1 Partiamo! Venerabili fratelli e niente diletti figli, ma diletti cugini. Vorrei interrompere per due tre volte le nostre meditazioni su San Paolo e prendere in mano 'La Civiltà Cattolica'.Il molto reverendo padre Mondrone, della Società di Gesù, ha pubblicato un articolo su don Poppe, Edoardo Poppe, e ha messo su: "Don Edoardo Poppe. Un modello insigne del Clero d'oggi"... un modello insigne del clero d'oggi. E l'articolo presenta don Poppe come un sacerdote del Concilio, come un sacerdote... Se oggi si dovesse fare un prete come... dovrebbe essere questo, con questo spirito qua. Logico che se lui andava in bicicletta, adesso andrebbe in automobile, ma con questo spirito qua. Mi pare che l'articolo dica le cose molto bene e ci può offrire degli spunti per le nostre meditazioni; perciò vi pregherei... portate pazienza se abbiamo la 'mondronite'.""La prima volta che lo vidi, fui d'un colpo tutto sottosopra, fino al fondo dell'anima: da lui emanava una corrente di grazia". Chi parlava così non era - scusate - non era un testimone qualsiasi. Era il cardinale Desiderato Mercier, che di vita interiore era un conoscitore oculato e sicuro; e in mezzo al suo clero, ne fu un apostolo modernamente ispirato e aperto".Dunque, il cardinal Marcier dice di don Poppe queste precise parole: "La prima volta che lo vidi, fui d'un colpo tutto sossosopra", ed è un cardinale! Perché, se fosse un brigante... beh, insomma... te sé, el sagrestan o el campanaro... Ma un cardinale che de ste robe el se ne intende... che l'esca con ste frasi qua: "La prima volta che lo vidi, fui d'un colpo tutto sossopra, fino al fondo dell'anima: da lui emanava una corrente di grazia".Caro Raffaele, ecco la storia! Quando ti incontri con qualcuno, questo qualcuno deve restar colpito, e sentire che da te emana 'una corrente di grazia'. Se questo non avviene, hai fatto fallimento, abbiamo fatto fallimento. Quando, Toni Pernigotto, te ve al mercà a comprare le verze, ricordati che la gente che ti avvicina, anche se non porti una veste esterna da religioso, deve sentirsi tutta 'sossopra' e sentire che da te emana 'una corrente di grazia'. Quando Gaetano va a comprare qualcosa, qualche medicina; quando Venco va a trattare de cinema... 'et ita porro'. Anche gli altri, ricordatevi che la gente che vi avvicina deve sentire questa 'corrente di grazia', che non è fatta da parole, non è fatta da teste storte, non è fatta da... metterse là: “Gesù... Sia lodato Gesù Cristo... Sorelleee... Fratelli...”. No, no, no! È 'una corrente di grazia', è un qualche cosa che emana da una vita, una vita piena di Dio, che, quando ci si avvicina a lui: "Cosa c'è? Cosa non c'è?". C'è un qualche cosa!Caro don Luigi, fra pochi mesi, pochi anni, svolgerai il tuo apostolato: può darsi che sia concessa a te la grazia che non è stata concessa agli altri di fare cento anni, duecento anni di sacerdozio, comunque di star qua qualche anno, insomma cominci l'apostolato. Tu sarai dove? Nel Pakistan? Nel Vietnam? Resta però, che i te fassa monsignore o anca vescovo, se da te... non emana una 'corrente di grazia', hai fatto fallimento! Michele el ride. Le xe robe serie! E adesso andemo vanti!
MO181,2 [23-05-1967]
2 "Ciò che provò l'eminentissimo primate del Belgio si ripete ancor oggi in chi legge, con spirito disponibile e raccolto, gli scritti dell'eroico don Poppe o i libri che ne raccontano fedelmente la vita".Dunque... "chi legge... disponibile... con spirito disponibile...". I libri santi della Sacra Scrittura, le vite dei santi e altri libri di ascetica, vanno letti non per curiosità, non per erudizione, vanno letti con 'spirito disponibile', capito, con spirito disponibile, e vuol dire vanno letti insieme con lo Spirito santo per raccogliere quello che fa bene per l'anima nostra. Perciò tutto quello che adesso leggiamo qui, lo dobbiamo leggere con spirito disponibile: essere disposti, proprio a disposizione della grazia. Il piccolo Samuele: "Parla, o Signore, il tuo servo ti ascolta! Aperi, Domine, os meum... Apri, Signore, la mia bocca... apri, Signore, i miei orecchi... apri il mio cuore!".Ghe xe 'naltra frase da dire: "... gli scritti dell'eroico don Poppe o i libri che ne raccontano fedelmente la vita". Perché tante volte non sono raccontate fedelmente le vite dei santi? Perché, tante volte, chi le scrive ha soltanto una bella penna e non è santo, e allora non può scrivere vite di santi: non ha capito niente! Può essere uno bravo a descrivere, a scrivere bene; vien qua dentro, comincia a scrivere della Casa dell'Immacolata. "Tu non conosci la Casa dell'Immacolata e io non mi fido...". Tante volte le vite dei santi le xe scritte in forma giornalistica; tante volte tu vedi che fanno gli articoli sul giornale, di un avvenimento, te lezi: "Cossa gai dito su... ste robe!". Magari dell'Istituto San Gaetano i tusi deventa... o chissà... Vien fora de quele robe così strambe!
MO181,3 [23-05-1967]
3 "La morte, venuta così presto a interporsi tra lui e noi, non ha affievolito per nulla il fascino che partiva dalla sua persona, passava come un soffio refrigerante di grazia sui suoi auditori e ne conquistava le anime al suo ideale".Eh, il santo è così, no? Parla, ma siccome lui vive, siccome passa una corrente di grazia, dalla sua parola è come un soffio di grazia che passa e conquista: no a lui, all'ideale, cioè a Cristo! Lui, il santo, non getta la mano per prendere il cuore di Raffaele e portarlo qua, ma per prendere il cuore di Raffaele e andare insieme con Raffaele da Lui! E vanno insieme, e con gioia si offrono insieme!"Questo era in lui ben alto e ambizioso, degno di un cuore fortemente deciso a battere ardue vie della santità".Era un cuore 'deciso a battere le vie ardue della santità': sottolineo sta parola 'ardue', perché le vie della santità son sempre ardue. Non illudetevi... Potete mandare una ruspa fin che volete, anche due ruspe, ma le vie della santità non le... è inutile, non le renderete mai belle, so io, ampie, tutto quel che volete: resteranno sempre le 'vie ardue della santità'. Perciò, se voi pretendete di rendere... rendere facile la via della santità, ritiratevi! Perché la santità è una via ardua, anche se poi, arrivati a un certo punto dimenticherete i sacrifici e troverete la gioia: non importa, la verità è verità, la via alla santità è una via ardua. E siccome siamo chiamati tutti alla santità, anche un papà di famiglia è chiamato alla santità, resta che anche un papà di famiglia, se vuol farsi santo e rispondere alla vocazione sua di cristiano, troverà sempre la via ardua, perché vivere il cristianesimo integralmente chiede sacrifici. Maestro di musica è Gesù!
MO181,4 [23-05-1967]
4 "Signore, io voglio essere un richiamo vivente al Tuo amore...". Lorenzo, io voglio essere un richiamo vivente al tuo amore! "... una fiammata di gloria della Tua umiltà che si trasforma in un'apoteosi della Tua divinità. Oh, come ardo dalla speranza che Cristo si serva di me per dare gloria al Divin Padre, e che la Chiesa trionfi e s'allieti nella mia persona, e che io stesso, per la gloria di Dio, sia nella Chiesa un elemento fecondatore!".Sembra superbia, no, ma è carità... essere un elemento fecondatore... poter essere qualcosa per la salvezza delle anime."Il suo zelo lo fece presente quasi ad ogni categoria di persone; ma l'apostolato che doveva distinguerlo fu quello svolto per i sacerdoti. A questi non cessava di ripetere: 'Siate santi, - Ruggero - siate santi! È un obbligo, è la condizione della nostra fecondità spirituale'".Tu sei andato prete, perché? Per avere tanti figli spiritualmente, no, spiritualmente parlando. Beh, se non sei santo sarai sterile, non avrai figli, morirai imbecille. Paolo diceva... È condizione indispensabile per la fecondità apostolica! "I sacerdoti santificano le parrochhie, rinnovano il fervore, trasformano i giovani, toccano anche un cuore di pietra. Solo il fuoco suscita l'incendio".Solo il fuoco! Se non c'è il fuoco, non c'è incendio. Puoi preparare anche una catasta di legna alta mille metri, ma se non ghe xe un fiammifero, se non ghe xe il fuoco, resta legna. Ci vuole la legna, ma ci vuole il fuoco, e allora abbiamo l'incendio! Perciò, se l'apostolo non è di fuoco, può avere quanta legna che vuole, può portare quante belle idee che vuole, può portarsi una biblioteca con un camion e rimorchio di libri, può... tutto quello che vuoi, può portarsi una fuori serie, può portarsi una macchina tipografica per stampare i manifestini per invitare all'adorazione... tutto quello che vuoi! Ma se non è di fuoco, facciamo niente! Un prete di fuoco che va col croficisso, il breviario e il Vangelo... e una sportina de mudande e basta, fa molto di più, molto di più di quello che va col camion rimorchio, ma che non abbia il fuoco. Eh, sì, caro Luigi!
MO181,5 [23-05-1967]
5 "Questo fu don Edoardo Poppe, un'anima di fuoco". Eh, vedìo, fioi, virgola come si fa a divenire di fuoco?Bambinate, se volete, bambinate... Ma quando avevo la vostra età, quindici, diciassette, diciotto anni, diciassette anni, e vedevo che non ero capace di divenire di fuoco, allora sono ricorso a dei mezzi, umani se volete, bambineschi se volete, per me è servito: scrivevo delle lettere alla Madonna. Era meditazione, appena finita la stracciavo. "Cara mamma, guarda che io ho abbandonato... ragazze, mica per capriccio. Tu capisci che io sentirei il bisogno di qualcosa d'altro, tu capisci che il mondo mi allieta, tu capisci che una ragazza mi attirerebbe, tu capisci tutto questo, ma io ho rinunciato perché Dio mi ha chiamato, perché voi mi avete chiamato, però io voglio essere come volete voi! Tu capisci però quali sono i miei sentimenti, quali sono... E allora, che cosa posso fare senza di te?". Descrivo queste relazioni... finita: "Madonna, tu l'hai vista!", stracciavo. Ne ho scritte centinaia di queste lettere. Se non si intavola un colloquio... Io scrivevo lettere perché... per concentrare un po' le idee... L'ho fatta per sette otto anni sta roba qua, per vedere... era un colloquio spirituale intimo.Ma ricordatevi... inutile pretendere: "Mah, mi no posso!". Cosa hai fatto? Perché, scusa, per imparare a fare ginnastica si fa degli esercizi ca no so, allenamento... Solo par ste robe qua no se fa allenamento? Vuoi pretendere che il Signore ti prenda in braccio e basta, via? Bisogna far fadiga, fioi! Ho detto che è una via ardua quella della santità. Messa la meta dove dobbiamo arrivare, devo un po' vedere un pochino. Allora: “Madonna santa, dime un pochino, se ghe xe qualcosa in mi che non va, se son attaccà a qualche cosa...". Così, a scrivere ogni tanto, do tre volte alla settimana: te vedarè se la Madonna no te tira le recie un momentin: "Varda là in fondo puìto... varda là, là, là, là, là!". Te vedarè che co' te sì drìo a scrivere, te te fermi qualche volta, e più de nda volta te capiterà che qualche lagrimetta te va zo e che la bagna anche l'inchiostro e vien fora nda màcia. Perché la Madonna mette la mano dove tu non vorresti metterla. Per carità! Mica tutti quanti per ste strade qua del sentimento... per carità! Ma però, c'è un crocifisso e c'è un tabernacolo. La via della santità eccola qua: non ce n'è altre strade!Andiamo avanti.
MO181,6 [23-05-1967]
6 "Questo fu fon Edoardo Poppe, un'anima di fuoco. Avveniva così, che quando parlava di santità ai suoi confratelli, questi ne erano conquisi, erano forzati a credergli".Guardate che è vissuto da prete... Sai quanti anni è vissuto da prete? Otto anni: quattro anni lavorando e quattro anni in letto. Eppure, varda cosa che el ga fatto! Perché? Perché era così prima di essere prete! Bisogna essere così in liceo... prete, è troppo tardi! "E mi son prete!", dise don Giuseppe. Fa' presto, fa' presto, fa' presto! Ghe xe i esami de riparazion, ma..."Sperimentavano in se stessi gli effetti ch'egli attribuiva al sacerdote tutto soprannaturale. Certi avvertimenti giungevano ad essi come frecce: "Fratelli, non vendete ciance!".Non vendete ciance! Un prete che non vive la vita intima col Signore è un ciarlatano, è un ciarlatano! Qualche volta si è detto, no, quando si va a vendere il latte, non si può vendere acqua con olio emulsionabile. Vi ricordate, no? Se vendi latte bisogna che sia latte, no acqua e olio! Non si può andare in giro nel mondo a vendere ciance, non si può vendere la roba studiata, bisogna vendere la roba vissuta. Cosa fa... descrivere l'America quando non si è vista l'America, far una conferenza sull'America... sulle missioni... bisogna vederle, prima, rendersi conto!"Fratelli, non vendete ciance! Non siate dei bidoni vuoti! Abbiate pure scienza e talento, ma siate prima di tutto uomini di preghiera e virili - virili - nella penitenza...".Virili nella penitenza, non bambini; saper fare penitenza con virilità. L'uomo senza penitenza non può essere santo... ma penitenza fatta per amore del Signore! Ce ne sono mille occasioni per far penitenza, ogni giorno. Un cilicio lo dobbiamo avere sempre, che sia invisibile, non visto dagli amici, detto mai a nessuno, neanche in confidenza. Se non abbiamo questo spirito si penitenza... niente da fare!"Siate santi, insomma!".Siate santi! Ogni giorno bisogna che voi mettiate qualche cosa sulla bilancia della penitenza. Mi capita qualche cosa: "Signore, qua, faccio un fioretto, offro al Signore, beh, faccio di meno, offro al Signore, offro al Signore". Bisogna che ci sia dentro di noi questo... Non a fare strapazzi, fare stupidaggini, fare robe senza il permesso dei superiori, no, no, no: queste stupidaggini non piacciono... non fuochi di paglia, ardono un momento e basta, sono... atti di superbia! Ma quel piccolo... Per esempio, dover rimandare una cosa, rimandare l'altra, come diceva anche don Guido... mi pare che sia don Guido, l'altra sera in chiesa... potete farlo, dovete farlo, dovete farlo.
MO181,7 [23-05-1967]
7 "Con che dolente sagacia guardava il mondo che si sviava da Dio e l'inefficacia dei sacerdoti chiamati a salvarlo! "Al mondo - diceva allora ai suoi confratelli - non interessa più nulla della 'breva gente'. Solo i sacerdoti santi è disposto ancora ad ascoltare e coloro che sanno rinunziare a se stessi"".Ricòrdete, Smiderle caro, che il mondo ormai no se interessa più de Dio, eccetera, però i sacerdoti santi è ancora disposto ad ascoltarli. Te me vardi?"Ma bisogna far presto, bisogna far presto! Non credono più alle nostre parole; facciamo in modo che credano alle nostre azioni".Il mondo non crede più alle parole! I xe abituà a sentire i deputati sotto le elezioni, i quali promette mille cose... Sentivo in un paese che i diséa: "Eh, adesso, fra poco xe ora delle promesse! Xe quindese anni che sentiemo prometterne de fare sta roba...”. I parlava là dei Tretti, che manca la cabina elettrica, el dixea Giovanni, là... “Ah, adesso, presto, i ne la promette 'n'altra volta. - el ga dito - Xe tre volte che i ne la promette, ogni volta che vien ora de elezion i vien su e i ne promette la cabina elettrica qua, la cabina su al Bosco. Adesso xe ora che i ne la promette un'altra volta, presto i ne la promette un'altra volta”, el ga dito. “Semo abituà a sentirsela promettere, ogni volta che ghe xe le elezion”. I deputati: "Prendo nota: quali xei i bisogni? Va benissimo! Laaaahh!". Vien le elezion: "Arrivederci fra cinque anni!" a ripetere le promesse! Pressapoco, caro Giacobetto, questa podaria essere la storia dei preti e dei diaconi."Non credono più alle nostre parole; facciamo in modo che credano alle nostre azioni".E qua ghe xe un pericolo, fioi, che per esempio, supponemo uno capisca ste robe qua, capisca, e diga: "Xe giuste", te pare Berto? Xe facile capire, no, e dirle giuste ste robe, e xe facile che Umberto diga:"Xe giustissimo, ecco così bisogna che sia!", e che el scominsia a dire: "Ecco, Daniele nol xe così, quell'altro nol xe così...". E ti, sìto così? Ecco l'inganno del demonio! Ecco l'inganno del demonio, e cioè che si capiscano ste cose qua, e ci si metta a guardare: "Ecco, così i dovaria essere... Don Luigi, no... Ecco, Adessa, no... quell'altro, no, quell'altro, no!". Vardete... ti! E allora, se te te vardi, te vedi che te sì in mutande, e te fe: "Aaaaahhhhh!".Ve l'ho detto altre volte, figlioli: avere il coraggio, il coraggio ma il vero coraggio, di domandare agli amici, dire: "Cosa xe che te pensi de mi?". Essere in sette otto amici e dire: "Beh, dèmose il voto sul F.A., proprio su quel che xe el fuoco. Dèmelo... dèmelo!". Qualcuno che se vedesse cinque, sie, sette, otto, dieci amici e tutti quanti che dixe: "Sì, F.A. cinque... F.A. sette... cinque... sette...". Qualcuno che crede di essere l'idoletto, improvvisamente si accorge del concetto dei suoi amici. Stè attenti, me xe vegnù tante volte l'intenzion de far ste robe qua con qualcuno, ma sa, la xe un pochetin massa grossa: bisognaria che el fusse lu a farla. Quela volta, chi xelo sta? Pino... el xe scappà via quando che el se ga accorto cosa che pendeva su de lu! Non parole, fioi, ma azioni...
MO181,8 [23-05-1967]
8 "Ma quelle azioni dovevano essere avvalorate da un bagno di preghiera, e quale preghiera! Don Poppe piangeva su quei sacerdoti che perdevano di vista il solco del soprannaturale e poi si aspettavano troppo da una eccessiva attività".Perdevano di vista il solco del soprannaturale e poi aspettavano di tutto da una attività esterna! Eh, fa compassion quando che te vedi una organizzazione esterna! Pian, pian! Quando hai perso di vista il solco del soprannaturale, lavori inutilmente: "In vanum laboraverunt qui edificant eam! In vanum laboraverunt..."."Vivono per un'ora la loro vita sacerdotale all'altare alla mattina, e subito dopo divengono dei borghesi qualunque".Un'oretta alla mattina sei prete all'altare, e poi tutte le altre ore divengono dei borghesi qualunque, degli impiegati statali, dei funzionari della Chiesa."Di qui il suo appello ininterrotto al sacrificio. "Restare ostia con l'Ostia. La nostra vita non ha alcun senso se non siamo delle vittime".La vita sacerdotale, la vita del diacono, non hanno alcun senso se non siamo vittime! Caro Toni, se andato là nel Chaco no i te magna... Se quando ca vegno là i dixe: "Va tutto bene! Benissimo! Ah, don Ottorino, un spetacolo! Tutto bene, tutto bene!". Ahi, ahi, ahi! Ahi, ahi, ahi! “Fa' la valiza, caro Toni, e vien casa con mì, che a te mando da un'altra parte!”. "Senza quest'opera continua di 'victimatio', le nostre preghiere e i nostri colloqui spirituali si riducono a chiacchiere superficiali, e le nostre prediche sono semplici parole gettate al vento... Un cuore di sacerdote che non sanguina non è un cuore di sacerdote". Mi fermo qua: me par che gh'in sia al bisogno, no?
MO181,9 [23-05-1967]
9 "Un cuore di sacerdote che non sanguina non è un cuore di sacerdote".Quando c'è un cuore sacerdotale che sanguina e che gioisce di sanguinare per amore del Signore, che ama Dio e prega nonostante senta l'aridità, allora c'è un uomo che diffonde grazia, che diffonde amore, che semina questo Spirito col suo spirito...Ecco, mi me fermo qua. Adesso, se volì fare qualche domanda o proporre discussione su questo, ben volentieri. Ti, Filippi caro? Zeno? Tutti d'accordo? Anca ti, Alberto? Bertelli... Sìo d'accordo su sta roba qua? John, hai capito? E cioè, bisogna soffrire, no, bisogna patire per amore del Signore, il caldo... il freddo dell'Africa... un po' tutto, vero? Ti, Berto, ghèto capìo?No vo più avanti: ve lasso alcuni minuti... e domandemose: "Semo veramente così? Se ghèmo fatto qualche cosa par deventare così, o sa pretendemo de deventare così senza fatica!”. Vardè le visele de Toni... le xe deventà così, ma ghe ga tocà vangarle, ghe ga tocà metterghe su i pali, ghe ga tocà spanpanarle, ghe ga tocà ligarle... un mucio de robe! Ora, pretendemo che per nda visela ghe vol tutte quele cure là, e per noi niente? Guardate che non possiamo andare avanti criticando solo: ci vuole lavoro di potatura, un lavoro faticoso per andare verso la santità. Bisogna che ce la mettiamo tutta, perché è la cosa più difficile che ci sia. Non si va avanti così: "Beh, quela roba là... la cresce da sola!". E senza sacrificio non c'è niente da fare!Amen.