L’APOSTOLO DEVE POSSEDERE LA VITA PER DARE LA VITA
MO37 [14-11-1965]
14 novembre 1965Meditazione fatta ai giovani e ai Religiosi della Casa dell'Immacolata
nella domenica XXI dopo Pentecoste.Don Ottorino, prendendo spunto dagli episodi della risurrezione del
figlio della vedova di Nain e di Lazzaro dapprima, e poi della guarigione della
emoroina, sottolinea la necessità della comunione con Dio per un apostolato fecondo.Il testo originale è registrato e la sua durata è di 23’.
MO37,1 [14-11-1965]
1.Non so se vi ricordate di quella volta che Gesù é andato a
Naim. Voi avrete sentito parlare della città di Naim. Chi allora? Bon! Se tu sapessi
che città grande é Naim! E' un paesetto così, tanto grande che non c'è neanche una
strada per andarci, solo un stroso. Savìo cossa che xé i strosi? Ecco, dove solo può
passare uomini che non abbiano 50 anni, par dire come in sù el tira, e mussi... Dopo
i 50 anni.... bene! E' il paese di Naim, cittadina di Naim. Sette-otto-diese case,
'na sinquantina de gatti; e passa Gesù. E una mamma sta portando al cimitero suo
figlio e tutti i cittadini di quel paese lo accompagna no, perché sà, é una grande
famiglia un piccolo paese, e naturalmente tanti, perché c'erano tutti. E Gesù cosa
fa? La ferma, e cosa fa? Vi ricordate cosa che fa? Ha tirato fuori il bisturi, si é
messo a far un'operazione, si é messo a trovare il cuore... ha fatto come una
macchina, ha tirato fuori un cacciavite... e si mette a posto. Ha fatto così, no? Ha
detto una parola: "Alzati!". E il piccolo l'è resta là... "Ehi! Alzati!...". Dice
una parola e si é alzato!...C'è un morto, Lazzaro, dentro là, nel sepolcro. Aprite il sepolcro...
Puzza, eh... quattro giorni. Non vi ho detto che... Aprite! Aprono. "Lazzaro, veni
foras!". Eh? Chi ha visto il sepolcro di Lazzaro, ha capito che doveva dire vieni
fuori, perché c'era un buco e si spingeva il cadavere dentro e doveva venire fuori
lui... era legato... La parola di Cristo é una potenza!
MO37,2 [14-11-1965]
2.Se invece, supponiamo, supponiamo che morisse uno di questi
qui: Paolo. Muore, eccola là, kaputt, muore giocando in cortile, batte la testa
contro il suo assistente, naturalmente la testa contro la testa dell'assistente, che
ha la testa di acciaio, e muore. Pianti e lacrime, e allora, siccome Gesù ha detto:
"Alzati", allora l'assistente comincia anche lui: "Paolo, alzati!...". Dai, disi le
parole che el gà dito: nol fa gnanca... te ghe dito na bela parola e no la gò gnanca
capìo, me dispiase, pazienza, la diremo un'altra volta.Figlioli, capite chiaramente che se io registro la parola: "alzati", e
ad alcuni cadaveri faccio sentire: "alzati, alzati, alzati!". Poveri cadaveri, i
resta lì, no? Se io faccio dire la parola: alzati, ad un pappagallo, il pappagallo:
alzati, alzati, alzati, alzati... Davanti ai cadaveri, poveri cadaveri: alzati,
alzati, alzati, ma non si alzano i cadaveri, non si alzano.Ma allora perché la parola "alzati", in bocca a un pappagallo non
produce niente... ma in bocca a Cristo fa saltar per aria anca un morto, tutto
quanto! Dice: alzati, a un bambino morto, e risorge. A uno storpio e si alza. A un
morto, Lazzaro, e salta fuori! Perché? Perché la parola di Gesù porta vita! Capito?
La parola di Gesù é forza viva, mentre la parola del pappagallo porta compassione.
Te fè anca fadiga a pronunciarla! Allora, stè 'tenti: non é la parola tua, ma é la
parola, insieme con qualcosa d'altro che porta il bene, non vi pare? La parola,
capite anche voi, no, é la parola tua, no?, é la parola con qualche cosa che viene
insieme con la parola che porta vita!Per esempio, portiamo un altro esempio ancora. C'è un altro morto, uno
che é in peccato mortale. Ecco là uno storpio, guardate un povero storpio. E Gesù,
cosa dice? "Ti sono rimessi i tuoi pecca ti". Quando ha detto così, Gesù che cosa ha
fatto? Ha fatto il miracolo, ha risuscitato un'anima. Lui, guardando dentro ha visto
che c'era un'anima morta e ha risuscitato l'anima. Cosa é successo? Che da Gesù é
partita, attraverso la parola, la vita é entrata in quell'anima e quell'anima é
risorta. E' vero che é così? Poi si é aggiunto il miracolo e allora cosa vedete?
Che: "affinché sappiate che ha il potere di guarire anche l'anima: alzati e
cammina!". E allora con la sua parola parte un'altra forza ancora e risana il corpo.
MO37,3 [14-11-1965]
3.Ecco, vedete nell'Antico Testamento si trova che il Signore
aveva legato la vita alla parola. E quando anche i profeti, non soltanto il Signore
capiva queste cose, ma anche i suoi profeti. Quando il Signore, per esempio, chiama
uno e dice a Giona: "Va e predica la penitenza". Che cosa fa il Signore? Dice a
Giona: "Va e parla". Ma il resto della parola, il Signore, vuole portare Lui alle
anime. Avete capito?Non soltanto Gesù parla e porta vita, ma il Signore vuole portare vita
alle anime attraverso anche i suoi uomini; e allora dirà ad Elia: "Va e vai sopra il
monte Carmelo". Ed Elia comincerà a dire: fuoco, fuoco, facciamo un sacrificio,
scenda il fuoco dal cielo...Porta vita, porta vita la parola dell'apostolo!Ora vedete, figlioli, state attenti, perché la parola del profeta porti
vita, che cosa é necessario? E' necessario che il profeta sia attaccato a nostro
Signore, no? Se il profeta non é attaccato a nostro Signore, la parola del profeta é
come la parola di un pappagallo o come la parola di un giradisco. E' chiaro? Gesù
quando ha parlato, parlava come agiva, no, perché era Dio, era attaccato alla vita,
Lui era la vita e portava la vita, no? Ma se io, per esempio, io sono chiamato da
Dio e mi dice, Dio: "Va' e predica in nome mio!", io porto vita alle anime
predicando? Distinguo... Porto vita se sono congiunto con Dio, ma se io non sono
congiunto con Dio, porto vita? No! Sono una campanella che suona, direbbe san Paolo;
sono un disco, direbbe san Paolo se fosse qui adesso, sono un pappagallo!
MO37,4 [14-11-1965]
4.Vedete, dopo andiamo avanti, il Vangelo di oggi: una povera
donna ha una malattia, continua a perdere sangue, una emorragia brutta da tanti
anni. E' stata curata da vari medici, ha speso tutti i suoi soldi per curarsi, non é
capace di guarire. Ha sentito dire che Gesù fa miracoli, lei... Gesù é un
taumaturgo, Gesù é un grande mago, é un grande mago! Sicuro, eh? basta toccarlo,
basta toccarlo. Se io lo tocco sono sicura della guarigione. E va, ecco là, piano
piano... finché gli altri i volta l'ocio, tac!... questa donna... insomma, le donne
dicono che la fanno anche al diavolo e... riesce, un po' a toccare la veste. Toccata
la veste: "Ah, ghe la gò fatta, ghe la gò fatta, ghe la gò fatta!". E Gesù: "Chi mi
ha toccato?". San Pietro, sempre intelligente, dise: "Signore, chi ti ha toccato? I
te urta tutti!"... E Gesù: "Ho sentito una forza che usciva da me, chi mi ha
toccato?". Ciò, qua el lo gà dito sul serio 'sta volta, xe uscìa 'na forza... Piero,
siccome che el gà visto che sarìa stà pericoloso parlare, 'sta volta tace, ha
capito... e allora... questa povera donna umiliata che credeva farla franca, che
sperava di poter scappare via con la grazia, col suo miracolo: "Ah, sono stata
io"... "Donna, la tua fede ti ha salvato! Ricordati che tu sei salva non perché mi
hai toccato, e io ti ho dato la grazia, non perché mi hai toccato, ma perché tu
credi in me! Sei salva, te lo confermo, te lo dico io: Dio. Sei salva, va va in
pace, ma ricordati che la vita non viene perché mi tocchi; la vita non viene che
dalla fede, perché hai avuto fede".Sentite figlioli, ah allora avete capito l'importanza: voi, fra non
molto sarete mandati per il mondo a predicare, a parlare di Dio. Voi a scuola state
studiando il linguaggio degli uomini... il linguaggio degli uomini per poter parlare
agli uomini; bel cibo, cibo fresco! In teologia studierete che cosa? Il linguaggio
di Dio!Le cose di Dio ci vogliono, ci vogliono. Però ricordatevi che il
linguaggio degli uomini e le cose di Dio non sono ancora sufficienti per dare la
vita. Per dare vita, ci vuole vita. Per dare la vita ci vuole qualche cosa di più,
perché il linguaggio degli uomini e il linguaggio di Dio che voi dovete imparare,
dovete imparare e imparare bene. Se voi non avete la vita, lo direte, il linguaggio,
ma questo linguaggio sarà un campanello che suona; sarà un disco, un bel disco, sarà
un pappagallo che parla! Se volete salvare il mondo dovete congiungere alla vostra
parola la vita, dovete essere portatori di vita. Ma per portare la vita, dovete
averla voi e averla tanto grande la vita!
MO37,5 [14-11-1965]
5.Ora vedete, questa vita la dovete acquistare, non in quarta
teologia, ma qui, qui subito dovete cominciare ad acquistare la vita. Che cos'è
questa vita che voi dovete dare attraverso la parola e che voi dovete dare? Questa
vita é la vostra unione con Cristo! E' la vostra fede, é la vostra fede, figlioli!
Voi dovete essere ripieni di fede, dovete credere, credere! Dovete sentire dentro di
voi la presenza dello Spirito di verità. Dovete sentirvi immersi in Dio; dovete
conversare con Dio giorno e notte. Dovete raggiungere il dominio della vostra
natura, la vostra consacrazione, per cui a un dato momento potete dire come Paolo:
"Io vivo si, ma non vivo io é Cristo che vive in me!". Io e Cristo siamo uno,
viviamo insieme, io lavoro per Lui e solo per Lui, a me il mondo non interessa più,
é un distacco dal mondo quello che compio; é un totale abbandono del mondo, delle
cose del mondo, delle distrazioni del mondo, della gloria del mondo. E' un abbandono
di questo per tuffarmi completamente nelle cose di Dio. Io ho abbandonato la mamma,
ho abbandonato il papà, ho abbandonato il paese, ho abbandonato le soddisfazioni
umane prendendo interesse per una cosa sola: Dio, vivere per Lui, solo per Lui.
MO37,6 [14-11-1965]
6.Voglio diventare assolutamente il cavaliere di Dio, l'araldo di
Dio pronto a consumarmi come la lampada del Santissimo. Non importa se in America o
in Italia; non importa se superiore generale o portiere eterno; non importa se in
una stalla a mungere oppure a capo di una Università, non importa niente: sono
consacrato al Signore, per il Signore, questo dovete sentire: la grandezza della
vostra consacrazione totale a Dio! Vivere questa consacrazione totale al Signore;
sentire la gioia di questa consacrazione, cercare giorno per giorno di viverla bene!Ed ecco allora il più piccolo che va dall'assistente; chi va dal padre
spirituale; chi va dal vice-rettore, dal rettore; da chi riveste autorità in questa
Casa, io non lo conosco perché non sono di qui, vero; andar là e dire: mi insegni,
mi insegni a voler bene al Signore, mi insegni ad amare il Signore!Ecco il piccolo Domenico Savio che batte alla porta di san Giovanni
Bosco. Cosa vogliono dire quelle parole: "Da mihi animas et cetera tolle?". E don
Bosco gliele diceva, e allora il piccolo Domenico Savio dice: "Ecco qui c'è la mia
anima, don Bosco la dia al Signore, la dia al Signore...!".Ecco, figlioli miei, questo, da in fondo a qui, dalla quinta elementare
in su, dovete assolutamente cercare di raggiungere, cioè, congiungervi in Dio per
essere domani gli araldi di Dio. Verrà il giorno, e verrà molto presto, che dirò ad
alcuni: partite e andate a Monterotondo. Ad altri: partite e andate a Zacapa; ad
altri forse, andate a ...; ad altri andate... in Australia... andate in "cao" al
mondo "Andate e predicate!". L'ha detto Gesù e questa parola io voglio ripeterla in
nome di Gesù a quelli che partiranno da questa Casa.Quando voi siete venuti qui, siete venuti qui per prepararvi ad essere
predicatori, predicatori dal pulpito, predicatori dal confessionale, predicatori
nelle adunanze, predicatori nell'oratorio, negli incontri personali. Voi siete i
predicatori del vangelo del Regno, del Regno di Dio; andate e predicate e questa
parola equivale: "Andate e attraverso la vostra voce portate vita, portate vita, non
erudizione, portate vita, vita!". Ma questa vita non la potete portare se non
l'avete dentro di voi, se non siete immersi nella vita. Vorrei dire quasi
immedesimati nella vita.
MO37,7 [14-11-1965]
7.Quando l'anno scorso, e ho finito, siete stanchi? No?... state
attenti!... Quando l'anno scorso un vescovo... del Pakistan, ...non so, i più grandi
se lo ricordano, é venuto qua con delle braghette... de nero, el pareva un fratello
laico, senza nessuna insegna vescovile. l'ho portato a visitare il laboratorio e
siamo stati la, e qualcuno degli assistenti là dentro el gà dito: ciò, xelo un
fratello laico quello li? L'è un vescovo. Oh, un vescovo... Bene, questo vescovo...
mi racconta... che quando mi hanno fatto vescovo domenicano... sà, io mi sono
trovato mandato nel Pakistan in mezzo a 'sta gente: come faccio io a predicare
discorsi, sà, sulla fede in Gesù Cristo... come faccio io? E allora ho detto: ah,
vado a procurarmi le prediche del Santo Curanto d'Ars! Vado a comperarle, vado a
comperarmi le prediche del santo Curato d'Ars. Ho cominciato a leggerle; 'ste
prediche qua? Come faceva il santo Curato d'Ars a convertire le anime con 'ste
prediche qua? Poca roba ghe xé dentro lì!
MO37,8 [14-11-1965]
8.E allora ho concluso una cosa: le prediche del santo Curato
d'Ars, in bocca al santo Curato d'Ars, facevano piangere la gente e portavano la
gente a confessarsi; in bocca mia fanno ridere la gente! Allora ho detto: bisogna
cambiare l'uomo!Figlioli, prendete un... che si mette in Chiesa a dire: "Ri cordatevi
che la fede, la fede!"... Prendete un santo, come san Giovanni, doman passando, tra
l'altro, come il santo Curato d'Ars, figlioli, il santo Curato d'Ars: "Figlioli, tra
poco saremo giudicati da Dio, io sono il vostro parroco - e dice - e rimproverato
me, giudicherà qualcuno di voi e dirà: tu vai all'inferno. E il Signore dirà a me:
tu, parroco, vieni qua, condanna, condanna manda all'inferno tu, perché tu hai
parlato, hai detto queste cose e nessuno ha ascoltato, e io dovrò venire fuori a
condannare voi, figlioli!... e si mette a piangere, si mette a piangere...". E dopo
va a confessarsi perché si sente responsabile. Figlioli miei, capite perché questo,
perché il santo Curato d'Ars alla notte pregava, perché il santo Curato d'Ars
digiunava, perché il santo Curato d'Ars credeva, perché il santo Curato d'Ars era un
santo!E allora, cari amici, mi diceva il cardinal Roncalli, poco prima di
essere Papa, quelli che mancano oggi sono i santi, diceva, santi che dicono qualche
sbaglio di grammatica quando insegnano il Vangelo, santi che si disprezzano un
pochino; l'essenziale é che siano pieni di Vangelo, che vivano il Vangelo. Lo dica
ai suoi tosi, lo dica ai suoi preti: che siano pieni di Vangelo, che credano in Dio
e allora verrà fuori Dio... e a un dato momento si sentirà Dio, e allora avverrà la
conversione del mondo! Quando é stato Papa... faceva mica discorsi difficili, no?
Ricordare quella sera là, con semplicità: "anche la luna stasera... andando a casa
date un bacio ai vostri bambini...". Che gente commossa! Questi monsignori: oh che
Papa, oh che Papa, oh! Cosa aveva detto? poche cose aveva detto, ma erano cose
buone... Ricordatevi...Preferite voi una siaresara, savìo cosa che la xé una siaresara, no?
Grossa così, vedete così! Viva con le siarese, la ghi n'ha poche parché la sé
piccola, no?; o una grossa così, morta! Piccola, viva... ecco, bravi! Ora, uno che é
pieno di Dio, anche se butta fora quelle parole che... butta fora siarese! Gli
altri, gnanca foie, perché se i xé morti, gnanca foie! Ora, io vi raccomando,
cercate di essere siaresare vive e non siaresare morte, parché sà, legna da ardere,
ghi n'é tanta 'istesso!