, non puoi tu impunemente dire: "Mmh! non
me piaxe! Oh Signore, non ghi n'ho mia voia! A gò na giornata un po’ pesante, che el
vaga a farse benedire!". Non si può trattare il Signore come tratteresti l'ultimo
dei facchini della città. Non si può trattare il tuo Creatore, il tuo Dio, il tuo
Redentore come tratteresti un amico che t'invita per far un giro in bicicletta e...
"A son stanco, non gò mia voia de fare un giro in bicicletta. Valà, valà... ancò non
ghi n'ho mia voia". "Ma 'ndemo dai, va là". "Ah, ancò non ghi n'ho mia voia". "Ma
non te gavevi dito che te vegnevi?". "Si, si, ma ancò non ghi n'ho mia voia de
vegnere".
MO9,6 [03-05-1965]
6Non si può trattare Dio in questo modo, non si può trattare Dio
in questo modo. Ti ha chiamato! Stanchezza o non stanchezza, giornata bianca o
giornata nera, al tuo Dio devi dire di sì! “Signore, ecce adsum! Sono qui!". Non son
qui soltanto nel momento della gioia, nel momento d'entusiasmo, nel momento
d'euforia... sono qui, "quocumque ieris sequatur te"; Signore, io ti seguirò in
qualunque parte tu mi conduca”.E figlioli, non illudiamoci, non illudiamoci! In questa chiesa ve l'ho
detto tante volte, il Signore non conduce i suoi uomini per prati fioriti. Guardate
che se i nostri fratelli fuori nel mondo sono tentati, il prete, il religioso, il
diacono vorrei dire ancora di più del prete, perché deve senza una veste presentarsi
in mezzo agli uomini. Guardate figlioli, che l'uomo di Dio, l'uomo di Dio, é fatto
oggetto di un bersaglio tremendo da parte del demonio. Dal cinema di ieri sera,
avete potuto capire un pochino, no? Non c'è prete, non c'è religioso che non sia
sotto bombardamento del demonio.Cosa meravigliosa, cosa meravigliosa la vocazione! Dono meraviglioso di
Dio! Cosa che fa morire di gioia pensandoci bene. Cosa terribile dire di no al
Signore, cosa impensabile dire di no al Signore, per vigliaccheria, ma nello stesso
tempo: coscienza di quello che si fa.E perciò io so che mi son votato al martirio, son votato ad essere
bersagliato da tutti: il padre, la madre, i miei, i tuoi, tutti, tutti contro di me.
Quando tu dirai che fanno bene a far peccato saranno con te per un poco di tempo, ma
ricordatelo, se tu predichi la verità solo, chiara e limpida, la verità, avrai
nemici.Sono andati a Crotone i nostri fratelli. Tante belle cose a Crotone, ma
non meravigliamoci, domani potremo sentire dire che qualcuno é caduto sotto un colpo
di coltello. Perché? Perché ha detto la verità. Intendiamoci bene: domani andrete
pieni d'entusiasmo, ma a un dato momento dovrete ancora dire: "Non licet! non é
permesso!. Questo sì, quest'altro no!" Con un bel sorriso finché volete, e potete
anche essere presi a coltellate proprio da quelli che avete sfamato, proprio da
quelli che avete educato per i quali avete dato il meglio di voi stessi. Non
meravigliatevi Perché? Perché l'inimicus homo ha un'organizzazione tremenda che
giunge anche fino a Crotone, e riesce a far degli alleati anche dove non si
vorrebbe, e tante volte riesce a fare degli alleati proprio "inimici domestici
eius", no? proprio in casa, in casa. E più di una volta noi vediamo gli uomini di
Dio soffrire e patire per causa dei preti stessi, per causa dei religiosi stessi,
per causa proprio vorrei dire, anche dei superiori stessi. Domani potrebbero essere
anche i vescovi dove vi trovate, i sacerdoti che sono attorno ai vescovi... se non
vi mettono il veleno, perlomeno, consciamente o inconsciamente, molto spesso
inconsciamente, sono strumenti nelle mani del demonio, con la permissione di Dio,
per il vostro trituramento. Quello che importa é che il prete é uno che é sempre
sotto bersagliamento, vorrei dire proprio martellamento da parte del demonio e da
parte degli uomini.
MO9,7 [03-05-1965]
7.Figlioli, questa é la missione alla quale Dio – per l'immensa
sua bontà - si é degnato di chiamare me e voi.Però, però, un'altra lezione dunque dobbiamo imparare dal cinema di ieri
sera, ed é questa: se la nostra missione é tanto difficile e dura, non poetica. Mica
poesia, caro don Flavio a Monterotondo, mica illudersi sai perché ti battono le mani
quando arriverai là: "Evviva il parroco, evviva il parroco!". Il giorno dopo
potrebbe arrivare il "crucifige", sai? Non illudiamoci.
MO9,8 [03-05-1965]
8.C'è però una cosa che abbiamo visto ieri sera: la potenza della
preghiera. Avete visto? La potenza della preghiera. Noi, nella nostra casa, abbiamo
battuto spesso questo argomento, abbiamo detto: abbiamo bisogno di preghiere e di
sacrificio da parte degli altri, e abbiamo subito associato al nostro lavoro, il
Carmelo di Firenze, poi quello di Arcugnano, poi un altro ancora... dov'è?...
Castelfiore?... Castelfiorentino. Poi l'associazione degli Amici... é
un'associazione che ogni giorno che passa, dico sempre di più: é il Signore che ci
ha fatto questo regalo, perché girando di qua e di là, sento continuamente: "Son
anche mi sàlo... son anche mi". Quel giorno che son andà sù ad Asiago con don Luigi
Furlato e don Luigi Mecenero... e una signora la entra dentro: "Son una degli Amici
anca mi, sàlo, me ricordo sempre al vénare... me ricordo sempre al vénare". Anche
ieri, ieri, il papà di Farina: "Eh, el varda che al vénare me ricordo... al vénare
me ricordo, sàlo". Ecco, trovi questi nostri cari amici che ti salutano: "Me ricordo
solo al vénare, me ricordo, eh, anca qualche altro giorno, ma al vénare non me
dismentego mia, eh... non me dismentego mia". Che bello sapere che ci sono delle
anime che offrono sacrifici, che offrono preghiere, che collaborano con noi.Ieri sera, quando ho sentito quel povero prete - disgraziato se volete -
ma stava lottando una battaglia tremenda, quando el gà buttà fora el crocifisso
dalla finestra... che scena meravigliosa! Rivedetela stasera, ma rivedetela con
spirito di fede, rivedetela in voi quella scena, non sarà così tragica perché non
sarete forse con la corda vicino, col lazzo vicino, là nel dubbio se picarve o non
picarve, forse fino a lì non arriverete. Ma rivedetela un po' quella scena: momenti
di esasperazione, momenti di delusione ne avrete anche voi.
MO9,9 [03-05-1965]
9.Quando per esempio, domani supponi, don Matteo si trovasse...
va a Monterotondo, e lui va, e cominciasse, e va a scuola, lavora, ecc..., e perché
un giorno ha salutato una signorina con un sorriso, un momentino così paradisiaco e
incominciano a metter fora la voce che la xé la sua fidanzata, e domani quella
signorina ha un figliolo: el xé el fiolo di don Matteo, e domani dovessero dire in
giro: "E' figlio di don Matteo! eh, quello xé il figlio di don Matteo". E sò sò
sò... E cominciasse a dire: "Varda, el ghe someia! varda varda, ecco là, ecco... se
vede, l'é so fiolo de sicuro!". Cominciassero a dire ste parole... e don Matteo,
poveretto viene a saperlo a un dato momento quando le cose son già diffuse, tutti ne
parlano e el vien a saver sta roba qua. Cosa se fa?Prendete un giovane, un giovane assistente domani, che si trova
calunniato in questo modo - é una delle armi che di solito adopera il demonio per
discreditare gli uomini di Dio - non meravigliatevi, non meravigliatevi.Guardate che ne conosco decine e decine di preti che sono stati
bersagliati così dal demonio. Due, tre persone, due, tre persone per esempio che
domani supponi una donnaccia che va da un prete e che domanda se eee... che vorrebbe
far porcherie... e el prete: "No! vada via! brutta donna", o qualcosa del genere.
Quella si vendica: "Sa... sa... il prete? Vedi con quella là al confessionale... so
mi! el ga provà anca con mi... son pronta a giurarlo anca dinanzi al vescovo. El gà
provà con mi, el gà provà con mi..."Figlioli, figlioli, in quel momento, in quel momento sentirete il
bisogno che qualcuno preghi per voi, avete visto quel povero prete in quelle
condizioni? un altro prega: "Signore... “no? Una mamma: "L'é me fiolo... "